Carpaneto (Tizzano Val Parma)
Carpaneto frazione | |
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Chiesa di Sant'Andrea Apostolo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Tizzano Val Parma |
Territorio | |
Coordinate | 44°30′56.41″N 10°13′04.62″E |
Altitudine | 590 m s.l.m. |
Abitanti | 68[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43028 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Carpaneto è una frazione del comune di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma.
La località dista 1,51 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Carpaneto sorge alla quota di 590 m s.l.m.,[1] sul versante sinistro della Val Parmossa; a monte dell'abitato, a poca distanza si trova la località di Cerreto.[3]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo della frazione è legato all'antica presenza in zona di boschi di carpini.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il borgo fu fondato in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 30 dicembre 1196, quando la località di Cereto fu menzionata in un documento.[3]
A servizio del centro abitato fu edificata in seguito una cappella, citata per la prima volta nel 1230.[3]
A difesa della zona sorgeva il castello di Tizzano,[3] appartenente almeno dalla seconda metà del XVI secolo ai Terzi; il 19 agosto 1387 la contea fu assegnata a Niccolò Terzi il Vecchio dall'imperatore del Sacro Romano Impero Venceslao di Lussemburgo, con diploma sigillato a Norimberga.[5][6]
In seguito all'assassinio di Ottobuono de' Terzi nell'agguato di Rubiera del maggio 1409, il maniero fu occupato dai Fieschi.[7][8] Pochi anni dopo, Niccolò de' Terzi, il Guerriero, figlio di Ottobuono, riottenne dal duca di Milano Filippo Maria Visconti la contea,[8][9] che mantenne fino al 1449, quando fu costretto alla fuga in seguito alla presa del potere da parte di Francesco Sforza; quest'ultimo investì del feudo il conte Pietro Ghirasio da Contrano, il cui figlio Agolante dopo alcuni anni alienò il castello al marchese Gianfrancesco I Pallavicino all'insaputa del fratello maggiore Anfitrione.[8][10]
Alla morte di Rolando Pallavicino nel 1529, il feudo fu a lungo conteso tra i suoi generi e dopo alcuni anni fu acquistato dal duca di Parma Ottavio Farnese. Nel 1650 il duca Ranuccio II Farnese investì del feudo il marchese Domenico Doria, i cui discendenti ne mantennero il possesso per oltre un secolo; dopo la morte di Maria Maddalena Doria alla fine del XVIII secolo, la contea fu assegnata al marchese Troilo Venturi, che ne conservò i diritti fino alla loro abolizione sancita dai decreti napoleonici del 1806.[11][8][10][3]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
[modifica | modifica wikitesto]Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria, situata in località Cerreto, fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; ricostruita agli inizi del XVIII secolo, fu distrutta da un devastante terremoto nel 1920; riedificata tra il 1926 e il 1928 a Carpaneto, fu affiancata dal campanile nel 1962. La chiesa, sviluppata su una pianta a navata unica affiancata da una cappella per lato, presenta una simmetrica facciata a capanna in pietra, elevata su due ordini e dominata dal frontone triangolare di coronamento; all'interno l'aula, decorata con una serie di lesene, si conclude nel presbiterio absidato e accoglie alcune opere di pregio provenienti dall'antico luogo di culto.[3][12]
Corte
[modifica | modifica wikitesto]Costruita a partire dalla casatorre angolare risalente al XVII o XVIII secolo, la corte fu in seguito ampliata con una serie di edifici a schiera di dimensioni differenti. Il complesso, realizzato in pietra, è dominato dalla torre, caratterizzata dalla presenza di tre livelli di piccole finestre delimitate da grandi cornici in arenaria; in sommità si erge sopra a un cornicione in aggetto la colombaia.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La Frazione di Carpaneto, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 7 ottobre 2024.
- ^ [1]
- ^ a b c d e f Dall'Aglio, p. 312.
- ^ Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 11.
- ^ Pezzana, 1837, p. 171.
- ^ Cont, p. 30.
- ^ Pezzana, 1842, p. 132.
- ^ a b c d Capacchi, p. 39.
- ^ Cont, p. 168.
- ^ a b Molossi, p. 545.
- ^ Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 13.
- ^ Chiesa di Sant'Andrea Apostolo "Carpaneto, Tizzano Val Parma", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 7 ottobre 2024.
- ^ Corte di Carpaneto (Tizzano Val Parma, loc. Carpaneto), su scn.caiparma.it. URL consultato il 7 ottobre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni (PDF), in PSC_REL_07.2, Tizzano Val Parma, Comune di Tizzano Val Parma, luglio 2013. URL consultato il 28 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2021).
- Guglielmo Capacchi, Castelli parmigiani, Volume II, Parma, Artegrafica Silva, 1979, ISBN 2020120172065.
- Paolo Cont, I Terzi di Parma, Sissa e Fermo, in Fonti e Studi, serie II, XIV-2, prefazione di Marco Gentile, 2ª ed., Parma, presso la Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, 2019, ISBN 978-88-941135-5-6.
- Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo primo, Parma, Ducale Tipografia, 1837.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, II, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carpaneto