T'ho vista piangere/Piangere un po'

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T'ho vista piangere/Piangere un po'
singolo discografico
ArtistaMina
Pubblicazione2-4[1][2] luglio 1959
GenereMusica leggera
EtichettaItaldisc MH 30
ArrangiamentiGiulio Libano
Formati7"
Mina - cronologia
Singolo precedente
(1959)
Singolo successivo
(1959)

T'ho vista piangere/Piangere un po' è il 13º singolo discografico di Mina, pubblicato agli inizi di luglio 1959 dall'etichetta Italdisc.[3][2]

Entrambi i brani, in cui Mina è accompagnata dall'orchestra di Giulio Libano che ne è anche l'arrangiatore, sono inseriti nella raccolta su CD Ritratto: I singoli Vol. 1 del 2010.[4] Il brano T'ho vista piangere è una cover del brano cantato in origine da Alfredo Clerici e inciso su 78 giri nel marzo del 1941 con l'Orchestra da ballo dell'EIAR diretta dal maestro Cinico Angelini.[5]

Presente solo nell'antologia L'oro di Mina del 1987.[4] Il brano Piangere un po' fa parte sia dell'EP ufficiale Buon dì/Piangere un po'/Tintarella di luna/La verità dello stesso anno, sia dell'album d'esordio Tintarella di luna del successivo.[6]

Ha un'unica copertina ufficiale col il suo retro, oltre la consueta generica custodia rossa forata a marchio Italdisc / Broadway.

Lato A
  1. T'ho vista piangere – 2:08 (testo: Enzo Luigi Poletto – musica: Arturo Casadei; edizioni musicali Cantanapoli)
Lato B
  1. Piangere un po' – 2:27 (testo: Leo Chiosso "Roxy Bob" – musica: Umberto Prous; edizioni musicali Peer)
  1. ^ Date sulle matrici del vinile.
  2. ^ a b T'ho vista piangere/Piangere un po', in Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato il 14 marzo 2023.
  3. ^ Discografia singoli, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato il 14 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).
  4. ^ a b Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale Archiviato il 14 gennaio 2020 in Internet Archive..
  5. ^ T'ho vista piangere (Alfredo Clerici), in Schede canzoni, ildiscobolo.net. URL consultato il 14 marzo 2023.
  6. ^ Discografia album, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato il 14 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).

Collegamenti esterni

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