Saint-Laurent (1748)

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Saint-Laurent
Un vascello in costruzione a Québec a metà del XVIII secolo. L'Anse du Cul-de-Sac vista dalla Pointe de Lévy. Particolare di un'incisione d'epoca.
Descrizione generale
Tipovascello a due ponti
Cantiere"Cul-de-sac" a Québec
Impostazionesettembre 1746[1][2]
Varo13 giugno 1748
Entrata in servizioottobre 1748
Radiazione1753
Caratteristiche generali
Dislocamento1000 t
Lunghezza47,09 m m
Larghezza12,67 m
Pescaggio5,87 m
PropulsioneVela
Equipaggio436
Armamento
ArmamentoArtiglieria:
  • 26 cannoni da 24 libbre nel ponte inferiore
  • 28 cannoni da 12 libbre nel ponte medio
  • 6 cannoni da 6 libbre sul cassero
Note
dati tratti da Three Decks[3]
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Il Saint-Laurent fu un vascello di linea francese da 60 cannoni che, a causa della scarsa stagionatura del legname impiegato per la sua costruzione, prestò servizio nella Marine royale per cinque anni.[1] Era una delle rare grandi navi da guerra francesi costruite in Canada.[4]


Vascelli in disarmo a Tolone, all'epoca in cui vi si trovava il Saint-Laurent.

A partire dal 1738, su richiesta delle autorità locali, il Ministero della Marina aveva cercato di costruire vascelli militari in Canada al fine di sfruttare le enormi foreste della regione.[4] Un ingegnere navale, René Nicolas Levasseur, fu inviato a Québec per occuparsi del cantiere e della costruzione delle navi.[4] Il vascello da 64 cannoni Saint-Laurent fu costruito per la Marine royale sotto la direzione dell'ingegnere Levasseur presso il cantiere navale dell'Anse au Cul-de-Sac, vicino a Place Royale, a Québec, Nuova Francia.[N 1] L'unità, che faceva parte di una piccola serie di navi militari costruite a Québec tra il 1742 e il 1756, fu impostata nel settembre 1746, varata il 13 giugno 1748 ed entrò in servizio nell'ottobre di quell'anno.[3]

Si trattava di una nave di linea a due ponti armata con 60 pezzi d'artiglieria: ventisei cannoni da 24 libbre nella prima batteria con tredici portelli per lato, ventotto cannoni da 12 libbre sulla seconda batteria con quattordici portelli per lato, sei cannoni da 6 libbre sul cassero di prua.[3] Il rapporto abituale su tutti i tipi di navi da guerra nel XVIII secolo era in media di 10 uomini per cannone, indipendentemente dalla funzione di ciascuna persona a bordo.[5] Questa forza lavoro regolamentare poteva tuttavia variare notevolmente in caso di epidemia, perdite in combattimento, diserzione o mancanza di marinai all'imbarco.[2] L'equipaggio era composto da 436 uomini, cioè 400 tra sottufficiali e marinai e 6 [[ufficiale (forze armate)|ufficiali, anche se in tempo di guerra poteva arrivare a 600 uomini.[3]

Il Saint-Laurent entrò in servizio subito dopo la firma della pace con l'Inghilterra. Le sue qualità nautiche non sono note, e dopo aver attraversato l'Oceano Atlantico, fu assegnata al porto di Tolone, dove un rapporto del 1751 la descrisse come "in buone condizioni".[6] Tuttavia, nel 1753, il vascello fu ritirato dal servizio e riclassificato come pontone.[3] Il legno proveniente dalla Nuova Francia non si asciugava bene a causa del clima locale, il che portava a una rapida marcescenza.[4] Questo fattore colpì quasi tutte le unità militari costruite in Québec.[4] Non e noto quando il Saint-Laurent fu demolito.[3]

  1. ^ Il vecchio cantiere navale era situato sulle rive del fiume Saint-Charles, che attraversa la città di Québec. Il nuovo cantiere navale fu fondato alla baia del Cul-de-Sac nel 1746 perché si affacciava sul fiume San Lorenzo, il che facilitava i vari.
  • (FR) Martine Acerra e André Zysberg, L'essor des marines de guerre européennes: vers 1680-1790, Paris, SEDES, 1997, ISBN 2-7181-9515-0.
  • (FR) Alain Boulaire, La Marine française: De la Royale de Richelieu aux missions d'aujourd'hui, Quimper, éditions Palantines, 2011, ISBN 978-2-35678-056-0.
  • (FR) Alain Demerliac, La Marine de Louis XV: nomenclature des navires français de 1715 à 1774, Nice, Omega, 1995.
  • (EN) W.J. Eccles, France in America, New York, Harper & Row, Publishers, 1910.
  • (FR) Georges Lacour-Gayet, La Marine militaire de la France sous le règne de Louis XV, Honoré Champion éditeur, 1910.
  • (FR) Jean Meyer e Martine Acerra, Histoire de la marine française: des origines à nos jours, Rennes, Ouest-France, 1994, ISBN 2-7373-1129-2,.
  • (FR) Rémi Monaque, Une histoire de la marine de guerre française, Paris, éditions Perrin, 2016.
  • (FR) Jean-Michel Roche, Dictionnaire des bâtiments de la flotte de guerre française de Colbert à nos jours 1671-1870. Volume 2, éditions LTP, 2005, ISBN 978-2-9525917-0-6.
  • (FR) Étienne Taillemite, Dictionnaire des marins français, Paris, Tallandier, 2002.
  • (FR) Onésime Troude, Batailles navales de la France, t.1, Paris, Challamel aîné, 1867.
  • (FR) Michel Vergé-Franceschi, La Marine française au XVIIIe siècle: guerres, administration, exploration, Paris, SEDES, 1996, ISBN 2-7181-9503-7.
  • (FR) Michel Vergé-Franceschi, Dictionnaire d'histoire maritime, Paris, éditions Robert Laffont, 2002, ISBN 2-221-09744-0.
  • (FR) Rif Winfield e Stephen S. Roberts, French Warships in the Age of Sail 1626–1786, Barnsley, Seaforth, 2017.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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