Reggiane Re.2007
Reggiane Re.2007 | |
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Schizzo del Reggiane Re.2007 | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Roberto Longhi |
Esemplari | solo progetto di massima |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 10,0 m |
Apertura alare | 9,0 m |
Superficie alare | 17,0 m² |
Peso max al decollo | 3 540 kg |
Propulsione | |
Motore | un turbogetto Junkers Jumo 004B ,I 2 motori sono effettivamente arrivati in Italia; uno era visibile presso il deposito di Mario Righini, demolitore, vicino a Bologna. Il motore, completo e funzionante, è stato venduto ed è tornato in Germania. |
Spinta | 1 000 kg |
Prestazioni | |
Velocità max | Mach 0,85 |
Autonomia | 1 400 km |
Armamento | |
Cannoni | 4 × MG 151/20 calibro 20 mm |
Note | dati teorici |
Aerei Italiani[1] | |
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Il Reggiane Re.2007 era un ipotetico progetto di caccia monomotore turbogetto.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]In una lettera dell'ingegnere Roberto Longhi al mensile di cultura aeronautica JP4 (nel maggio 1976), si spiega che il maggiore Antonio Ferri richiese al progettista la possibilità di installare nella fusoliera del Re.2005 un motore FIAT A.20, posizionato dietro l'abitacolo, che potesse trascinare un compressore per aumentare la quota di ristabilimento del DB 605 e portare l'apparecchio a 750 km/h sopra gli 8000 m di quota. Era previsto anche uno scarico a reazione in coda.[2][3]
L'idea venne denominata Progetto R dallo Stato Maggiore della Regia Aeronautica, ma restò soltanto un'idea, in quanto, secondo l'ingegner Longhi, presentava problemi di posizione del baricentro.[2]
Si pensò così alla possibilità di ottenere dalla Germania dei motori turbogetto. Ma, malgrado le richieste dell'ingegner Antonio Alessio prima e del conte Giovanni Battista Caproni poi, le officine Reggiane ottennero solo un simulacro in legno per gli ingombri.[2]
Nel dopoguerra si pensò di approfittare della disponibilità di due motori Junkers Jumo 004 in carico all'aeroporto di Udine, ma furono acquistati dall'ingegner Angelo Ambrosini.[2]
I disegni relativi al Re.2007 furono realizzati solo nel dopoguerra e non ebbero nessun seguito.[2][4]
In particolare i disegni di Pellizzola erano fondati su una ricostruzione fantasiosa, fondata su una breve descrizione. Comunque l'ala a freccia era già stata sperimentata sul primo prototipo del Messerschmitt 262 nel 1941
L'idea che l'apparecchio fosse allestito in parte e che le sezioni completate ed i disegni tecnici fossero inviati per studio, al termine della guerra, nel Regno Unito e negli Stati Uniti, pubblicata nella traduzione italiana di Storia della seconda guerra mondiale[5], è da dimostrare.Tuttavia è notevole la somiglianza dei disegni del Reggiane 2007 con il Sabre americano e con il Mig 15 sovietico degli anni 50.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Reggiane Re.2007, su Aerei Italiani, http://www.aerei-italiani.net/index.htm. URL consultato il 6 ott 2009 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2010).
- ^ a b c d e Sergio Govi, I Reggiane Dall'A Alla Z, Giorgio Apostolo Editore, 1985.
- ^ www.alireggiane.com.
- ^ Reggiane Re.2006, «Prototipi della regia Aeronautica», supplemento speciale ad «Aerei nella storia», 2007/2008, 57, 43.
- ^ Angelo Solmi, Storia della seconda guerra mondiale, Rizzoli-Purnell & Sons, 1967.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Solmi, Storia della seconda guerra mondiale, Rizzoli-Purnell & Sons, 1967.
- Sergio Govi, I Reggiane Dall'A Alla Z, Giorgio Apostolo Editore, 1985
- Reggiane Re.2006, «Prototipi della regia Aeronautica», supplemento speciale ad «Aerei nella storia», 2007/2008, n.57
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Reggiane Re.2007
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- webcommunity.ilvolo.it/reggiane-re2007, su webcommunity.ilvolo.it.
- www.alireggiane.com/t238-re-2007, su alireggiane.com.
- (RU) Сеанс черной магии с разоблачением. Истребитель Re.2007, su alternathistory.org.ua, /alternathistory.org.ua. URL consultato il 1º agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2015).