Paolo Franzini Tibaldeo
Paolo Franzini Tibaldeo | |
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Nascita | Casal Cermelli, 18 marzo 1814 |
Morte | San Salvatore Monferrato, 16 luglio 1879 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Italia |
Forza armata | Armata sarda Regio Esercito |
Arma | Artiglieria |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Prima guerra d'indipendenza italiana Seconda guerra d'indipendenza italiana Terza guerra d'indipendenza italiana |
Campagne | Campagna piemontese in Italia centrale |
Battaglie | Assedio di Ancona Assedio di Gaeta Battaglia di Custoza (1866) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Paolo Franzini Tibaldeo (Casal Cermelli, 18 marzo 1814 – San Salvatore Monferrato, 16 luglio 1879) è stato un generale italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare nel corso della campagna piemontese in Italia centrale per l'annessione al Regno d'Italia delle Marche e dell'Umbria[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Casal Cermelli, presso Alessandria, il 18 marzo 1814, figlio di Giovanni e di Caterina Cermelli, all'interno di una famiglia di forti tradizioni militari.[2] Frequentò la Regia Accademia Militare da cui uscì con il grado di luogotenente nel 1833.[1] Il 30 luglio 1846 fu decorato con una medaglia d'argento al valor militare per aver salvato da sicura morte a Torino un militare di truppa che, inesperto del nuoto, era stato travolto dalla impetuosa corrente del fiume Po.[1] Promosso capitano partecipò alla campagna militare del 1848 in qualità di addetto allo Stato maggiore dell'Armata Sarda.[1] Divenuto maggiore il 3 marzo 1849, prese parte alla breve campagna militare di quell’anno, come comandante il parco principale d'artiglieria.[1] Promosso tenente colonnello nel settembre 1858, durante la seconda guerra d'indipendenza italiana (1859), ricoprì particolari incarichi organizzativi e di collegamento con l'Armata francese al comando dell'Imperatore Napoleone III.[1] Promosso colonnello nell'ottobre di quell'anno fu poi comandante dell'artiglieria in Alessandria.[1] Nella successiva partecipò alla campagna militare per l'annessione al Regno d'Italia delle Marche e dell'Umbria nel 1860, fu al comandò delle artiglierie del IV Corpo d'armata del generale Enrico Cialdini.[1] Si distinse nel combattimento di Castelfidardo, e quindi, dal 25 al 28 settembre, nelle operazioni contro forte Scrima e contro gli spalti di Porta Pia, nell'assedio di Ancona, dove, dirigendo il fuoco delle sue batterie, nonostante la violenta difesa, sostenne validamente le truppe della fanteria lanciata all'attacco.[1] Per questa impresa fu insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente.[3]
Partecipò quindi all'assedio di Gaeta nel 1861, venendo promosso maggior generale nel 1862, e assunto il comando della Brigata Cuneo la guidò di persona in parecchie spedizioni, nella zona fra Nola ed Avellino, contro bande armate di briganti, ottenendo la nomina a Commendatore dell'Ordine militare di Savoia.[4] Nel 1865 era al comando della Brigata Aosta con sede a Milano.[5] Assunto poi il comando della 20ª Divisione nel 1866, a causa del fulmineo succedersi degli avvenimenti militari nel corso della terza guerra d'indipendenza italiana non riuscì a dare il suo contributo alle operazioni belliche contro l'Impero austro-ungarico.[1] Nell'agosto 1866 fu elevato al rango di luogotenente generale e ricevette l'incarico di governatore di Mantova e della sua piazzaforte, e nel 1870 divenne comandante della Divisione militare di Messina e, quattro anni dopo, di quella di Torino.[1] Fu definitivamente collocato a riposo nel 1877, e si spense a San Salvatore Monferrato, presso Alessandria, il 16 luglio 1879.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 3 ottobre 1860.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k Combattenti Liberazione.
- ^ a b c Carolei, Greganti 1950, p. 114.
- ^ Rivista di artiglieria e genio, Volume 1, 1898, p. 140. URL consultato il 5 marzo 2022.
- ^ a b c d Medaglia d'oro al valor militare Franzini Tibaldeo, Paolo, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'8 marzo 2021.
- ^ Annuario militare del Regno d'Italia, 1865, p. 437. URL consultato il 5 marzo 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano Carolei e Guido Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870, Roma, Grafischena, 1950, p. 180.
- Massimo Coltrinari, L'investimento e la presa di Ancona, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2010.
- Ufficio Superiore del Corpo di Stato Maggiore, Il Genio nella campagna d'Ancona e della Bassa Italia 1860-1861, Torino, Tipografia G. Favale & Co., 1864.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Piola Caselli
- Giovanni Ruggia
- Vincenzo Coconito di Montiglio
- Ferdinando Maffei di Boglio
- Claudio Seyssel d'Aix e Sommariva
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Franzini Tibaldeo, Paolo, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Generali italiani del XIX secolo
- Nati nel 1814
- Morti nel 1879
- Nati il 18 marzo
- Morti il 16 luglio
- Nati a Casal Cermelli
- Morti a San Salvatore Monferrato
- Commendatori dell'Ordine militare di Savoia
- Medaglie d'oro al valor militare
- Medaglie d'argento al valor militare
- Commendatori dell'Ordine della Corona d'Italia
- Commendatori dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
- Ufficiali del Regio Esercito
- Militari sabaudi