Luigi Mele

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'attore e regista, vedi Luigi Mele (regista).
Luigi Mele
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Ciclismo
SpecialitàStrada
Termine carriera1966
Carriera
Squadre di club
1960Carpano
1961-1964Gazzola
1965-1966Individuale
1966Queen Ann
 

Luigi Mele (Calvi Risorta, 11 settembre 1937Piedimonte Matese, 14 aprile 2023) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista dal 1961 al 1966, vinse una sola corsa, una tappa al Tour de Suisse 1962. Da dilettante fu tuttavia uno dei passisti veloci più forti d'Italia, sia su strada che nell'inseguimento su pista. Il giornalista Rai Claudio Ferretti lo soprannominò "gregario canterino" per le sue spiccate doti canore.

Da dilettante in Piemonte vinse una trentina di corse tra cui la classica Coppa Città di Cuorgnè, anticipando allo sprint Franco Balmamion. Tra le vittorie prestigiose anche il Trofeo Biagiotti e Monsummano, la Coppa Cerro a Volpiano, il circuito di Castelnuovo Scrivia, il Gran Premio Covolo a Torino, la Corsa dello Spumante a Canelli. Fu anche campione piemontese nella specialità dell'inseguimento su pista nel 1959 battendo in semifinale il campione del mondo dilettanti Simonigh. Fu sesto nella classifica finale della San Pellegrino a tappe, forma primordiale del giro d'Italia dilettanti, arrivando secondo nell'ultima tappa, la Brescia-San Pellegrino, anticipato dal romano Clay Santini.

Passò professionista nell'ottobre 1960 con la maglia della Gazzola-Fiorelli (squadra di Charly Gaul e del direttore sportivo Ferdi Kübler), dopo che già l'anno prima l'approdo alla serie A del pedale era saltato per il mancato accordo economico tra la U.C.A.T. e la prestigiosa Carpano. Proprio nel 1961 indossò per due semitappe la maglia di leader alla Tre Giorni del Sud, e concluse ottavo nella classifica finale vinta da Vito Taccone. Fu sesto nella tappa di Treviri al Giro di Germania dove cadde, perdendo poi la vita il suo capitano Alessandro Fantini. Ottenne la sua prima e unica vittoria nella categoria nel 1962 aggiudicandosi la sesta tappa del Tour de Suisse, da Bellinzona a Vaduz, anticipando allo sprint l'olandese Hugens e lo spagnolo Mendiburu. In quella stessa stagione ottenne anche dei buoni piazzamenti nelle corse in linea italiane, fra cui il secondo posto al Gran Premio di Prato, l'ottavo alla Coppa Placci e il secondo nell'internazionale Grand Prix de Le Locle, anticipato allo sprint dal francese Joseph Groussard.

Nel 1963 salì sul podio della Sassari-Cagliari, corsa di inizio stagione riservata ai velocisti. Concluse al decimo posto nello stesso anno al Giro della Campania vinto da Adriano Durante, corsa di cui fu protagonista fino agli ultimi chilometri. Prese anche parte sia alla Milano-Sanremo, che concluse all'83º posto che al Giro d'Italia dove fu quinto nella frazione con arrivo ad Asti. In quella stessa edizione del Giro fu protagonista di una lunga fuga sui versanti innevati del Gran San Bernardo, nella frazione che conduceva a Saint Vincent poi vinta da Vito Taccone. Fu ripreso a tre chilometri dal gran premio della montagna da Diego Ronchini che il giorno prima aveva perso la maglia rosa.

Sfiorò il successo nella corsa rosa nell'edizione 1964, quando nella frazione conclusiva di Milano venne battuto solo dal tedesco Willi Altig. Sempre nel 1964 fu quinto in una avvincente edizione della Coppa Placci. Concluse la carriera professionistica nel 1966, dopo due stagioni, una da individuale e l'ultima alla svizzera Queen Anne.

Nell'ottobre del 2017 Silver Mele, giornalista professionista e figlio di Luigi, ne ha immortalato le gesta ciclistiche nel libro "Il volo del gregario", edito da Graus. Il romanzo racconta la storia della famiglia, partita da Calvi Risorta alla fine del 1949 per trasferirsi a Torino. Qui per il piccolo Gigi la bicicletta diverrà un ideale attraverso il quale raggiungere il sogno del professionismo e partecipare al Giro d'Italia.

  • 1962 (Gazzola, una vittoria)
6ª tappa Tour de Suisse (Bellinzona > Vaduz)

Classiche monumento

[modifica | modifica wikitesto]
1963: 83º

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]