Legge di soppressione delle case religiose (1539)
Legge di soppressione delle case religiose (1539) | |
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Titolo esteso | Una legge per lo scioglimento delle Abbazie |
Stato | Regno d'Inghilterra |
Tipo legge | Atto del Parlamento |
Proponente | Parlamento d'Inghilterra |
Promulgazione | 28 giugno 1539 |
A firma di | Enrico VIII d'Inghilterra |
Abrogazione | 1969 (parziale), 1989 (totale) |
La legge sulla soppressione delle case religiose del 1539, a volte indicata come Secondo atto di soppressione[1] o come Legge per la dissoluzione dei monasteri maggiori,[2] [3] fu una legge del Parlamento inglese.
Essa stabilì lo scioglimento di 552 monasteri e case religiose rimasti dopo la legge del 1535 sulla soppressione delle case religiose minori, arrivando così a completare la confisca dei beni della Chiesa di Roma in Inghilterra voluta dal re Enrico VIII.
L'intera legge, ad eccezione della sezione 19, fu abrogata dalla legge di abrogazione degli statuti del 1969.[4] L'unica sezione rimasta fu cancellata trent'anni dopo, dalla legge di abrogazione degli statuti del 1989.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Elton, Geoffrey Rudolph, The Tudor Constitution: Documents and Commentary, 2. edizione, Cambridge University Press, 1982, p. VII.
- ^ [(EN) Hardy, William John Hardy, Documents Illustrative of English Church History, Macmillan and Co, 1914, p. 281.
- ^ (EN) Carr, Dorothy, The Reformation in England: To the Accession of Elizabeth I, St Martin's Press, 1968, p. VI.
- ^ (EN) Statute Law (Repeals) Act 1969, as enacted, su legislation.gov.uk.