Giovanna Ralli

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Giovanna Ralli nel film La vita agra (1964)

Giovanna Ralli (Roma, 2 gennaio 1935) è un'attrice italiana.

Vincitrice di due David di Donatello e due Nastro d'argento, è stata diretta da alcuni dei più grandi registi del cinema italiano, fra cui Mario Monicelli, Ettore Scola, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica, recitando al fianco di Vittorio Gassman, Aldo Fabrizi, Totò, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Renato Pozzetto.

Giovanna Ralli con Antonio Cifariello nel film Le ragazze di San Frediano (1955)

Nacque a Roma nel popolare quartiere Testaccio. La famiglia si trasferì successivamente in via Tirso, nel quartiere Trieste, nello stesso palazzo in cui abitava Massimo Girotti.[1] A causa delle dure condizioni del periodo bellico iniziò molto giovane a recitare per aiutare la famiglia guidata dal padre fornaio, prendendo parte a soli sei anni ai film La maestrina (1942) di Giorgio Bianchi e I bambini ci guardano (1943) di Vittorio De Sica. A quindici anni vinse il premio di bellezza Miss Sorriso Lazio, nell'ambito di Miss Italia 1950, e apparve come comparsa e generica sia in teatro (probabilmente su segnalazione di Peppino De Filippo) sia al cinema nei film Luci del varietà (1950) di Alberto Lattuada e Federico Fellini, Signori, in carrozza! (1951) di Luigi Zampa, La famiglia Passaguai (1951), La famiglia Passaguai fa fortuna e Papà diventa mamma (1952) di Aldo Fabrizi. In quegli anni, e saltuariamente anche negli anni sessanta, venne doppiata a causa dell'uso dell'epoca e della cadenza romanesca. Alla fine degli anni quaranta iniziò ad apparire sul grande schermo anche la sorella maggiore, nata nel 1933, che con il nome di Patrizia Lari ebbe una discreta carriera cinematografica fra il 1948 e il 1957.

Giovanna Ralli con Gabriele Tinti in Anni facili
Renato Rascel con Giovanna Ralli nella commedia musicale Un paio d'ali di Garinei e Giovannini (1957)

Una prima e importante svolta nella carriera di Giovanna Ralli si ebbe intorno alla metà degli anni cinquanta, quando iniziarono ad esserle affidate parti da protagonista in film come Anni facili (1953) di Luigi Zampa, Racconti romani (1955) di Gianni Franciolini, Le ragazze di San Frediano (1955) di Valerio Zurlini, Un eroe dei nostri tempi (1955) di Mario Monicelli, Il bigamo (1956) di Luciano Emmer, Una pelliccia di visone (1956) di Glauco Pellegrini, Tempo di villeggiatura (1956) di Antonio Racioppi e Il momento più bello (1957) di Luciano Emmer, accanto a Marcello Mastroianni. In questo periodo l'attrice si trovò spesso a interpretare il ruolo caratteristico della popolana romana. Nel frattempo ottenne un grande successo nel teatro leggero, debuttando nel 1957 accanto a Renato Rascel al Teatro Lirico di Milano con la commedia musicale Un paio d'ali di Garinei e Giovannini, nella quale cantava anche la celeberrima canzone Domenica è sempre domenica, scritta da Gorni Kramer proprio per lei.

In seguito, lo sceneggiatore Sergio Amidei la presentò a Roberto Rossellini che decise di dirigerla in due film, Il generale Della Rovere (1959) ed Era notte a Roma (1960); nel primo film interpretava una piccola parte, mentre del secondo era la protagonista. Entrambe le pellicole rappresentavano una sorta di ritorno alle origini neorealistiche per il regista romano. Nel 1961 venne nuovamente diretta da Rossellini nel film celebrativo Viva l'Italia. In quegli anni, i suoi film di maggiore successo al botteghino furono Il nemico di mia moglie di Gianni Puccini (1959), Costa Azzurra (1959) di Vittorio Sala (nei quali interpretava la moglie, rispettivamente di Marcello Mastroianni e Alberto Sordi) e Nel blu dipinto di blu (1959) di Piero Tellini, accanto a Domenico Modugno, una delle prime pellicole italiane del genere "musicarello".

Giovanna Ralli con Leo Genn nel film Era notte a Roma (1960)

Dopo la partecipazione come protagonista ai film Carmen di Trastevere e La monaca di Monza, entrambi diretti nel 1962 da Carmine Gallone, e Liolà (1963) di Alessandro Blasetti, ove recitava con Ugo Tognazzi e Anouk Aimée, nel 1964 Ralli fornì alcune buone prove cinematografiche che le rinnovarono l'interesse della critica, in La vita agra di Carlo Lizzani, ancora al fianco di Ugo Tognazzi, e nel terzo episodio di Se permettete parliamo di donne di Ettore Scola, all'esordio come regista, insieme a Vittorio Gassman. Con il tragico e, per l'epoca, piuttosto inedito e audace ruolo della lesbica Piera nel film drammatico La fuga di Paolo Spinola, nuovamente accanto ad Anouk Aimée e uscito nello stesso anno, Ralli vinse anche il suo primo Nastro d'argento come migliore attrice protagonista. In quel periodo la sua popolarità la fece recitare anche in alcune réclame televisive.

Come fecero altre note attrici italiane negli anni sessanta, decise di tentare una seconda carriera a Hollywood, convinta dal regista Blake Edwards, che l'aveva notata nel film di Scola del 1964 e le propose di trattenersi a Los Angeles per otto mesi, periodo durante il quale ebbe la solidale compagnia anche di Virna Lisi. Il suo film di esordio negli Stati Uniti fu Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? (1966), commedia di ambiente bellico diretta appunto da Edwards, nella quale col personaggio della briosa siciliana Rosa Romano (Gina nella versione originale) venne inserita in un buon cast guidato da James Coburn e nel quale è presente anche il conterraneo Sergio Fantoni. Venne poi il film Il carnevale dei ladri (1967) di Russell Rouse, con coprotagonisti Stephen Boyd e Yvette Mimieux, in parte girato in Spagna, e nel quale subentrò a Sophia Loren. In quel periodo ebbe anche una breve relazione con Michael Caine, suo partner nella pellicola di produzione britannica Passo falso (1968) di Bryan Forbes,[2] che nonostante le ottime credenziali (costumi di Julie Harris, musica di John Barry e persino una canzone di Shirley Bassey) ebbe scarso successo e una visibilità molto ridotta anche nel mercato italiano.

Nel 1970, dopo l'uscita del suo ultimo film di produzione statunitense 4 per Cordoba di Paul Wendkos, in cui recitava con George Peppard e Raf Vallone, tornò in Italia e affiancò Giancarlo Giannini in Una prostituta al servizio del pubblico e in regola con le leggi dello stato di Italo Zingarelli, film che le valse una candidatura come migliore attrice protagonista ai Nastri d'argento del 1972. Intanto, nel 1968 si era cimentata anche nel western all'italiana, genere allora molto popolare, con Il mercenario di Sergio Corbucci, accanto a Franco Nero, mentre l'anno seguente era stata diretta ancora da Spinola nel film drammatico La donna invisibile, insieme a Silvano Tranquilli e Carla Gravina. Nel 1971 partecipò al giallo Gli occhi freddi della paura (1971) di Enzo G. Castellari e poi a La polizia chiede aiuto (1974) di Massimo Dallamano. Nel 1974 le fu affidato il personaggio della tenera Elide Catenacci, un ruolo apparentemente secondario e non privo di spessore, nuovamente accanto a Vittorio Gassman e Aldo Fabrizi (suo regista ai primordi della carriera) in C'eravamo tanto amati di Ettore Scola; il film ebbe un grande successo e la sua interpretazione le valse il secondo Nastro d'argento, questa volta come migliore attrice non protagonista.

Giovanna Ralli nel film 40 gradi all'ombra del lenzuolo (1976)

In seguito prese parte a commedie come Per amare Ofelia (1974) di Flavio Mogherini e Di che segno sei? (1975) di Sergio Corbucci, entrambi in coppia con Renato Pozzetto. Carlo Ponti fu invece il produttore di Colpita da improvviso benessere, film al quale l'attrice romana teneva molto e che uscì nel 1975 per la regia di Franco Giraldi. Recitò poi nell'episodio d'apertura di 40 gradi all'ombra del lenzuolo (1976) di Sergio Martino, commedia sexy all'italiana tipica dell'epoca. L'adeguamento della sua già lunga carriera ai nuovi tempi influenzati dalle rivoluzioni culturali del sessantotto e a modelli cinematografici rapidamente mutati, la porteranno anche a posare nuda per il noto mensile per adulti Playboy. Nel 1980 recitò nuovamente con Ugo Tognazzi, nel film in costume Arrivano i bersaglieri di Luigi Magni. L'attrice tornò comunque a interpretare il personaggio che l'aveva portata a essere particolarmente apprezzata dal pubblico sin dagli esordi della carriera, la popolana romana schietta e verace. Nel 1977 sposò l'avvocato Ettore Boschi, al quale rimase legata fino alla morte di lui avvenuta nel 2013. Sempre nel 1977, in teatro, fu ancora diretta da Garinei e Giovannini in Fra un anno alla stessa ora.

All'inizio degli anni ottanta, dopo la partecipazione a Manolesta (1981) di Pasquale Festa Campanile, in coppia con Tomas Milian, in assenza di proposte significative si allontanò temporaneamente dal mondo del cinema, tornando sul grande schermo nel 1990 con il film Verso sera di Francesca Archibugi, nel quale ritrovava il partner di un tempo Marcello Mastroianni, e che le consentì l'anno successivo di ottenere un'altra candidatura ai Nastri d'argento come Migliore attrice non protagonista. Intanto, nel 1988, con i crescenti successi di pubblico della televisione commerciale, iniziò a partecipare a fiction televisive, fra le quali Un prete tra noi, Ho sposato uno sbirro e Tutti pazzi per amore. Nel 2003 le fu conferita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica per meriti artistici.

Con il nuovo millennio diradò le apparizioni sul grande schermo, riservandosi qualche efficace partecipazione in film di rilievo come Il sangue dei vinti (2008) di Michele Soavi, il dittico Immaturi (2011) e Immaturi - Il viaggio (2012) di Paolo Genovese, Un ragazzo d'oro (2014) di Pupi Avati, ove interpretava la madre del protagonista (Riccardo Scamarcio), ruolo per il quale ottenne la sua nona candidatura ai Nastri d'argento.

Il 31 marzo 2014 ha ricevuto il premio Anna Magnani alla carriera. Il 15 giugno 2015, ospite al Taormina Film Festival per ricevere il "premio alla carriera", ha dichiarato l'intenzione di ritirarsi dalle scene, in occasione dei suoi ottant'anni.[3] Nel luglio 2020 è stata premiata con la "Pellicola d'oro alla carriera" dal presidente dell'Anica Francesco Rutelli.[4] Nel novembre 2021 il Festival del Cinema Europeo di Lecce le ha dedicato una retrospettiva, conferendole anche il premio "Ulivo d'oro alla carriera".[5] Nel 2022 le è stato assegnato il "premio alla carriera" dall'Accademia del cinema italiano, nell'ambito della 67ª edizione dei David di Donatello,[6] ed è tornata al cinema con Marcel!, opera prima di Jasmine Trinca. Nel gennaio 2023 le viene assegnato a Roma un premio speciale alla carriera in occasione della quarantesima edizione, a lei dedicata, di Primo Piano sull'Autore-Festival Pianeta Donna.[7]

Giovanna Ralli con Maurizio Arena nel film Tempo di villeggiatura del 1956 diretto da Antonio Racioppi.
Giovanna Ralli nel film Le cameriere (1959)
Giovanna Ralli nel film Il generale Della Rovere (1959)

Riconoscimenti

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Doppiatrici italiane

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  1. ^ Giovanna Ralli: la bambina che indossava i tacchi per Massimo Girotti e leggeva Guerra e Pace per Rossellini si racconta, su ComingSoon.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  2. ^ Sergio Amidei, è stato il compagno di Giovanna Ralli?/ Lei: "non c’è stato proprio niente", in Il Sussidiario, 12 novembre 2022.
  3. ^ Giovanna Ralli, ho 80 anni e mi ritiro - Cinema, su Agenzia ANSA, 15 giugno 2015. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  4. ^ La pellicola d’oro 2020: ecco i vincitori, su La Gazzetta dello Spettacolo, 1º agosto 2020.
  5. ^ FCE LECCE 22 - Giovanna Ralli, Ulivo d'Oro alla carriera - CinemaItaliano.info, su www.cinemaitaliano.info. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  6. ^ David di Donatello 2022: a Giovanna Ralli va il premio alla carriera, su Asbury Movies, 20 aprile 2022.
  7. ^ ‘Primo piano sull’autore – Pianeta donna’, consegnati i riconoscimenti del festival cinematografico // Umbria24.it, su umbria24.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  8. ^ Ralli Sig.ra Giovanna, su Le Onorificenze della Repubblica Italiana.

Altri progetti

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