Eugen von Schobert

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Eugen Siegfried Erich Ritter von Schobert
NascitaWürzburg, 13 marzo 1883
MorteMykolaïv, 12 settembre 1941
Cause della morteincidente aereo
Dati militari
Paese servito Regno di Baviera
Germania (bandiera) Impero tedesco
Germania (bandiera) Repubblica di Weimar
Germania (bandiera) Germania nazista
Forza armata Bayerische Armee
Deutsches Heer
Reichswehr
Wehrmacht
ArmaHeer
Anni di servizio1902 - 1941
GradoGeneraloberst
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneOffensiva di primavera
Campagna di Polonia
Campagna di Francia
Operazione Barbarossa
BattaglieBattaglia di Verdun
Comandante di11. Armee
VII. Armeekorps
33. Infanterie-Division
DecorazioniCroce di Cavaliere della Croce di Ferro
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Eugen Siegfried Erich Ritter von Schobert (Würzburg, 13 marzo 1883Mykolaïv, 12 settembre 1941) è stato un generale tedesco.

Nato nell'allora Regno di Baviera, suo padre era il maggiore Karl Schobert, mentre la madre era Anna Michael[1] Nel luglio 1902 entrò come cadetto nell'Esercito Reale Bavarese[1] dove prestò servizio al fronte durante la prima guerra mondiale in qualità di ufficiale, guadagnandosi la medaglia dell'Ordine militare di Massimiliano Giuseppe.[2] A seguito dell'Armistizio di Compiègne che pose fine alle ostilità fu ricoverato presso l'ospedale di Aschau im Chiemgau a seguito di una grave ferita ricevuta in battaglia. Dopo aver aderito inizialmente al Freikorp voluto e costituito da Franz Ritter von Epp, una formazione paramilitare di destra composta per la maggior parte da veterani del conflitto, partecipò alla destituzione della Repubblica dei consigli Bavarese nel luglio 1919. Tra il marzo e l'aprile del 1920 von Schobert partecipò alla soppressione delle manifestazioni di scioperanti note come rivolta della Ruhr. Nel 1921 si sposò con Alice Rieder-Gollwitzer, con la quale ebbe tre figli, due maschi e una femmina.[3][4]

In quello stesso anno fu tra i circa 4.000 ufficiali a cui fu permesso di entrare a far parte del ricostituito esercito tedesco, il Reichswehr. E dal 1º gennaio 1921 fu assegnato al 1º Reggimento di fanteria di stanza a Lindau.[4] Anche nel suo nuovo acquartieramento von Schobert non smentì la sua tendenza nazionalistica aderendo alla costituzione del corpo paramilitare segreto noto con il nome di Schwarzen Reichswer sorto all'interno dell'esercito regolare.

Dopo aver salutato con il proprio consenso personale il Putsch di Monaco di Hitler nel 1923, von Schobert si recò a Monaco di Baviera per manifestare formalmente il proprio appoggio con parte del suo reggimento. La sua adesione al nascente movimento nazionalsocialista giovò enormemente alla sua carriera militare, e il 22 febbraio 1924 venne promosso al grado di maggiore, mentre ad ottobre di quello stesso anno comandante del XIX Reggimento di fanteria di stanza a Kempten.

Nel settembre 1939 Schobert comandò il VII Corpo d'armata[4] posizionato come riserva per il Gruppo Armate Sud, durante l'invasione tedesca della Polonia.[1]

Onorificenze tedesche

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Croce di Ferro di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 14 settembre 1914[5]
Croce di Ferro di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 11 novembre 1915[5]

Onorificenze straniere

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  1. ^ a b c Rudolf von Kramer, Otto Freiherr von Waldenfels e Günther Freiherr von Pechmann, Virtuti Pro Patria: Der königlich bayerische Militär-Max-Joseph-Orden, München, 1966, p. 404.
  2. ^ a b c d Bayerisches Kriegsarchiv (a cura di), "Bayerns Goldenes Ehrenbuch", gewidmet den Inhabern der höchsten bayerischen Kriegs-auszeichnungen aus dem Weltkrieg 1914/18, München, 1928.
  3. ^ Rudolf von Kramer, Otto Freiherr von Waldenfels e Günther Freiherr von Pechmann, Virtuti Pro Patria: Der königlich bayerische Militär-Max-Joseph-Orden, München, 1966, pp. 404-405.
  4. ^ a b c Generaloberst Eugen Ritter von Schobert - Lexikon der Wehrmacht, su lexikon-der-wehrmacht.de. URL consultato il 6 giugno 2024.
  5. ^ a b c d Schobert, Ritter von, Eugen Siegfried Erich, su tracesofwar.com.
  6. ^ Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes: 1939 - 1945 ; die Inhaber der höchsten Auszeichnung des Zweiten Weltkrieges aller Wehrmachtteile, Podzun-Pallas, 2000, ISBN 978-3-7909-0284-6.

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN1091576 · ISNI (EN0000 0000 2583 4192 · GND (DE129442593 · BNF (FRcb170354153 (data)