Epifrasi

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento retorica non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

L'epifrasi (dal greco epìphrasis, «aggiunta») o epesegesi (dal greco epexēgēsis, «spiegazione dettagliata») è una figura retorica che consiste nell'aggiungere a un enunciato delle parole che ne amplificano, correggono o specificano il significato. L'epifrase si differenzia dalla parafrasi perché aggiung una proposizione o complemento all'inizio, alla fine, o all'interno del periodo linguistico.

L'epifrase è considerata talvolta una variante dell'iperbato, perché anch'essa consiste nel mutare l'ordine delle parole rispetto a quello ordinario.

Esempio:

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte

(Leopardi, A Silvia).

Verde river' a lei rasembro e l'are

(Guinizelli, Rime).

Notte, che nel profondo oscuro seno

chiudesti e ne l'oblio fatto sì grande

(Tasso, Gerusalemme Liberata).

L'epifonema è un tipo di epifrase, che in genere ha carattere sentenzioso e si colloca all'inizio o alla fine del periodo linguistico, di fatto ampliandolo.

In latino viene chiamato "epesegetico" il caso genitivo che specifica una parola dal significato più generico: arbor cerasi (la pianta del ciliegio).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Linguistica: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di linguistica