Bruno Landi (tenore)

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Bruno Landi (Volterra, 25 aprile 1900Buenos Aires, 8 maggio 1968) è stato un tenore italiano.

Tenore lirico leggero "dalla voce chiara, dall'estensione ragguardevole e dall'emissione facile e assai ben controllata, ma che ricorreva frequentemente alle note in falsetto"[1], debuttò nel 1925 a Campi Bisenzio nella parte del Duca di Mantova in Rigoletto.

Nel 1927 a Firenze cantò nel ruolo del Conte D'Almaviva ne Il barbiere di Siviglia. Nel 1931 si esibì ancora ne Il barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Parma, dove ritornò nel 1939 in Faust, con Magda Olivero, Andrea Mongelli e Tancredi Pasero. Nel 1933 cantò nel Gianni Schicchi e ne I quatro rusteghi al Teatro dell'Opera di Roma. Nella stagione 1936 debuttò alla Scala come Fenton in Falstaff, con la direzione di Victor De Sabata e un cast che comprendeva Maria Caniglia, Mafalda Favero e Mariano Stabile.

Nel 1938 prese parte ad una tournée negli Stati Uniti, apparendo a San Francisco, Philadelphia, Cincinnati e al Teatro Metropolitan di New York, in Rigoletto, L'elisir d'amore, L'amico Fritz, Martha. Al Metropolitan fu scritturato per sette stagioni.

Successivamente partì per l'America Latina, dove cantò a Città del Messico, Montevideo, Buenos Aires, Caracas, Santiago del Cile, Rosario.

Ritornò alla Scala nel 1939 nella prima assoluta de La dama boba di Ermanno Wolf-Ferrari. Nel 1947 al Teatro Pergolesi di Jesi fu protagonista nella Manon con una giovanissima Renata Scotto. I ruoli più frequentati furono il Conte D'Almaviva e Des Grieux.

Negli anni quaranta, nel periodo di massimo fulgore vocale, incise due opere complete: Il barbiere di Siviglia rossiniano e Rigoletto, oltre ad alcuni brani singoli, oggi rimasterizzati in CD.

Si ritirò dalle scene alla fine degli anni cinquanta e si stabilì a Buenos Aires, dove insegnò canto con la moglie, il soprano argentino Hilde Reggiani.

  1. ^ Evaristo Pagani, Raccolte Biografiche Cantanti Lirici Italiani, edito in proprio, Albino, 2009.
  • Dionisio Petrella, Los italianos en la historia de la cultura argentina, Asociación Dante Alighieri, 1979.

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