Adalberto di Magdeburgo
Sant'Adalberto di Magdeburgo | |
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Adalberto di Magdeburgo da un'illustrazione del 1830 | |
Vescovo | |
Nascita | 910 circa |
Morte | Geusa, 981 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 20 giugno |
Adalberto di Magdeburgo vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Magdeburgo dal 967 al 981 |
Nato | 910 circa |
Consacrato vescovo | 967 |
Deceduto | 981 a Geusa |
Adalberto di Magdeburgo (910 circa – Geusa, 981) è stato arcivescovo di Magdeburgo nel X secolo ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Verso il 950 Adalberto era impiegato nella cancelleria di San Bruno I di Colonia, arcivescovo di Colonia e fratello minore del futuro imperatore Ottone I. Nel 953 entrò al servizio del re Ottone, nella cui cancelleria lavorò come notaio. Nel 958 (o nel 959) entrò nel monastero benedettino di San Massimino a Treviri, dal quale proviene il monastero di San Maurizio a Magdeburgo.
Nel 961, dietro consiglio dell'arcivescovo di Magonza Guglielmo di Magonza, figlio illegittimo dell'imperatore Ottone I, fu inviato missionario a Kiev. Non avendo avuto successo ed essendo scampato per poco alla morte rientrò già nel 962 in Germania.
Trattenutosi presso Guglielmo di Magonza, proseguì nella redazione della Cronaca di Regino di Prüm[1] per il periodo fra il 907 al 967. Nel 966 fu nominato da Ottone I abate di Weißenburg in Alsazia. Adalberto fu uno dei sostenitori della Riforma di Gorze. L'anno successivo egli accompagnò Ottone I, divenuto ora imperatore del Sacro Romano Impero, in Italia, ove questi aveva convocato un Sinodo a Ravenna. Qui, con l'accordo di Papa Giovanni XIII e dell'imperatore, fu nominato vescovo della recentemente costituita diocesi di Magdeburgo. Il suo punto forte fu la sua missione effettuata presso i Sorbi (un gruppo etnico appartenente agli slavi occidentali)[2].
Adalberto si dedicò anche alla promozione dell'attività intellettuale, soprattutto quella del neofondato (968) studium presso il Duomo di Magdeburgo, che raggiunse un elevato livello. Da questo studium uscì un allievo di nome Vojtěch, divenuto successivamente vescovo, missionario e santo martire con il nome di Adalberto di Praga.
Morì a Zscherbeu (Geusa), durante una visita pastorale, e la sua salma fu inumata nel Duomo di Magdeburgo. Adalberto fu venerato santo e viene celebrato il 20 giugno.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Regino di Prüm (verso l'840 – 915) fu un teorico della musica, canonista e storico, abate dell'Abbazia di Prüm dall'892 all'899.
- ^ Vedi anche Venedi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]in lingua tedesca:
- Martin Wiehle, Magdeburger Persönlichkeiten. Impuls-Verlag, Magdeburg 1993, ISBN 3-910146-06-6;
- Eberhard Holz / Wolfgang Huschner (Hrsg.), Deutsche Fürsten des Mittelalters, Edition Leipzig, Leipzig 1995, ISBN 3-361-00437-3;
- Friedrich Wilhelm Ebelin, Die deutschen Bischöfe bis zum Ende des sechzehnten Jahrhunderts., Verlag Otto Wiegand, Leipzig, 1858, 2. Bd., S. 3-4 (Online)
- Joachim Leuschner: Adalbert I. in: Neue Deutsche Biographie (NDB), Band 1. Duncker & Humblot, Berlin 1953, S. 43 f.
- Wilhelm Wattenbach: Adelbert. in: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), Band 1. Duncker & Humblot, Leipzig 1875, S. 62.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Adalberto di Magdeburgo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Adalberto di Magdeburgo, in Nouveau dictionnaire de biographie alsacienne, Fédération des Sociétés d’Histoire et d’Archéologie d’Alsace.
- (EN) Adalberto di Magdeburgo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Adalberto di Magdeburgo, in Catholic Hierarchy.
- (DE) Friedrich Wilhelm Bautz: ADALBERT I In: Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon (BBKL), Band 1, Hamm 1975, Sp. 24–25.
- (DE) www.genealogie-mittelalter.de, su genealogie-mittelalter.de. URL consultato il 20 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
- (DE) Eintrag in Zedlers Universallexikon, Band 1, Blatt 260.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 231912122 · ISNI (EN) 0000 0000 6678 4312 · CERL cnp00539284 · ULAN (EN) 500353309 · LCCN (EN) n85035782 · GND (DE) 118817817 · BNF (FR) cb12548387s (data) · J9U (EN, HE) 987007603738305171 |
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