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Kasimierz Łukoski
Kasimierz Łukoski | |
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Soprannome | "Orlik" |
Nascita | Sokół, 13 settembre 1890 |
Morte | Charkiv, aprile 1940 |
Cause della morte | assassinio |
Dati militari | |
Paese servito | Austria-Ungheria Polonia |
Forza armata | Imperiale e regio esercito Esercito polacco |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1914-1940 |
Grado | maggior generale |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra sovietico-polacca Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Polonia |
Battaglie | Invasione sovietica della Polonia |
Comandante di | Gruppo operativo indipendente "Jasło" |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da "Orlik-Łukoski, Kazimierz"[1] | |
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Kasimierz Łukoski (Sokół, 13 settembre 1890 – Charkiv, aprile 1940) è stato un generale polacco, già distintosi come ufficiale nel corso della prima guerra mondiale, e poi nella guerra sovietico-polacca. Nel 1939 fu nominato comandante del Gruppo operativo indipendente "Jasło" che diresse in guerra. Insignito della Croce d'argento dell'Ordine Virtuti militari[2][3][4].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque nel villaggio di Sokół, nell'allora distretto di Garwolin del Governatorato di Siedlce, il 13 settembre 1890, figlio di Ignacy e Władysława Łucja Kwasieborska.[5][2][3] Nel 1910 si diplomò alla Scuola reale Wróblewski di Varsavia. Dal 1911 al 1914 studiò all'Università di Agraria di Vienna.[2] Fu membro (dal 1912) e ultimo comandante della piazza di Vienna delle squadre di fucilieri polacche (Polskie Drużyny Strzeleckie).[2] Negli anni 1914-1917 prestò servizio nelle Legioni polacche.[2] Dal 31 gennaio al 9 marzo 1917 frequentò il corso per ufficiali di stato maggiore a Varsavia.[2] Il 22 marzo 1917 fu inviato al 2° Reggimento fanteria della 4ª Divisione fucilieri del generale Lucjan Żeligowski.[2][3] Il 3 giugno 1917 fu assegnato all'Ispettorato dell'addestramento delle forze armate polacche come aiutante del generale Feliks von Barth. Negli anni 1917-1918, prestò servizio tra gli altri nel Corpo ausiliario polacco, poi nel II Corpo polacco in Russia. Fu comandante del 6° Reggimento fucilieri dell'esercito polacco in Francia, che il 1° settembre 1919, dopo il ritorno nel Paese e l'unificazione con l'esercito polacco, fu rinominato 48° Reggimento fucilieri "Kresowych".[3] Comandò il 48° Reggimento fanteria fino al 25 agosto 1920, quindi prese il comando della XXI Brigata di fanteria.[1] Comandò temporaneamente anche la XXII Brigata di fanteria.[1] Nell'ottobre 1921 fu nominato comandante della fanteria divisionale della 12ª Divisione fanteria a Tarnopol.[3] Il 3 maggio 1922 fu promosso al grado di colonnello con anzianità dal 1° giugno 1919.[1] Nell'agosto 1925 fu trasferito come comandante alla 15ª Divisione fanteria a Bydgoszcz[6] Il 7 marzo 1927 fu nominato comandante della 11ª Divisione fanteria a Stanisławów.[7] Il 1° gennaio 1928 il presidente della Repubblica di Polonia, Ignacy Mościcki, lo promosse generale di brigata con anzianità dal 1° gennaio 1928.[8] Rimase comandante della divisione fino al 7 luglio 1939. Nel 1938 ricevette il titolo di cittadinanza onoraria di Stanisławów.[9] Nella campagna del settembre 1939 comandò il gruppo operativo "Jasło" dell'Armata "Karpaty" al comando del generale Kazimierz Fabrycy.[3] Dopo l'aggressione dell'Unione Sovietica contro la Polonia, fu preso prigioniero di guerra e trasportato nel campo di Starobielsk.[3] Nell'aprile del 1940 fu assassinato a Charkiv dal Commissariato del popolo per gli affari interni (NKVD) e sepolto a Piatichatki,[10][1] dove dal 17 giugno 2000 si trova il Cimitero ufficiale delle vittime del totalitarismo.[11]
Era sposato con Irena Jung, dalla quale ebbe due figli: Andrzej (comandante della 1ª Compagnia "Maciek" del battaglione "Zośka" dell'Armia Krajowa), morto il 18 agosto 1944 durante la rivolta di Varsavia, e Jerzy.[4] Con l'ordinanza n. 112-48-07 del Presidente della Repubblica di Polonia, Lech Kaczyński, del 5 ottobre 2007, è stato nominato postumo al grado di maggior generale. La promozione è stata annunciata il 9 novembre 2007 a Varsavia, durante la cerimonia "Katyń Ricordiamo - Celebriamo la memoria degli eroi".[12]
Il 15 agosto 2014, nel 94° anniversario della Battaglia di Varsavia, nel Cimitero dei Caduti della Battaglia a Ossów è stata svelata una targa che commemora otto comandanti delle unità polacche che parteciparono ai combattimenti e furono vittime del Massacro di Katyn' nel 1940: maggior generale Stanisław Haller de Hallenburg, maggior generale Henryk Minkiewicz, maggior generale Leonard Skierski, generale Bronisław Bohaterewicz, generale di brigata Kazimierz Orlik-Łukoski, generale di brigata Mieczysław Smorawiński, colonnello diplomatico Stefan Kossecki, tenente colonnello Wilhelm Kasprzykiewicz.[13][2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 11 novembre 1937.[2]
— 17 marzo 1930.[2]
— 13 maggio 1933.[16]
Onorificenze estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Generals.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Infodlapolaka.
- ^ a b c d e f g Katyń 1940.
- ^ a b Pressmania.
- ^ Rybka, Stepan 2006, p. 533.
- ^ .Dz. Pers. MSWojsk., Nr 83 z 13 sierpnia 1925 roku, p. 45.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., Nr 9 z 17 marca 1927, p. 70.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk. ↓, Nr 1 z 2 stycznia 1928 roku, p. 1.
- ^ (PL) Generał Łukoski obywatelem honorowym Stanisławowa, in Wschód, vol. 107, 4 grudnia 1938, p. 7.
- ^ Tucholski 2003, p. 315.
- ^ Tucholski 2003, p. LXXIV.
- ^ Policja.
- ^ Blogpress.
- ^ a b c d Łoza 1938, p. 447.
- ^ (PL) Order Odrodzenia Polski. Trzechlecie pierwszej kapituły 1921–1924, in Prezydium Rady Ministrów, Warszawa, 1926, p. 26.
- ^ (PL) Odznaczenia w dniu Święta Niepodległości, in Gazeta Lwowska, n. 258, 13 listopada 1937, p. 3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (PL) Tadeusz Kryska-Karski e Stanisław Żurakowski, Generałowie Polski Niepodległej, Warszawa, Editions Spotkania, 1991.
- (PL) Stanisław Łoza (a cura di), Czy wiesz kto to jest?, Warszawa, Warszawa: Wydawnictwo Głównej Księgarni Wojskowej, 1938.
- (PL) Piotr Stawecki, Słownik biograficzny generałów Wojska Polskiego 1918–1939, Warszawa, Wydawnictwo Bellona, 1994, ISBN 83-11-08262-6.
- (EN) Steven J. Zaloga, Poland 1939. The Birth of Blitzkrieg, Botley, Osprey Publishing, 2003, ISBN 83-11-08262-6..
- (PL) Ryszard Rybka e Kamil Stepan, Rocznik oficerski 1939. Stan na dzień 23 marca 1939, Kraków, Fundacja Centrum Dokumentacji Czynu Niepodległościowego, 2006, ISBN 83-7188-899-6.
- (PL) editoreOficyna Wydawnicza RYTM Jerzy Ciesielski, Charków. Księga Cmentarna Polskiego Cmentarza Wojennego, Warszawa, 2003, ISBN 83-916663-5-2.
- (PL) Tadeusz Jurga e Waldemar Strzałkowski, Życiorysy dowódców jednostek polskich w wojnie obronnej 1939 r. W, in Obrona Polski 1939, Warszawa, Instytut Wydawniczy PAX, 1990, ISBN 83-211-1096-7.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kazimierz Orlik-Łukoski
Voci collegate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Orlik-Łukoski, Kazimierz, su Generals. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- (PL) "Katyń Pamiętamy – Uczcijmy Pamięć Bohaterów", su Policja. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- (PL) Odsłonięcie w Ossowie popiersi gen. Andrzeja Błasika i abp. Mirona Chodakowskiego, su Blogpress. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- (PL) Kazimierz Łukoski, su Infodlapolaka. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (PL) Gen. Bryg. Kazimierz ŁUKOSKI-ORLIK w internecie w odwrotnek kolejności nazwiska, su Katyń 1940. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (PL) Romuald Szeremietiew, Generałowie Niepodległe. Gen. bryg. Kazimierz Orlik-Łukoski i Jego Synowie, su Pressmania. URL consultato il 13 settembre 2024.
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