Canile

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Un cane in un canile

Un canile è una struttura dove si tengono cani[1] o altri animali d'affezione[2]. Storicamente, i canili erano anche luoghi di allevamento e selezione dei cani stessi[1]. Oggi con canile s'intende perlopiù il canile municipale, la struttura che accoglie cani randagi o malati, la cui gestione è affidata al comune[1].

La legge 281 del 14 agosto 1991 promuove la ristrutturazione e il risanamento dei canili municipali e la creazione di rifugi per cani[3], senza entrare nel merito di quale sia l'esatta distinzione tra i due tipi, demandando di fatto alle regioni l'esatta definizione di essi. In generale si può dire che le regioni considerano oggi il canile municipale tradizionale come canile sanitario[4][5] o canile di prima accoglienza[6], identificando nel rifugio il luogo più adatto per il soggiorno permanente dell'animale.

I canili accolgono cani vaganti ritrovati o catturati; una volta ricoverati, non possono generalmente essere soppressi; se dotati di tatuaggio debbono essere restituiti al proprietario o detentore; la legge prevede in caso di animale gravemente malato, animale incurabile, o comprovata pericolosità, la soppressione[7]. La legge, tuttora in vigore, incontra la ferma opposizione delle organizzazioni animaliste.

  1. ^ a b c Canile, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ L. 281/91, articolo 1, comma 1.
  3. ^ L. 281/91, articolo 3, comma 2.
  4. ^ L.R. 1/99, articolo 3, comma 1.
  5. ^ L.R. 59/09, articolo 30, comma 1.
  6. ^ Canili di prima accoglienza, su arvetpiemonte.it. URL consultato il 25 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2018).
  7. ^ L. 281/91, articolo 2, comma 6.

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