Callicebus nigrifrons
Callicebo dalla fronte nera | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Euarchonta |
Ordine | Primates |
Sottordine | Haplorrhini |
Infraordine | Simiiformes |
Parvordine | Platyrrhini |
Famiglia | Pitheciidae |
Sottofamiglia | Callicebinae |
Genere | Callicebus |
Sottogenere | Callicebus |
Specie | C. nigrifrons |
Nomenclatura binomiale | |
Callicebus nigrifrons Spix, 1823 | |
Sinonimi | |
Callicebus personatus ssp. nigrifrons |
Il callicebo dalla fronte nera (Callicebus nigrifrons Spix, 1823) è un primate Platirrino della famiglia dei Pitecidi.
Veniva considerato una sottospecie di Callicebus personatus (Callicebus personatus nigrifrons): attualmente, con l'evoluzione del concetto di specie verso il modello di specie ecologica piuttosto che biologica, questi animali vengono considerati dalla maggior parte degli studiosi una specie a sé stante.
La specie è endemica della foresta atlantica del Brasile sud-orientale (stati di Minas Gerais, Espírito Santo, Rio de Janeiro e San Paolo).
Si tratta di animali diurni ed arboricoli, che vivono in gruppi familiari costituiti da una coppia riproduttrice coi figli di più parti, generalmente in numero non superiore a tre. Le coppie sono monogame e durano fino alla morte di uno dei componenti. Ciascun gruppo occupa un proprio territorio, che viene delimitato tramite un sistema piuttosto complesso di vocalizzazioni territoriali e difeso strenuamente da eventuali intrusi, anche se è assai raro che gli incontri fra vari gruppi sfocino in zuffe vere e proprie.
Questi animali si nutrono principalmente di frutta, anche se non disdegnano di tanto in tanto di integrare la dieta con insetti, uova e piccoli vertebrati.
La femmina partorisce una volta all'anno, dando alla luce solitamente un unico cucciolo: in caso di parti gemellari, solitamente il più piccolo dei gemelli viene abbandonato al proprio destino. Il cucciolo viene accudito dal padre fino a quando non è in grado di seguire il gruppo e nutrirsi autonomamente: resta però coi genitori fino al raggiungimento della maturità sessuale, che sopraggiunge attorno al terzo anno d'età.
Status e conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie ha subito un'estesa perdita e frammentazione dell'habitat. Sebbene la specie sia abbastanza diffusa, la conversione delle aree forestali in estesi allevamenti di bestiame e l'agricoltura, le pratiche di disboscamento e l'urbanizzazione, hanno portato a un'estrema frammentazione delle foreste all'interno del suo areale, determinando piccole popolazioni isolate. È ragionevole supporre che la specie abbia subito un declino di oltre il 20% negli ultimi 24 anni[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Jerusalinsky, L., de Melo, F.R., Mittermeier, R.A., Quadros, S. & Rylands, A.B. 2020., Callicebus nigrifrons., su The IUCN Red List of Threatened Species 2020: e.T39943A17973667.. URL consultato il 20 ottobre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Rylands et al., Callicebus nigrifrons, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- (EN) Colin Groves, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, a cura di D.E. Wilson e D.M. Reeder, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, 144, ISBN 0-8018-8221-4.
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