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Radio (mass media)
La radio è il mezzo con cui avviene la trasmissione di contenuti sonori forniti in tempo reale da più utenti situati in una o più aree geografiche (predisposte da apposite reti di telecomunicazione) e dotati di specifici apparecchi elettronici ed, eventualmente, specifici impianti di telecomunicazione.
Da un punto di vista sociologico la radio è uno dei mezzi di comunicazione di massa tra i più diffusi. Da un punto di vista tecnico è invece un'applicazione delle telecomunicazioni.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Seguendo l'evoluzione tecnologica, la radio ha adottato diverse forme tecniche nel corso della sua pluridecennale storia:
- radio analogica: è la forma classica, tuttora prevalente (le tecniche principali utilizzate sono l'AM e l'FM);
- radio digitale (ad esempio con sistemi come il DAB e il DRM);
- la televisione digitale terrestre o satellitare viene utilizzata per trasportare canali radio;
- Web radio;
- radio satellitare.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La nascita della radio
[modifica | modifica wikitesto]L'invenzione della radio è frutto di una serie di esperimenti tenuti alla fine dell'Ottocento che dimostravano la possibilità di trasmettere informazioni tramite le onde elettromagnetiche.
Prima nel 1860 James Maxwell studiò il carattere ondulatorio della luce, dell'elettricità e del magnetismo; in seguito, Heinrich Hertz riuscì a produrre le onde elettromagnetiche. Fu grazie a queste onde hertziane che Guglielmo Marconi riuscì ad elaborare il sistema di trasmissione senza fili garantendo la trasmissione di informazioni a grandi distanze, riuscendo, per la prima volta nel 1901, a trasmettere la lettera /s/ attraverso l'Atlantico.[1]
La radiodiffusione circolare
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni '20 inizia a concretizzarsi l'idea di diffondere contenuti sonori alle masse: nasce la radio come mezzo di comunicazione di massa. Il termine tecnico per una tale diffusione è broadcasting, che indica una comunicazione unidirezionale da uno verso molti.
In Gran Bretagna nel 1919 il Post Office concesse una temporanea autorizzazione alla stazione Marconi di Chelmsford nella contea dell'Essex, che il 23 febbraio 1920 trasmise il primo regolare servizio radiofonico della storia, per due ore consecutive al giorno, per un periodo di due settimane. Dopo aver ottenuto il 16 ottobre 1920 una licenza di trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh entrò in servizio a partire dal 2 novembre 1920, trasmettendo con il nome di KDKA da uno stabilimento industriale di Washington. In breve tempo, la radio si diffonde in maniera così rapida che negli Stati Uniti già nel 1922 si contano ben 187 stazioni, un pubblico in grande crescita ed un numero di ricevitori funzionanti che alla fine di quell'anno toccherà quota 750.000.
Nel 1922 viene fondata in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC.
È la prima radicale innovazione nelle comunicazioni di massa dopo l'invenzione della stampa e conosce subito un grandissimo successo, soprattutto in America e in Europa. Come sempre accade, la tecnologia, una volta messa a punto, genera nuovi contenuti, linguaggi ed anche produttori e prodotti, consumi e consumatori. Nei primi decenni di vita le trasmissioni avvengono in modulazione di ampiezza (AM). La radio inizialmente si diffonde nel mondo secondo due modelli: un modello completamente libero affidato all'iniziativa privata e che si finanzia con la pubblicità, e un modello monopolistico affidato allo Stato e gestito come servizio pubblico. Il primo modello si diffonde negli Stati Uniti e sarà preso d'esempio in America settentrionale, il secondo modello si diffonde nel Regno Unito e sarà preso d'esempio in Europa.
Sentenze della Corte costituzionale
[modifica | modifica wikitesto]- Sentenza n.59 del 1960 Infondate le questioni di costituzionalità perché l'etere tollera un numero ridotto di canali
- Sentenza n. 225 del 1974 Parziale illegittimità delle norme "postali", ma sostanziale legittimità del monopolio via etere
- Sentenza n. 226 del 1974 Illegittimità del monopolio via cavo e quindi sua liberalizzazione
- Sentenza n. ..1 del 1976 Manifestamente infondate le impugnative
- Sentenza n. 202 del 1976 non può essere invocata la limitatezza delle frequenze per quello che riguarda le trasmissioni locali
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Peppino Ortoleva e Barbara Scaramucci (a cura di), Enciclopedia della Radio, Garzanti, Milano, 2003
- Giovanni Cordoni, Peppino Ortoleva, Nicoletta Verna, Radio FM 1976-2006. Trent'anni di libertà d'antenna, Minerva, Bologna, 2006
- Giovanni Cordoni, Peppino Ortoleva, Nicoletta Verna, Le onde del futuro. Presente e tendenze della radio in Italia, Costa & Nolan, Milano, 2006
- Massimo Lualdi, Aspetti giuridici delle interferenze in Modulazione di Frequenza tra Stati confinanti (Italia – Svizzera)
- Massimo Lualdi, Le radio locali: un'esperienza comunicativa per il pubblico giovanile (1975-77)
- Vito Scelsi, La tutela costituzionale del diritto all'informazione - Le compatibilizzazioni radioelettriche
- Francesco Monico, Il Dramma Televisivo - l'autore e l'estetica del mezzo, 2006, Meltemi, Roma.
- Franco Monteleone, Storia della radio e della televisione in Italia. Un secolo di costume, società e politica. Nuova edizione aggiornata, Marsilio, Venezia, 2003, ISBN 88-317-7230-9
- Amedeo Benedetti, Il comportamento radiofonico, Genova, Regione Liguria, 1996.
- Amedeo Benedetti, La comunicazione radiofonica, in Agenda della Comunicazione 2004, Genova, Aba Comunicazione, 2004, pp. 366–378.
- Paolo Lunghi, Via Etere - trent'anni di Radio Libere, Ibiskos-Ulivieri, 2007
- Massimo Lualdi, Il concetto giuridico di ambito locale alla luce dell'evoluzione tecnologica
- Paolo Lunghi, "Vivere con frequenza", Ibiskos-Ulivieri, 2011
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su radiodiffusione
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Randy Skretvedt e Christopher H. Sterling, radio, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN, FR) Radio, su Enciclopedia canadese.
- Radio, in Enciclopedia dei ragazzi, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004-2006.
- L’AVVENTURA DELLA RADIO, Un viaggio nella storia, scienza e arte delle Telecomunicazioni "Collezione Patanè" (PDF), su cnit.it. URL consultato il 20 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2007).
- Testo unico della Radiotelevisione, su agcom.it. URL consultato il 20 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2013).
- La radio nel tempo e nello spazio" - Sito dedicato alla Radio ed alla grande personalità di Guglielmo Marconi
- La guida ai programmi della radio su Televideo RAI, su televideo.rai.it.
- Storia della radio sul sito Rai
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 28178 · LCCN (EN) sh85110448 · BNE (ES) XX526671 (data) · BNF (FR) cb119604993 (data) · J9U (EN, HE) 987007558367605171 |
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