Palazzi di Vicenza
Vicenza è una città ricca di palazzi e residenze, che testimoniano le diverse fasi artistiche, architettoniche e urbanistiche della sua storia, legati in particolare all'opera dell'architetto cinquecentesco Andrea Palladio.
Nel 1994, 23 monumenti palladiani del centro storico di Vicenza (e tre ville palladiane nel suburbio) sono stati inseriti nella lista dei beni Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO sotto la dicitura di "Vicenza città del Palladio". Dei 23 edifici, 16 sono palazzi, mentre le altre sette architetture sono: l'Arco delle Scalette, il Teatro Olimpico, la Loggia Valmarana nei Giardini Salvi, la cupola e il portale nord della Cattedrale, la Chiesa di Santa Maria Nova e la Cappella Valmarana nella chiesa di Santa Corona.
I 16 palazzi sono:
- Basilica Palladiana
- Palazzo Barbaran da Porto
- Palazzo del Capitanio o del Capitaniato
- Palazzetto Capra sul Corso, inglobato in palazzo Piovini
- Palazzo Chiericati (sede della pinacoteca civica)
- Palazzo Civena Trissino (ora sede della casa di cura Eretenia)
- Casa Cogollo detta del Palladio
- Palazzo da Monte ora Migliorini
- Palazzo Garzadori ora Bortolan
- Palazzo Porto Festa
- Palazzo Porto Breganze (ora sede Telecom Italia)
- Palazzo Pojana
- Palazzo Schio
- Palazzo Thiene Bonin Longare (ora sede di Confindustria Vicenza)
- Palazzo Thiene (ora sede storica della Banca Popolare di Vicenza)
- Loggia Valmarana presso i Giardini Salvi
- Palazzo Valmarana
Questa pagina contiene un elenco, in ordine alfabetico, degli edifici civili della città di Vicenza, con funzione di raccordo nell'ambito dell'enciclopedia, per facilitare la ricerca. Propone perciò:
- l'individuazione dell'edificio, riportandone l'esatta denominazione, l'indirizzo e le coordinate geografiche
- qualche dato sintetico relativo ad aspetti storico-artistici
- l'indicazione di quali edifici non sono più esistenti (in corsivo)
- Palazzo Alidosio Conti, in corso Palladio 102-104, contiguo sulla sinistra a Palazzo Trissino Baston, del quale prolunga il portico. 45.54784°N 11.54566°E
- Primo palazzo rinascimentale di Vicenza. La struttura dell'edificio e la tipologia delle modanature suggeriscono la sua costruzione nel tardo Quattrocento, nell'ambiente influenzato da Lorenzo da Bologna. Agli inizi del XVI secolo passò dagli Alidosio ai Conti. Primo e secondo piano sono ora occupati da uffici comunali, collegati all'interno con palazzo Trissino[1].
Palazzi Angaran | |
Gli Angaran furono una famiglia aristocratica vicentina, i cui possedimenti in età medievale si estendevano attorno ad Angarano (attuale sobborgo di Bassano del Grappa) da cui presero il nome. Furono aggregati al patriziato veneziano nel 1655 dopo aver pagato centomila ducati per finanziare la guerra di Candia.
|
- Palazzo Angiolello, in piazzetta Duomo, angolo contrà Vescovado, edificio di scuola scamozziana di fine Cinquecento, distrutto dai bombardamenti del 14 maggio 1944[4].
- Palazzo Anti, in contrà Vescovado 18. 45.54561°N 11.5422°E
- Tipico esempio di architettura veneta minore della seconda metà del Settecento[5].
Palazzi Arnaldi | |
Gli Arnaldi furono una famiglia aristocratica vicentina, ascritta al patriziato veneziano e annoverata fra le cosiddette Case fatte per soldo. Furono proprietari di palazzi in città dal XV al XIX secolo.
|
- Palazzetto Balzafiori, in piazza Matteotti 16
- Edificio di inizio Ottocento di David Rossi[8].
- Palazzo Barbaran da Porto, in contrà Porti 11. 45°32′55″N 11°32′44″E
- realizzato a Vicenza fra il 1570 e il 1575 dall'architetto Andrea Palladio. È attualmente la sede del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA) e del Palladio Museum.[9].
- Del 1799, opera di Carlo Barrera[10].
- Costruito nel Seicento da Giacomo Borella; portone d'ingresso sovrastato da un ornato balcone barocco tra finestre neoclassiche[11].
- Andrea Palladio riprogettò il Palazzo della Ragione, aggiungendo alla preesistente costruzione gotica le celebri logge in marmo bianco a serliane.
- Un tempo sede delle magistrature pubbliche di Vicenza, oggi dotata di più spazi espositivi, è teatro di mostre d'arte e d'architettura. Dal 1994 è nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO[12].
Edifici dei Bissari | |
I Bissari furono una famiglia eminente in Vicenza fra il Duecento e l'Ottocento, secolo del suo decadimento. Governò diversi feudi e tenute, in particolare il feudo di Costa Fabrica, ora Costabissara.
|
- Palazzo Bollina Sola, in contrà Canove
- Edificio della prima metà del Settecento[17].
- Palazzo Bonin, in contrà Lodi (Borgo Porta Nova).
- Palazzo Braghetta Pagello, in corso Palladio
- Costruito nel 1780 da Ottavio Bertotti Scamozzi[18].
- Palazzo Braschi, o Casino dei Nobili o Casino Vecchio,[19] in corso Palladio 45.54746°N 11.54445°E
- Dimora signorile tardogotica, in parte ricostruita dopo i bombardamenti del 1945[20].
Palazzi Breganze | |
|
- Palazzo Brusarosco Gallo, contrà Porta Santa Croce 3 (Borgo Porta Nova). 45.551272°N 11.538278°E
- Edificio ottocentesco in parte restaurato dall'architetto Carlo Scarpa, che nell'ultimo piano del palazzo realizzò Casa Gallo. Sede della Biblioteca internazionale La Vigna - Centro di Cultura e Civiltà Contadina.
Palazzi Caldogno | |
I Caldogno furono una famiglia nobile vicentina legata al comune di Caldogno nella provincia di Vicenza, che si suddivise in vari rami. Nell'apice del loro splendore ebbero la residenza principale a Vicenza e possedettero varie proprietà in tutto il vicentino.
|
- Palazzo del Capitaniato o del Capitanio o loggia Bernarda, in piazza dei Signori. 45°32′50″N 11°32′45″E
- Fu progettato nel 1565 da Andrea Palladio, costruito dal 1571 al 1572. Fu decorato da Lorenzo Rubini e all'interno i dipinti sono di Giovanni Antonio Fasolo. Attualmente è sede del consiglio comunale cittadino[26].
Palazzi Capra | |
I Capra furono una famiglia antica che apparteneva al Consiglio nobile di Vicenza. Capostipite della famiglia fu Enrico Capra che nel principio dell'XI secolo fece molte acquisizioni nel territorio vicentino di Carrè.
|
- Casa Chemello, in contrà Lioy, edificio non più esistente[33].
- Palazzo Chiericati, in piazza Matteotti. 45.549123°N 11.549404°E
- Edificio rinascimentale, progettato nel 1550 come residenza nobiliare per i conti Chiericati dall'architetto Andrea Palladio e costruito a partire dal 1551, completato solo alla fine del Seicento. Sede storica del museo civico (dal 1855). È inserito dal 1994 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO[34].
- Palazzetto Chiericati Arnaldi, in contrà Pozzetto 5
- Edificio del tardo Cinquecento, riproduce lo schema della facciata di Palazzo Trissino[35].
- Palazzo Civena Trissino, in viale Eretenio. 45.543633°N 11.545901°E (casa di cura Eretenia) in viale Eretenio
- Costruito per conto dei fratelli Giovanni Giacomo, Pier Antonio, Vincenzo e Francesco Civena da Palladio nel 1540, è il primo palazzo di città da lui realizzato. In seguito divenne dimora dei conti Trissino dal Vello d'Oro, che fecero ampliare notevolmente da Domenico Cerato, aggiungendo le ali laterali. È tra i monumenti palladiani patrimonio dell'umanità UNESCO[36].
- Palazzo Cividale, in corso Fogazzaro
- Costruito nel 1582 e attribuito a Vincenzo Scamozzi[37].
- Palazzo Colonnese, in contrà Santa Barbara
- Edificio di impostazione gotica, rimaneggiato nel tardo Quattrocento[38]..
- Palazzetto Colzè Trissino, in corso Palladio
- Edificio di impostazione gotica, rimaneggiato nel tardo Quattrocento[33].
- Palazzetto Conti, in stradella Santa Corona
- Tipicamente tardo quattrocentesco, in parte distrutto dai bombardamenti del 1944[39].
- Palazzo Cordellina, in contrà Riale. 45.54841°N 11.544077°E
- Fu costruito in stile palladiano da Ottone Calderari, su commissione del giureconsulto Carlo Cordellina[40].
- Palazzetto Cordellina, in stradella Piancoli
- Eretto nel 1738-40 da Carlo Cordellina, ignoto il progettista[41].
- Casa Cogollo detta Casa del Palladio, in corso Palladio. 45°32′57.32″N 11°32′55.61″E
- Eretta nel 1559 per un notaio e attribuita ad Andrea Palladio, è inserito dal 1994 nell'elenco dei 23 monumenti palladiani della città facenti parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO[42].
- Palazzo Costantini, in contrà Riale 13. 45.548257°N 11.543831°E
- Eretto nel 1840 su disegno di Giovanni Maria Negrin Quartesan[43], è una delle sedi della Biblioteca civica Bertoliana.
- Palazzetto Crico, in piazza delle Erbe
- Garbata architettura neoclassica[44].
- Palazzo Da Monte, in contrà Santa Corona 9. 45.54952°N 11.54909°E
- Pur essendo inserito nella lista dei palazzi palladiani tutelati dall'UNESCO, è considerato da alcuni studiosi un apocrifo di Palladio. Costruito di fronte al convento domenicano di Santa Corona tra il 1550 e il 1554, venne concluso solo nel 1581, un anno dopo la morte di Palladio[45].
- Casa Dal Corso, in corso Fogazzaro, angolo contrà Riale
- L'edificio conserva una trifora tardogotica[42].
- Casa Dal Giglio
- Su disegno di Ottavio Bertotti Scamozzi[46].
- Palazzo Dalesmani, in contrà Mure San Michele, edificio non più esistente
- Casa de Ferrari, in contrà Ponte Furo
- Su disegno di Ottavio Bertotti Scamozzi[47].
- Casa Dolfi, in corso Fogazzaro
- Rinnovamento a fine Cinquecento, di un preesistente edificio quattrocentesco[48].
- Casa Donà, in contrà Mure San Rocco
- Su progetto di Bartolomeo Malacarne[49].
- Palazzetto Doni Lioy, in contrà Lioy
- Edificio con elementi gotici e rinascimentali. Fu abitazione dello statista Paolo Lioy[50].
- Istituto delle Dorotee, in contrà San Domenico
- Edificio progettato da Antonio Piovene e costruito nel 1844-45[51].
- Edificio dell'acerbo Cinquecento, attribuibile a Tommaso da Lugano[52].
- Palazzo Fadinelli, in contrà Zanella:
- Garbata opera del pieno Settecento, di Giovanni Miazzi[53].
- Palazzetto Ferramosca Dal Toso, in contrà Piancoli
- Edificio rinnovato a metà Cinquecento[54].
- Palazzo Ferrari, in corso Fogazzaro
- Sistemato nel 1692 e con interventi del 1877-78[55].
- Casa dei Filippini (dietro la chiesa)[56].
- Palazzo Fioccardo, in contrà Santi Apostoli
- Costruito nel 1800 su progetto di Carlo Barrera[57].
- Casa Fontana, in piazza De Gasperi
- Edificio di Ettore Fagiuoli fine anni trenta del Novecento. Elementi classici e barocchi creano una curiosa composizione neomanieristica[58].
- Casa Fontanella, in contrà Lodi (Borgo Porta Nova)
- Edificio del 1799 su progetto di Ottone Calderari[59].
- Settecentesco edificio di proporzioni importanti con il piano terra e il mezzanino in mattoni bugnati e il piano nobile con strette finestre neoclassiche architravate, di Ottavio Bertotti Scamozzi. Ora sede dell'Amministrazione provinciale[56].
- Palazzetto Franceschini Piovene, in contrà Porti 24
- Facciata, probabile opera di Carlo Greco del 1820, tardo neoclassicismo vicentino[60].
- Palazzo Franco, in contrà Porta Padova (Borgo di San Pietro)
- Edificio ottocentesco, progettato da Antonio Piovene[56].
- Palazzo Franco, in contrà Santa Lucia, angolo piazza XX Settembre
- Edificio della prima metà del Settecento[61].
- Casa Fusinieri, in contrà Santi Apostoli
- Casa Gallo → Palazzo Brusarosco Gallo
Palazzi Garzadori | |
|
- Casa Gastaldi, in contrà Santa Lucia, angolo stradella dei Orbi.
- Ristrutturata nel 1773 da Ottavio Bertotti Scamozzi[66].
- Palazzo Ghellini, in contrà Oratorio dei Proti, angolo contrà Sant'Antonio.
- Progettato probabilmente da Antonio Pizzocaro, fu gravemente danneggiato dai bombardamenti dell'ultima guerra e ricostruito negli anni cinquanta del Novecento[67].
- Palazzo Ghellini, in contrà Pasini 10.
- Commissionato da Ghellino Ghellini nel 1570[68]
- Palazzo Ghislanzoni, in corso Palladio, angolo corso Fogazzaro.
- Della prima metà del XIX secolo, unica opera vicentina dell'architetto Antonio Diedo[69]
- Palazzetto Giacomazzi, in piazza Matteotti.
- Raro esempio di architettura rococò nel Veneto, di inizio Settecento[70].
- Palazzo San Giacomo, in contra' Riale 5. 45.54837°N 11.54454°E
- In passato parte di un convento, è dal 1910 la sede centrale della Biblioteca civica Bertoliana.
- Complesso ex GIL, in contrà Barche. 45.546°N 11.5505°E
- Costruito negli anni trenta del XIX secolo per la Gioventù Italiana del Littorio, ora è sede universitaria; uno degli edifici ospita il Teatro Astra[71].
- Palazzo Giustiniani Baggio, in contrà San Francesco 41. 45.55368°N 11.54237°E
- Abitato dai Giustiniani fino al 1812, passato ai discendenti Zorzi Giustiniani, che lo vendettero ai primi del Novecento a Marco Baggio. Passato ancora all'Ospedale Civile di Vicenza e infine acquistato dalla Fondazione Cariverona, che ne ha terminato il restauro nel 2011[72]
- Palazzo Godi Arnaldi Segala ora Bertevello, in contrà Pasini 14. 45.545218°N 11.54494°E
- In stile tardogotico[73].
- Palazzo Godi Nievo, in contrà Gazzolle.
- Costruito nel primo decennio del Seicento su progetto di Vincenzo Scamozzi e appiatto a fine Settecento con intervento di Ottone Calderari, ora è sede della Prefettura[74].
- Palazzetto Gonzati, in contrà Apolloni, 7.
- Probabilmente progettato nel secondo decennio dell'Ottocento da Ottone Calderari[75].
Palazzi Gualdi | |
|
- Casa natale dello statista, progettato in stile neoclassico vicentino da Giacomo Fontana nel 1804 e completato verso la metà del secolo da Giovanni Maria Negrin Quartesan (figlio di Antonio Caregaro Negrin)[80].
- Vedi anche l'adiacente Palazzetto Capra Lampertico
- Palazzo Lanzè Sesso (o Sesso Zen Fontana) in contrà Zanella 45.549116°N 11.546105°E
- Costruito nel quinto decennio del Quattrocento in stile gotico fiorito, unificando precedenti edifici, case torri dei Lanzè[81].
- Palazzo Lanzi Bonaguro, in piazza XX Settembre, angolo contrà Santa Lucia (Borgo di San Pietro):
- Progettato da Francesco Antonio Ziggiotti nel 1769, monumentale residenza in stile scamozziano[82].
- Palazzo Lanzi Vecchia, tra Motton San Lorenzo e contrà Cantarane → Palazzo Vecchia Romanelli.
- Palazzo Leoni Montanari, in contrà Santa Corona 25, angolo contrà Apolloni 45.550147°N 11.546952°E
- Grandioso edificio, unico palazzo vicentino in stile barocco, fatto costruire nel corso del Seicento da Bernardino Montanari e dal suo erede Giovanni Leoni, unificando diversi edifici preesistenti[83].
- Loggia Longhena nei Giardini Salvi 45.5467°N 11.53808°E
- Voluta da Baldassare Longhena e costruita in stile palladiano, si erge sul lato occidentale del parco.
- Palazzo Lonigo, in corso Palladio, angolo contrà Manin
- Rifatto dopo la seconda guerra mondiale, unificando alcuni edifici dei secoli XVI-XVII[84].
- Palazzo neopalladiano progettato nel 1780 da Ottone Calderari e realizzato nel decennio successivo solo il corpo di fabbrica verso corso Palladio[85].
- Magazzini del sale, a Borgo Berga
- Palazzo Magrè Angaran → Palazzo Angaran
- Teatro San Marco, in contrà San Francesco 76 (continuazione di contrà San Marco). 45.55388°N 11.54381°E
- Costruito negli anni venti del Novecento a ridosso del fiume Astichello, sede dell'oratorio della parrocchia di San Marco e cinema.
- Palazzetto Marzari, in contrà San Gaetano
- Cinquecentesco, rimaneggiato nel Sette e Ottocento[86].
- Palazzo Mattarello, in contrà San Francesco Vecchio
- Seicentesco, rimaneggiato nel Settecento. Ora Casa del Clero[87].
- Casa Milana Tacchi, in contrà Santa Lucia (Borgo San Pietro (Vicenza))
- Forse di Ottavio Bertotti Scamozzi[66].
- Palazzo Molin Cordellina → Palazzetto Cordellina
- Palazzo del Monte di Pietà, con la facciata principale sulla centrale Piazza dei Signori e i due fianchi su contrà del Monte e contrà Manin. 45.547514°N 11.54663°E
- Complesso monumentale costruito tra il XV e il XVII secolo: nella sua parte centrale incorpora la chiesa di San Vincenzo[88].
- Casa Morselli, in vicolo cieco Retrone, angolo contrà Piancoli[89].
- Palazzo Muttoni, in contrà Santi Apostoli, angolo contrà Lioy
- Espressione della corrente architettura vicentina del secondo Cinquecento, forse di Giandomenico Scamozzi[90].
- Palazzo Muttoni Franco → Palazzo Franco
- Casa Muzan, in contrà Do Rode
- Ricostruita da Antonio Caregaro Negrin nel 1854[91].
- Palazzo Muzani in contrà Garibaldi, angolo contrà Cesare Battisti
- Robusta costruzione del 1580[92].
- Palazzetto Muzzi, in piazza Matteotti
- Commissionato nel 1774 a Ottavio Bertotti Scamozzi, abitazione del poeta vicentino Adolfo Giuriato[93].
- Palazzo Nanti, in piazzetta Santi Apostoli:
- Tipico esempio del tardogotico locale di ascendenza veneziana, dell'avanzata seconda metà del Quattrocento[94].
- Palazzo delle Opere sociali, in piazza Duomo 2. 45.545936°N 11.544313°E
- Palazzo costruito all'inizio dell'Ottocento per il Casino Nuovo su fatiscenti edifici preesistenti, l'ospedale e la chiesa di Sant'Antonio Abate[95][96]
- Ostello Olimpico, in viale Giuriolo 9, nei pressi di piazza Matteotti 45.54843°N 11.55011°E
- Palazzetto napoleonico, sede dell'ostello cittadino
Palazzi Pagello | |
|
- Palazzo Pasini Canera di Salasco, in contrà Carpagnon, angolo contrà Oratorio dei Proti
- Conserva l'impronta cinquecentesca[97].
- Casa Pigafetta, in contrà Pigafetta. 45.54621°N 11.54666°E
- Palazzo Pigafetta, in contrà Santi Apostoli[7].
- Palazzo Pigafetta Breganze, in contrà Porton del Luzo. 45°32′38″N 11°32′52.62″E
- Di tradizione seicentesca e scamozziana, costruito sopra la cavea del Teatro Berga[99].
- Palazzo Pigatti, in corso Fogazzaro
- Edificio del 1861, progettato da Marco Bonelli, ristrutturazione di precedenti[100].
- Casa Pigatti, in contrà delle Grazie
- Facciata progettata da Enea Arnaldi, su precedente edificio del convento dei gerosolimitani[101].
Palazzi Piovene | |
|
- Palazzo Piovini Beltrame, in piazza Castello. 45.54611°N 11.54171°E
- Austero palazzo della metà del Seicento, attribuito ad Antonio Pizzocaro. Ingloba nel fianco sinistro il precedente Palazzetto Capra sul Corso[52].
- Case Pizzioni, in stradella delle Barche
- Palazzo del Podestà, in piazza Biade. 45.547076°N 11.546974°E
- Antico palazzo della famiglia Bissari e acquistato dal Comune nel XIII secolo, più volte sistemato, distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruito, ora è sede di uffici comunali[106].
- Palazzo Pojana, in contrà San Tommaso, opera cinquecentesca attribuita al Palladio, nel Settecento ristrutturato da Francesco Muttoni[107].
- Palazzo Pojana, in corso Palladio 90-94. 45.5476°N 11.54496°E
- Attribuito all'architetto Andrea Palladio, che lo avrebbe progettato nel 1540 circa. È inserito nell'elenco dei 23 monumenti palladiani della città che fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Sotto l'arco del palazzo inizia contrà Do Rode[108].
Palazzi e case da Porto | |
I Porto furono una delle principali famiglie che dominarono il Comitato vicentino sin dal principio del X secolo, in qualità di vicecomites fra i più influenti del vescovo, essendo aggregata al Consiglio nobile di Vicenza.
|
- Palazzo delle Poste, in contrà Garibaldi. 45.546255°N 11.544868°E
- Opera di Roberto Narducci, del 1932-36[120].
- Palazzetto Povegliani, in contrà Zanella
- Edificio tardo quattrocentesco[121].
- Antico Palazzo Prefettizio, in contrà Del Monte[122].
- Palazzo della Prefettura → Palazzo Volpe Maltauro
- Ospizio e oratorio dei Proti, all'angolo delle contrà Giampietro de Proti e Oratorio dei Proti
- Costruito nel Quattrocento e completamente rinnovato da Antonio Pizzocaro nella seconda metà del Seicento[123].
- Palazzo Querini → Palazzo Capra Querini Rezzara
- Palazzo Quinto in viale Eretenio.
- Progettato da Ottone Calderari, ma mai costruito, sull'area in seguito occupata dal Teatro Eretenio[124].
- Palazzo della Ragione → Basilica Palladiana
- Palazzo Regaù, in contrà XX Settembre 37-39 (Borgo San Pietro). 45.550194°N 11.552483°E
- Palazzo in stile tardo gotico della seconda metà del Quattrocento[125].
- Palazzo Repeta, in piazza San Lorenzo. 45.548372°N 11.542336°E .
- Situato al fronte opposto della chiesa di San Lorenzo, questo enorme palazzo fu costruito da Francesco Muttoni tra il 1701 e il 1711 e costituisce una delle sue prime opere. È stato la sede locale della Banca d'Italia[126].
- Palazzo Roi, in contrà San Marco 37 (Borgo Pusterla). 45.551609°N 11.543642°E
- Palazzo Roma, in piazza Duomo 5. 45.545692°N 11.544219°E
- Eretto nel 1599 e ricostruito nel secondo dopoguerra[128].
- Palazzo Sale Capra, in piazzetta Santo Stefano
- Progettato da Francesco Muttoni, ma al suo posto viene costruito nella seconda metà del Settecento un grigio e uniforme prospetto[129].
- Palazzo Sale di San Damiano, in contrà del Pozzetto 10
- Edificio probabilmente dell'acerbo Cinquecento[130].
- Palazzo Sale Serbelloni, in contrà Oratorio dei Proti
- Massiccio edificio rettangolare, con facciata ristrutturata nel primo Settecento, dal 1841 ceduto all'Ospedale e poi passato all'IPAB[131].
- Palazzo Salvi, in corso Palladio
- Palazzo incompiuto, progettato nel 1784 da Ottone Calderari[132].
- Palazzo Salvi, in contrà Santa Corona
- Costruito alla fine del Settecento e rifatto alla metà dell'Ottocento da Giovanni Maria Negrin Quartesan[133].
- Palazzo Sangiovanni, in contrà Santi Apostoli 21 45.544952°N 11.547058°E
- Edificio tardogotico. Oggi sede di servizi dell'Ulss[134].
- Ristrutturato per conto di Bernardo Schio da Andrea Palladio, che ne disegnò la facciata nel 1560, fu completato intorno al 1574-1575;[135] venne fatto restaurare da Carlo Angaran nel 1825[136].
- Palazzo Schio in corso Palladio → Palazzo Caldogno Dal Toso Franceschini da Schio detto Ca' d'Oro
- Palazzo Scola, in piazza Castello
- Interessante costruzione di fine Seicento - inizio Settecento[137].
- Palazzo Scroffa, in contrà Borgo Scroffa
- Palazzo cinquecentesco, con annessi rustici di Bartolomeo Malacarne, demoliti negli anni sessanta del Novecento[138].
- Palazzetto Scroffa, in contrà Piancoli 6. 45.54657°N 11.54828°E
- Bell'edificio gotico[139].
- Seminario vescovile, in contrà Santa Lucia 43 (Borgo Santa Lucia) 45.55463°N 11.55289°E
- Costruito nel 1842 su progetto del veneziano Francesco Lazzari[140].
Palazzi Sesso | |
|
- Palazzo Squarzi, in contrà Santi Apostoli 45.545143°N 11.545026°E
- Nella facciata sopravvive in parte la primitiva versione gotica[142].
- Costruito tra il 1620 e il 1630, attribuito a Ottavio Bruto Revese, in seguito proprietà della diocesi di Vicenza, che lo ha adibito a convitto per studenti; è dotato di un peculiare giardino a forma di isola in un'ansa del fiume Bacchiglione[143].
- Tempietto di parco Querini, nell'omonimo parco in viale Rumor. 45.55392°N 11.54808°E
- Tempietto monoptero al centro di un'isola artificiale, edificato in stile classico da Antonio Piovene nel 1820, con colonne ioniche a sorreggere la cupola. Sotto di esso sorge un'antica ghiacciaia.
- Palazzo del Territorio, in piazza Matteotti 45.54996°N 11.5496°E
- Complesso di edifici, rimaneggiato nel XVI e XVII secolo, che sorge sull'area occupata dal duecentesco Castello di San Pietro. Al suo interno è collocato il Teatro Olimpico[144].
- Palazzo Terzi, in corso Fogazzaro
- Costruito nella seconda metà del Seicento su precedente edificio quattrocentesco, di cui resta il portone[145].
Palazzi Thiene | |
I Thiene sono un'antica famiglia che, pur mantenendo la città di Thiene come area d'interesse principale, nel primo decennio del Trecento si trasferì a Vicenza. Estese i suoi possedimenti in varie aree della provincia, fino a Camisano Vicentino. I Thiene ottennero il titolo di conti palatini dall'imperatore Federico III nel 1469. Andrea Palladio aveva concepito - e riportato nei Quattro libri dell'architettura - un progetto unitario per il palazzo dei Thiene, che avrebbe dovuto coprire tutta l'area compresa tra corso Palladio, contrà Porti, stradella della Banca Popolare e contrà San Gaetano Thiene. Il progetto non poté essere realizzato in pieno, per cui oggi si possono distinguere, in questo isolato, tre distinti palazzi:
Altri palazzi della famiglia Thiene sono:
|
- Case Tornieri, in corso Palladio 103-109[152].
- Casa Tosin, in contrà Santa Lucia (Borgo di san Pietro)[61].
- Palazzo Traverso, in contrà Cabianca 2
- Edificio rinnovato dopo la metà del Cinquecento su uno preesistente[153].
Palazzi Trento | |
|
- Palazzo Trevisan Lampertico, in contrà Riale
- Attribuito a Giuseppe Marchi[156].
Palazzi e case Trissino | |
I Trissino furono in epoca rinascimentale una delle famiglie più in vista della città. Antica famiglia nobiliare del vicentino di origine germanica, ricevettero investitura feudale da parte sia dell'Impero sia della Chiesa; i loro domini partivano dall'omonimo paese di Trissino nel vicentino, dove sorgeva un castello, includendo poi altri borghi vicini, tanto che la Valle dell'Agno fu nota per diversi secoli come la Valle di Trissino.
|
- Palazzo Valle Marchesini Sala, in contrà Busa San Michele.
- Dotato di cortile, ampio giardino interno e scuderie, fu fatto costruire nella seconda metà del XVII secolo dal Conte Ottaviano Valle, che nel dicembre 1708 ospitò il re di Danimarca Federico IV. L'architetto fu probabilmente Francesco Albanese.[164] Nel XVIII secolo il conte Giorgio Marchesini, affiliato alla Massoneria, vi stabilì qui la loggia nel 1735 e fece affrescare il piano nobile a Giambattista Tiepolo e a suo figlio Giandomenico, che vi rappresentarono simboli massonici e varie immagini allegoriche.[165] Alcune di queste, staccate in epoca non identificata, sono conservate al Metropolitan Museum di New York ed in altri musei o collezioni. Il Palazzo aveva una grande scuderia che poteva tenere fino a quattordici cavalli, un "Giardino botanico" e una "cedrara".[166][167].
- Il quadraturista degli affreschi tiepoleschi fu Gerolamo Mengozzi-Colonna. Il palazzo fu proprietà dei conti Raselli nel XIX secolo e della famiglia Sala dal 1899 al 1980. Fu restaurato fra il 1982 e il 1986.[168][169][170][171][172].
Palazzi e case Valmarana | |
I Valmarana furono una famiglia aristocratica vicentina, ascritta al patriziato veneziano e annoverata fra le cosiddette Case fatte per soldo.
Vedi anche |
- Palazzo Vecchia Romanelli, tra contrà Cantarane e Motton San Lorenzo
- Edificio costruito a metà del Settecento su progetto di Giorgio Massari, ha la facciata principale sul quartiere di Porta Nova, che a quel tempo si iniziava a valorizzare, e quella secondaria rivolta alla città sul tracciato delle mura altomedievali[183].
- Palazzo Velo, in contrà Carpagnon
- Costruito a cavallo fra il Sei e il Settecento, forse da Giacomo Borella[184].
- Palazzo Velo, in contrà Lodi, angolo contrà Cantarane
- Opera del 1706 di Francesco Muttoni[185].
- Palazzo vescovile o Vescovado, in piazza Duomo 10 45.5457°N 11.54361°E
- Grande e storico palazzo, sede del vescovo e del Museo diocesano, più volte ricostruito[186].
- Palazzetto Vigna, in contrà Catena
- Espressione dell'architettura vicentina del primo rinascimento[187].
- Palazzo Volpe Maltauro, in contrà Gazzolle
- Costruito a metà del Cinquecento come rinnovamento di un edificio tardo gotico. Ora sede della Prefettura[188].
- Palazzo Volpe Cabianca, in contrà Cabianca 8, angolo stradella Piancoli. 45.5474°N 11.54915°E
- Edificio gotico, rimaneggiato nel secondo Cinquecento e nell'Ottocento da Antonio Caregaro Negrin[189].
- Palazzina Zamberlan, in contrà Porton del Luzo 5
- Edificio neoclassico di fine Ottocento di Carlo Morseletto, costruito su avanzi della prima cinta muraria[190].
- Palazzetto Zamboni, in piazza Matteotti 22-24
- Interessante esempio di architettura settecentesca minore[191].
- Casa Zen, in corso Palladio
- Edificio della seconda metà dell'Ottocento[192].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Barbieri, 2004, pp. 385-86.
- ^ Barbieri, 2004, p. 79.
- ^ Barbieri, 2004, p. 674.
- ^ Barbieri, 2004, p. 276.
- ^ Barbieri, 2004, p. 696.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 678-80.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 648.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 544.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 434-40.
- ^ Barbieri, 2004, p. 141.
- ^ Barbieri, 2004, p. 104.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 395-404.
- ^ Barbieri, 2004, p. 262.
- ^ Barbieri, 2004, p. 693.
- ^ Barbieri, 2004, p. 661.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 404-06.
- ^ Barbieri, 2004, p. 705.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 262-63.
- ^ P. Battaini, Giovanni Battista Magrini, Giovanni Vaccari, Pietro Gribaudi, La Nuova Italia: dizionario amministrativo, statistico, industriale, commerciale ..., F. Vallardi, 1908, p. 616.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 315-17.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 431.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 479-83.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 321-22.
- ^ Barbieri, 2004, p. 352.
- ^ Barbieri, 2004, p. 263.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 406-10.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 467-68.
- ^ Barbieri, 2004, p. 270.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 529-30.
- ^ Barbieri, 2004, p. 148.
- ^ Barbieri, 2004, p. 258.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 271-72.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 540.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 560-68.
- ^ Barbieri, 2004, p. 94.
- ^ a b Barbieri, 2004, pp. 640-43.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 324-25.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 488-89.
- ^ Barbieri, 2004, p. 530.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 354-60.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 579-80.
- ^ a b Barbieri, 2004, pp. 541-42.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 352-53.
- ^ Barbieri, 2004, p. 429.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 528-29.
- ^ Barbieri, 2004, p. 133.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 638-39.
- ^ Barbieri, 2004, p. 324.
- ^ Barbieri, 2004, p. 145.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 654.
- ^ Barbieri, 2004, p. 143.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 257.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 456-57.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 596-98.
- ^ Barbieri, 2004, p. 323.
- ^ a b c Barbieri, 2004, p. 142.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 649-51.
- ^ Barbieri, 2004, p. 248.
- ^ Barbieri, 2004, p. 140.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 453-54.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 135.
- ^ Barbieri, 2004, p. 86.
- ^ Barbieri, 2004, p. 655.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 594.
- ^ Barbieri, 2004, p. 600.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 134.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 672-73.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 681-82.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 316-17.
- ^ Barbieri, 2004, p. 573.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 155, 578.
- ^ Barbieri, 2004, p. 102.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 680-81.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 603-05.
- ^ Barbieri, 2004, p. 454.
- ^ Barbieri, 2004, p. 625.
- ^ Barbieri, 2004, p. 82.
- ^ Barbieri, 2004, p. 637.
- ^ Barbieri, 2004, p. 678.
- ^ Barbieri, 2004, p. 271.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 457-58.
- ^ Barbieri, 2004, p. 129.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 530-37.
- ^ Barbieri, 2004, p. 479.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 263-65.
- ^ Barbieri, 2004, p. 469.
- ^ Barbieri, 2004, p. 692.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 410-13.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 591-92.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 653-54.
- ^ Barbieri, 2004, p. 151.
- ^ Barbieri, 2004, p. 312.
- ^ Barbieri, 2004, p. 546.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 644-45.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 306-07.
- ^ AA.VV., Dall'ospedale di Sant'Antonio al Palazzo delle opere sociali cattoliche. L'impegno del laicato vicentino (secoli XIV-XXI), Vicenza, Diocesi di Vicenza, Tipografia Rumor, 2002
- ^ Barbieri, 2004, p. 677.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 665-67.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 635-36.
- ^ Barbieri, 2004, p. 348.
- ^ Barbieri, 2004, p. 686.
- ^ Barbieri, 2004, p. 361.
- ^ Barbieri, 2004, p. 582.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 563-64.
- ^ Barbieri, 2004, p. 325.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 417-10.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 82, 86, 372, 501.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 372-74.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 449-53.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 441-42.
- ^ Barbieri, 2004, p. 453.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 442-47.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 447-49.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 434-41.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 440-41.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 458-61.
- ^ Barbieri, 2004, p. 315.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 255-56.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 256-57.
- ^ Barbieri, 2004, p. 313.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 455-56.
- ^ Barbieri, 2004, p. 386.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 668-70.
- ^ Barbieri, 2004, p. 139.
- ^ Barbieri, 2004, p. 58.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 325-29.
- ^ AA VV, Veneto (esclusa Venezia), Touring Club, 1992, p. 321, ISBN 978-88-365-0441-1.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 307-08.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 116, 129.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 623-24.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 673-74.
- ^ Barbieri, 2004, p. 490.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 494-95.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 651-52.
- ^ Palazzo Schio, su Mediateca Palladio, CISA - Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio. URL consultato il 12 ottobre 2014.
- ^ Barbieri, 2004, p. 83.
- ^ Barbieri, 2004, p. 695.
- ^ Barbieri, 2004, p. 144.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 598-600.
- ^ Barbieri, 2004, p. 149.
- ^ Barbieri, 2004, p. 457.
- ^ Barbieri, 2004, p. 646.
- ^ Barbieri, 2004, p. 97.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 547-49.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 347-48.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 431-34.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 469-78.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 258-61.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 270-71.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 77, 597.
- ^ Barbieri, 2004, p. 269.
- ^ Barbieri, 2004, p. 385.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 590-91.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 583-85.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 574-76.
- ^ Barbieri, 2004, p. 127.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 376-84.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 273-76.
- ^ Barbieri, 2004, p. 360.
- ^ Barbieri, 2004, p. 441.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 525-27.
- ^ Barbieri, 2004, p. 49.
- ^ a b Barbieri, 2004, p. 317.
- ^ Francesco Albanese, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Simboli massonici, presenti sul soffitto della Galleria, sono: la Fenice, simbolo di rigenerazione spirituale; il cerchio (richiamo all'eternità); le ali aperte, richiamo ai cherubini, rappresentati nella reggia di Salomone, e i rami intrecciati, nati sulla tomba del grande architetto Hiram Abif. Nella Sala adiacente la Galleria, oltre agli ovali con le Virtù, si trovano decorazioni monocrome che richiamano alla massoneria: archi, bastoni, fiaccole accese, rami intrecciati, il caduceo di Mercurio. Le allegorie del Tempo e della Verità, della Prudenza, dell'Amor Patrio, della Temperanza, della Fortezza sono presenti nella Sala del Tempo e della Verità. Altre allegorie rappresentate furono l'Aritmetica, la Geometria, la Grammatica, la Metafisica. (Rita Menegozzo, Nobili e Tiepolo a Vicenza, "Il Palazzo Marchesini Valle", pagg. 73-88, edizioni Nuovo Progetto, Vicenza, 1990.).
- ^ Archivio di Stato di Vicenza. Catasto del 1810, civico 1791, censo 266.
- ^ Tiepolo, Metropolitan indaga, su ilgiornaledivicenza.it, Il Giornale di Vicenza, 28 novembre 2011. URL consultato il 29 aprile 2015 (archiviato il 29 aprile 2015).
- ^ Vittorio Sgarbi, Vittorio Veller e Mauro Cova, Il Palazzo dei conti Valle, Vicenza, 1986
- ^ Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Angelo Colla editore.
- ^ "Li 21 dicembre 1708 venne a Vicenza il re Federico IV e vi dimorò nove giorni continui. Fu alloggiato nel Palazzo del conte Ottavio Valle posto sopra il sagrato di San Michele nobilmente adornato" (Giuseppe Dian, mansionario della cattedrale, in Notizie delli due secoli XVIII e XIX spettanti alla città di Vicenza . Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana).
- ^ Opere d'arte in provincia di Vicenza in Valle Marchesini-Vicenza Archiviato il 16 ottobre 2014 in Internet Archive.
- ^ Barbieri, 2004, p. 618.
- ^ Barbieri, 2004, p. 251.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 317-20.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 320-21.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 490-93.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 493-94.
- ^ Barbieri, 2004, p. 645.
- ^ Barbieri, 2004, p. 252.
- ^ Barbieri, 2004, p. 675.
- ^ Barbieri, 2004, p. 581.
- ^ Barbieri, 2004, p. 574.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 128-29.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 675-77.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 116-17.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 302-04.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 425-26.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 606-07.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 580-81.
- ^ Barbieri, 2004, p. 635.
- ^ Barbieri, 2004, pp. 544-45.
- ^ Barbieri, 2004, p. 272.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Vicenza, Angelo Colla editore, 2004, ISBN 88-900990-7-0.
- Filippo Sacchi, Case e palazzi di Vicenza, Vicenza, Neri Pozza editore, 1963.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Centro storico di Vicenza
- Corso Palladio
- Edifici religiosi di Vicenza
- Storia dell'urbanistica e architettura di Vicenza
- Storia di Vicenza
- Vicenza
- Ville palladiane
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzi di Vicenza
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su palazzi di Vicenza