Opere di misericordia
Le opere di misericordia sono pratiche richieste da Gesù nel Vangelo (Matteo 25[1]) per esprimere e per trovare misericordia (ossia perdono per i nostri peccati) ed entrare quindi nel suo Regno.
Giacomo 2:15-17[2] ammonisce che una fede senza opere è inutile e morta.
La tradizione cattolica ne elenca due gruppi di sette, in conformità al Catechismo di san Pio X e a quello tridentino[3]:
Le sette opere di misericordia corporale
[modifica | modifica wikitesto]- Dar da mangiare agli affamati.
- Dar da bere agli assetati.
- Vestire gli ignudi.
- Alloggiare i pellegrini.
- Visitare gli infermi.
- Visitare i carcerati.
- Seppellire i morti.
Le sette opere di misericordia spirituale
[modifica | modifica wikitesto]- Consigliare i dubbiosi.
- Insegnare agli ignoranti.
- Ammonire i peccatori.
- Consolare gli afflitti.
- Perdonare le offese.
- Sopportare pazientemente le persone moleste.
- Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Le opere di misericordia nell'arte
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal XII secolo ci sono rappresentazioni delle opere di misericordia, in particolare nelle chiese del Medioevo .[4]
Per l'arte gotica, si ricordano le Opere di Misericordia di Olivuccio di Ciccarello (1410-1420), alla Pinacoteca Vaticana, provenienti da Ancona, chiesa della Misericordia[5][6].
Per l'arte rinascimentale si ricorda il polittico del Maestro di Alkmaar (ca. 1504) fu realizzato per la chiesa di San Lorenzo a Alkmaar nei Paesi Bassi. I pannelli di legno mostrano le opere in questo ordine: dar mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, seppellire i morti, alloggiare i pellegrini, visitare i malati, e visitare i carcerati.
Per l'arte barocca, è doveroso ricordare uno dei più importanti esempi dell'iconografía dedicata a questo tema: la pala d’altare delle Sette opere di Misericordia di Caravaggio (1606/07) nel Pio Monte della Misericordia di Napoli. Nel quadro del maestro milanese, le opere della carità sono tutte condensate in un'unica scena[7]. Sulla parte superiore del dipinto, a supervisionare l'intera scena che si svolge nella parte bassa, vi è la Madonna col Bambino accompagnata da due angeli. Riguardo ai forti contrasti del chiaroscuro, si potrebbe interpretare la luce luminosa come metafora della misericordia che “aiuta il pubblico a cercarla nella propria vita”[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mt 25, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Giacomo 2:15-17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Il Catechismo della Dottrina Cristiana (PDF), su corsiadeiservi.it, p. 3. URL consultato il 26 novembre 2019 (archiviato il 26 novembre 2019).
- ^ Bühren, Die Werke der Barmherzigkeit in der Kunst des 12.–18. Jahrhunderts, 1998, pp. 25-68.
- ^ A. De Marchi e M. Mazzalupi, Pittori ad Ancona nel Quattrocento, Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9
- ^ Pietro Zampetti, Pittura nelle Marche, Nardini editore, Firenze 1988
- ^ Le Opere della Misericordia, su artsandculture.google.com. URL consultato il 12 dicembre 2023.
- ^ Bühren, Caravaggio’s ‘Seven Works of Mercy’ in Naples 2017, pp. 79-80.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ralf van Bühren, Caravaggio’s ‘Seven Works of Mercy’ in Naples. The relevance of art history to cultural journalism, in Church, Communication and Culture 2 (2017), pp. 63–87
- Ralf van Bühren, Die Werke der Barmherzigkeit in der Kunst des 12.–18. Jahrhunderts. Zum Wandel eines Bildmotivs vor dem Hintergrund neuzeitlicher Rhetorikrezeption, Hildesheim / Zürich / New York: Georg Olms, 1998 - ISBN 3-487-10319-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulle Opere di misericordia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di misericordia, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
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