Gleditsia triacanthos
Spino di Giuda | |
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Gleditsia triacanthos | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Fabidi |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Caesalpinioideae |
Tribù | Gleditsieae |
Genere | Gleditsia |
Specie | G. triacanthos |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Genere | Gleditsia |
Specie | G. triacanthos |
Nomenclatura binomiale | |
Gleditsia triacanthos L., 1753 | |
Nomi comuni | |
spino di giuda, spinacristi | |
Areale | |
La Gleditsia triacanthos L. (nota anche come spino di Giuda) è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Fabacee[2] (sottofamiglia Caesalpinioideae[3]). Originaria dell'America settentrionale fu introdotta in Europa nel XVIII secolo.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il genere è dedicato al botanico tedesco Johann Gottlieb Gleditsch (1714-1786).
L'epiteto specifico (triacanthos) vuol dire "a tre spine" e si riferisce alla tipica ramificazione delle spine.
Il nome inglese honey locust si riferisce ai baccelli: locust tree indica genericamente un albero con baccelli, e honey si riferisce alla dolcezza della polpa dei baccelli immaturi.
Spino di Giuda o spinacristi fa riferimento alla corona di spine, usata durante la Passione di Gesù, secondo il racconto dei Vangeli.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Gleditsia triacanthos è un albero eliofilo alto dai 15 ai 30 metri (ma può arrivare a 40 m), con chioma ampia e vaporosa, fusto molto ramificato e rami spinosi, disordinati e tortuosi.
La corteccia è grigio-brunastra con numerose spine composte da tre punte di diversa lunghezza e direzione (la mediana è la più lunga: 3–6 cm).
Le foglie sono pennato-composte (costituite da 15-30 foglioline ovali) a fillotassi alterna.
La specie è dioica, i fiori bianco-verdastri sono riuniti in infiorescenze, compaiono in tarda primavera e sono melliferi.
Fruttifica in estate, producendo lunghi legumi (15–20 cm) inizialmente verdi con polpa pastosa e dolce, e, successivamente alla maturazione, diventano semilegnosi e rosso-brunastri, con all'interno numerosi semi scuri. I baccelli sono commestibili e anche i semi all'interno sono eduli (a differenza dei baccelli tossici della Robinia pseudoacacia). I frutti, portati dalle piante femminili, raggiungono i 20–40 cm di lunghezza e contengono 10 semi. I semi vengono dispersi dagli erbivori (in particolare bovini e cavalli) che consumano i baccelli e rilasciano i semi intatti nei loro escrementi.
Pianta a crescita rapida e relativamente longeva, (100-150 anni), si adatta a molti ambienti e tollera il freddo e la siccità.
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Spine
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Tronco di cultivar senza spine
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Foglie e infiorescenze
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Legumi
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Legname
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Originaria della parte orientale del Nord America (Stati Uniti e Messico settentrionale) è diffusa in gran parte del bacino del Mississippi, dal Texas e dalla Louisiana a sud, fino all'Iowa, all'Indiana e all'Ohio a nord. A ovest, la sua area di estensione si ferma in Kansas e Nebraska, mentre a est si ferma ai piedi degli Appalachi.
Fu introdotta in Europa nel secolo XVIII e in Italia nel 1712, a scopo ornamentale e per il consolidamento dei terreni. È stato introdotto anche in Italia come albero ornamentale in parchi e giardini.
In Italia è una neofita naturalizzata in pressoché tutte le regioni, è invasiva in Trentino e assente in Basilicata[4].
Apprezza i suoli alluvionali ricchi e umidi anche se supporta terreni calcarei più asciutti.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Resiste al vento e alla salsedine, è quindi piantato lungo le strade in località marittime e in città. Grazie al rapido ritmo di crescita e alla sua tolleranza a cattive condizioni ambientali, viene utilmente impiegato per piantumare aree verdi appena costituite (edilizia nuova, discariche, miniere abbandonate). Resistente all'inquinamento atmosferico, vive in qualsiasi terreno ben drenato ed a pieno sole; è adatto per grandi giardini; evitare posizioni fredde, soggette a forti gelate. Ne esiste anche una cultivar senza spine.
Il legno è molto denso e resistente: nel passato veniva usato per costruire carri e per le traversine ferroviarie. Trova ancora un certo impiego nella costruzione di mobili artigianali. È inoltre ottimo come combustibile. La pianta con le sue molte spine può essere usata per creare siepi impenetrabili e difensive.
Il baccello è commestibile: può essere usato come foraggio per i bovini. Nel passato è stato usato come alimento dagli Indiani d'America e per produrre birra attraverso la fermentazione. Anche il seme interno è commestibile e si può usare in cucina quando maturo; il baccello intero, quando ancora verde, può essere cucinato perché commestibile.
La pianta contiene un alcaloide chiamato triacantina. L'interesse medico di questa sostanza è stato studiato negli anni 1960-70 senza condurre tuttavia ad un suo uso terapeutico. Nel 2019, un nuovo studio mostra un effetto, sia in vitro sia nei topi, contro il carcinoma della vescica[5].
La pianta contiene anche polifenoli, triterpeni, steroli e saponine[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Stritch, L. 2018, Gleditsia triacanthos, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 15 giugno 2023.
- ^ (EN) Gleditsia triacanthos, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 giugno 2023.
- ^ (EN) The Legume Phylogeny Working Group (LPWG), A new subfamily classification of the Leguminosae based on a taxonomically comprehensive phylogeny, in Taxon, 66 (1), 2017, pp. 44–77.
- ^ Gleditsia triacanthos, su Portale della Flora d'Italia. URL consultato il 15 giugno 2023.
- ^ (EN) Seung-Shick Shin, Yu-Jin Park e Byungdoo Hwang, Triacanthine exerts antitumor effects on bladder cancer in vitro and in vivo, in Phytomedicine, vol. 64, 2019-11, p. 153069, DOI:10.1016/j.phymed.2019.153069. URL consultato il 16 luglio 2020.
- ^ (EN) Jian-Ping Zhang, Xin-Hui Tian e Yong-Xun Yang, Gleditsia species: An ethnomedical, phytochemical and pharmacological review, in Journal of Ethnopharmacology, vol. 178, 2016-02, pp. 155-171, DOI:10.1016/j.jep.2015.11.044. URL consultato il 16 luglio 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gleditsia triacanthos
- Wikispecies contiene informazioni su Gleditsia triacanthos
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) common honey locust, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.