Indice
Crotalus atrox
Crotalo adamantino occidentale | |
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Crotalus atrox | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Serpentes |
Famiglia | Viperidae |
Genere | Crotalus |
Specie | C. atrox |
Nomenclatura binomiale | |
Crotalus atrox Baird & Girard, 1853 | |
Areale | |
Il crotalo adamantino occidentale (Crotalus atrox), è il più conosciuto dei serpenti a sonagli; tra i più diffusi tra i crotali, assieme al crotalus horridus sul lato atlantico e al crotalus viridis sul lato occidentale del Nordamerica, appartiene alla famiglia delle Viperidae, che vivono nel Nord del continente americano.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le dimensioni sono notevoli (dai 120 cm fino ai 220 cm di lunghezza e circa 7 kg di peso è il secondo crotalo per dimensioni del mondo) soprattutto nel maschio che di solito è più lungo e meno tozzo della femmina. Le fauci sono dotate di lunghi denti cavi e retrattili, in grado di ripiegarsi quando l'animale chiude la bocca e di riposizionarsi in verticale all'apertura. Nel morso accade talvolta che i denti, rigenerabili anche quattro volte l'anno, rimangano conficcati nel corpo della vittima. Questa è una caratteristica di tutti i serpenti solenoglifi (crotali e vipere).
Si nutre di roditori e altri piccoli mammiferi, uccelli, pesci, anfibi e altri rettili. Gli basta procurarsi del cibo ogni 2-3 settimane.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La riproduzione interessa la popolazione che ha raggiunto i tre anni di vita, la gestazione dura 6 o 7 mesi e i piccoli che nascono sono circa una dozzina. Nella specie del crotalo adamantino non ci sono cure parentali e dopo poche ore dalla nascita i piccoli lunghi circa 30 centimetri lasciano la madre per cominciare la caccia alle loro prede essendo muniti di sacche velenifere e per iniziare la loro vita indipendente.
Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]La loro aspettativa di vita si aggira attorno ai 20-25 anni, generalmente meno a causa della caccia che gli si dà e l'espansione umana nei loro habitat naturali. Il serpente a sonagli fa vita solitaria eccetto che nel periodo della riproduzione; è tra le specie più aggressive che si trovano in Nord America e raramente si danno alla fuga se infastiditi o minacciati. Quando infastiditi, cominciano ad agitare la coda, al cui termine si trova il crepitacolo (comunemente noto come sonaglio), che ha la funzione di avvertire l'aggressore. Pare che i serpenti che vivono vicino ai centri abitati abbiano imparato a non usare troppo spesso il loro sonaglio per evitare di essere uccisi o catturati. Durante la stagione fredda, vanno in letargo in grotte o seppellendosi sottoterra. Sono cattivi scalatori. Gli esemplari adulti non hanno predatori naturali. Aquile, falchi, poiane dalla coda rossa possono invece cacciare esemplari giovani (sono mangiatori di crotali). I serpenti a sonagli rimangono inattivi da fine ottobre ai primi di marzo, sebbene occasionalmente siano stati visti scaldarsi al sole anche d'inverno se la temperatura si alza a sufficienza.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Si ritrova in molti Stati degli USA (i più desertici, ovvero le regioni sudoccidentali come Arizona, Nuovo Messico, Kansas, Arkansas, Oklahoma e Texas) e nel Messico, nel Nord-est.
Nel settembre 2009 un esemplare di questa specie, forse sfuggito da un terrario privato, è stato avvistato nella pineta di Castelfusano vicino a Ostia,[2] e catturato dopo un giorno di ricerca dal personale del Comando Stazione Forestale di Ostia e dal servizio Cites del Corpo Forestale Italiano[3]. Un altro esemplare è stato avvistato e catturato il 19 ottobre.[4]
Non c'è ancora una prova certa della presenza di un terzo esemplare avvistato il 22 novembre.[5]
Morso
[modifica | modifica wikitesto]I serpenti a sonagli possiedono denti veleniferi cavi e canalicolati rivestiti di tessuto membranoso, capaci di iniettare veleno e ne possono regolare la quantità quando mordono. Generalmente inoculano una dose maggiore quando stanno cacciando prede per nutrirsi ma possono iniettare meno veleno o nulla affatto durante un attacco difensivo o di avvertimento. Un serpente impaurito o ferito può comunque non essere capace di esercitare tale controllo. Anche i piccoli di serpente a sonagli sono molto pericolosi e vanno trattati con le stesse precauzioni degli adulti essendo già dotati di sacche velenifere. La maggior parte delle specie di serpenti a sonagli ha un veleno emotossico, distrugge tessuti, organi e causa coagulopatia (incapacità di coagulazione del sangue). Chi subisce morsi da serpenti a sonagli può avere cicatrici permanenti anche se ha avuto un pronto intervento e la somministrazione dell'antidoto mentre un ritardo nel trattamento del morso può condurre alla perdita di interi arti per necrosi o la morte. I morsi di serpenti a sonagli specie di grandi dimensioni se non trattati con tempestività sono spesso fatali. Comunque il siero antiveleno, quando applicato in tempo, riduce drasticamente il tasso di morte a meno del 4% dei casi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Crotalus atrox, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Pineta di Castelfusano, la Forestale a caccia di un serpente a sonagli - Corriere Roma, su roma.corriere.it. URL consultato il 6 ottobre 2023.
- ^ Roma, catturato il serpente a sonagli - Corriere Roma, su roma.corriere.it. URL consultato il 6 ottobre 2023.
- ^ Roma: corpo forestale trova pericoloso serpente a sonagli a Castelfusano[collegamento interrotto]
- ^ Ma i Sonagli a spasso nella pineta di Castel Fusano quanti sono? La domanda è lecita alla luce dei rumors che riferiscono di un terzo micidiale crotalo che sarebbe stato notato da un podista, in Il Tempo, 26 novembre 2009. URL consultato il 26 dicembre 2019.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Crotalus atrox
- Wikispecies contiene informazioni su Crotalus atrox
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) western diamondback rattlesnake, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- BiteTreatment, su sites.google.com. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2020).
- The Rattlesnakes of Arizona, su jqjacobs.net.
- http://www.gwf.org/diamondback.htm Archiviato l'11 ottobre 2006 in Internet Archive.
- https://www.britannica.com/ebi/article-9311113[collegamento interrotto]
- http://www.thebigzoo.com/Animals/Western_Diamondback_Rattlesnake.asp
- Scheda su ArcadiA Club, su arcadiaclub.com.
- Metalloprotease Inhibitors in Snake Venom (PDF), su undergraduatestudies.ucdavis.edu. URL consultato il 14 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2010).
- Illustration of a sectioned rattle of a Western Diamondback at www.emilydamstra.com Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 38564 · LCCN (EN) sh85111555 · J9U (EN, HE) 987007563243705171 |
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