Stazione di Brescia
Brescia stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Brescia |
Coordinate | 45°31′56.67″N 10°12′46.02″E |
Altitudine | 139 m s.l.m. |
Linee | Milano-Venezia Milano-Verona (AV) Lecco-Brescia Brescia-Cremona Brescia-Parma Brescia-Iseo-Edolo (FN) |
Storia | |
Stato attuale | In uso |
Attivazione | 1854 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante, di diramazione |
Binari | 16[1] |
Gestori | Rete Ferroviaria Italiana |
Operatori | |
Interscambi | Metropolitana (Stazione FS) Autobus urbani e interurbani Taxi |
Statistiche viaggiatori | |
al giorno | 50/60.000 |
all'anno | 18.250.000/21.900.000 |
Fonte | [2] |
La stazione di Brescia è la principale stazione ferroviaria della città di Brescia. È situata sulla linea ferroviaria Milano-Venezia ed è stazione capotronco delle linee per Lecco, per Cremona, per Parma, oltre che della linea per Edolo di Ferrovienord.
È tra le principali stazioni ferroviarie della Lombardia per numero di passeggeri, con un flusso medio di viaggiatori compreso tra i 18 e i 22 milioni all'anno (pari a 50/60.000 passeggeri al giorno), corrispondente al 10% del totale regionale[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Costruita su progetto dell'ingegnere Benedetto Foix, fu inaugurata il 24 aprile 1854, giorno in cui fu aperto all'esercizio il tratto Coccaglio-Verona della costruenda ferrovia Milano-Venezia[3][4].
Nel 1963 la Sovrintendenza alle Belle Arti della Lombardia pose un vincolo di rispetto sul fabbricato viaggiatori, in considerazione del suo interesse storico e architettonico[5].
Nel febbraio 2014, sono state approvate alcune modifiche allo schema dei binari in vista della connessione della stazione alla linea ad alta velocità Milano-Verona; la conclusione di tali lavori è prevista con l'apertura all'esercizio della Treviglio-Brescia[2].
Il 2 marzo 2016 vengono attivati due binari secondari utilizzati per la sosta e la pulizia del materiale rotabile. Un mese dopo, i binari 10 e 11 vengono resi tronchi lato Verona e vengono soppressi i binari 1RL e 2RL[6]. Nel mese di dicembre del 2018, vengono attivati e dedicati all'alta velocità i binari 10 e 11[7].
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]Il piazzale è dotato di 16 binari dedicati al traffico viaggiatori.[1]
Tre sono compresi nel cosiddetto piazzale Ovest, dedicato agli arrivi e alle partenze dei convogli della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo. Il primo binario è generalmente riservato ai treni provenienti da Milano e diretti a Verona e Venezia, il secondo è destinato ai reciproci, provenienti dalle due città venete e destinati al capoluogo lombardo. I binari dal terzo al settimo sono dedicati agli arrivi e alle partenze dei treni regionali delle direttrici per Bergamo, Milano G.Pirelli e Verona. Era presente inoltre un binario tronco, denominato 2º Est, impiegato per alcuni servizi sulla Brescia-Parma ora smantellato in quanto per tali linee vengono utilizzati i binari 14, 15 e 16.
I binari 10 e 11 sono prevalentemente dedicati al traffico AV/AC.
Sui binari non utilizzati per il servizio viaggiatori vengono instradati i convogli merci con destinazione da e per Brescia Scalo, mentre gli altri sono impiegati per il deposito dei treni.
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Il fabbricato viaggiatori si presenta con uno stile neoclassico[8] influenzato da elementi neoromanici e di fortificazioni medievali. Le linee architettoniche dei fabbricati di stazione di Brescia e Treviso si presentavano molto simili.
Inizialmente dotata di un piazzale di quattro binari, la stazione era chiusa a meridione da un porticato delimitato agli estremi da due torrette gemelle rimaste ancora oggi sul lato settentrionale, che avevano la funzione di segnalare l'arrivo dei treni. I due lati erano uniti da una tettoia di legno che proteggeva i viaggiatori ed era ornata con le stesse rifiniture che caratterizzano la facciata.
Nel 1878, in occasione della visita di Umberto I di Savoia per l'inaugurazione della direttissima Treviglio–Rovato, la tettoia di legno fu sostituita da una tettoia in ferro e vetro. Durante la seconda guerra mondiale a crescente richiesta di ferro a fini bellici portò alla distruzione di questa tettoia.
A seguito dell'aumento del numero dei binari del piazzale, il porticato sul lato meridionale è stato demolito e la copertura è stata sostituita da singole pensiline disposte sui singoli marciapiedi dei binari.
Oltre al porticato che chiudeva la stazione a meridione con altre due torrette di avvistamento, sono andati persi col tempo altri edifici che componevano il complesso dell'asburgico monumento. Oltre alla fontana, il piazzale inglobava un altro edificio a tre arcate dello stesso stile della stazione ospitante i bagni maschili e femminili. Al posto dell'attuale palazzo delle poste vi era un edificio anch'esso in stile stazione che fungeva sempre da ufficio postale.
Movimento
[modifica | modifica wikitesto]La stazione è servita da relazioni regionali svolte da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia e da treni a lunga percorrenza operati da Trenitalia e Nuovo Trasporto Viaggiatori.
Servizi
[modifica | modifica wikitesto]La stazione dispone[9] di:
- Bar
- Biglietteria a sportello
- Biglietteria automatica
- Negozi
- Posto di Polizia ferroviaria
- Ristorante
- Sala d'attesa
- Servizi igienici
- Supermercato
Le banchine a servizio dei binari sono collegate da due sottopassaggi muniti di ascensori.
Interscambi
[modifica | modifica wikitesto]Nei pressi del fabbricato viaggiatori sorgono la fermata "Stazione FS" della Metropolitana e due stazioni per il servizio di trasporto pubblico extraurbano: quella principale, detta CIBA, e quella della SIA. Il piazzale antistante è anche punto di incrocio di numerose linee urbane.
- Stazione autobus CIBA
- Stazione autobus SIA
- Fermata autobus linee urbane
- Fermata metropolitana (Stazione FS)
- Taxi
In passato era altresì possibile l'interscambio con l'estesa rete tranviaria extraurbana di Brescia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b rfi.it, https://www.rfi.it/it/stazioni/brescia.html .
- ^ a b c Redazionale, La rivoluzione TAV sbarca nella stazione di Brescia, in Corriere della Sera - Brescia, 7 febbraio 2014. URL consultato il 20 gennaio 2015.
- ^ Giancarlo Ganzerla. Binari sul Garda p. 126
- ^ Enciclopedia Bresciana, vol. IV, p. 148.
- ^ Armando Nanni, Un anno sui binari, in Ingegneria Ferroviaria, anno VI, n. 12, dicembre 1963, p. 5.
- ^ Notizie flash, in iTreni, anno XXXVII, n. 392, ETR, maggio 2016, p. 8, ISSN 0392-4602 .
- ^ La Tav a Brescia è realtà: i binari 10 e 11 sono attivi, in Giornale di Brescia, 10 dicembre 2018. URL consultato il 10 dicembre 2018.
- ^ Stazione ferroviaria di Brescia, su centostazioni.it. URL consultato il 20 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2015).
- ^ Centostazioni - Brescia: Servizi in stazione, su centostazioni.it. URL consultato il 18 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alfredo Baccarini e Antonio Dornig, Le ferrovie italiane e il parlamento, Roma, E. Perino, 1884, ISBN non esistente.
- Antonio Fappani (a cura di), Ferrovie, in Enciclopedia bresciana, vol. 4, Brescia, La Voce del Popolo, 1981, OCLC 163181951, SBN IT\ICCU\MIL\0272989.
- Antonio Fappani (a cura di), Stazione ferroviaria, in Enciclopedia bresciana, vol. 18, Brescia, La Voce del Popolo, 2002, OCLC 955149370, SBN IT\ICCU\BVE\0294400.
- Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda. Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo Edizioni, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
- Giovanni Boccingher, Brescia Andata e Ritorno. Le molte vite di una stazione, Tricase, Youcanprint, dicembre 2016, ISBN 978-88-926-5154-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Brescia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Stazioni del Mondo - Storia e immagini della stazione di Brescia, su stazionidelmondo.it. URL consultato il 3 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2010).