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Utente:Giwiller/Sandbox
Friesea topo | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Bilateria |
Superphylum | Ecdysozoa |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Crustacea |
Superclasse | Allotriocarida |
Classe | Hexapoda |
Sottoclasse | Collembola |
Ordine | Poduromorpha |
Famiglia | Neanuridae |
Genere | Friesea Dalla Torre, 1895 |
Specie | F. topo |
Nomenclatura binomiale | |
Friesea topo Greenslade, 1995 |
Friesea topo Greenslade, 1995 è un collembolo della famiglia Neanuridae. Microartropode epigeo emiedafico, è endemico nella regione biogeografica antartica marittima.[1]
Il primo esemplare, diventato poi olotipo della nuova specie, fu raccolto il 20 dicembre 1992 da Brian Hull, guida alpina del British Antarctic Survey (BAS). Fu ritrovato tra i muschi dell'Horrochs Block,[2] sul versante orientale dell'isola Alessandro I, nel mare di Bellingshausen, a ovest della penisola Antartica.[3]
L'esemplare, conservato a Camberra nell'Australian National Insect Collection (ANIC), fu esaminato qualche anno dopo, dall'entomologa australiana Penelope Jean Macleod Greenslade, assieme ad altri esemplari non paratipici provenienti da diverse altre collezioni entomologiche.[4] Considerato come appartenente a una specie nuova, fu descritto e figurato in un articolo presentato in occasione del 4th Seminar on Apterygota, svoltosi a Bialowieza in Polonia, nel 1994.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la descrizione di Greenslade, il corpo di F. topo è di colore rosa brunastro (in alcol), allungato, ovoidale, di piccole dimensioni (0,8-1,1 mm il maschio e 1,1-1,5 mm la femmina), rivestito di una cuticola esterna, non marcatamente granulosa.[4]
Le setole sono lisce, leggermente ispessite, rade, corte, le macrosetole piuttosto simili a quelle ordinarie, un po' più corte quelle sul capo, ma più lunghe quelle sulla parte distale del corpo.[6] Macrosensilli sottili,[7] di pari lunghezza o più lunghi delle macrosetole.[4]
Il capo, anteriormente, porta un paio di antenne cilindriche, corte, leggermente coniche, suddivise in 4 antennomeri. Gli organi di senso visivi, disposti uno per lato, sono composti ognuno da un gruppo di 8 ocelli, con le corneole[8] G e A, rispettivamente, un po' più piccole e un po' più grandi delle altre. Come in tutti i Collemboli, l'apparato boccale è endotrofo (o entognato), e si distingue per le mandibole con 7 denti e, ventralmente, per il labium[9] con la setola L1 spinescente.[4]
Il torace, suddiviso in 3 segmenti, si distingue per i pretarsi delle zampe con unghie lunghe e sottili, prive di denti e mancanti dell'appendice empodiale.[4]
A livello dell'addome, il primo segmento addominale (primo urosternite)[10] porta un tubo ventrale (colloforo)[11] con 4 setole, il terzo porta un retinacolo (retinaculum o tenaculum)[12] con due denti che, a sua volta, aggancia, sul quarto urosternite, la furca (o furcula)[13] impari che, non molto sviluppata, ha due dentes,[14] molto corti, ricoperti di 3-4 microsetole e privi di mucroni.[15] Sul quinto urosternite si trova ventralmente la placca genitale[16] che, nei maschi, porta numerose setole mentre nelle femmine ha 2 microsetole anteriori e 8 mesosetole. Il sesto segmento (telson) è piuttosto appuntito, privo di spine anali ma con numerose setole lunghe e robuste.[4]
Come tutti i Collemboli, F. topo è una specie attera, ametabola e iteropara.[17]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]L'esemplare di neanuride, esaminato da Greenslade nel 1995, fu riferito al genere Friesea Dalla Torre, 1895 per gli evidenti caratteri morfologici comuni. Per la determinazione specifica, la mancanza di spine anali sul sesto segmento addominale, suggeriva di ricondurlo a Frisea travei Deharveng, 1981, unica specie, tra i collemboli antartici e subantartici dello stesso genere, in cui questo aspetto trovava corrispondenza. Per contro l'esemplare si discostava da F. travei, sia per avere una coppia di ocelli in più, sia per la presenza del retinacolo, della furca e di peli clavati tibiotarsali slargati all'apice (tenent hairs)[18] mancanti, invece, in F. travei.[19] Queste evidenze portarono quindi Greenslade a ritenere motivata l'istituzione di una nuova specie, da lei denominata F. topo.[4]
Successivamente il problema della collocazione sistematica di F. topo, del suo status tassonomico e delle relazioni filetiche tra le diverse specie del genere Friesea, è stato affrontato con le tecniche della filogenesi molecolare. Si sono confrontate le sequenze primarie di DNA di specie diverse di Friesea , ottenute con l’amplificazione in vitro e il sequenziamento di segmenti cromosomici specifici del genoma cellulare, compresi tra due regioni oligonucleotidiche note (primer).[20]
Specificatamente, nel 2020, Antonio Carapelli, Claudio Cucini, Pietro Paolo Fanciulli, Francesco Frati e Francesco Nardi del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università degli Studi di Siena assieme a Peter Convey del British Antarctic Survey di Cambridge, hanno eseguito un'analisi delle similarità e delle divergenze di 19 sequenze deossiribonucleotidiche, prelevate dagli archivi del Barcode of Life Data System (BOLD) e della GenBank e appartenenti a 12 specie diverse di Friesea. A questi dati molecolari si sono aggiunti i due aplotipi, appositamente sequenziati, di F. gretae Greenslade & Fanciulli, 2020 e di Bilobella aurantiaca (Caroli, 1912) Stach, 1951 (famiglia Neanuridae), quest'ultima specie con funzione di gruppo esterno al clado in esame (outgroup).[21]
In particolare per verificare lo status tassonomico di F. topo e indagare sulle sue relazioni filogenetiche con le altre specie dello stesso genere, è stato utilizzato il marcatore molecolare[22] cox1, un frammento del gene mitocondriale codificante la subunità I della citocromo ossidasi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. COL, 2024 e WoRMS, 2024.
- ^ I muschi Tortula princeps De Not. (sinonimo di Syntrichia princeps (De Not.) Mitt., 1859) e Bryum algens Cardot, 1907 (cfr. Greenslade, 1995, p. 309).
- ^ Cfr. Greenslade, 1995, pp. 305-306.
- ^ a b c d e f g Cfr. Greenslade, 1995, p. 309.
- ^ Greenslade, 1995.
- ^ La descrizione di F. topo, fatta da Greenslade, include la chetotassi delle principali regioni del corpo, con l'indicazione della disposizione, del numero, delle dimensioni e della morfologia dei più vistosi annessi tegumentali (cfr. Greenslade, 1997, p. 309, p, 310 (fig. 5-13) e p. 311 (table 1).
- ^ Sensillo, su Vocabolario on line, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani.
- ^ Occhio, su Enciclopedia, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani.
- ^ Labium, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Urosternite, su Vocabolario on line, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani.
- ^ Ventral tube, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Retinàcolo, su Vocabolario on line, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani.
- ^ Furcula, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Dentes, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Mucro, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Genital plate, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Cfr. Chiara Rinaldi, Collembola (PDF), in Test ecotossicologico standardizzato ISO 11267: valutazione di contaminanti in terreni differenti utilizzando il collembolo Folsomia candida (Collembola: Hexapoda) (Tesi di laurea in Biologia Sperimentale e Applicata), Reggio Emilia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, 2016, pp. 12-17.
- ^ Tenent hair, su Checklist of the Collembola: Glossary of Morphological Terms.
- ^ Cfr. Greenslade, 1995, p. 312.
- ^ Cfr. Carucci, 2011, p. 37.
- ^ Cfr. Carapelli et al., 2020, p. 5.
- ^ Cfr. Carucci, 2011, p. 37.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Carapelli, Claudio Cucini, Pietro Paolo Fanciulli, Francesco Frati, Peter Convey e Francesco Nardi, Molecular Comparison among Three Antarctic Endemic Springtail Species and Description of the Mitochondrial Genome of Friesea gretae (Hexapoda, Collembola), in Diversity, vol. 12, n. 12, Basel, Switzerland, Publisher of Open Access Journals (MDPI), 27 Novembre 2020, pp. 1-13, DOI:10.3390/d12120450.
- Francesca Carucci, Filogenesi molecolare del genere Cirsium Mill. sect. Eriolepis (Cass.) Dumort. (Tesi di Dottorato di ricerca in Biologia Avanzata), Napoli, Università degli studi di Napoli Federico II, 30 novembre 2011, pp. 1-149, DOI:10.6092/UNINA/FEDOA/8769.
- Penelope Greenslade, Collembola from the Scotia Arc and Antarctic Peninsula including descriptions of two new species and notes on biogeography, in Polskie Pismo Entomologiczne, vol. 64, Lublin, Polskie Towarzystwo Entomologiczne, 30 dicembre 1995, pp. 305-319.
- Stephen P. Hopkin, Biology of the Springtails Insecta: Collembola, London, Oxford University Press, 27 Febbraio 1997, pp. 1-340, ISBN 9780198540847.
- Fábio Gonçalves de Lima Oliveira, On springtails (Hexapoda: Collembola): a morphofunctional study of the jumping apparatus, in Frontiers in Zoology, vol. 19, n. 21, Springer Nature, 29 Luglio 2022, pp. 1-22, DOI:10.1186/s12983-022-00463-y.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]interprogetto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Collemboli, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Friesea topo Greenslade, P, 1995, su COL - Catologue of Life.
- Frans Janssens, Checklist of the Collembola, su collembola.org.
- WoRMS taxon details. Friesea topo Greenslade, 1995, su marinespecies.org.
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