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Anne Brontë
Anne Brontë (Thornton, 17 gennaio 1820 – Scarborough, 28 maggio 1849) è stata una scrittrice britannica dell'età vittoriana, sorella minore delle più celebri Charlotte Brontë ed Emily Brontë.
La sua opera più nota è La signora di Wildfell Hall, considerata da molti il primo romanzo femminista.[1][2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Anne Brontë nacque nel villaggio di Thornton, nello Yorkshire, Inghilterra, ultima di sei figli. Sua madre, Maria Branwell Brontë, morì quando Anne aveva appena un anno, il 15 settembre 1821, e la famiglia si trasferì così ad Haworth, dove il padre era vicario.
Preoccupato di trovare per la sua numerosa prole una nuova madre che li accudisse ed educasse, cercò nei successivi due anni una nuova moglie, senza però avere successo. Tentò allora una nuova soluzione, scegliendo una buona istituzione scolastica che fosse in grado di dare loro almeno una educazione adeguata. Fu così che mandò i suoi figli prima alla Crofton Hall e poi al Clergy Daughter's School.
Le quattro sorelle, Maria, Elizabeth, Charlotte ed Emily, furono mandate in questi istituti, che frequentarono dal novembre 1824 al maggio 1825, quando Maria morì, seguita il mese successivo da Elisabeth: le due sorelle sopravvissute, Charlotte ed Emily, furono riportate nella casa paterna.
Mentre le quattro sorelle erano in istituto, Anne venne educata in famiglia, dove imparò la musica e il disegno. Più tardi, tuttavia, il suo percorso formativo continuò prima in una scuola pubblica, la Roe Head School, e successivamente, dopo il 1835, sotto l'egida di sua sorella Charlotte, divenuta nel frattempo un'insegnante.
Le due sorelle di Anne, Charlotte ed Emily, furono esse pure autrici e poetesse: insieme costituirono il trio delle sorelle Brontë. Assieme a loro, Anne pubblicò le sue poesie; per quest'opera le tre sorelle utilizzarono i rispettivi pseudonimi, per paura dei pregiudizi del tempo nei confronti delle donne, nonostante ciò la raccolta di poesie ottenne ugualmente scarso successo, furono vendute infatti solo due copie.
Nel 1847 l'uscita di Agnes Grey di Anne Brontë, che già non godeva di molto successo, venne offuscata dal romanzo Wuthering Heights (Cime tempestose), scritto dalla sorella Emily e pubblicato lo stesso anno. Agnes Grey racconta di una governante che affronta diverse sfortune senza però perdere i suoi principi morali e mostra al contempo le difficoltà incontrate dalle donne della classe media che intraprendono l'unica professione che doni loro rispettabilità.
Il secondo romanzo di Anne Brontë, La signora di Wildfell Hall (titolo originale in inglese: The Tenant of Wildfell Hall) è molto più intenso: la storia è quella di Helen Graham che fugge da un matrimonio infelice, argomento sbagliatissimo secondo Charlotte, che è l'agente letterario di Anne. Questo atteggiamento fu forse dovuto alla volontà di proteggere la sorella, ma più probabilmente era legato al fatto che il personaggio "cattivo" è basato sulla figura del loro fratello ribelle. Le accurate descrizioni della brutalità e dell'alcolismo e il linguaggio deplorevole utilizzato non vennero apprezzati dalla critica e dalla società vittoriana. Oggi giorno l'opera è considerata come il primo romanzo femminista e in molti vedono l'influenza di Mary Wollstonecraft sul suo lavoro.[3][4][5]
Anne morì appena pochi giorni dopo essere giunta in un ricovero sulla costa di Scarborough - località nella quale aveva ambientato i suoi romanzi - dove avrebbe dovuto curare la forma di tubercolosi che l'affliggeva, malattia che tra l'altro aveva colpito anche le sorelle. Anne fu sepolta al Saint Mary's Churchyard.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Traduzioni
[modifica | modifica wikitesto]- Per le traduzioni di Agnes Grey si veda la pagina dedicata
- Per le traduzioni di La signora di Wildfell Hall si veda la pagina dedicata
- Charlotte, Emily, Anne Brontë, Un così forte desiderio di ali, traduzione di Franca Gollini, Tufani, Ferrara, 1997. Selezione di carteggio epistole tra le sorelle Brontë.
- Anne, Charlotte, Emily Brontë, Poesie, a cura di Silvio Raffo, Milano, Mondadori, 2004.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Emily Wilson, A quick reminder: The Tenant of Wildfell Hall by Anne Brontë, su The guardian, 29 novembre 2005. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ Laura C. Berry, The Child, the State and the Victorian Novel, University of Virginia Press, 1999, p. 177, ISBN 9780813934570.
- ^ Elizabeth Langland, Anne Brontë: The Other One, Rowman & Littlefield, 1989, p. 39, ISBN 9780389208662.
- ^ Barbara A. Suess, New Approaches to the Literary Art of Anne Brontë, Routledge, 2017, ISBN 9781351915106.
- ^ Adelle Hay, Anne Brontë Reimagined: A View from the Twenty-first Century, Saraband, 2020, ISBN 9781912235650.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Anne Brontë, Tenant of Wildfell Hall, New York, Thomas Y. Crowell & Company, [dopo il 1876]. URL consultato il 1º aprile 2015.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Anne Brontë
- Wikiquote contiene citazioni di o su Anne Brontë
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anne Brontë
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Anne Brontë, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Anne Brontë / Anne Brontë (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Anne Brontë / Anne Brontë (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Anne Brontë, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di Anne Brontë, su LibriVox.
- (EN) Opere riguardanti Anne Brontë, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Anne Brontë, su Goodreads.
- (EN) Anne Brontë, su Genius.com.
- (EN) Anne Brontë, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Anne Brontë, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Anne Brontë, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- Anne Brontë - Scarborough Connection, su shef.ac.uk. URL consultato il 26 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2001).
- Anne Brontë, su charlottebronte.it. URL consultato il 4 settembre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
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