Pasquale Santoro
Pasquale Santoro, detto Ninì (Ferrandina, 30 settembre 1933 – Roma, 20 febbraio 2022), è stato un pittore italiano, esponente dell'astrattismo italiano. La sua ricerca artistica si è concentrata sulla pittura, scultura, oreficeria, incisione, grafica e design. Sue opere sono esposte alla GNAM di Roma, alla Quadriennale a Villa Carpegna, all'Università di Tor Vergata,[1] al museo Nazionale di Palazzo Lanfranchi, al MUSMA di Matera, a Bossolasco, Alberobello, Villapiana ad Ansedonia e in numerose collezioni private italiane e internazionali.[2][3][4]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]A distanza di qualche mese dalla nascita di Ninì, la famiglia Santoro si trasferì a Roma nel quartiere Prati. Qui durante l’adolescenza frequentò il Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani per poi diplomarsi al Convitto nazionale Vittorio Emanuele II.[5] Nel 1953 Santoro si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università “La Sapienza”. Durante gli anni universitari iniziò a sperimentare il disegno dal vero come autodidatta. In quegli anni ebbe l’opportunità di incontrare Arturo Dietrich, allenatore presso il Circolo Canottieri “San Giorgio” sul Tevere, che lo fece appassionare al canottaggio, attività sportiva che costituisce una sua costante passione e che ha continuato a praticare per tutta la vita.[6] Frequentando il gruppo di colleghi di facoltà venne presentato a Paola Argan che, notando il suo interesse per l’arte, lo introdusse alla conoscenza del padre Giulio Carlo a cui propose una serie di disegni preparati appositamente per lui. L’incontro con Argan è fondamentale per il giovane Santoro. Infatti, lo storico dell’arte lo invitò nel 1956 a frequentare la scuola di nudo che Antonio Corpora aveva allestito nel suo studio in Via Margutta. Fu in questo contesto che ebbe modo di conoscere Achille Perilli e di frequentare Giuseppe Capogrossi. Inoltre, Argan gli procurò un appuntamento a casa di Lionello Venturi: entrambi, vedendo i suoi disegni, lo incoraggiarono a proseguire nella scelta artistica intrapresa.[7]
Tra il 1959 e il 1960 vinse una borsa di studio per la Francia, che gli consentì di trasferirsi oltralpe per un periodo di formazione a Parigi presso l’“Atelier 17”, la stamperia-scuola di incisione diretta da Stanley William Hayter. Di questo periodo sono una serie di disegni in cui egli ritrae scene di vita quotidiana.[8] Fra i frequentatori dell’“Atelier 17” è da evidenziare il proficuo incontro con Gianni Novak – col quale realizzerà in seguito a Roma i libri d’artista Colui, con lastre metalliche, e De.Usa – e con Jean Paulhan, allora direttore della rivista «Nouvelle Revue Française». Proprio a seguito di quest’ultimo incontro egli ebbe modo di conoscere diversi personaggi che ruotavano intorno alla rivista parigina, tra cui Andrè Pieyre De Mandiargues, Jean Fautrier, Jean Bazaine, Pierre Mosquelier, Francois Peaugeot, Jacques Villon, Hans Hartung e Max Ernst.[9] Sempre fra gli artisti dell’“Atelier 17” la frequentazione con il giapponese Juishi Saito lo sollecitò a sperimentare l’uso delle carte e degli inchiostri giapponesi. Intanto, Santoro apprendeva la tecnica della xilografia utilizzando matrici più resistenti ricavate da legni di recupero, fondi di cassette, profilati industriali.[7]
Di questo periodo sono i suoi primi quadri a strisce dove Santoro abbandonò le prime sperimentazioni legate all'Informale verso una ricerca più astrattista. Queste tele vennero presentate in occasione della prima mostra personale romana a lui dedicata, alla galleria “Appia Antica”.[10] Era già in corso a Parigi, alla Maison d’Italie del Centre Culturel International, una mostra collettiva Jeunes artistes de la Maison d’Italie dove esponeva i suoi lavori insieme a Baracco, Betti, Lapayese, Lorito e Pace.[11] Sempre nel 1959 sposò Madeleine Carbonnier da cui ebbe due figli: Sarah Rebecca Federica (1964) e Valerio Caligola David (1966).
La ricerca artistica di Santoro coinvolge non solo l'ambito delle arti visive ma anche la letteratura. Infatti, Jean Paulhan pubblicò su «Les Essais» due sue incisioni: Viene qualcuno da laggiù e Bienvenue.[12] La collaborazione con Paulhan portò Santoro a realizzare, sempre nello stesso anno, una serie di incisioni per il libro Impressions nel quale illustrò poesie di Apollinaire, Baudelaire, Garcia Lorca, Quasimodo e Ungaretti.[9] Nel 1961 partecipò alla mostra collettiva dedicata agli allievi dell’“Atelier 17” Les Élèves de l’Atelier 17 alla galleria “Einaudi” di Roma.[13] Per questa mostra furono esposte per la prima volta le incisioni policrome di Santoro realizzate su un’unica lastra. L’anno seguente incontrò Nato Frascà e fu in questo frangente che iniziarono a discutere sull’idea di costituire un gruppo artistico di astrattisti e neo costruttivisti, affinché il gruppo potesse costituire non solo un'occasione di confronto per artisti dalla poetica affine, ma anche per avere maggiore rilevanza nel contesto artistico di quegli anni.[14]
Infatti, nel 1962 fondò con Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace e Giuseppe Uncini il Gruppo Uno.[15] Sono anni di lavoro intenso che lo vedono impegnato in una ricerca formale legata a tematiche sociali e politiche. Prosegue intanto la sua collaborazione con poeti e scrittori, realizzando delle incisioni per il libro Versos para Antonio Machado.[16] Sempre in quell’anno fu invitato ad Anagni per una mostra organizzata da Corrado Maltese a cui partecipò inviando tre disegni.[17] Intanto, la prima mostra non ufficiale del Gruppo Uno veniva presentata presso l’autoscuola “Schiavo” di Roma, insieme alle opere degli artisti del gruppo non ancora al completo; inoltre, furono esposti in quella occasione alcuni lavori di Dorazio e Turcato, mentre durante la serata di inaugurazione furono eseguiti pezzi di musica elettronica. Santoro espose una «scultura aerea» in omaggio ad Alexander Calder. Argan lo invitò ad esporre alla XXXI Biennale di Venezia: nello stesso padiglione, a fianco alle sue incisioni, erano esposte, tra le altre, opere di Capogrossi, Martini, Perilli, Pirandello, Pomodoro e Sironi.[18] A Venezia mentre era dal corniciaio incontrò Alberto Giacometti, con cui instaurò una frequentazione che influenzò la sua ricerca artistica negli anni a venire. Espose anche tre incisioni a colori alla Terza Biennale Internazionale dell’incisione a Tokyo.[19] Alla galleria “Quadrante” di Firenze, diretta da Matilde Giorgini, venne presentato ufficialmente il Gruppo Uno con testi di Argan, Bucarelli e Ponente.[20] Ma già l'anno dopo arrivò la rottura con il Gruppo Uno,[21] che coincise con un momento particolarmente intenso per la sua attività artistica con mostre a Palazzo Strozzi, a Firenze,[22] a Roma a Palazzo delle Esposizioni[23] e a San Paolo del Brasile dove espose acqueforti e xilografie a colori.[24] Gli anni sessanta videro Santoro coinvolto in una serie di mostre personali e collettive prodotte, fra le altre, in Italia, in Giappone e in Slovenia.[25][26][27] Nel 1966 gli fece visita, nel suo studio romano, il regista John Houston che gli commissionò alcuni gioielli, uno dei quali verrà donato all'attrice Ava Gardner.[28] Dalla visita del regista americano Santoro trasse ispirazione per la scultura dal titolo La foresta pietrificata commissionata per la GNAM da Palma Bucarelli.[29] Sempre del 1966 è la sua seconda partecipazione alla Biennale di Venezia, invitato, stavolta, dal critico d'arte Nello Ponente.[30] Dal 1969 al 1978 insegna grafica all’Istituto Statale d’Arte di Pomezia, un’esperienza che lo solleciterà ad elaborare insieme a Giulio Carlo Argan e a Ferro Piludu il progetto – poi accolto dal Ministero dell’Istruzione – per l’insegnamento della Grafica negli Istituti Statali d’Arte, con laboratori attrezzati per la tipografia, la fotografia e le immagini in movimento (cinema e video).[9] Nel 1973 partecipa alla X Quadriennale d'arte a Palazzo delle Esposizioni.[31][32]
Il 1979 vide Santoro confrontarsi con Giambattista Piranesi: l'allora direttore dell'Istituto centrale per la grafica lo invitò a rielaborare nuove incisioni sui rami originali dell'incisore settecentesco, creando una serie di incisioni dal titolo I Cieli.[33][34] Intanto procede la sua attività come grafico e nel 1980 con il suo studio – costituito dai collaboratori L. Acardi, N. Flenghi e Giovanna Martinelli, sua compagna nella vita – si occupò della mostra didattica Cinque miliardi di anni, tenutasi al Palazzo delle Esposizioni; per l’occasione insieme preparano mille e duecento pannelli didattici oltre ai manifesti.[35] Negli anni Ottanta e Novanta la sua attività artistica continua con partecipazioni a mostre nazionali e internazionali[36][37][38][39]
Nel 2011 ricevette il premio Presidente della Repubblica e due anni dopo venne nominato accademico di San Luca.[40] Nel 2014 l'Istituto per la Grafica allestì una grande mostra dedicata ai suoi cinquant'anni di carriera[41] e tra i tanti progetti è da sottolineare la mostra Il mito del contemporaneo tenutasi presso la Fondazione Casa Rossa di Alberobello, dove Santoro collocò nel 2018 per Apulia Land Art Festival la grande installazione ambientale in ferro e marmo Il nuovo che avanza, pensata nel 1978 con il titolo Turchi contro slavi.[42]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2010 ha ricevuto il Premio Nazionale Presidente della Repubblica dell’Accademia Nazionale di San Luca [43].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ S. GALLO (a cura di), Pasquale Santoro/Passaggio: omaggio a Tiziano.it, catalogo realizzato per la collocazione della scultura all’Università di Tor Vergata, Edizioni della Cometa, Roma 2008.
- ^ AA. VV., XIV Quadriennale di Roma Fuori Tema/Italian Feeling, catalogo della mostra, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 9 marzo-31 maggio 2005, Electa, Milano 2005.
- ^ AA. VV., Guida agli archivi d’arte del ‘900 a Roma e nel Lazio, Coordinamento scientifico di Assunta Porciani, La Quadriennale di Roma Fondazione, Palombi Editori, Roma 2009.
- ^ G. APPELLA, Musma, Museo della scultura contemporanea, Matera, guida al Museo, La Stamperia Liantonio editore, Matera 2008.
- ^ G. CAPPARELLI, Pasquale "Ninì" Santoro. Catalogo dei disegni, Roma, 2020.
- ^ A. APRELINO, S. GALLO (a cura di), Pasquale Santoro...Al di là del tempo, catalogo della mostra, Corigliano Calabro, Castello Ducale, 9 maggio-7 giugno 2009, Framundo Edizione, Corigliano Calabro 2009.
- ^ a b L. FICACCI, Conversazione con Pasquale Santoro, in A. TOSI (a cura di), Pasquale Santoro, Cieli/Skies, catalogo della mostra, Pisa, Museo della Grafica, giugno-luglio 2008, Edizioni Plus-University Press, Pisa 2008.
- ^ AA. VV., STANLEY WILLIAM HAYTER/ACQUAFORTI E BULINI DAL 68 AL 78, catalogo della mostra, Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, Calcografia, De Luca Editore, Roma 1978.
- ^ a b c AA. VV., Ninì Santoro Oeuvres. Rétrospective de 1960 à 2003, catalogo della mostra, Chapelle du Rham, Lussemburgo, 19 dicembre 2003-1 febbraio 2004, Edition Istituto Italiano di Cultura di Lussemburgo, Lussemburgo 2003.
- ^ Santoro alla Galleria Appia Antica, in Il Quotidiano, 21 aprile 1959.
- ^ Jeunes artistes de la Maison d'Italie (PDF), su ciup.fr.
- ^ Jean Paulhan, Marzo-Giugno, in «Les Essais - cahiers bimestriels»,, vol. 1960, n. 2.
- ^ F. DE CHIRICO, Pasquale Santoro, Il mito del contemporaneo, Ed. AGA, Alberobello 2018.
- ^ AA. VV., VI mostra nazionale d’arte contemporanea, catalogo della mostra, Termoli, Palazzo Municipale, 6-27 agosto 1961, Tipografia A. Cappella, Termoli 1961.
- ^ AA. VV., Achille Pace e il “Gruppo Uno” Biggi Carrino Frascà Santoro Uncini, catalogo della mostra, Ferrara, galleria “Palestro arte”, 4 marzo-8 aprile 2006, SATE, Ferrara 2006.
- ^ A. PEREZ, Versos para Antonio Machado, Éditions Ruedo Iberico, Parigi 1962.
- ^ C. MALTESE (a cura di), IV Premio Nazionale “Città di Anagni” dedicato al bianco e nero, catalogo della mostra, Saloni del Palazzo Comunale, Anagni, 21 ottobre-18 novembre 1962, Tipografia Natalia, Anagni 1962.
- ^ U. APOLLONIO (a cura di), Catalogo della XXXI Esposizione Biennale Internazionale d'Arte Venezia, Venezia, 16 giugno-7 ottobre 1962, Ed. Ente Autonomo La Biennale di Venezia, Venezia 1962.
- ^ I. TANAKA (a cura di), 3rd International Biennial Exhibition of Prints, catalogo della mostra, Tokyo, National Museum of Modern Art, 6 ottobre-7 novembre, Ed. National Museum of Modern Art, Tokyo 1962.
- ^ G. C. ARGAN, P. BUCARELLI E N. PONENTE (a cura di), Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini, catalogo della mostra, Firenze, galleria “Quadrante”, 22 febbraio-15 marzo 1963, n. 18, tipografia Giuntina, Firenze 1963.
- ^ G. CAPPARELLI, Pasquale "Ninì" Santoro. Catalogo dei disegni, Roma 2020.
- ^ AA. VV., XIV Mostra Nazionale Premio del Fiorino, pittori italiani e svizzeri, catalogo della mostra, Firenze, Palazzo Strozzi, 15 maggio-15 giugno 1963, tipografia S.T.I.A.V. Firenze 1963.
- ^ AA. VV., IV Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio, aprile-maggio 1963, Roma, Palazzo delle Esposizioni, “Documenti” 4, Edizioni dell’Ateneo, Roma 1963.
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- ^ AA. VV., V Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio, catalogo della mostra, Roma, Palazzo delle Esposizioni, aprile-maggio 1965.
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- ^ G. C. ARGAN, M. CALVESI (a cura di), Pasquale Santoro. I cieli e la musica-Per Nello Ponente, catalogo della mostra, Bolzano, galleria “Meta Arte Contemporanea”, novembre-dicembre 1983, Bolzano 1983.
- ^ AA. VV., 5 miliardi di anni, ipotesi per un museo della scienza, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 29 maggio-31 luglio 1981, Multigrafica Editrice, Roma 1981.
- ^ F. MENNA, Santoro, il reperto e la madeleine, in Mostra di pittura, scultura, incisione, pieghevole della mostra, Centro Arti Visive, Matera 1986.
- ^ L. MARZIANO, Pasquale Santoro, in V. FAGONE, L. MARZIANO (a cura di), Gubbio 87, 20a Biennale d’arte 1987, catalogo della mostra, Gubbio, 19 settembre-4 novembre 1987, Litostampa, Perugia 1987.
- ^ A. M. POSITANO (a cura di), Pasquale Santoro, catalogo della mostra, Roma, Museo Laboratorio di arte contemporanea, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, 13 novembre-4 dicembre 1997, Diagonale s.r.l., Roma 1997.
- ^ E. CRISTALLINI, S. LUX, N. LUPI, Gruppo Uno, in S. LUX, N. LUPI (a cura di), Orientamenti dell’arte italiana/1947-1989, catalogo della mostra, Mosca, Casa Centrale dell’Artista, 28 giugno-28 luglio 1989, Leningrado, Sala Centrale delle Esposizioni, 18 agosto-17 settembre 1989, Fratelli Palombi Editori, Roma 1989.
- ^ Biografia Ninì Santoro, su accademiasanluca.it.
- ^ G. MARIANI, A. RENZITTI (a cura di), Pasquale Ninì Santoro. Racconto. L’opera grafica 1957-2014, catalogo della mostra, Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, 28 maggio-13 luglio 2014, Exorma, Roma 2014.
- ^ G. CAPPARELLI, Pasquale "Ninì" Santoro. Catalogo dei disegni, Roma, 2020.
- ^ Pasquale Santoro riceve il Premio Nazionale Presidente della Repubblica 2010
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