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Antonio Maria Morera (Casale Monferrato, 1888 - Genova, 1964) è stato uno scultore e pittore italiano.

Antonio Maria Morera nacque a Casale Monferrato (AL) il 30 agosto 1888 e morì a Genova l'8 ottobre 1964. Fu allievo di Giacomo Grosso, Cesare Ferro Milone e Carlo Zocchi all'Accademia Albertina di Torino, ove ottenne, oltre ad alti riconoscimenti ufficiali, il diploma di licenza e l'abilitazione all'insegnamento dell'arte figurativa. Esordì nella città di formazione alla Esposizione degli Allievi ed in seguito, partecipò a mostre tenutesi nella stessa Torino, a Casale Monferrato e a Cuneo.

Dopo la prima guerra mondiale

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Volontario, l'Artista venne ferito alla presa di Gorizia, venne poi curato all'Ospedale Militare di Genova ed infine divenne Ufficiale d'ordinanza del Generale principe Maurizio Ferrante Gonzaga, del quale eseguì nel 1921 il grande ritratto esposto a Genova.

Negli Anni Venti l'Artista, dedicandosi con pari ardore alla pittura ed alla scultura, affrescava il Catino dell'Altare Maggiore della Chiesa di Basalghelle (TV) e decorava l'Aula Magna della Scuola Superiore di Enologia di Conegliano Veneto (TV) con 14 pannelli raffiguranti il mito di Dionisio ed Allegorie. Contemporaneamente scolpiva grandiosi Monumenti ai Caduti a Conegliano Veneto, a Genova, a Rivarolo.

La febbrile e faticosa attività di scultore non impediva al Morera di dipingere quadri di suggestiva bellezza, tra i quali ricordiamo: "Le rose bianche", "L'ultimo viaggio di Ulisse" per la "Dante Alighieri" in occasione del VI Centenario della morte del Poeta, "Mariska al piano". Tra i paesaggi spicca la serie dei dipinti ad olio su tavoletta ispirati a Venezia, che l'Artista aveva composti durante un breve soggiorno nella Città.

In questi anni l'Artista andava creando i suoi capolavori nella scultura e otteneva ampia fama, non solo in Italia, ma anche all'estero. Ricordiamo solo alcune delle numerosissime opere modellate e scolpite nel decennio precedente la seconda guerra mondiale: "Il grande crocifisso" per la Cripta dei Caduti di guerra di Genova, "Il Navigatore" colosso alla Foce di Genova, "S. Michele" dominante dal colle di S. Ilario a Nervi (Genova), "L'Annunziata" al Chile, "Il Krishna" Indere (India), "Il Redentore" (Staglieno, Genova).

Dopo la seconda guerra mondiale

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Morera dopo il secondo conflitto mondiale, durante il quale aveva organizzato la grande Mostra degli Artisti Italiani alle Armi (Roma, 1942), riprese con nuovo vigore e con un'ispirazione ricca e moderna la sua attività artistica. Negli ultimi venti anni della sua vita Morera scolpì opere di grande interesse e valore come "L'enigma", torso femminile in marmo, il bustino della marchesina Beccaro in marmo, il monumentale "Sacro Cuore" in bronzo per la città di Caracas, la testa di "Lavoratore morente" per il banchiere Venesio di Torino, "Ansia di vita" torso femminile per l'Ambasciata italiana di Cape Town (Sud Africa).

Morera nell'ultimo periodo della sua attività artistica ritornò con giovanile passione, maturata da una lunga esperienza artistica e tecnica, alla pittura. Negli anni dal 1945 al 1964 Morera ha dipinto paesaggi, nudi, nature morte, ritratti mostrando in ognuno di questi soggetti non solo sapienza tecnica, ma soprattutto una prorompente vitalità ed una originale visione della vita. Seppe essere veramente moderno senza rinnegare la sua personalità e la sua formazione, senza piegarsi a mode transeunti ed a gusti molto spesso discutibili.

Morera, con gusto classico e con una tecnica vivace e moderna, che riprendeva in modo personalissimo la lezione dei grandi Maestri dell'Impressionismo, dipinse prestigiosi paesaggi ispirati alle Prealpi Venete, alla Riviera Ligure, all'incantevole bellezza delle terre piemontesi bagnate dal Po ed allo splendore delle Alpi.

L'Artista chiuse la sua vita piena e ricca di opere, eseguendo, già minato dal male, la complessa decorazione in due toni di colore, sanguigno ed azzurro, dell'enorme salone della Villa Beccaro di Acqui.

L'insegnamento e i riconoscimenti

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Morera fu anche insigne Maestro e suscitò un notevole movimento artistico in Piemonte ed in Liguria. Tra gli artisti piemontesi che erano stati suoi allievi, si distinsero Natale Palli, il pittore Mazzoli, Martinotti ed altri. A Genova Morera tenne una sua scuola dal 1920 al 1960 e determinò gran parte della vita artistica genovese come Direttore dell'Accademia ligustica di belle arti, come professore di Nudo e di Storia dell'Arte, come promotore ed organizzatore del Sindacato Nazionale degli Artisti Liguri.

L'attività professionale, culturale svolta dal Morera come Artista, Docente e Scrittore gli procurò numerosi titoli accademici e distinzioni civili, quali la Medaglia d'oro dell'Educazione Ungherese, la medaglia d'oro al Merito professionale della Confederazione Italiana dei Professionisti ed Artisti, il titolo di Accademico dell'Accademia di belle arti Pietro Vannucci, dell'Accademia di Belle Arti di S. Telmo di Malaga, dell'Accademia tiberina di Roma, dell'Accademia di Belle Arti di Genova, l'appartenenza quale Membro d'onore dell'Istituto di Cultura Americana di Tolosa (La Plata), del "Comité Culturel" argentino di Buenos Aires, dell'Istituto Nazionale delle Professioni, delle Arti e delle Scienze in Roma.

S. Riolfo Marengo e B. Manritti, "Genova città narrata", ed. Viennepierre, 2003

Collegamenti esterni

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Nello studio di A.M.Morera, su brunoliberti.it

Monumento ai caduti - a lapide di Morera Antonio Maria (prima metà XX), su catalogo.beniculturali.it