FODMAP
I FODMAP sono carboidrati a catena corta che sono scarsamente assorbiti nell'intestino tenue. Comprendono i polimeri oligosaccaridi a catena corta del fruttosio, galatto oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e alditoli (come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo)
Il termine FODMAP è un acronimo, derivato da "Fermentable, Oligo-, Di-, Mono-saccharides And Polyols".[1] Sebbene i FODMAP siano naturalmente presenti nel cibo e nell'alimentazione umana, è stato rilevato come una restrizione di questi migliori il controllo dei sintomi delle persone con sindrome dell'intestino irritabile (IBS) e altri disturbi gastrointestinali funzionali (FGID).[2][3][4][5][6][7]. Prima che si sviluppasse il concetto di FODMAP, la dieta era utilizzata di rado come terapia prioritaria per la gestione di tali disturbi.
Storia dei FODMAP
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni, sono emerse numerose evidenze che l'ingestione di certi carboidrati a catena corta, tra cui lattosio, fruttosio e sorbitolo, fruttani e galatto oligosaccaridi, induce i sintomi tipici della sindrome dell'intestino irritabile.[8][9][10][11][12][13][14][15][16][17] Questi studi hanno inoltre mostrato che restrizioni dietetiche dei carboidrati a catena corta sono associate, con frequenza statisticamente significativa, a un miglioramento dei sintomi delle persone con sindrome dell'intestino irritabile.[6][7][8][9][10][11][12][13][14][15][16][17]
Queste acquisizioni scientifiche - nate come semplici ipotesi intorno al 2005 e poi suffragate negli anni a venire - visti i loro risvolti terapeutici hanno indotto più di recente i ricercatori a testare diete a basso contenuto di FODMAP (spesso direttamente definita anche in Italia ormai Dieta low-FODMAP). Inizialmente, l'idea è stata sviluppata da un team di ricercatori all'Università Monash, a Melbourne (Australia)[18] che intraprese la prima ricerca - per comprendere se una Dieta Low-FODMAP migliorasse i sintomi in pazienti con IBS - per stabilire il meccanismo attraverso il quale la dieta esercita il suo effetto[3][19][20] La Monash University istituì anche un rigoroso programma di analisi alimentare per misurare il contenuto di FODMAP in un'ampia selezione di diete-tipo australiane e internazionali.[21][22][23] Questi dati sulla presenza di FODMAP di fatto aggiornarono quelli precedenti che erano basati su una letteratura limitata che aveva prodotto, a partire da informazioni troppo povere, delle ipotesi (talvolta errate).[24]
Le ricerche sulla validità della Dieta Low-FODMAP sono ormai complessivamente varie e sono proseguite anche in Italia nel 2014 migliorando alcuni limiti metodologici talvolta presenti, concernenti sia il doppio cieco sia la selezione della tipologia di pazienti da sottoporre a test. Lo studio italiano ha confermato le ipotesi sinora qui riferite precisando nelle conclusioni che: "A differenza di altri modelli terapeutici, la dieta, che dovrà necessariamente essere personalizzata in base alle caratteristiche fisiche, antropometriche, ai fabbisogni in macro- e micro-nutrienti ed alla condizione fisiopatologica dell'individuo, è l'intervento che nei pazienti affetti da sindrome dell'intestino irritabile ha il minor rischio di effetti avversi e ha alte probabilità di rivelarsi un valido aiuto per migliorare la qualità di vita degli individui affetti da tale condizione patologica"[25]
Complessivamente si può dunque parlare di una forte evidenza che indica che una Dieta Low-FODMAP migliora i sintomi in circa tre quarti delle persone con sindrome dell'intestino irritabile e disturbi gastrointestinali funzionali (in inglese FGIDs).[3][5][6][7][19][26][27][28][29]
Assorbimento
[modifica | modifica wikitesto]Lo scarso assorbimento della maggior parte dei carboidrati FODMAP è comune in tutti. I FODMAP che non sono assorbiti nell'intestino tenue passano nell'intestino crasso, dove i batteri li fermentano.
Efficacia e adeguatezza nutrizionale
[modifica | modifica wikitesto]L'evidenza deducibile da trial randomizzati indica che una Dieta Low-FODMAP può aiutare a trattare la sindrome dell'intestino irritabile in adulti e bambini.[4][30][31] Una vasta sistematica disamina e meta-analisi convalida l'efficacia di questa dieta anche nel trattamento dei sintomi gastrointestinali funzionali della sindrome dell'intestino irritabile[32], sebbene questa sia minore nel caso della costipazione cronica.[33]
Note
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