Mattia Calandrelli

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Mattia Calandrelli, noto anche come Matías Calandrelli (Sassano, 1844Buenos Aires, 1919), è stato un giornalista, scrittore, filologo, traduttore, professore universitario e grammatico italiano naturalizzato argentino. Fu il padre del giurista e professore universitario esperto di diritto internazionale privato Alcides Calandrelli e del medico, scrittore e poeta Matías Esteban Calandrelli, padre a sua volta della nota scrittrice e poetessa argentina Susana Calandrelli[1]. Fra i suoi nipoti c'era anche il famoso caricaturista Lino Palacio.

Già laureatosi presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, arrivò in Argentina nel 1871 a causa di una chiamata dell'ex presidente Domingo F. Sarmiento che era alla ricerca di giovani immigrati europei che potessero arricchire il sistema educativo argentino[2]. Nel 1872 entrò a far parte dell'Universidad di Buenos Aires come professore di storia antica, sotto nomina del rettore Juan María Gutiérrez, e un anno dopo divenne anche professore di latino.[3] Nel 1885 fu nominato primo direttore del Colegio Nacional de La Plata, fino al 1888.[4]

Autore di numerose opere accademiche, tra le quali spicca il Dizionario filologico comparato della lingua castigliana pubblicato tra il 1880 e il 1916[5]. Fu anche un noto critico letterario, scrivendo ad esempio il prologo a Obras Dramáticas dello scrittore gauchesco Francisco F. Fernández.[6] Compose anche un inno scolastico nel 1905 intitolato Dios y Patria di cui commissionò le musiche a Giacomo Puccini, che fu pubblicato dal quotidiano La Prensa nell'edizione del 15 agosto del medesimo anno[2]. L'autografo pucciniano reca la data 3 agosto. Rimane l’unica composizione di Puccini su versi in lingua straniera.[7] Domingo F. Sarmiento, settimo presidente dell'Argentina e amico del filologo, gli dedica una lettera nel prologo alla sesta edizione del suo famoso romanzo Facundo: civiltà e barbarie, che fa parte del settimo tomo della raccolta Opere Complete pubblicato a cura di Luis Montt nel 1889.[8] In altre edizioni del romanzo, come quella a cura di Ricardo Rojas, la lettera venne aggiunta invece all'appendice.

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
Copertina del romanzo La sociedad y sus víctimas.
  • Lezioni di storia corrispondenti al programma del primo anno . Buenos Aires: Tipografia e Libreria di Mayo. 1872.
  • Grammatica filologica della lingua latina . Buenos Aires: Tipografia e Libreria di Mayo. 1873.
  • Grammatica comparata delle lingue latina e greca . Buenos Aires: Tipografia e Libreria di Mayo. 1875.
  • L'insegnamento della filologia . Buenos Aires: Tipografia e Libreria di Mayo. 1875.
  • Esercizi di traduzione dal greco e dal latino allo spagnolo e viceversa . Buenos Aires: stampa di «Opere classiche». 1877.
  • Dizionario filologico comparato della lingua castigliana . In dodici volumi. Buenos Aires. 1880-1916.[9]
  • Trattato di ortografia castigliana adeguato ai principi della filologia comparata . Buenos Aires: Stampa di M. Biedma. 1881.
  • Memoria del Rettorato della Scuola Provinciale di La Plata: corrispondente all'anno scolastico 1885 . Buenos Aires: Stampa di M. Biedma. 1886.
  • Odi di Orazio. Traduzione letterale e in versi del generale B. Mitre. (Sentenza scritta espressamente per "El Pais") . Buenos Aires: Congress Press. 1895.
  • La società e le sue vittime: scene di Buenos Aires. Buenos Aires: Tipografia di litografia «La Buenos Aires». 1902.
  • Informazioni grammaticali e filologiche di «La Prensa» . Buenos Aires: Le scienze. 1917.
  1. ^ (FR) Carlos Alvarado-Larroucau, Les “Précieuses argentines”: littérature francophone d’Argentine, in Francofonía, n. 18, Universidad de Cádiz, 2009 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2012).
  2. ^ a b (EN) An unknown page by Puccini: Dios y Patria, su Mundoclasico.com. URL consultato il 1º agosto 2024.
  3. ^ Luciana Scotti, El origen de los estudios del Derecho Internacional Privado en la Facultad de Derecho de la Universidad de Buenos Aires (PDF), pp. 99-100.
  4. ^ (ES) Juan Chiabra, Matías Calandrelli (PDF), in Ciencias de la Educación, pp. 404-405. URL consultato il 31 luglio 2024.
  5. ^ (ES) Jaime Peña Arce, Matías Calandrelli, su bvfe.es. URL consultato il 31 luglio 2024.
  6. ^ (ES) Raúl H. Castagnino, Lo Gauchesco en el Teatro Argentino, Antes y Después de Martín Fierro, in Revista Iberoamericana, vol. 40, n. 87-88, 3 settembre 1974, pp. 491–508, DOI:10.5195/reviberoamer.1974.2905. URL consultato il 1º agosto 2024.
  7. ^ 3. Liriche per voce e pianoforte - Centro Studi Giacomo Puccini, su puccini.it. URL consultato il 2 maggio 2022.
  8. ^ (ES) Guillermo Ara, Las ediciones del Facundo, in Revista Iberoamericana, vol. 23, n. 46, 27 dicembre 1958, pp. 375–394, DOI:10.5195/reviberoamer.1958.1845. URL consultato il 1º agosto 2024.
  9. ^ Matías Calandrelli e Vicente Fidel López, Diccionario filológico-comparado de la lengua castellana, Buenos Aires : Impr. de Obras Clásicas, 1880. URL consultato il 31 luglio 2024.
  • Navarro Viola, Enrique (1887). Anuario bibliográfico de la República Argentina. Año VIII-1886. Buenos Aires: Imprenta de M. Biedma.
  • Campos Souto, M.; Pérez Pascual, J. I. (2008). «El diccionario filológico comparado de la lengua castellana de Matías Calandrelli». Revista De Investigación Lingüística, 11: pp. 45-64.
  • García Platero, Juan Manuel, «La lexicografía no académica en los siglos XVIII y XIX», en A. M.ª Medina Guerra (coord.), Lexicografía española, Ariel, Barcelona, 2003, págs. 263-280.
  • Porto Dapena, José-Álvaro, «Diccionarios históricos y etimológicos del español» en I. Ahumada Lara (ed.), Cinco siglos de lexicografía del español: IV Seminario de Lexicografía Hispánica, Universidad de Jaén, Jaén, 2000, págs. 103-135.
  • Puche Lorenzo, Miguel Ángel, «Los diccionarios etimológicos en el siglo XIX: de Roque Barcia a Eduardo de Echegaray», en M. Campos Souto y J. I. Pascual Pérez (eds.), De historia de la lexicografía, Toxosoutos, Noya, 2003, págs. 181-191.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN146145857077322922055 · BNE (ESXX1563169 (data)