Atrichoseris platyphylla
Atrichoseris platyphylla | |
---|---|
Atrichoseris platyphylla | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cichorieae |
Sottotribù | Hieraciinae |
Genere | Atrichoseris A.Gray, 1884 |
Specie | A. platyphylla |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cichorieae |
Sottotribù | Hieraciinae |
Genere | Atrichoseris |
Specie | A. platyphylla |
Nomenclatura binomiale | |
Atrichoseris platyphylla A.Gray, 1884 |
La Atrichoseris platyphylla A.Gray, 1884 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. SPECIE è anche l'unica specie appartenente al genere Atrichoseris A.Gray, 1884.[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere ( Atrichoseris) è un nome composto e deriva dal greco classico "athrix" (αθριξ) la cui traduzione è "glabro" e la parola "seris" (σέρις) che anticamente indicava una pianta del genere Cichorium (indivia), ossia l'insalata. Il termine è riferito agli acheni privi di pappo.[3] L'epiteto specifico (platyphylla ) indica delle foglie ampie e piatte.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Asa Gray (1810 - 1888) nella pubblicazione " Synoptical Flora of North America. New York" ( Syn. Fl. N. Amer. 1(2): 410) del 1884.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Habitus. Atrichoseris platyphylla, con cicli biologici annuali, consiste in piante non molto alte. Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice.[6][7][8][9][10][3]
Fusto. I fusti (da 1 a 3 per pianta), in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati (nella parte distale). Le radici in genere sono di tipo fittonante. Altezza media delle piante: 20 – 180 cm.
Foglie. Sono presenti soprattutto foglie formanti delle rosette basali con disposizione alterna. Le lamine sono intere, piatte e appressate al suolo; la forma in genere varia da obovata a orbicolare; sono sessili o picciolate (piccioli alati). La superficie può essere ricoperta da peli semplici o ramificati.
Infiorescenza. L'infiorescenza è composta da uno o più capolini terminali. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro è sotteso da un calice di 4 - 6 brattee con forme da triangolari a lanceolate. L'involucro ha una forma cilindrico-campanulata ed è formato da 1 - 2 serie di brattee. Le brattee dell'involucro (da 10 a 15) hanno delle forme lanceolate. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette); piatto o leggermente convesso. Diametro dell'involucro: 6 – 13 mm.
Fiori. I fiori (da 30 a 60), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: le corolle sono formate da un tubo e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è bianco a volte con apici viola o rosati (i fiori sono profumati).
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[12] Le antere sono codate e allungate con una appendice apicale; i filamenti sono lisci. Il polline è tricolporato e di colore arancio.[13]
- Gineceo: lo stilo è filiforme. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti, corti, smussati e ricurvi con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[14] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, biancastri, hanno una forma subcilindrica (o debolmente clavata) con apice troncato e privi di becco (non sono compressi); gli acheni sono provvisti di 4 - 5 ispessimenti bianchi e sugheracei longitudinali. Il pappo è assente.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione è USA (sud-ovest) e Messico settentrionale.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Microseridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Microseridinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Cichoriinae forma un "gruppo fratello".[10]
I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[9]
- il polline è colorato di arancio;
- la distribuzione è relativa al Nuovo Mondo.
Il genere di questa voce, nell'ambito filogenetico della sottotribù, occupa una posizione abbastanza centrale e vicina al genere Malacothrix (insieme formano un "gruppo fratello").[10] Alcuni Autori, considerando l'estensione della sottotribù, l'hanno suddivisa in 8 entità (o alleanze) informali. Il genere di questa voce è stato associato al gruppo Alleanza Malacothrix formata da Anisocoma, Atrichoseris, Calycoseris e Malacothrix.[3] Il genere di questa voce in precedenti classificazioni era descritto all'interno della sottotribù (non più valida) Malacothricinae.[9][18] Atrichoseris platyphylla si differenzia dalle specie del genere Malacothrix per l'assenza del pappo e il valore di x = 9 come numero cromosomico (nel resto del clade x = 7).[3]
I caratteri distintivi per questa specie sono:[9]
- il pappo non è presente.
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18 (specie diploide).[9]
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]La specie di questa voce, in altri testi, può essere chiamato con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]
- Malacothrix platyphylla A.Gray
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW.
- ^ a b c d Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 14 agosto 2022.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 14 agosto 2022.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 14 agosto 2022.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag.193.
- ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 352.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Lee & Baldwin 2004.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Lee J. & Baldwin B. G., Subtribes of principally North American genera of Cichorieae (Compositae), in Novon 14/2004: 309-313..
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Atrichoseris platyphylla
- Wikispecies contiene informazioni su Atrichoseris platyphylla
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Atrichoseris platyphylla Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Atrichoseris Royal Botanic Gardens KEW - Database