Giovanni della Rovere
Giovanni della Rovere | |
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Ritratto di Giovanni della Rovere, particolare dell'affresco Sisto IV nomina il Platina prefetto della biblioteca Vaticana di Melozzo da Forlì | |
Duca di Sora | |
In carica | 1475 – 1501 |
Predecessore | Leonardo |
Successore | Francesco Maria I |
Altri titoli | Capitano generale della Chiesa Duca di Arce Signore di Senigallia Signore di Mondavio Prefetto di Roma |
Nascita | Savona, 14 gennaio 1457 |
Morte | Roma, 6 novembre 1501 (44 anni) |
Sepoltura | Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Senigallia |
Dinastia | della Rovere |
Padre | Raffaello della Rovere |
Madre | Teodora Manirolo |
Consorte | Giovanna da Montefeltro |
Figli | Maria Giovanna Girolamo Beatrice Francesco Maria Federico Costanza |
Religione | Cattolicesimo |
Giovanni della Rovere | |
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Giovanni è il primo a sinistra, accanto a Girolamo Riario (Melozzo da Forlì, Pinacoteca Vaticana) | |
Nascita | Savona, 14 gennaio 1457 |
Morte | Roma, 6 novembre 1501 |
Dati militari | |
Paese servito | Stato Pontificio |
Forza armata | Esercito dello Stato della Chiesa |
Anni di servizio | 1478-1499 |
Grado | Capitano generale |
Guerre | Ducato di Ferrara, Repubblica di Venezia, Regno di Napoli |
Battaglie | Firenze, Perugia |
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Giovanni della Rovere (Savona, 14 gennaio 1457 – Roma, 6 novembre 1501) è stato un condottiero e politico italiano rinascimentale, duca di Sora.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Signore di Senigallia e del vicariato di Mondavio
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni della Rovere, nipote del papa Sisto IV (Francesco della Rovere), nel 1474 fu nominato, grazie allo zio, signore di Senigallia e del vicariato di Mondavio. Fu prefetto di Roma (comandante delle truppe ordinarie per la difesa della città), duca di Sora e di Arce. Era figlio di Raffaello e di Teodora Manirolo (di origini greche), genitori anche del cardinale Giuliano della Rovere, poi papa Giulio II. Giovanni divenne genero di Federico da Montefeltro sposando la figlia di questi, Giovanna, e inaugurò la linea dinastica Montefeltro della Rovere, sovrana del ducato di Urbino fino al 1631 ed estintasi nel 1694 con la morte di Vittoria, granduchessa di Toscana.
Giovanni della Rovere è ricordato, inoltre, per essere stato capitano generale della Chiesa e al suo nome sono legate la costruzione della rocca roveresca di Senigallia e di Mondavio[1] nonché le fortificazioni di Mondolfo[2].
Duca di Sora
[modifica | modifica wikitesto]L'importanza politica del ducato di Sora emerse con Giovanni della Rovere, quando, a seguito della battaglia di Fornovo, Carlo VIII di Francia, incoronato re di Napoli, fu sconfitto dal partito aragonese. A seguito di ciò fu organizzato a Isola di Sora da nobili abruzzesi e laziali, una congiura contro il potere aragonese restaurato, per riproporre il dominio francese sul regno di Napoli e decentrare ulteriormente i poteri feudali nella valle del Liri. I protagonisti di quest'incontro furono Graziano de Guerres, capitano di Carlo VIII negli Abruzzi, Giovanni Paolo Cantelmi, Giovanni della Rovere, Federico di Monfort e Giovanbattista Caracciolo. L'ascesa al potere dell'imperatore Carlo V d'Asburgo in Europa decretò il fallimento della cospirazione, lasciando però le tracce di una debole resistenza politica al dominio spagnolo che rafforzò il legame di Sora con le politiche nazionali pontificie.[3]
Carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]La città fu anche base logistica delle spedizioni militari volte a riaffermare i diritti francesi sulla Campania e sugli Abruzzi, che intraprese Giovanni della Rovere, tra il 1494 e il 1501 (anno della sua morte). Duca di Sora e di Arce, signore di Senigallia, con Giovanni Paolo Cantelmi allestì un esercito di fanteria e cavalleria per attaccare le truppe aragonesi insediate all'Aquila degli Abruzzi; conquistò la città dopo aver sconfitto anche la postazione filoaragonese di Bartolomeo d'Alviano che aveva occupato Tagliacozzo per difendere i confini settentrionali.[4]
Nel 1495 conquistò Ceprano, Montecassino e la Terra di San Benedetto (divenuta commenda di Giovanni de' Medici), portando il territorio ducale alla sua massima estensione.[5]. Nel 1496 difese la valle del Liri dall'assedio di Prospero Colonna e Federico I di Napoli, perdendo però i domini di Esperia e Monte San Giovanni Campano, e, per un breve periodo, anche Arce, finché papa Alessandro VI non riconfermò i suoi titoli di prefetto di Roma e duca di Sora.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni morì a Roma il 6 novembre 1501, all'età di 44 anni, e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (Senigallia).[6]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Da Giovanna da Montefeltro ebbe sei figli[7]:
- Maria Giovanna (Senigallia, 1486-Bologna, 1538), che sposò prima Venanzio da Varano, signore di Camerino, poi Galeazzo Riario della Rovere Sforza, senatore di Bologna;
- Girolamo (Senigallia, 1487-Senigallia, 1492);
- Beatrice (Senigallia, 1488-Roma, 1505), suora clarissa a Roma;
- Francesco Maria (Senigallia, 22 marzo 1490-Pesaro, 20 ottobre 1538), consorte di Eleonora Gonzaga, fu duca di Urbino (1508-1538), succedendo allo zio materno Guidobaldo I da Montefeltro, che, privo di prole, lo aveva adottato;
- Federico (Urbino, 1491-Senigallia, 1494);
- Costanza (Senigallia, 1492-Roma, 1507), suora a Roma.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
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Leonardo Beltramo della Rovere | |||||||||||||
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Raffaello della Rovere | |||||||||||||
Giovanni Monleone | Giovanni Monleone | ||||||||||||
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Luchina Monleone | |||||||||||||
Caterina Cipolla | … | ||||||||||||
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Giovanni della Rovere, II duca di Sora | |||||||||||||
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Giovanni Manirolo | |||||||||||||
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Teodora Manirolo | |||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bonvini Mazzanti-Piccinini, p. 131
- ^ Alessandro Berluti, Francesco di Giorgio Martini a Mondolfo, 2017.
- ^ Bonvini Mazzanti, p. 87
- ^ Bonvini Mazzanti, p. 103
- ^ Mariano Dell'Omo, Montecassino. Un'abbazia nella storia. Arti grafiche Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo (MI) 1999
- ^ Bonvini Mazzanti, p. 223
- ^ della Rovere
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marinella Bonvini Mazzanti, Giovanni della Rovere, edizioni 2G, Senigallia 1983.
- Marinella Bonvini Mazzanti-Gilberto Piccinini (a cura di), La quercia dai frutti d'oro. Giovanni della Rovere (1457-1501) e le origini del potere roveresco, Deputazione di Storia Patria per le Marche, Ancona 2004.
- Gian Galeazzo Scorza (a cura di), I della Rovere, Melchiorri, Pesaro 1981.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni della Rovere
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Della Róvere, Giovanni, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Della Rovere, Giovanni, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Franca Petrucci, DELLA ROVERE, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 37, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1989.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20487587 · ISNI (EN) 0000 0001 2209 3285 · BAV 495/69028 · CERL cnp00552139 · ULAN (EN) 500350200 · LCCN (EN) n96081565 · GND (DE) 119291177 |
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