Teatro Autonomo di Roma
Teatro Autonomo di Roma è una compagnia teatrale
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La compagnia teatrale del Teatro Autonomo di Roma è stata una delle protagoniste della grande stagione del teatro d'avanguardia in Italia a partire dagli anni settanta. Fondata dal regista e pittore argentino Silvio Benedetto e da Alida Giardina attrice, autrice e regista teatrale, la compagnia a cui si unisce Olga Macaluso attrice, pittrice e cantante, gli attori storici Massimo Verdastro, Carlos Valles, Gilberto Vitali, Maurizio Mosetti e la fotografa Luisa Racanelli, si configurerà come una delle realtà più stimolanti e rappresentative della scena italiana di quegli anni, insieme a Leo De Berardinis, Perla Peragallo, Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Gianfranco Varetto, Giuliano Vasilicò, Remondi e Caporossi, Pippo Di Marca, Memè Perlini e Antonello Aglioti e altri indimenticabili artisti. "Le Progrès" di Parigi scrive:"...Le Teatro Autonomo di Roma a mise en scene des spectacles qui ont représenté des moment clefs dans le développement du théâtre de recherche en Italie...".[1]
Nello stesso anno Alida Giardina e Silvio Benedetto organizzano la prima edizione del Festival di Teatro Internazionale nelle Cinque Terre; alla prima edizione del Festival, finanziato dal Ministero dello Spettacolo e dalla regione Liguria, partecipano tra altri Rafael Alberti, Leonardo Sciascia, Eduardo De Filippo e Dacia Maraini.
Alida Giardina e Silvio Benedetto 'costruiscono' i loro spettacoli sconvolgendo sempre il rapporto attore-spettatore e gli spazi che li accolgono, siano essi tradizionali (il Teatro alla Ringhiera, il Teatro in Trastevere, il Teatro Politecnico a Roma), siano essi spazi monumentali come il Palazzo dei Consoli a Gubbio, il Chiostro di Monreale, il Teatro Bibiena di Mantova, l'Alhambra di Granada, Villa Medici a Roma, il Castello di Ventimiglia di Castelbuono, il Teatro Greco o il Palazzo Incorvaia di Taormina, siano essi, infine "teatrabili" come lo Chateaubriand di Roma o Jules Ferry di Parigi, cave di pietra, hotel, fornaci, pullman. [2] [3]
Tanti gli allestimenti in un luogo, in quegli anni "rivoluzionario": il loro appartamento. "Del tutto peculiare l'operazione condotta dal pittore argentino Silvio Benedetto insieme ad Alida Giardina (Teatro Autonomo di Roma), con il 'teatro negli appartamenti'... svolta nell'effettiva abitazione romana al n 6 di Via Degli Scialoja. Il teatro si svolge, senza soluzione di continuità dal marciapiedi davanti al portone d'ingresso, chiuso -dove si ritrova il piccolo drappello degli spettatori che hanno prenotato per la serata -all'ascensore e nell'appartamento. Si può essere condotti da un'infermiera (Amleto, Edipo e follia, giugno 1979) o da una suora (Santa Teresa d'Avila, gennaio 1981)... diventiamo parte del gioco: attori e spettatori si confondono. Il risultato è una sorta di originalissimo teatro psicoanalitico".[4] [5] [6]
Nel 1982 la Santa Teresa d'Avila messa in scena nell'appartamento, tra tanti spettacoli della scena teatrale di quegli anni, viene invitato al Festival di Teatro Internazionale a Parigi "Les Interieurs" prima edizione. Scrive L'Espresso: "Parigi ha tenuto a battesimo questa singolare manifestazione. Gli spettacoli si svolgono nelle case offerte dai proprietari... Nella residenza di due venditori di industrie chimiche, sfruttando la specificità delle funzioni di ogni stanza, Alida Giardina e Silvio Benedetto ripropongono Santa Teresa d'Avila che ricostruisce l'atmosfera e gli ambienti della loro casa a Roma, dove lo spettacolo è già stato presentato la scorsa stagione...".[7] [8] [9] [10] La relazione con la Francia si consolida negli anni seguenti con la coproduzione di spettacoli come il Macbeth o Poi venne l'intelletto... o con la messa in scena di testi di autori francesi come Roberta stasera di Klossowski o La notte di Madame Lucienne (rappresentata per la prima volta in Italia) di Copi, messa in scena al Teatro Politecnico di Roma perché così esigeva la pièce, una piece ambientata in un teatro, secondo l'idea, consolidata negli anni, che ogni testo debba vivere in un suo spazio, lo spazio che il testo richiede (è il caso appunto de La notte di Madame Lucienne succitata, di Racconti Medievali al Castello di Ventimiglia o de Il tango della Morte all'Alhambra di Granada).[11] [12] [13] [14]
Teatro
[modifica | modifica wikitesto]- Una donna spezzata di Simone de Beauvoir (trad. e ad. di Alida Giardina), Teatro Comunale di Lecco, Teatro alla Ringhiera, Roma e I^ ed. Festival Internazionale di Teatro delle Cinque Terre, 1975
- Ecuba da Euripide (ad. di Alida Giardina) regia di Silvio Benedetto, II° ed. Festival Internazionale di Teatro delle Cinque Terre, 1976
- La nave dei pazzi (La scuola dei buffoni – Escuriale), di Michel de Ghelderode, regia di Silvio Benedetto, 1977
- Il Signor X di Michele Perriera, regia di Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, 1977
- Escurial-La scuola dei Buffoni, adattamento da Michel de Ghelderode, regia di Silvio Benedetto, Anfiteatro di Luni, Teatro Spazio Uno di Roma, III^ ed. Festival Internazionale Teatro delle Cinque Terre, 1977
- Viaggio nel paese dei Tarahumara -adattamento da Artaud-, regia di Silvio Benedetto, Antica Fornace di Roma, 1978
- I Ciechi adattamento da Michel de Ghelderode, regia di Silvio Benedetto, Teatro del Vicolo, Palermo, 1978
- Sir Halewijn di Michel de Ghelderode, regia di Silvio Benedetto, IV^ ed. del Festival Int. del Teatro delle Cinque Terre, 1978
- Edipo e follìa, regia di Silvio Benedetto, Teatro del Vicolo di Palermo, 1978
- Concerto per un Orango, regia di Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, Roma, 1978
- El tango de la muerte, di Alida Giardina e Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, Roma, 1978
- Sir Halewijn decapitato da Purmelande contessa d'Ostrelande, ad. di Alida Giardina da Michel de Ghelderode, regia di Alida Giardina e Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, Roma, 1979
- Amleto, Edipo e follia, di Alida Giardina e Silvio Benedetto, Teatro negli Appartamenti, Roma, 1979
- Io, Marylin Monroe di Alida Giardina, regia di Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere di Roma, 1979
- Giovanna D'Arco, testo e regia di Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, Roma 1980
- Lucrezia Borgia di Alida Giardina e Silvio Benedetto, Festival di Taormina, Anfiteatro e Palazzo Incorvaia di Taormina, 1980
- -Messalina da Alfred Jarry ad. di Alida Giardina e Silvio Benedetto, regia di Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, Roma, 1980
- -Santa Teresa d'Avila da 'Libro de mi vida', ad. di Alida Giardina e regia di Silvio Benedetto, Teatro negli Appartamenti, Roma e successivamente Festival Internazionale di Teatro 'Les Interieurs', I^ ed. TCE Parigi, 1980
- Il Diavolo di Alida Giardina e Silvio Benedetto, dal Teatro in Trastevere in itinere fino al Teatro negli Appartamenti, Roma, 1981
- Poker con Calamity Jane di Alida Giardina, regia di Silvio Benedetto, Teatro in Trastevere, Roma, 1981
- Racconti Medievali di Alida Giardina e Silvio Benedetto, da Ghelderode, regia di Silvio Benedetto, Piazza Pretoria, Palermo, 1982
- II tango della Morte di Alida Giardina e Silvio Benedetto, da Ghelderode, regia di Silvio Benedetto, Festival Internazionale di Teatro, Alhambra di Granada (Spagna), 1983
- Roberta stasera di Klossowski di Alida Giardina e Silvio Benedetto da 'Le leggi dell'Ospitalità' di Klossowski, regia di Silvio Benedetto, Teatro negli Appartamenti, Roma, 1983
- Poi venne l'intelletto..., testi di vari autori, regia di Silvio Benedetto, Iº Festival Internazionale di Teatro "Memoires de Lycées et Collèges", Parigi dicembre 1983 e successivamente allo Chateaubriand di Roma, marzo 1984
- Macbeth, da Shakespeare regia di Silvio Benedetto e Alida Giardina, IIº Festival Internazionale di Teatro "Memoires de Lycées et Collèges", V. Duruy, Parigi e successivamente -con la collaborazione del Ministero della Cultura francese- a Villa Medici sede dell'Accademia di Francia in Roma, 1985
- La notte di Madame Lucienne di Copi, regia di Silvio Benedetto, Teatro Politecnico, Roma, 1986
- La Visita, regia di Silvio Benedetto, III° Festival Internazionale di Teatro "Memoires de Lycées et Collèges", Parigi, 1987 e successivamente (coprod. TCE) al I° Festival Italien en Normandie, Fecamp, Normandia, 1988
- La Piramide di Copi, regia di Silvio Benedetto, Teatro Politecnico, Roma, 1989
- La scomparsa di Madame Lucienne da Copi, regia di Silvio Benedetto, Teatro Politecnico, Roma, 1990
- La Visita, regia di Silvio Benedetto, Theatre Creation-Espace, Parigi, Francia, 1993
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "...Il Teatro Autonomo di Roma ha messo in scena degli spettacoli che hanno rappresentato dei momenti chiave nello sviluppo del teatro di ricerca in Italia...". "Le Progres", Parigi 4 maggio 1983.
- ^ "...coinvolgimento del pubblico? Ma non è questa la novità, qualsiasi spettacolo, qualsiasi teatro ha sempre cercato il coinvolgimento del pubblico, ha sempre fatto assegnamento sulla sua partecipazione. In questo senso, l'abolizione dei confini tra platea e proscenio, praticata dall'avanguardia ha aggiunto poco o nulla... La novità può essere quando, invece di una partecipazione corale, collettiva, si cerchi di provocare una reazione individuale: è quanto accade nel 'teatro in casa' di Silvio Benedetto e Alida Giardina..." dalla presentazione al Festival "Les Interieurs" -prima edizione- di Maurizio Calvesi, 1983
- ^ "...Come un intruso l'occhio dello spettatore vaga tra presenze che l'assediano con le loro ossessioni, ma un intruso cui è perentoriamente richiesto di esserne intriso. ". da "II corpo e lo sguardo" di Umberto Artioli
- ^ da "Cento storie sul filo della memoria -Il nuovo Teatro in Italia negli anni '70- a cura di Enzo Gualtiero Bargiacchi e Rodolfo Sacchettini. Ed. Titivillus
- ^ "...Ogni anno una nuova rappresentazione, in una casa che si trasforma di volta in volta: dal luogo familiare dove nasce l'Edipo, alla casa-labirinto dove si perde l'Amleto, alla casa-monastero dove la Santa Teresa vive i suoi deliri tra misticismo ed erotismo...I critici approvano. "Alida Giardina e Silvio Benedetto", dice Italo Moscati, "sono gli unici oggi ad avere un'idea chiara sul teatro. Hanno uno spazio, un pubblico e molte cose da dire. Mentre gli altri non sanno se stare nell'avanguardia, tornare al teatro tradizionale o celebrare l'ingresso ai palcoscenici più prestigiosi, loro hanno la risorsa di saper creare un rapporto unico con lo spettatore..." da L'Europeo, Lauretta Colonnelli, 28 marzo 1983
- ^ “Si entra nella Casa come per un convenevolo quotidiano, e si è già nel Teatro: su questo bilico sottile, dove pubblico e privato s'intridono sino ad annullarsi, si snoda lo spettacolo di Silvio Benedetto e Alida Giardina...La Casa spalanca le sue viscere...". da Teatro e Psicoanalisi, Umberto Silva, Roma 1979
- ^ da "L'Espresso" Rita Cirio, 7 marzo 1982
- ^ "...Casa Benedetto si trasformava ogni sera in teatro. E fra la cucina, la camera da letto, il soggiorno, lo studio si dipanava il mistero di un erotismo ironico e a volte grottesco che si concentrava attorno al corpo bianco e splendente di Alida Giardina..." dalla "La metafora della montagna" -Palazzo dei Normanni, Palermo- di Dacia Maraini, 1991
- ^ "In una specie di ultimo atto dello spettacolo, gli attori raggiungevano il pubblico nell'altro appartamento e offrivano loro da mangiare, aprendo il dibattito sulla serata. Il seguito di "Edipo e Follia ", prima parte di "Itinerario corpo ", era Amleto ed Edipo... ". da "The Drama Review" New York, 1980
- ^ "...A vous maintenant de parcourir le chemin, il s'agit bien entendu, d'un chemin fragile, qui tient à des fils tissus avec passion entre réalité et fiction par Silvio Benedetto, Alida Giardina leur famille réelle e leur famille imaginaire. Mais attention, c'est un chemin dangereux, dangereux pour vous, mais aussi pour eux.Le chemin entre réalité et fiction est à double voie, et on ne sait pas toujour dans quel sens on se trouve à le parcourir." dalla presentazione al Festival "Les Interieurs" -prima edizione- di Andres Neumann, 1983.
- ^ "Un Macbeth pas bete", Liberation, 21 marzo 1985 Paris
- ^ Italo Moscati, Linus, gennaio 1984
- ^ "Povera Roberta tra i 'Voyeurs'", Nico Garrone, La Repubblica, 21 febbraio 1983
- ^ "Il teatro inopportuno di Copi" a cura di Stefano Casi, ed. Titivillus