Discussione:Pulizia etnica

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Pulizia etnica
Argomento di scuola secondaria di II grado
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Progetto Teknopedia e scuola italiana

Non confondiamo la Romania e l'Italia con la Turchia e la Iugoslavia!

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La Romania ha perseguito in certi anni politiche di discriminazione contro la minoranza ungherese in Transilvania, ma la pulzia etnica è un'altra cosa e lo si comprende dagli effetti anche a decenni di distanza. Ancor oggi in Romania vive una forte minoranza ungherese, quasi 1,5 milioni di abitanti e gli ungheresei hanno ancora la maggioranza assoluta in alcune aree. Oggi invece armeni e greci sono praticamente scomparsi dalla Turchia, anche da aree dove rappresentavano la maggioranza assoluta della popolazione. Gli italiani sono ridotti ad un'esigua minoranza in città e territori oggi della Slovenia e della Croazia (ceduti nel 1947 alla Iugoslavia) dove rappresentavano la maggioranza assoluta.L'Italia ha seguito politica di assimilazione e di snazionalizzazione in Alto Adige ed in Venezia Giulia, ma non mai svolto azioni di pulizia etnica. Ovviamente nel 1918 molti funzionari statali, militari di carriera, banchieri e uomini d'affari di etnia austriaca, slovena, ceca, croata, rutena e ungherese che risiedevano per moltivi collegati alle loro cariche e professioni nei territori annessi all'Italia (Fiume, Trieste e Pola) se ne sono andati e sono rientrati nei loro paesi così come ex cittadini austriaci di etnia italiana hanno lasciato Austria, Boemia, Croazia, Slovenia, Dalmazia ecc per tornare in Italia, ma questa non è pulizia etnica. Nel 1918-1920 non vi fu pulizia etnica (nel corretto uso del termine) nè nei territori adriatici già austro-ungarici passati all'Italia nè in quelli passati al Regno di Croati, Serbi e Sloveni. Infine, l'assimilazione forzata, per quanto deprecabile e irrispettosa dei diritti umani, non deve essere considerata pulizia etnica, altrimenti la Francia dovrebbe, paradossalmente, essere considerata un esempio classico di paese che ha praticato la pulizia etnica in Europa. Si pensi all'Alsazia, alla Lorena, al Nizzardo, al Rossiglione, alla Corsica, al Paese Basco, ecc. Lo stesso potrebbe dirsi per l'Inghilterra a Gibilterra, a Malta e in Irlanda. Si prega quindi di fare le opportune correzioni--Deguef (msg) 14:30, 3 feb 2010 (CET)[rispondi]

Ritengo scorretto allargare il significato di pulizia etnica all'assimilazione, seppur nelle sue forme compulsive. Si stravolge la lingua italiana. Pulizia (da pulire) significa rimozione dello sporco. L'assimilazione non implica la rimozione delle minoranze etniche, che avviene solo con l'espulsione forzosa (tedeschi dalla Polonia e dall'Unione Sovietica) o indotta (italiani dall'Istria) e nei casi estremi con il genocidio (armeni in Turchia). Semmai, utilizzando il riferimento all'abitazione, l'assimilazione può essere paragonata alla sbiancatura. --Deguef (msg) 08:39, 17 feb 2010 (CET)[rispondi]

Eliminiamo la lista dei casi? Sì, o no?

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Vedo che la lista include la francesizzazione forzata degli italiani del nizzardo, allora dovremmo includere anche il tentativo fascista di italianizzazione degli altoatesini. Invece di "giocare-a-chi-ha-cominciato", eliminerei la lista, data la sua intrinseca incompletezza ed il suo intrinseco POV. --Paginazero - Ø 15:31, 11 ott 2010 (CEST)[rispondi]

La lista deve essere mantenuta, mentre devono essere invece eliminati i casi sbagliati. Assimilazione forzosa non è pulizia etnica. Quindi le politiche di assimilazione seguite dalla Francia in Corsica, Nizzardo, Alsazia, dall'Italia in Sud Tirolo, Venezia Giulia, da Jugoslavia (tra il 1920 e il 1940) in Dalmazia, Macedonia, Voivodina, Kosovo, da Romania in Transilvania e Bucovina, dalla Grecia in Macedonia e Epiro, ecc. non sono assolutamete da considerare come casi di pulizia etnica.--Nazanziena (msg) 09:16, 18 ott 2010 (CEST)[rispondi]
Si continua con l'uso scorretto dei termini. Oggi alcuni giornalisti parlano di genocidio in Libia per la morte di alcune centinaia e forse migliaia di persone nella guerra civile. In Libia non vi è assolutamente genocidio, come non vi è stato genocidio in Bosnia o in Venezia Giulia con le Foibe. Si può parlare di genocidio con la shoah, il genocidio armeno e quello greco ad opera dei turchi, il genocidio dei tutsi ad opera degli hutu e così via.--Nazanziena (msg) 18:11, 27 feb 2011 (CET)[rispondi]

la lista è senza fonti e quindi arbitraria e in ossequio a questa policy la sposto qui, se e quando ci saranno le fonti si metterà --ignis Fammi un fischio 18:16, 27 feb 2011 (CET)[rispondi]

Casi di pulizia etnica

Opzioni in Alto Adige

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In quanto le Opzioni in Alto Adige non erano tentativo di assimilazion o snazionalizzazione, ma la loro conseguenza semmai, e si trattò di uno spostamento in massa di popolazione, si configura come fenomeno di pulizia etnica. A tal riguardo é categorico p. es. Gustavo Corni, "Spostamenti di popolazioni nella Seconda guerra mondiale. Una nuova fonte sulle opzioni in Sudtirolo (1939-1943)", in Demokratie und Erinnerung. Sudtirol - Osterreich - Italien, Innsbruck [etc.]: Studienverlag, 2006, p. 163-181 - pertanto il POV lo persegue chi elimina la voce correlata senza entrare in discussione prima, non chi ristabilisce il tolto. --Bartleby08 (msg) 09:27, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]

Ci sono molteplici fonti che unanimemente lo riconoscono come "Pulizia etnica"? --ignis Fammi un fischio 14:52, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
Definire l'italianizzazione dell'Alto Adige una pulizia etnica è un amenità che non può non nascondere un POV politico. Trascurare le discussioni precedenti in questa talk e andarsi a cercare un paio di riferimenti per giustificare una tesi tanto inverosimile (proponendola in modo disinvolto come verosimile) a mio avviso è un esempio di approccio alle fonti che dovrebbe essere evitato. ---- Theirrules yourrules 18:01, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
Potreste essere piu preciso? a quale discussioni ti riferisci? hai bibliografia che confuta quello che ho citato? Aggiungo A. E. Alcock, un'indiscussa autorità che usa il termine ethnic cleansing: http://books.google.de/books?id=uqdu4aP4kOkC&pg=PA9&lpg=PA9&dq=alcock+south+tyrol+option+ethnic+cleansing&source=bl&ots=lqmKcNMUxY&sig=rYuiCRTZlb1LKhGS2S1g29j1tAw&hl=de&sa=X&ei=rrFbT56ZBvLE4gSyhsy_Dw&ved=0CCMQ6AEwAA#v=onepage&q=alcock%20south%20tyrol%20option%20ethnic%20cleansing&f=false --Bartleby08 (msg) 20:58, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
Altro testo fondamentale (S. Lechner-A. Leidlmair-H. Alexander) che parla di ethnische Flurbereinigung per quanto riguarda le opzioni AA (http://books.google.de/books?id=mlZ_237GzO4C&pg=PA113&lpg=PA113&dq=lechner+leidlmair+option+ethnische+flurbereinigung&source=bl&ots=iLezSDTVrq&sig=Va-Pt_uV_AKoECbQgB7-lDLNLso&hl=de&sa=X&ei=ibxbT9LyEI_64QSM-KWiDw&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=lechner%20leidlmair%20option%20ethnische%20flurbereinigung&f=false) -- suppongo che non devo tradurre... --Bartleby08 (msg) 21:44, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
Sempre peggio. La fonte che citi dice invece che la seconda guerra mondiale fece naufragare il sistema delle opzioni, che nel caso fosse stato portato a compimento avrebbe portato ad un totale di trasferimenti (would have amounted) paragonabile a quello di una pulizia etnica. Io non mi addentrerei oltre. ---- Theirrules yourrules 21:50, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
Nella seconda fonte da te selezionata si parla di Ethnische Flurbereinigung che letteralmente vuol dire "ricongiungimento etnico su base territoriale", e non lo dice l'autore che citi, ma la propaganda nazista. ---- Theirrules yourrules 22:03, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
Forse non hai capito bene la locuzione inglese, la fonte associa chiaramente le Opzioni al tentativo di pulizia etnica, idem l'altra significa "pulizia etnica" alla lettera. Non hai risposto sulla bibliografia che confuterebbe e neanche sulle discussioni che menzionavi, sei in debito pertanto, e ti chiedo anche di risparmiarci il tono aggressivo ("sempre peggio"). --Bartleby08 (msg) 22:09, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]
VEdo che anche Rolf Steininger (che non è il primo venuto) parla di "eine Art ethnische Flurbereinigung" per quzanto rigurada le opzioni (http://books.google.de/books?id=UEDR45L2PGEC&pg=PA221&dq=ethnische+flurbereinigung+in+s%C3%BCdtirol&hl=de&sa=X&ei=isNbT4W_OoX-4QTmqrDVDw&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=ethnische%20flurbereinigung%20in%20s%C3%BCdtirol&f=false) --Bartleby08 (msg) 22:14, 10 mar 2012 (CET)[rispondi]

Istria e Slovenia

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Sposto qui il seguente capitoletto inserito da IP

Dalla voce

Una pulizia etnica era stata tentata anche dal regime fascista italiano nei confronti della popolazione slovena nella Provincia di Lubiana occupata dall’esercito italiano durante la seconda guerra mondiale.

«Viene a vedermi Vidussoni. Dopo aver parlato di piccole questioni contingenti, fa alcuni cenni politici e dichiara truci propositi contro gli sloveni. Li vuole ammazzare tutti. Mi permetto osservare che sono un milione. Non importa – risponde deciso – bisogna fare come gli ascari e sterminarli tutti»

L’attuazione di tale progetto portò alla deportazione di circa 33.000 civili sloveni, di cui almeno 3.500 persero la vita nei campi di concentramento allestiti a tale scopo dall’esercito italiano. Secondo lo storico Angelo Del Boca, ‘’che nella Provincia di Lubiana si sia tentata un’operazione di autentica bonifica etnica, non è soltanto confermato dall’altissimo numero degli uccisi e dei deportati, e dalle stesse dichiarazioni di alcuni alti ufficiali, ma da un documento che è rimasto agli atti, la famigerata circolare n. 3C, del primo marzo 1942, e i suoi allegati del 7 aprile, a firma del generale Mario Roatta ‘’ [3]. Le intenzioni di attuazione della pulizia etnica[4]venivano espresse addirittura pubblicamente da Benito Mussolini, che durante il suo discorso pronunciato a Gorizia 31 luglio 1942 non ebbe alcuna esitazione a dichiarare[5]:

«Bisogna sterminare tutti gli uomini di questa stirpe, maledetta»

Le istruzioni venivano in seguito impartite dal comandante dell’esercito italiano nella provincia di Lubiana generale Mario Roatta:

«l’internamento può essere esteso [. . .] sino allo sgombero di intere regioni, come ad esempio la Slovenia. In questo caso si tratterebbe di trasferire, al completo, masse ragguardevoli di popolazione [. . .] e di sostituirle in loco con popolazioni italiane»

e dal comandante dell’XI Corpo d’Armata, generale Mario Robotti:

«sgombrare tutti gli uomini validi ad Arbe [. . .] Ricordarsi che per infinite ragioni questi elementi possono trasformarsi in nostri nemici. Quindi sgombero totalitario [. . .] Resta inteso che il provvedimento dell’internamento non elimina il provvedimento di fucilare tutti gli elementi colpevoli o sospetti di attività comunista [. . .] Le autorità superiori non sono aliene dall’internare tutti gli sloveni e mettere al loro posto degli italiani.»

In due riservatissime personali del 30 luglio e del 31 agosto 1942, indirizzate all'Alto Commissario per la Provincia di Lubiana Emilio Grazioli, il Commissario Civile del Distretto di Longanatico (in sloveno: Logatec) Umberto Rosin ha esternato le seguenti considerazioni[10]:

«Si procede ad arresti, ad incendi [. . .] fucilazioni in massa fatte a casaccio e incendi dei paesi fatti per il solo gusto di distruggere [. . .] La frase »gli italiani sono diventati peggiori dei tedeschi«, che si sente mormorare dappertutto, compendia i sentimenti degli sloveni verso di noi»

Il generale Umberto Fabbri, che il generale Mario Robotti spesso citava come esempio, riassume così nel suo diario le azioni militari compiute dal 1° gennaio al 28 febbraio 1943[11]:

«Incendiate 571 case [. . . ] fucilati 95 prigionieri di guerra partigiani [. . .] fucilati 151 borghesi sospetti di favoreggiamento dei partigiani [. . .] fucilati 2 partigiani [. . . ] 119 civili internati»

Il cappellano militare don Pietro Brignoli, aggregato al 2° reggimento della divisione di fanteria Granatieri di Sardegna, così descrive, in data 23 luglio 1942, l'attacco al paese di Kotel[12]:

«Come lasciammo quel disgraziatissimo paese! Lo abbandonammo con una turba di vecchi senza figli, di donne senza mariti, di bambini senza padri [. . . ] completamente priva di mezzi di sussistenza [. . .] li lasciammo ignudi a morire di fame[13]»

Visto e considerato che è dubbia l'attribuizione di Pulizia etnica in casi che divagano dall'argomento vero e proprio collegato con la guerra civile jugoslava degli anni 90°. Si da qui per scontato un evento che scontato non è. Si inseriscono citazioni scollegate senza filo conduttore che potrebbero facilmente essere inquadrate in eventi differenti. Con che sicurezza stabiliamo che gli italiani desiderassero operare un pulizia etnica in Slovenia quando ciò in raltà non fu nemmeno tentata?--Jose Antonio (msg) 17:04, 15 apr 2013 (CEST)[rispondi]


Pulizia Etnica in Israele

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Non penso che "l'espulsione" degli arabi da Israele dopo la sua fondazione sia da considerarsi pulizia etnica, molti di loro se ne sono andati da lì di loro spontanea volontà.

  1. ^ Galezzo Ciano, Diario, volume II, pagina 942, Rizzoli ed., Milano 1946
  2. ^ Pavel Stranj, La comunità sommersa, Editoriale Stampa Triestina, Trieste 1992
  3. ^ Angelo del Boca, Italiani, brava gente?, pagine 234 ... 243, Vicenza 2005, ISBN 88-545-0013-5
  4. ^ Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce, pagina 68, Giulio Einaudi Editore, Torino 2004, ISBN 88-06-16781-2
  5. ^ Alojz Zidar, Il popolo sloveno ricorda e accusa, pagina 143, Editrice Lipa, Capodistria 2001, ISBN 961-215-040-0
  6. ^ Alojz Zidar, Il popolo sloveno ricorda e accusa, pagina 232, Editrice Lipa, Capodistria 2001, ISBN 961-215-040-0
  7. ^ Angelo Del Boca, Italiani, brava Gente?, pagina 241, Neri Pozza editore, Vicenza 2005, ISBN 88-545-0013-5
  8. ^ Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce, pagina 69, Giulio Einaudi Editore, Torino 2004, ISBN 88-06-16781-2
  9. ^ Tone Ferenc, La provincia italiana di Lubiana, pagina 486, Istituto Friulano per la storia del movimento di liberazione, Udine 1994
  10. ^ Angelo del Boca, Italiani, brava gente?, pagina 236, Vicenza 2005, ISBN 88-545-0013-5
  11. ^ Alojz Zidar, Il popolo sloveno ricorda e accusa, pagina 232, Editrice Lipa, Capodistria 2001, ISBN 961-215-040-0
  12. ^ Angelo del Boca, Italiani, brava gente?, pagina 239, Vicenza 2005, ISBN 88-545-0013-5
  13. ^ Don Pietro Brignoli, Santa Messa per i miei fucilati, pagina 204, Longanesi, Milano 1973