Arcidiocesi di Częstochowa

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Arcidiocesi di Częstochowa
Archidioecesis Częstochoviensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Radom, Sosnowiec
 
Arcivescovo metropolitaWacław Depo
AusiliariAndrzej Przybylski[1]
Presbiteri833, di cui 618 secolari e 215 regolari
824 battezzati per presbitero
Religiosi266 uomini, 713 donne
 
Abitanti707.512
Battezzati686.686 (97,1% del totale)
StatoPolonia
Superficie6.925 km²
Parrocchie312
 
Erezione28 ottobre 1925
Ritoromano
CattedraleSacra Famiglia
Indirizzoal. Najswietszej Maryi Panny 54, 42-200 Częstochowa, Polska
Sito webarchiczest.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia

L'arcidiocesi di Częstochowa (in latino Archidioecesis Częstochoviensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2021 contava 686.686 battezzati su 707.512 abitanti. È retta dall'arcivescovo Wacław Depo.

L'arcidiocesi comprende la parte settentrionale del Voivodato della Slesia e la parte meridionale del voivodato di Łódź.

Sede arcivescovile è la città di Częstochowa, dove si trova la cattedrale della Sacra Famiglia. Nel territorio sorgono, oltre alla cattedrale, altre tre basiliche minori: la basilica collegiata dei Santi Pietro e Paolo a Zawiercie; la basilica dell'Assunzione della Beata Vergine Maria a Gidle. Nella città di Częstochowa si trova il santuario mariano e basilica minore di Jasna Góra, la più importante meta di pellegrinaggio della Polonia, con oltre quattro milioni di pellegrini che annualmente giungono da ogni parte del paese e dall'estero. Vi si venera l'icona della Madonna Nera.

Il territorio si estende su 6.925 km² ed è suddiviso in 35 decanati e in 312 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

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La provincia ecclesiastica di Częstochowa, istituita nel 1992, comprende due suffraganee, entrambe erette il 25 marzo 1992:

La diocesi di Częstochowa fu eretta il 28 ottobre 1925 da papa Pio XI con la bolla Vixdum Poloniae unitas, e resa suffraganea dell'arcidiocesi di Cracovia. La nuova diocesi era costituita da 11 decanati comprendenti 126 parrocchie appartenute alla diocesi di Włocławek, e da 4 decanati comprendenti 45 parrocchie sottratte alla diocesi di Kielce.[2][3] La bolla stabiliva come cattedrale della nuova diocesi la chiesa della Sacra Famiglia di Częstochowa.

Il 5 agosto 1951 fu istituito il capitolo della cattedrale con la bolla Peropportune sane di papa Pio XII.

Il 25 marzo 1992 nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus la diocesi di Częstochowa ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Gliwice[4], di Kalisz[5] e di Sosnowiec[6] e contemporaneamente è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Teodor Kubina † (14 dicembre 1925 - 13 febbraio 1951 deceduto)
  • Zdzisław Goliński † (22 aprile 1951 - 6 luglio 1963 deceduto)
  • Stefan Bareła † (17 gennaio 1964 - 12 febbraio 1984 deceduto)
  • Stanisław Nowak † (26 ottobre 1984 - 29 dicembre 2011 ritirato)
  • Wacław Depo, dal 29 dicembre 2011

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 707.512 persone contava 686.686 battezzati, corrispondenti al 97,1% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1948 1.016.000 1.028.000 98,8 412 354 58 2.466 96 685 215
1970 1.312.400 1.384.900 94,8 733 617 116 1.790 207 969 252
1980 1.332.000 1.435.000 92,8 773 661 112 1.723 187 928 293
1990 1.406.450 1.446.700 97,2 866 740 126 1.624 222 1.156 394
1999 900.710 921.190 97,8 746 560 186 1.207 282 939 293
2000 879.421 902.075 97,5 755 569 186 1.164 286 972 294
2001 845.610 880.875 96,0 760 573 187 1.112 260 962 299
2002 838.887 875.865 95,8 771 582 189 1.088 263 971 304
2003 825.743 858.225 96,2 784 595 189 1.053 262 961 305
2004 826.885 867.315 95,3 781 597 184 1.058 299 815 306
2006 756.285 785.348 96,3 795 604 191 951 250 869 308
2013 820.721 827.990 99,1 919 724 195 893 255 862 311
2016 802.780 808.340 99,3 900 710 190 891 246 846 311
2019 792.000 798.000 99,2 856 643 213 925 275 681 312
2021 686.686 707.512 97,1 833 618 215 824 266 713 312

Galleria d'immagini

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  1. ^ Vescovo titolare di Orte.
  2. ^ (PL) Witold Kujawski, Straty terytorialne diecezji włocławskiej w następstwie bulli cyrkumskrypcyjnej Vixdum Poloniae unitas z 1925 r., Teologia Czlowiek, 19, 2012, pp. 257-274.
  3. ^ (PL) Bolesław Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich (966-1939), Archiwa, Biblioteki I Muzea Kościelne, 22, 1971, p. 372.
  4. ^ La diocesi di Gliwice ha acquisito la località di Herby Polskie. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, pp. 155-156
  5. ^ La diocesi di Kalisz ha acquisito i decanati di Bolesławiec (tranne la parrocchia di Skomlin), Lututów (tranne la parrocchia di Naramice) e Wieruszów. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 144
  6. ^ La diocesi di Sosnowiec ha acquisito i decanati di Będzin, Czeladź, Dąbrowa Górnicza-Sant'Antonio di Padova, Dąbrowa Górnicza-Sacro Cuore di Gesù, Dąbrowa Górnicza-Santissima Maria Vergine degli Angeli, Łazy, Sączów, Sosnowiec-Cristo Re, Sosnowiec-Sant'Edvige di Slesia, Sosnowiec-San Tommaso Apostolo, Sosnowiec-Assunzione della Santissima Vergine Maria e Siewierz. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 154

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