Giovanni Voyer

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Giovanni Voyer, nome d'arte di Jean Boyer (Benicarló, 28 ottobre 1901Lisbona, 29 novembre 1976), è stato un tenore spagnolo.

Nato Jean Boyer, da genitori francesi, divenne un tenore lirico drammatico spagnolo, ma di adozione artistica italiana, dalla voce omogenea, non particolarmente estesa ma duttile. Studiò a Milano e debuttò al Teatro Sociale di Ostiglia il 24 ottobre 1927 nel ruolo di Pinkerton nell'opera Madama Butterfly. Nel 1930 al Teatro San Carlo di Napoli è Ariuna ne La figlia del re di Adriano Lualdi diretto dal compositore.

Nel 1932 al Teatro Comunale di Firenze è l'arcangelo Uriel ne La Creazione. Nel 1933 è il protagonista di Lohengrin (opera) al Teatro Regio di Torino diretto da Max von Schillings con Maria Caniglia e Giuseppe Danise, al Teatro Regio di Parma ed al Teatro La Fenice di Venezia con Cesare Formichi e Ismaele in Nabucco diretto da Vittorio Gui con Gina Cigna, Ebe Stignani, Magda Olivero, Carlo Galeffi e Tancredi Pasero al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre nella serata d'inaugurazione della stagione.

Fondamentale per la sua lunga carriera fu la costante presenza nei principali teatri italiani. Alla Scala, il tenore fu scritturato ancora nelle stagioni liriche del periodo che vanno dal 1935 al 1940. Alla Fenice fu presente ancora nelle stagioni dal 1939 al 1951. Al Teatro Verdi di Trieste interpretò una memorabile esecuzione nel Tannhäuser con Renata Tebaldi. L'11 novembre 1935 cantò all'inaugurazione del Teatro Comunale di Bologna, appena restaurato, nel ruolo di Pollione in Norma a fianco della Cigna, della Stignani e di Pasero, con la direzione del maestro Gino Marinuzzi. Numerose anche le sue tournée nei principali teatri di Germania, Francia e Spagna, dove riscosse significativi consensi di critica e di pubblico. Voyer diede un fondamentale contributo offerto nelle stagioni del cosiddetto "Wagner eseguito in lingua italiana", soprattutto nei ruoli di Tristano, Parsifal, Tannhäuser, Lohengrin. Il suo repertorio comprendeva un considerevole numero di ruoli, ben 140. Importante fu anche il suo impegno nelle rappresentazioni di opere poco eseguite e scritte da compositori contemporanei italiani, dove il tenore spagnolo spiccava per la bella presenza fisica e la duttilità della sua voce. Ritiratosi dalle scene nel 1953, si dedicò con passione e competenza all'insegnamento del canto ad Amsterdam e all'Aia e dal 1956 al Conservatorio di Lisbona fino al 1976.

Repertorio principale

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  • Evaristo Pagani, Raccolte Biografiche Cantanti Lirici Italiani, Edito in proprio, Albino, 2009.
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