Coordinate: 42°15′05″N 13°00′18.3″E

Vallecupola

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Vallecupola
frazione
Vallecupola – Veduta
Vallecupola – Veduta
Vista di Palazzo Jacobuzzi dalla via d'accesso principale al centro storico di Vallecupola.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lazio
Provincia Rieti
ComuneRocca Sinibalda
Territorio
Coordinate42°15′05″N 13°00′18.3″E
Altitudine1 007 m s.l.m.
Abitanti54 (2019)
Altre informazioni
Cod. postale02026[1]
Prefisso0765
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiCupolani
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vallecupola
Vallecupola

Vallecupola è una frazione del comune laziale di Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti[1]. Al 2019 contava 54 abitanti[2].

Vallecupola sorge a circa 1000 m di altitudine, in un'area montuosa presso la Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, nel territorio compreso tra la valle del Turano ad ovest - ove si trova il Lago del Turano - e la valle del Salto ad est - dove si trova il Lago del Salto, dalle quali dista, rispettivamente 9 e 10 km.

Il paese si colloca nella regione storica della Sabina e a ridosso dalla regione storica del Cicolano.

Vallecupola dista 18 km da Rocca Sinibalda, capoluogo del comune cui appartiene , 3km da Varco Sabino - il centro più vicino - 8 km da Longone Sabino e da Stipes, 10 km da Castel di Tora, 13km da Posticciola e 34 km da Rieti.

Il suo territorio costituisce un'exclave ad ovest del comune di Rocca Sinibalda[3][4], ed è compreso fra i territori comunali di Concerviano, Varco Sabino, Castel di Tora, Ascrea - nell'exclave di Stipes - e Longone Sabino.

Il paese è un piccolo borgo medievale sorto attorno alla sua rocca fortificata, edificata attorno all'XI secolo[5].

Lo stesso argomento in dettaglio: Signoria di San Salvatore Maggiore.

Le prime menzioni documentali di Vallecupola datano al XIII secolo, quando il paese era uno dei castelli dell'abbazia di San Salvatore Maggiore cui, ancora nel XVII secolo, era associato come Vallis Cupula[6]

Fino al 1816 fu centro autonomo, per poi divenire appodiato, prima del comune di Longone Sabino quindi di Castelvecchio (Castel di Tora) e infine di Rocca Sinibalda[7][8].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Tra i luoghi d'interesse:

Architetture Civili

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  • il borgo medievale con la torre alla sua sommità.
  • la "Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario"[8].

Architetture Religiose

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  • la chiesa di Santa Maria della Neve[9].
  • la chiesa della Madonna di Pagaret.

Aree Naturali

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Il territorio di Vallecupola è ricco di aree naturali particolarmente apprezzate dagli escursionisti della vicina Riserva naturale del Monte Navegna e Monte Cervia. Tra questi:

Oltre alla rete sentieristica della Riserva naturale del Monte Navegna e Monte Cervia, altri cammini transitano nel territorio di Vallecupola:

Infrastrutture e trasporti

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Il paese è raggiunto dalla strada provinciale 30 da Longone, che dall'abitato di Vallecupola prosegue come strada provinciale 65 verso Varco Sabino.

La strada a scorrimento veloce più vicina - la SS 578 che collega Rieti con l'autostrada A24 - si trova a 20 km nord, nei pressi dello svincolo "Concerviano-Roccaranieri".

  1. ^ a b Vallecupola, su tutticap.com.
  2. ^ Vallecupola, su italia.indettaglio.it.
  3. ^ Mappa di Rocca Sinibalda su OpenStreetMap
  4. ^ Mappa di Vallecupola su OpenStreetMap
  5. ^ Vallecupola, su camminonaturaledeiparchi.it.
  6. ^ Antonius Hercules, Oppida, Castra et Villae sub iurisdictione Abbatiae S.Salvator Maioris, in Synodus dioecesana insignium abbatiarum S. Mariae Farfensis et S. Salvatoris Maioris Ord. S. Benedicti, Roma, Tipografia Barberini, 1686, p. 1069.
  7. ^ Vallecupola, su siusa.archivi.beniculturali.it, Soprintendenza archivistica e bibliografica (SIUSA).
  8. ^ a b Vallecupola, su bibliotecasamuseoangelodimario.com, Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario.
  9. ^ Vallecupola, su fondoambiente.it, FAI - Fondo Ambiente Italiano.
  10. ^ Sentiero naturalistico Fonte Raina-Monte Ravegna, su parchilazio.it.
  11. ^ Antonius Hercules, Giorni di Feste Particolari dei Castelli dell'Abbazia di S.Salvator Maggiore, in Synodus dioecesana insignium abbatiarum S. Mariae Farfensis et S. Salvatoris Maioris Ord. S. Benedicti, Roma, Tipografia Barberini, 1686, p. 481.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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