Sesamothamnus
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Sesamothamnus | |
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Sesamothamnus rivae | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Pedaliaceae |
Tribù | Sesamothamneae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Pedaliaceae |
Tribù | Sesamothamneae Ihlenf., 1967 |
Genere | Sesamothamnus Welw., 1869 |
Sinonimi | |
Stigmatosiphon Engl., 1894[1] | |
Specie | |
(Vedi testo)
|
Sesamothamnus Welw., 1869 è un genere di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Pedaliaceae. Sesamothamnus è anche l'unico genere della tribù Sesamothamneae Ihlenf., 1967.[2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere è formato da due parole "sesamo" (= Sesamum L.) e "thamnus" (= simile ad un arbusto) che insieme significano "arbusto simile al Sesamo".[4] Il nome scientifico del genere è stato definito dall'esploratore austriaco Friedrich Martin Josef Welwitsch (1806 – 1872) nella pubblicazione "Transactions of the Linnean Society of London. London - 27(1): 49, t. 18. 1869" del 1869.[5] Il nome scientifico della tribù è stata definita dal botanico contemporaneo Hans-Dieter Ihlenfeldt (1932-) nella pubblicazione "Mitteilungen aus dem Staatsinstitut für Allgemeine Botanik in Hamburg - 12: 75. 1967" del 1967.[6][7]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]- Il portamento delle specie di questo genere è arbustivo oppure è arboreo (altezza massima 5 metri). I tronchi e i rami principali sono ascendenti con superficie liscia, inoltre possono essere rigonfi alla base, corti o lunghi.[1][3][8]
- Le foglie, ridotte, sono picciolate, decidue e disposte in modo alterno con lamine intere a forma obovata; i piccioli sono persistenti e si sviluppano in spine. Alle ascelle dei rami sono presenti spine e foglie quasi sessili. Le foglie non sono succulente e sono prive di stipole.
- Le infiorescenze sono formate da pochi grandi fiori raccolti in racemi. I fiori sono pedicellati.
- I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (i verticilli del perianzio hanno 5 elementi). I fiori sono ipogini.
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- x K (5), [C (5), A 2+2], G (2), supero, capsula.
- Il calice di norma è formato da 5 elementi (sepali) subuguali concresciuti alla base (calice gamosepalo). Il lobo posteriore è più piccolo.
- La corolla gamopetala è lungamente tubolosa con forme da cilindriche o strettamente imbutiformi, diritta o curvata, e termina con 5 lobi più o meno uguali, interi o raramente frangiati. Alla base è presente uno sperone. I colori sono bianco, roseo, giallo o crema.
- L'androceo è formato da 4 stami didinami fertili e un quinto ridotto ad un piccolo staminoide; tutti gli stami sono in posizione epipetala e inclusi all'interno della corolla. I filamenti sono adnati alla corolla (vicino alla gola del tubo corollino). Le antere sono basifisse. Le teche sono 2 ed hanno delle forme oblunghe e non sono divergenti. La deiscenza delle antere è longitudinale. La morfologia del polline è tetradico. Il disco nettarifero è ipogino.
- Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati) ed ha un ovario supero tetraloculare. La placentazione è assile. I loculi spesso sono parzialmente o completamente divisi da falsi setti, contenente da uno a più ovuli attaccati centralmente alla placenta. Gli ovuli sono pendenti o ascendenti e sono numerosi per ogni loculo e hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[9] Lo stilo è filiforme e unico inserito all'apice dell'ovario con stigma in genere bifido (lo stilo sovrasta gli stami).
- I frutti sono delle capsule loculicide legnose e compresse ai lati. Sono privi di emergenze. La deiscenza può essere incompleta. I semi sono numerosi con forme obovate compresse e ampie alati membranose; contengono sostanze oleaginose.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o il vento (impollinazione anemogama). L'impollinazione avviene soprattutto tramite farfalle.[1][3]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).[3]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione delle specie di questo genere è relativa all'Africa orientale e meridionale. Gli habitat variano da tropicali a subtropicali.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Pedaliaceae) comprende 18 generi con circa 90 specie[10] (altre fonti indicano 13 - 15 generi con 70 specie[11]) con una distribuzione cosmopolita. La tribù Sesamothamneae (contenente il genere Sesamothamnus) è una delle tre tribù nella quale è divisa la famiglia.[3]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni caratteri di questo genere lo accomunano alla famiglia Bignoniaceae, ma a causa dei peli mucillaginosi lo allontanano decisamente. In effetti questo genere occupa una posizione isolata nell'ambito della famiglia Pedaliaceae (tra la tribù Pedalieae e la tribù Sesameae - con quest'ultima è "gruppo fratello").[11] Caratteri particolari per questo gruppo sono: il polline tetradico, la presenza di spine e ramificazioni corte. Degno di nota è l'impollinazione tramite farfalle e falene.[3]
Specie del genere
[modifica | modifica wikitesto]Il genere comprende le seguenti specie:[2]
- Sesamothamnus benguellensis Welw., 1869
- Sesamothamnus busseanus Engl., 1902
- Sesamothamnus guerichii (Engl.) E.A.Bruce, 1953
- Sesamothamnus lugardii N.E. Br., 1906
- Sesamothamnus rivae Engl., 1897
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c KEW - Flora Zambesiaca, su apps.kew.org. URL consultato il 9 dicembre 2016.
- ^ a b Sesamothamnus, su The Plant List. URL consultato il 9 dicembre 2016.
- ^ a b c d e f Kadereit 2004, pag. 318.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 376.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 dicembre 2016.
- ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 9 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 dicembre 2016.
- ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 236 e pag 700.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Strasburger 2007, pag. 850.
- ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 3 settembre 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 318.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 852, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 236.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sesamothamnus
- Wikispecies contiene informazioni su Sesamothamnus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sesamothamnus IPNI Database
- Sesamothamnus Royal Botanic Gardens KEW - Database