Vita notturna

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La vita notturna (in inglese nightlife) è un termine collettivo che indica l'intrattenimento disponibile, e generalmente più popolare, dalla tarda serata fino alle prime ore del mattino. Include la frequentazione di pub, bar, discoteche, oltre a feste, musica dal vivo, concerti, cinema e spettacoli. L'intrattenimento notturno è orientato prevalentemente ai giovani adulti[1]. La lingua italiana ha fatto proprio il termine spagnolo "movida", per indicare le attività connesse al divertimento notturno.

Aspetti economici

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Economia della notte

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Il concetto di "economia della notte” (Nighttime Economy) si riferisce ad un settore produttivo che ha acquisito un ruolo di rilievo nella logica di sviluppo urbano di molti paesi del mondo. Profondi cambiamenti economici (dall'avvento dell'illuminazione notturna alla mobilità di capitale) hanno spinto molte città a passare dai ritmi di vita scanditi dai processi di produzione industriale, a un modello più fluido organizzato su 24 ore, così da sfruttare anche il potenziale della notte[2]; in questo processo, l’allungamento dei ritmi urbani ha provocato la rigenerazione di intere aree urbane precedentemente occupate da fabbricati industriali. Si sono diffusi locali notturni di vario tipo, sale da concerto, ristoranti, cinema e teatri: tutte componenti che convivono in un ecosistema complesso che ha una ricaduta enorme su turismo e l'occupazione oltre ad incidere sulle politiche pubbliche. Tale settore dell'economia, impiega migliaia di persone ed è una calamita che attira sia turisti che residenti. Così, i governi locali hanno dovuto far fronte ad un aumento della domanda per i servizi notturni a supporto della crescita di queste attività. Ciò ha comportato la necessità di maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine, l'aumento del traffico, la necessità di trasporti pubblici estesi. Questi costi vengono solitamente compensati dagli introiti economici e fiscali[3].

Un ambito cruciale è quello della mobilità cittadina e della sicurezza di pedoni e biciclette. Si rendono necessari investimenti nei trasporti pubblici e privati e parcheggi per auto, taxi o altri sistemi di trasporto automobilistico privato, servizi igienici pubblici.

Pianificazione notturna

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La pianificazione notturna è un'attività emergente, le cui origini possono essere fatte risalire all'inizio degli anni '90. Le attività notturne presentano caratteristiche ben specifiche[4] presenti nei centri urbani europei dopo il tramonto, e che devono essere quindi gestite e pianificate[5].

Le politiche di governo di questo insieme di attività possono prevedere strategie di riqualificazione dei centri urbani post industriali, con lo scopo di trasformare magazzini e edifici abbandonati, in bar, club e spazi ricreativi[6][7].Vengono, quindi, deregolamentati i regimi di pianificazione urbana “restrittiva” in modo da promuovere in una logica di crescita attorno al concetto di “ città delle 24 ore”. Queste strategie hanno però contributo all'aumento del rumore urbano, della criminalità e dei comportamenti antisociali[8].

Non sempre le politiche locali sono state in grado di gestire adeguatamente le conseguenze negative di questi fenomeni che rendono necessarie alleanze tra soggetti diversi per affrontare le questioni legate alla regolamentazione della "movida" e alla sicurezza.

La figura Night Mayor

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I sindaci della notte, detti night mayor o “manager”, sono figure di raccordo incaricate di pianificare la vita notturna. Le loro responsabilità sono di tre tipi. La prima si riferisce alla qualità della vita dopo il tramonto (i servizi di trasporto funzionanti durante la notte, bagni pubblici, ecc.).

Devono, inoltre, sviluppare leggi e regolamenti che facilitino le attività e minimizzino i problemi, come il rumore notturno. Svolgono, infine, un ruolo di mediazione tra la varietà di attori coinvolti nella governance notturna[9].

A Pittsburgh è stato assunto il primo manager nel 2014, a cui, nel 2018, è stato affiancato un project manager ed è stato creato l'Office of Nighttime (Ufficio dell'Economia Notturna)[10].

Molti centri urbani puntano sulla vita notturna per essere più attrattivi, diventando ambienti "multiuso": di giorno sono centri commerciali e sedi di uffici, di notte si trasformano in centri residenziali, culturali e del divertimento[11].

Binge Drinking e consumo di droghe

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Il divertimento notturno è frequentemente associato al consumo di alcolici e di altre sostanze psicoattive da parte dei giovani. Si tratta di un grave problema di salute pubblica in moltissimi paesi[12]. In un breve periodo di tempo, spesso durante la notte del fine settimana, vengono assunte dosi massicce di alcol, anche negli spazi pubblici dove ragazzi e ragazze si incontrano. Il concetto di origine anglosassone, è stato ribattezzato Binge Drinking ("abbuffata alcolica"). Oltre ai rischi per la salute, questo determina l'aumento di conflittualità con i residenti, legata a rumore e al senso di insicurezza connesso ad episodi di violenza e criminalità. Alle autorità locali vengono chieste soluzioni per garantire l'ordine pubblico e la tranquillità dei residenti[13].

Violenze sessuali

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L'aggregazione notturna ha incrementato il rischio di violenze sessuali[14]: l'incontro con potenziali partner romantici o sessuali è uno delle motivazioni che spingono a frequentare i locali notturni[15]. L'associazione con il consumo di alcol e droghe può ridurre le inibizioni, e aumentare la vulnerabilità a tutte le forme di violenza interpersonale, ostacolando il riconoscimento del pericolo per le potenziali vittime. In casi di avvenuta violenza in contesti di questo tipo, le vittime possono essere stigmatizzate perché considerate consenzienti[16][17].

Vivere la notte comporta rischi maggiori per le donne. Per questo sono state intraprese azioni preventive, come l'introduzione dell'autotrasporto privato agevolato (i cosiddetti "taxi rosa"[18]).

  1. ^ Klein, Stefan, 1965-, Time : a user's guide, Penguin, 2008, ISBN 978-0-14-103463-8, OCLC 190777000. URL consultato il 20 luglio 2020.
  2. ^ Barry Schwartz e Murray Melbin, Night as Frontier: Colonizing the World after Dark, in Contemporary Sociology, vol. 17, n. 1, 1988-01, p. 58, DOI:10.2307/2069426. URL consultato il 14 luglio 2020.
  3. ^ Su-Jan Yeo e Chye Kiang Heng, An (Extra)ordinary Night Out: Urban Informality, Social Sustainability and the Night-time Economy, in Urban Studies, vol. 51, n. 4, 23 maggio 2013, pp. 712-726, DOI:10.1177/0042098013489743. URL consultato il 21 luglio 2020.
  4. ^ Riduttori, Bonfiglioli. Dudley, Darle W., Handbuch der Getriebemotoren, Springer, 1997, ISBN 3-540-60977-6, OCLC 40802283. URL consultato il 21 settembre 2020.
  5. ^ Andrew Hadfield, Travel, in Oxford Handbooks Online, 12 novembre 2015, DOI:10.1093/oxfordhb/9780199212484.013.0008. URL consultato il 21 settembre 2020.
  6. ^ R.M. BIANCHINI e A. MARGHERI, Nonlinear Control Systems Design 1995, Elsevier, 1995, pp. 127-129, ISBN 978-0-08-042371-5. URL consultato il 21 settembre 2020.
  7. ^ Ken Roberts, The Leisure Industries, 2004, DOI:10.1007/978-0-230-20304-4. URL consultato il 21 settembre 2020.
  8. ^ Marion Roberts, Planning the Night-time City, 12 novembre 2012, DOI:10.4324/9780203609064. URL consultato il 21 settembre 2020.
  9. ^ California Straw Building Association, author., Straw bale building details : an illustrated guide for design and construction, ISBN 978-1-55092-696-5, OCLC 1083641965. URL consultato il 21 settembre 2020.
  10. ^ Allison Harnden, economic development AFTER DARK, in Economic Development Journal, vol. 17, n. 3, Summer 2018, pp. 21-28. URL consultato il 20 luglio 2020.
  11. ^ Spivak e Jeffrey, Cities that love the nightlife, in Planning, Vol.86, n. 2, pp. 30-35.
  12. ^ Burton-Page, Mark, Safer drinking scenes alcool, ville et vie nocturne, FFSU, 2013, ISBN 2-911687-10-8, OCLC 901057903. URL consultato il 14 luglio 2020.
  13. ^ Reports & Documents | www.espad.org, su www.espad.org. URL consultato il 20 luglio 2020.
  14. ^ Karen Hughes, Zara Anderson e Michela Morleo, Alcohol, nightlife and violence: the relative contributions of drinking before and during nights out to negative health and criminal justice outcomes, in Addiction, vol. 103, n. 1, 2008-01, pp. 60-65, DOI:10.1111/j.1360-0443.2007.02030.x. URL consultato il 13 luglio 2020.
  15. ^ Kathryn Graham, Samantha Wells e Sharon Bernards, “Yes, I Do but Not with You”: Qualitative Analyses of Sexual/romantic Overture-Related Aggression in Bars and Clubs, in Contemporary Drug Problems, vol. 37, n. 2, 2010-06, pp. 197-240, DOI:10.1177/009145091003700203. URL consultato il 13 luglio 2020.
  16. ^ Justine E. Tinkler, Sarah Becker e Kristen A. Clayton, “Kind of Natural, Kind of Wrong”: Young People's Beliefs about the Morality, Legality, and Normalcy of Sexual Aggression in Public Drinking Settings, in Law & Social Inquiry, vol. 43, n. 01, 2018, pp. 28-57, DOI:10.1111/lsi.12235. URL consultato il 13 luglio 2020.
  17. ^ Kathryn Graham, Sharon Bernards e Antonia Abbey, When Women Do Not Want It: Young Female Bargoers’ Experiences With and Responses to Sexual Harassment in Social Drinking Contexts, in Violence Against Women, vol. 23, n. 12, 23 agosto 2016, pp. 1419-1441, DOI:10.1177/1077801216661037. URL consultato il 13 luglio 2020.
  18. ^ La Nazione, 'Taxi rosa' per le donne: il servizio dalle 22 alle 4 del mattino, su La Nazione, 1506951750563. URL consultato il 23 luglio 2020.

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