Orlando Magic
Orlando Magic Pallacanestro | |
---|---|
Campione della NBA Southeast Division | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Nero, grigio, blu[1][2] |
Dati societari | |
Città | Orlando (FL) |
Nazione | Stati Uniti |
Campionato | NBA |
Conference | Eastern Conference |
Division | Southeast Division |
Fondazione | 1989 |
Denominazione | Orlando Magic 1989-presente |
Proprietario | Dan DeVos |
Presidente | Jeff Weltman |
General manager | Anthony Parker |
Allenatore | Jamahl Mosley |
Impianto | Kia Center (18,846 posti) |
Sito web | www.nba.com/magic |
Palmarès | |
Titoli NBA | 0 |
Titoli di conference | 2 |
Titoli di division | 7 |
Stagione in corso |
Gli Orlando Magic sono una delle trenta squadre della NBA, il campionato di pallacanestro professionistico degli Stati Uniti d'America. Fondati nel 1989 come franchigia di espansione, hanno sede a Orlando nello Stato della Florida e sono una delle ultime franchigie ad essere entrate nella lega, anticipando di qualche anno gli ultimi ingressi di Toronto Raptors e Vancouver Grizzles, avvenuti nel 1995. I Magic hanno raggiunto per 16 volte i playoff su un totale di 33 partecipazioni, e hanno raggiunto le NBA Finals in due occasioni: nel 1995 e nel 2009, perdendo rispettivamente contro Houston Rockets e Los Angeles Lakers. Dal 2010 giocano le partite interne nell'Amway Center mentre in precedenza erano ospitati alla Amway Arena. Proprietaria della franchigia è la famiglia DeVos, cofondatrice di Amway, che acquistò la squadra nel 1991.
I Magic sono affiliati alla squadra dei Lakeland Magic della NBA Development League e godono di un'intensa rivalità con i vicini Miami Heat, l'altra franchigia della Florida. I colori sociali sono l'azzurro e il bianco, mentre come logo, in rispetto al nome Magic, è usato un pallone da basket blu contornato da stelline.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nascita della franchigia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1985 l'uomo d'affari di Orlando Jim Hewitt incontrò il direttore generale dei Philadelphia 76ers Pat Williams in Texas, proponendogli la sua idea di portare una squadra NBA a Orlando. Incuriosito dal potenziale di una eventuale squadra con sede a Orlando, Williams lasciò l'anno dopo i 76ers diventando il responsabile di un gruppo di investimento con l'obiettivo di creare la nuova franchigia. Il 19 giugno 1986 Hewitt e Williams annunciarono in una conferenza stampa la loro intenzione di creare un franchigia NBA con sede ad Orlando.
Hewitt e Williams organizzarono nel frattempo un concorso sul quotidiano cittadino Orlando Sentinel per la proposta sul nome da assegnare alla franchigia. Su un totale di 4.296 voci presentate, l'attenzione si soffermò sulle proposte Heat, Tropics, Juice e Magic, con quest'ultimo che si rivelerà vincente. Il 27 luglio 1986 venne ufficializzato il nome Magic come riferimento e omaggio alla più grande attrazione turistica e motore economico della zona, la magica Walt Disney World. Nonostante in Florida ci fossero città maggiormente appetibili per ospitare una franchigia, come Miami, che da lì a poco avrebbe comunque avuto la sua squadra, o Tampa, e considerato che Orlando era una realtà molto piccola senza un grande aeroporto, Hewitt e Williams andarono avanti per la loro strada, convinti della bontà del progetto. I due riuscirono a inglobare nel progetto ulteriori imprenditori locali per dare basi finanziarie solide alla proposta e convincere l'amministrazione di Orlando ad avviare i lavori per la costruzione della nuova arena di gioco.
In un primo momento il commissioner Nba, David Stern, aprì alla possibilità di una franchigia in Florida ma con maggior interesse verso la città di Miami. La proposta sportiva di Orlando si era dimostrata però molto solida e seria, al punto da convincere lo stesso Stern di allargare la lega a ben due squadre della Florida, a cui da lì a breve ne sarebbero giunte altre due dal resto del paese, i Minnesota Timberwolves e gli Charlotte Hornets. Per non introdurre quattro squadre nello stesso anno, considerate troppe in una sola volta, la Nba decise di cominciare nel 1988 con Heat e Hornets e nel 1989 con Magic e Timberwolves.
I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Come primo allenatore viene scelto Matt Guokas, già giocatore Nba tra il 1966 e il 1976 , che aiuta i Magic a selezionare 12 giocatori al draft. Nel draft di espansione del 1989 vengono scelti buoni giocatori quali Reggie Theus, Scott Skiles, Terry Catledge, Sam Vincent, Otis Smith, e Jerry Reynolds; mentre la prima scelta assoluta è la guardia Nick Anderson con il numero 11. L'esordio avviene il 4 novembre 1989 con una sconfitta contro i New Jersey Nets per 111-106; la prima vittoria è invece due giorni dopo, quando i Magic riescono a battere i New York Knicks per 118-110. La prima stagione si conclude con un bilancio di 18 vittorie e 64 sconfitte, ma quello che più contava era il fatto di aver raggiunto il cuore dei propri tifosi con una media di 15600 spettatori a partita. L'anno seguente la scelta al Draft di Dennis Scott contribuisce a migliorare il proprio record di vittorie portandolo a 31 e a piazzare in quintetto un'ala piccola con un micidiale tiro dai tre punti..
Il 19 settembre 1991, la famiglia DeVos, fondatrice di Amway, acquista la franchigia per 85 milioni di dollari e il patriarca della famiglia, Richard DeVos diventa il proprietario. La stagione 1991-1992 è deludente per i Magic poiché vari giocatori saltano le partite per infortunio. Con una carenza di giocatori sani, la squadra ottiene un brutto record di 21–61, riuscendo comunque a fare il tutto esaurito nelle 41 partite casalinghe della regular season.
O'Neal-Hardaway e le prime Nba Finals
[modifica | modifica wikitesto]Il brutto record della stagione 1991-92 consente agli Orlando Magic il diritto di scegliere per primi ai Draft del 1992, che segna una svolta epocale per la giovane franchigia. Infatti col numero uno scelgono il gigantesco centro Shaquille O'Neal, dalla Louisiana State University, la più grande chiamata al draft da quando i Knicks scelsero Patrick Ewing nel 1985.
Con l'esordio nella stagione 1992-93, Shaquille vincitore del NBA Rookie of the Year, porta Orlando a essere una squadra temibile nel panorama NBA dei primi anni novanta, dominati dai Bulls del primo three-peat. Anche con O'Neal però i Magic non raggiungono i play-off, e a fine anno l'urna contenente le palline del draft sono ancora benevole verso Orlando: la prima scelta al draft tocca infatti ancora ai Magic, che chiamano Chris Webber con il numero uno. Pochi minuti dopo averlo selezionato, però, gli Orlando Magic decidono di scambiarlo con Anfernee Hardaway, selezionato dai Golden State Warriors con il numero tre.
La mossa di scegliere un giocatore e immediatamente scambiarlo con un altro potrebbe apparire come un controsenso, ma è in realtà molto usuale nell'NBA: le squadre generalmente tendono a selezionare il miglior giocatore disponibile in senso assoluto, senza considerare le esigenze della squadra. Avendo già un giocatore d'area come O'Neal, i Magic preferiscono dunque affiancargli un playmaker che potesse innescarlo piuttosto che un altro realizzatore interno come Webber. La scelta si rivelerà azzeccata e Hardaway formerà subito un'affiatata coppia con O'Neal.
Orlando Magic - Houston Rockets 118-120 OT
Orlando Magic - Houston Rockets 106-117
Houston Rockets - Orlando Magic 106-103
Houston Rockets - Orlando Magic 113-101
I risultati della squadra creata iniziano a dare i suoi frutti e, nella stagione 1993-94, i Magic si qualificano per la prima volta ai playoff, venendo eliminati al primo turno dagli Indiana Pacers. Il processo di crescita prosegue nella stagione 1994-95 con i Magic chiudono che con un record di 57-25 la regular season e Shaquille O'Neal miglior top scorer stagionale. Al primo turno eliminano velocemente i Boston Celtics, nelle semifinali i Chicago Bulls del rientrante Michael Jordan, vincendo poi anche la finale di Conference contro gli Indiana Pacers. I Magic raggiungono così il loro primo titolo di campioni della Eastern Conference dopo soli sei anni dal loro esordio nella lega, diventando la seconda squadra più precoce a raggiungere le finali dietro ai Milwaukee Bucks. Alle prime storiche NBA Finals della loro brevissima storia, nonostante fossero favoriti e avendo un quintetto stellare composto da Anfernee Hardaway, Nick Anderson, Dennis Scott, Horace Grant e Shaquille O'Neal, perdono nettamente 4-0 contro i campioni in carica degli Houston Rockets.
Nella stagione 1995-96 i Magic ottengono il loro miglior record di franchigia facendo segnare un ottimo 60-22. Nei playoff sconfiggono i Detroit Pistons e gli Atlanta Hawks ma vengono battuti nella finale di Conference dai Chicago Bulls.
Nel 1996 Shaquille O'Neal viene ceduto ai Los Angeles Lakers tra la delusione della tifoseria orlandina, interrompendo di fatto la possibilità di creare una dinastia negli anni a venire e costringendo i Magic ad un periodo di transizione nelle stagioni a venire, con qualche qualificazione ai playoff alternata a eliminazioni in regular season. Il coach della finals, Bob Hill, viene sostituito prima da Chuck Daly e poi da Doc Rivers e per i Magic di fine anni novanta, nonostante giocatori come Anfernee Hardaway, Darrell Armstrong, Derek Harper, Dominique Wilkins e Ben Wallace, la squadra non riesce mai a disputare stagioni di alto livello.
L'era Tracy McGrady
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2000 con l'acquisizione di Tracy McGrady dai Toronto Raptors e di Grant Hill dai Detroit Pistons, oltre ad aver sfiorato l'ingaggio del lungo Tim Duncan dai San Antonio Spurs, a lungo rimpianto dalla tifoseria consapevole che con quei tre giocatori per Orlando sarebbe potuta iniziare una dinastia, per i Magic si riaprono in ogni caso prospettive interessanti di crescita. McGrady prende infatti subito in mano le redini della squadra, affermando e accrescendo la sua reputazione di vero talento puro e di giocatore fenomenale, dotato di un grande atletismo e capacità realizzative. Grazie all'apporto di T-Mac, così come soprannominato dai suoi tifosi, di Grant Hill, e di alcuni giovani promettenti come Drew Gooden, Matt Harpring e Mike Miller, e di veterani come John Amaechi, Chris Gatling, Patrick Ewing e Shawn Kemp, i Magic dei primi anni duemila, guidati in panchina da Doc Rivers, riprendono ad affacciarsi regolarmente ai playoff ad est. Per tre stagioni consecutive la franchigia disputa delle ottime regular season, con percentuali di vittoria sempre oltre il 50 per cento, venendo però sempre eliminata al primo turno dei playoff, rispettivamente per mano di Milwaukee Bucks, Charlotte Hornets e Detroit Pistons. La stagione 2003-04 si rivela invece un totale fallimento, con un passivo di 21-61 che costringe la dirigenza ad allontanare coach Rivers e mettere in atto dalla stagione seguente una nuova rifondazione, sacrificando proprio la sua stella più luminosa, Tracy McGrady. Il quadriennio 2000-2004 si chiude perciò con tanti rimpianti per i Magic, accompagnati dalla sensazione che nonostante il roster fosse competitivo, mancasse in realtà qualcosa per il salto di qualità definitivo.
L'era Dwight Howard e le seconde Nba Finals
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2004 ceduto McGrady agli Houston Rockets, arriva ad Orlando come contropartita la guardia Steve Francis e il diritto alla prima scelta nel Draft 2004, dove vengono selezionati il centro Dwight Howard con la prima chiamata e il playmaker Jameer Nelson col numero 15. Su questa nuova coppia giovane, curiosamente proprio come la coppia Hardaway-O'Neal composta da un play e un centro, la dirigenza Magic avrebbe ricostruito il roster in cerca di una nuova competitività.
Nelle due stagioni seguenti la franchigia, ancora alle prese con la crescita sul parquet di Howard e Nelson e degli altri giocatori della squadra, non riesce ad accedere ai playoff, facendo comunque intravedere alcune buone trame di gioco che negli anni a venire avrebbero portato a risultati migliori. Nella stagione 2006-07 Howard esplode diventando uno dei centri più forti dell'intera lega, e trascinando i Magic a un eccezionale avvio di stagione. L'entusiasmante corsa termina però al primo turno playoff contro i più esperti Detroit Pistons.
Nel 2007 viene nominato coach Stan Van Gundy e con la sua guida i risultati migliorano ulteriormente. Nella stagione 2007-08 oltre al solito Howard, sono decisive le prestazioni del turco Hidayet Türkoğlu e del nuovo arrivato Rashard Lewis. Al primo turno dei playoff la squadra elimina i Toronto Raptors per poi arrendersi ancora ai Pistons. Howard quella stagione vince il primo dei tre premi consecutivi come NBA Defensive Player of the Year.
L.A. Lakers - Orlando Magic 100-75
L.A. Lakers - Orlando Magic 101-96
Orlando Magic - L.A. Lakers 108-104
Orlando Magic - L.A. Lakers 91-99
Orlando Magic - L.A. Lakers 86-99
La stagione 2008-09 parte bene come le precedenti e il cammino nei playoff è trionfale. Al primo turno dei playoff i Magic sconfiggono i Philadelphia 76ers e nel turno successivo i campioni in carica dei Boston Celtics. Nelle finali della Eastern Conference i Magic si trovano di fronte i Cleveland Cavaliers e, contro tutti i pronostici, vincono la serie. I Los Angeles Lakers di Kobe Bryant nelle NBA Finals 2009 si dimostrano però in grande forma e vincono la serie 4-1.
Nella stagione 2009-10 a un roster già collaudato arriva il veterano Vince Carter[3] e nei playoff Orlando elimina prima gli Charlotte Bobcats e poi gli Atlanta Hawks, venendo sconfitta nelle finali di Conference dai Boston Celtics.
La stagione 2010-11, in cui i Magic si trasferiscono nel nuovo Amway Center, registra un passo indietro nei risultati con l'eliminazione al primo turno a vantaggio degli Atlanta Hawks. Stesso copione nel 2011-12 in una stagione caratterizzata dalla situazione contrattuale di Howard in scadenza a fine anno. Howard decide di estendere il contratto per un'altra stagione ma ad aprile Van Gundy rivela che il centro ha chiesto il suo licenziamento. La squadra conclude al primo turno playoff contro gli Indiana Pacers e la dirigenza, complice la partenza di Howard, opta per una nuova ricostruzione.
La partenza di Howard e la ricostruzione
[modifica | modifica wikitesto]In vista della stagione 2012-13 Dwight Howard viene ceduto ai Los Angeles Lakers e ai Magic arrivano Arron Afflalo, Al Harrington, Tobias Harris, Beno Udrih e Nikola Vučević e come allenatore Jacque Vaughn. I Magic chiudono la stagione con un bilancio di 20-62, il peggiore della stagione.
Nelle stagioni successive i Magic vedono avvicendarsi in panchina prima Scott Skiles e dopo Frank Vogel, con i quali iniziano a ricostruire con un nucleo di giovani come Victor Oladipo, Elfrid Payton, Mario Hezonja, Bismack Biyombo e Aaron Gordon, e veterani come Ben Gordon, Serge Ibaka, Channing Frye, Evan Fournier e D.J. Augustin. Il processo di ricostruzione però è lento e stenta a ripartire perché alcuni innesti si rivelano dei flop mentre alcuni giovani non rispecchiano le aspettative. Al termine della stagione 2016-17 viene ufficializzato il licenziamento del GM Rob Hennigan, sotto la cui gestione Orlando registra il record negativo di 132-278. La peggior striscia mai registrata in un lustro nella storia della franchigia. La stagione 2017-18 si rivela ancora tribolata per Orlando e anche coach Vogel viene licenziato. Al suo posto viene assunto Steve Clifford, proveniente da Charlotte.
Al draft 2018 i Magic selezionano Mohamed Bamba e ripartono da uno zoccolo duro composto da Augustin, Fournier, Isaac, Gordon e Vučević. Nel 2018-19, dopo un'iniziale partenza in sordina si qualificano matematicamente per i playoff dopo una lunga attesa durata sette anni. Al primo turno Orlando viene però eliminata dai Toronto Raptors. La stagione 2019-20 è condizionata dalla Pandemia di COVID-19 e dopo quattro mesi di stop viene trovato l'accordo per ripartire con il campionato in totale isolamento nella "Bolla di Orlando". I Magic si qualificano ai play-off per il secondo anno di fila e anche questa volta sono eliminati al primo turno, per opera dei Milwaukee Bucks.
Al draft 2020 i Magic selezionano la promettente guardia Cole Anthony, andando ad aggiungere un nuovo prospetto a quelli già presenti in rosa. La stagione parte sotto i migliori auspici ma la squadra viene falcidiata da una serie di infortuni che condizionano il campionato. Il 26 marzo 2021, durante l'ultimo giorno di trasferimenti, la dirigenza decide di azzerare tutto il processo e ripartire con l'ennesimo nuovo progetto di ricostruzione. A poche ore dalla scadenza, vengono ceduti in vari scambi le colonne Vucevic, Fournier e Gordon. La partenza dei giocatori più rappresentativi degli ultimi anni della franchigia va di fatto a chiudere un ciclo poco fortunato che termina con la seconda stagione consecutiva in regular season.
Inizia l'era di Banchero e Franz Wagner
[modifica | modifica wikitesto]Al Draft 2022 i Magic dato lo score negativo, hanno modo di pescare la prima scelta assoluta e selezionano l'italo americano Paolo Banchero, che si va ad aggiungere ad una buona squadra in prospettiva con giocatori come Franz Wagner, Jalen Suggs, Markelle Fultz, Cole Anthony e Wendell Carter.
Nella stagione 22/23, nonostante il record negativo e il mancato accesso ai playoff, Paolo Banchero vince il premio Rookie of the year confermandosi il perno sulla quale costruire una squadra competitiva.
Arene di gioco
[modifica | modifica wikitesto]- Orlando Arena/TD Waterhouse Centre/Amway Arena (1989-2010)
- Amway Center (2010-)
Record stagione per stagione
[modifica | modifica wikitesto]Campione NBA | Campione di Conference | Campione di Division |
STAGIONE | V | S | % | P | PLAYOFF | RISULTATI |
---|---|---|---|---|---|---|
Orlando Magic | ||||||
1989-1990 | 18 | 64 | 22,0 | 7° | - | - |
1990-1991 | 31 | 51 | 37,8 | 4° | - | - |
1991-1992 | 21 | 61 | 46,3 | 7° | - | - |
1992-1993 | 41 | 41 | 50,0 | 4° | - | - |
1993-1994 | 50 | 32 | 61,0 | 2° | Perdono il Primo Round | Indiana 3, Orlando 0 |
1994-1995 | 57 | 25 | 69,5 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Perdono le NBA Finals |
Orlando 3, Boston 1 Orlando 4, Chicago 2 Orlando 4, Indiana 3 Houston 4, Orlando 0 |
1995-1996 | 60 | 22 | 73,2 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Orlando 3, Detroit 0 Orlando 4, Atlanta 1 Chicago 4, Orlando 0 |
1996-1997 | 45 | 37 | 54,9 | 3° | Perdono il Primo Round | Miami 3, Orlando 2 |
1997-1998 | 41 | 41 | 50,0 | 5° | - | - |
1998-1999 | 33 | 17 | 66,0 | 2° | Perdono il Primo Round | Philadelphia 3, Orlando 1 |
1999-2000 | 41 | 41 | 50,0 | 4° | - | - |
2000-2001 | 43 | 39 | 52,4 | 4° | Perdono il Primo Round | Milwaukee 3, Orlando 1 |
2001-2002 | 44 | 38 | 53,7 | 3° | Perdono il Primo Round | Charlotte 3, Orlando 1 |
2002-2003 | 42 | 40 | 51,2 | 4° | Perdono il Primo Round | Detroit 4, Orlando 3 |
2003-2004 | 21 | 61 | 25,6 | 7° | - | - |
2004-2005 | 36 | 46 | 43,9 | 3° | - | - |
2005-2006 | 36 | 46 | 43,9 | 3° | - | - |
2006-2007 | 40 | 42 | 48,8 | 3° | Perdono il Primo Round | Detroit 4, Orlando 0 |
2007-2008 | 52 | 30 | 63,4 | 1° | Vincono il Primo Round Perdono le Conference Semifinals |
Orlando 4, Toronto 1 Detroit 4, Orlando 1 |
2008-2009 | 59 | 23 | 72,0 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Perdono le NBA Finals |
Orlando 4, Philadelphia 2 Orlando 4, Boston 3 Orlando 4, Cleveland 2 LA Lakers 4, Orlando 1 |
2009-2010 | 59 | 23 | 72,0 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Orlando 4, Charlotte 0 Orlando 4, Atlanta 0 Boston 4, Orlando 2 |
2010-2011 | 52 | 30 | 63,4 | 2° | Perdono il Primo Round | Atlanta 4, Orlando 2 |
2011-2012 | 37 | 29 | 56,1 | 3° | Perdono il Primo Round | Indiana 4, Orlando 1 |
2012-2013 | 20 | 62 | 24,4 | 5° | - | - |
2013-2014 | 23 | 59 | 28,0 | 5° | - | - |
2014-2015 | 25 | 57 | 30,5 | 5° | - | - |
2015-2016 | 35 | 47 | 42,7 | 5° | - | - |
2016-2017 | 29 | 53 | 35,4 | 5° | - | - |
2017-2018 | 25 | 57 | 30,4 | 4° | - | - |
2018-2019 | 42 | 40 | 51,2 | 1° | Perdono il Primo Round | Toronto 4, Orlando 1 |
2019-2020 | 33 | 40 | 45,2 | 2° | Perdono il Primo Round | Milwaukee 4, Orlando 1 |
2020-2021 | 21 | 51 | 29,2 | 5° | - | - |
2021-2022 | 22 | 60 | 26,8 | 5° | - | - |
2022-2023 | 34 | 48 | 41,5 | 4° | - | - |
2023-2024 | 47 | 35 | 57,3 | 1° | Perdono il Primo Round | Cleveland 4, Orlando 3 |
Totale Regular Season | 1315 | 1488 | 46,9 | |||
Playoffs | 62 | 78 | 44,3 | |||
Totale | 1327 | 1527 | 46,5 |
Statistiche aggiornate al 5 maggio 2024
Squadra attuale
[modifica | modifica wikitesto]Roster Orlando Magic | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Giocatori | Staff tecnico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Roster • Transazioni |
Giocatori
[modifica | modifica wikitesto]Membri della Basketball Hall of Fame
[modifica | modifica wikitesto]- Chuck Daly, Allenatore, 1997-1999
- Dominique Wilkins, AP, 1999
- Patrick Ewing, C, 2001-2002; Assistente allenatore, 2007-2012
- Shaquille O'Neal, C, 1992-1996
- Tracy McGrady, AP, 2000-2004
Selezione dell'NBA All-Star Game
[modifica | modifica wikitesto]- Shaquille O'Neal – 1993, 1994, 1995, 1996
- Anfernee Hardaway – 1995, 1996, 1997, 1998
- Brian Hill – 1995
- Tracy McGrady – 2001, 2002, 2003, 2004
- Grant Hill – 2001, 2005
- Dwight Howard – 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012
- Rashard Lewis – 2009
- Jameer Nelson – 2009
- Stan Van Gundy – 2009
- Nikola Vučević – 2019, 2021
Numeri ritirati
[modifica | modifica wikitesto]Numeri ritirati Orlando Magic | ||||
Num. | Giocatore | Ruolo | Stagione/i | Giorno ritiro |
---|---|---|---|---|
32 | Shaquille O'Neal | C | 1992–1996 | 13 febbraio 2024 |
- 6 - Unico numero ritirato e in omaggio ai tifosi, considerati "il sesto uomo" della squadra (a Patrick Ewing nel suo anno di militanza in canotta Magic, nella stagione 2001-2002, fu consentito di indossare la maglia numero 6 nonostante fosse stata ritirata).
- 6 - L'NBA ha ritirato il numero 6 per tutte le squadre l'11 agosto 2022 in onore di Bill Russell.
Orlando Magic Hall of Fame
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2014 la dirigenza degli Orlando Magic ha ufficialmente creato la "Orlando Magic Hall of Fame", pensata con l'obiettivo di omaggiare i giocatori più rappresentativi che sono diventati parte integrante della storia della franchigia. La hall of fame ricorda numero di canotta, nome del giocatore e periodo in cui ha militato nei Magic.
25 - Nick Anderson, 1989-1999
32 - Shaquille O'Neal,1992-1996
1 - Anfernee "Penny" Hardaway, 1993-1999
1 - Tracy McGrady, 2000-2004
10 - Darrell Armstrong, 1995-2003
Allenatori
[modifica | modifica wikitesto]Statistiche aggiornate alla stagione 2023-2024
Num. | Nome | Stagione/i | PA | V | S | V% | PA | V | S | V% | Successi | Note | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Stagione regolare | Playoff | ||||||||||||||
Orlando Magic | |||||||||||||||
1 | Matt Guokas | 1989–1993 | 328 | 111 | 217 | .338 | – | – | – | – | |||||
2 | Brian Hill | 1993–1997 | 295 | 191 | 104 | .647 | 36 | 18 | 18 | .500 | |||||
3 | Richie Adubato | 1997 | 33 | 21 | 12 | .636 | 5 | 2 | 3 | .400 | |||||
4 | Chuck Daly | 1997–1999 | 132 | 74 | 58 | .561 | 4 | 1 | 3 | .250 | |||||
5 | Doc Rivers | 1999–2003 | 339 | 171 | 168 | .504 | 15 | 5 | 10 | .333 | 1999-2000 Allenatore dell'anno NBA | ||||
6 | Johnny Davis | 2003–2005 | 135 | 51 | 84 | .378 | – | – | – | – | |||||
7 | Chris Jent | 2005 | 18 | 5 | 13 | .278 | – | – | – | – | |||||
– | Brian Hill | 2005–2007 | 164 | 76 | 88 | .463 | 4 | 0 | 4 | .000 | |||||
8 | Stan Van Gundy | 2007–2012 | 246 | 170 | 76 | .691 | 37 | 21 | 16 | .568 | |||||
9 | Jacque Vaughn | 2012–2015 | 216 | 58 | 158 | .269 | – | – | – | – | |||||
10 | James Borrego | 2015 | 30 | 10 | 20 | .333 | – | – | – | – | |||||
11 | Scott Skiles | 2015–2016 | 82 | 35 | 47 | .427 | – | – | – | – | |||||
12 | Frank Vogel | 2016–2018 | 164 | 54 | 110 | .329 | – | – | – | – | |||||
13 | Steve Clifford | 2018–2021 | 227 | 96 | 131 | .423 | 10 | 2 | 8 | .200 | |||||
14 | Jamahl Mosley | 2021– | 246 | 103 | 143 | .419 | 7 | 3 | 4 | .429 |
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès Orlando Magic | ||
Titoli | Anni | |
Titoli di Conference | 2 | 1995, 2009 |
Titoli di Division | 7 | 1994-1995, 1995-1996[4], 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2018-2019, 2023-2024 |
Premi e riconoscimenti individuali
[modifica | modifica wikitesto]- Shaquille O'Neal – 1993
- Mike Miller – 2001
- Paolo Banchero – 2023
NBA Sixth Man of the Year Award
- Darrell Armstrong – 1999
NBA Most Improved Player Award (record condiviso con gli Indiana Pacers)
- Scott Skiles – 1991
- Darrell Armstrong – 1999
- Tracy McGrady – 2001
- Hidayet Türkoğlu – 2008
- Ryan Anderson - 2012
NBA Defensive Player of the Year Award
- Dwight Howard – 2009, 2010, 2011
- Doc Rivers – 2000
NBA Executive of the Year Award
- John Gabriel – 2000
- Shaquille O'Neal - 1995
- Tracy McGrady - 2003, 2004
- Shaquille O'Neal – 1993, 1994, 1995, 1996
- Penny Hardaway – 1995, 1996, 1997, 1998
- Tracy McGrady – 2001, 2002, 2003, 2004
- Grant Hill – 2001, 2005
- Dwight Howard – 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012
- Rashard Lewis – 2009
- Jameer Nelson – 2009
- Nikola Vučević – 2019, 2021
- Paolo Banchero – 2024
- Brian Hill – 1995
- Stan Van Gundy – 2010
- Anfernee Hardaway – 1995, 1996
- Tracy McGrady – 2002, 2003
- Dwight Howard – 2008, 2009, 2010, 2011, 2012
- Shaquille O'Neal – 1995
- Tracy McGrady – 2001, 2004
- Shaquille O'Neal – 1994, 1996
- Anfernee Hardaway – 1997
- Dwight Howard – 2007
- Dwight Howard - 2009, 2010, 2011, 2012
- Horace Grant – 1995, 1996
- Dwight Howard - 2008
- Jalen Suggs - 2024
- Dennis Scott – 1991
- Shaquille O'Neal – 1993
- Anfernee Hardaway – 1994
- Matt Harpring – 1999
- Mike Miller – 2001
- Drew Gooden – 2003
- Dwight Howard – 2005
- Victor Oladipo - 2014
- Elfrid Payton - 2015
- Franz Wagner - 2022
- Paolo Banchero - 2023
- Stanley Roberts – 1992
- Michael Doleac – 1999
- Chucky Atkins – 2000
- Gordan Giriček – 2003
- Jameer Nelson – 2005
- Dwight Howard - 2008
- Grant Hill - 2005
Leader di franchigia
[modifica | modifica wikitesto]Carriera
- Partite: Nick Anderson (692)
- Partite consecutive: Dwight Howard (351)
- Minuti: Dwight Howard (22,471)
- Canestri: Dwight Howard (11.435)
- Canestri tentati: Nick Anderson (8,976)
- Canestri da 3 punti: Dennis Scott (981)
- Canestri da 3 punti tentati: Nick Anderson (2,480)
- Tiri liberi: Dwight Howard (3,366)
- Tiri liberi tentati: Dwight Howard (5,727)
- Punti: Dwight Howard (11,435)
- Rimbalzi: Dwight Howard (8,072)
- Assist: Jameer Nelson (3,501)
- Recuperate: Nick Anderson (1,004)
- Stoppate: Dwight Howard (1,344)
- Falli: Dwight Howard (2,002)
Media a partita
- Punti: Tracy McGrady (28.1)
- Rimbalzi: Dwight Howard (13.0)
- Assist: Scott Skiles (7.2)
- Recuperate: Penny Hardaway (1.9)
- Stoppate: Shaquille O'Neal (2.8)
Partita singola
- Punti: Tracy McGrady (62)
- Tiri liberi: Dwight Howard (21)
- Tiri liberi tentati: Dwight Howard (39)
- Punti play-off: Dwight Howard e Tracy McGrady (46)
- Assist: Scott Skiles (30)
- Rimbalzi: Nikola Vučević (29)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Orlando Magic Unveil New Logo, Orlando Magic, 15 giugno 2010. URL consultato il 2 febbraio 2018.«The new logo incorporates the Magic's current jersey wordmark giving a more integrated look. It also continues the team's colors with the Magic blue, Magic black and Magic silver.»
- ^ Orlando Magic Reproduction Guideline Sheet (JPG), su mediacentral.nba.com, NBA Properties, Inc.. URL consultato il 2 febbraio 2018.
- ^ Carter traded to hometown Magic, su sports.espn.go.com.
- ^ I titoli 1994-1995 e 1995-1996 sono stati vinti quando era nell'Atlantic Division
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orlando Magic
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su nba.com.
- (EN) Adam Augustyn, Orlando Magic, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 317274088 · LCCN (EN) n88181043 |
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