Natoli (famiglia)
Natoli | |
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Tutum signat iter | |
Stato | Italia, Regno delle Due Sicilie |
Titoli |
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I Natoli sono un'antica famiglia della nobiltà feudale siciliana, di origine provenzale[1][2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo alcuni etimologisti il significato della parola Natoli sarebbe un afaresi della parola greca Anatolè (Ανατολή) cioè "Oriente".
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Si vuole il passaggio dalla Francia a Napoli con Giovanni di Natoli, regio cavaliere, al seguito del suo familiare il Conte di Provenza Carlo I d’Angiò, fratello del Re di Francia[3][4], dove arrivò con gli angioini e tre dei suoi cinque figli cavalieri, nel 1266, con il titolo di reali Milites.
Nel 1343 la famiglia passò dal Regno di Napoli al Regno di Sicilia, a Messina, con Antonino Natoli (Antoninus), al seguito della regina Eleonora d'Angiò, moglie del re di Sicilia Federico III di Aragona[5] che gli conferirà diversi feudi.
Epoca moderna
[modifica | modifica wikitesto]Discendente di Antonio Natoli fu Giovanni Matteo Natoli (Ioannem Matteum de Natoli)[6], detto anche "il Magnifico" Giò di Patti[7], nobile messinese a cui venne concesso il cingolo Militare con il titolo di Cavaliere, nominato da re Carlo V, Cavaliere del Sacro Romano Impero[8][9][10][11], a proprie spese il 4 maggio 1523[12] armò due galee[13] per fronteggiare nel mar Adriatico[14], i nemici che attaccavano il Vaticano[8]. Partecipò a tutte le battaglie del suo secolo, da Tunisi a La Goletta, morendo a S.Angelo. Suo figlio fu Antonino Natoli, Castellano della città di Patti.
Un Antonino Natoli, nato nel 1539 a Messina, ma che visse a lungo a Patti, a ventinove anni di età entrò nel convento dei Padri Osservanti nella terra della Ficasia, e divenne appartenente al terziario francescano, riformato, lasciò ogni avere e il suo stemma, cambiò il suo nome in Antonino da Piraino detto "Antonino da Patti", pubblicò il “Viridarium concionatorum", e altre importanti opere, tra cui "La via sicura al cielo". Fu Visitatore Apostolico nel 1596 su mandato diretto di Papa Giulio III, da cui fu proclamato Venerabile e sepolto a Roma[15][16].
Giovanni Forti Natoli, barone di S.Bartolomeo, figlio del Conte Blasco Natoli Lanza, comprò il castello di Sperlinga e Re Filippo IV gli concesse nel 1622 per sé e per i suoi discendenti, il titolo di principe, e il privilegio di "potervi fabbricare terre": questi farà incidere nella roccia del castello l'iscrizione postuma, risalente ai vespri siciliani: "Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit".
Giovanni Natoli Lanza Alifia Ruffo, nominato da re Carlo III di Borbone primo Duca di Archirafi[17], edificò nel 1762 la Torre di Archirafi, nel luogo dove già sorgeva una antichissima e famosa torre merlata difensiva[18], andata distrutta da un maremoto intorno al 1853.
Il 21 ottobre 1714 nacque un Giovanni Natoli, Principe di Sperlinga, che fu noto letterato, e presidente dell'Accademia dei "Peloritani pericolanti"[19] di Messina, governatore di diverse confraternite della Chiesa, riconosciute dal Papa[20], negli anni 1739, 45,74, 60, 61, 62, fu Cavaliere del Sovrano militare ordine di Malta.
Fu solo l'intuito, e i controlli di Francesco Natoli Alifia, a salvare la città di Messina dalla peste nel 1720 scacciando, contro gli ordini di approdo della capitaneria, la nave che appestò poi la Provenza e tutta Marsiglia, comandò inoltre le truppe urbane di Messina nel 1734, ottenendo numerosi riconoscimenti[21].
Il marchese Vincenzo Natoli fece costruire, nel centro cittadino di Palermo, Palazzo Natoli dedicato alla propria moglie, Maria Natoli Sieripopoli, che però non vide mai l'opera compiuta e morì a Palermo nel 1763, a seguito fece ricostruire anche l'antichissimo complesso monastico di Santa Maria delle Grazie dell'Ordine di San Benedetto a Ficarra, risalente al 1575, andato distrutto nel corso del terremoto del 1739.
Epoca contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]Luigi Natoli, nacque a Patti nel 1799, divenne teologo e Vicario Generale della Diocesi di Patti e fu nominato arcivescovo di Messina, su proposta diretta di Re Ferdinando II delle Due Sicilie. L'arcivescovo Natoli fu poi eletto, da Papa Pio IX, Vescovo di Caltagirone il 15 febbraio 1858, e fu membro del Concilio Vaticano I. Il fratello dell'Arcivescovo fu Salvatore Natoli, commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e sindaco di Messina nel 1859.
Giuseppe Natoli, giurista e patriota, fu ministro dell'Interno, dell'Agricoltura, Industria e Artigianato e della Pubblica Istruzione, più volte tra il 1861 e il 1865. Fu anche sindaco di Messina dal 1865 al 1867. Giuseppe Natoli nel 1853 partecipò alla fondazione della prima Banca nazionale e ne sottoscrisse il capitale, finanziò inoltre il Cantiere navale fratelli Orlando in Liguria. Il figlio Giacomo Natoli fu sindaco di Messina nel 1886, 1887, e dal 1893 al 1895.
A Palermo Luigi Natoli, storico e romanziere, e il figlio Aurelio, deputato alla Costituente e il figlio Domenico, noto illustratore e giornalista.[22]
Arma
[modifica | modifica wikitesto]Il fusato è d'azzurro, alla torre d'argento merlata alla ghibellina, fondata verso il fianco destro dello scudo sopra uno scoglio uscente da un mare in tempesta nella punta il tutto al naturale; al leone d'argento coronato dello stesso fermo sullo scoglio e rampante a sinistra della torre affrontata, battuto dal mare agitato d'argento, fluttuoso di nero uscente dalla punta[23]. Il motto è: Tvtvum signat iter.
Dimore
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo Natoli a Palermo
- Castello di Sperlinga
- Torre Archirafi a Riposto
- Castello della città di Patti
- Villa Natoli contrada San Michele, Messina
Personalità
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Natoli (1815-1867) - banchiere e Ministro degli Interni, della Pubblica Istruzione, e dell'Agricoltura, Industria e Commercio
- Luigi Natoli (1815-1867) - arcivescovo
- Giacomo Natoli (1846-1896) - patriota italiano e sindaco di Messina
- Salvatore Natoli (1942) - filosofo
- Guido Natoli (1893-1966) - banchiere, agrario e deputato
- Ugo Natoli (1915-1992) - giurista
- Aldo Natoli (1913-2010) - medico e deputato
- Piero Natoli (1947-2001) - regista
- Carlotta Natoli (1971) - attrice
- Gioacchino Natoli (1940) - magistrato e giurista
- Ugo Natoli (1878-1915) - giurista, professore di diritto privato
- Marilina Natoli (1967) - musicista, bassista
- Antonio Natoli (1923 - 2009) - Giornalista
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dott. A. Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, 1912, Palermo, su regione.sicilia.it. URL consultato il 4 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ Teatro genealogico delle famiglie nobili di Sicilia, Parte II, di D. Filadelfo Mugnos
- ^ [1] Nobiliario della città di Messina - Giuseppe Galluppi - Google Libri p. 133 “Nobiliario della città di Messina", Giuseppe Galluppi, A. Forni, 2007
- ^ pagg 788, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. governo d'Italia compresi: città, comunità, mense vescovili, abazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti, Volume 4", Vittorio Spreti, ed. Forni
- ^ [2] obiliario della città di Messina - Giuseppe Galluppi - Google Libri, Nobiliario della città di Messina, Giuseppe Galuppi, pgg 133
- ^ Annuario della nobiltà italiana, pag 495
- ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia Nobile, continuazione parte seconda, Volume 3, stamperia dei Santi Apostoli, Palermo, MDCCLVII - Pagina 223
- ^ a b Annali Della Città Di Messina, Capitale del Regno di Sicilia: Dal giorno di... - Cajo D. Gallo - Google Libri "Annali Della Città Di Messina, Capitale del Regno di Sicilia" Vol.II, di Cajo Domenico Gallo, 1759
- ^ ex Reg. Cancell. "die 4 Maij 1523" (Registro Cancelleria di Carlo V con data 4 maggio 1523)
- ^ Feudatari e patrizi nella Sicilia moderna: (secoli XVI-XVII) - Domenico Ligresti - Google Libri "Feudatari e patrizi nella Sicilia moderna:(secoli XVI-XVII)" di Domenico Ligresti, ed. C.U.E.C.M. Libreria Universitaria, (1992)
- ^ Vincenzo Palizzolo Gravina, "Il blasone in Sicilia ossia Raccolta araldica": Volume 1, 1875 Il blasone in Sicilia ossia Raccolta araldica: Testo - Vincenzo Palizzolo Gravina - Google Libri
- ^ Pietro Napoli Signorelli, Vicende della coltura nelle due Sicilie dalla venuta delle colture straniere sino ai giorni nostri, Università di Bologna, Tomo 4, 1810, Napoli
- ^ "Teatro Genologico Delle Famiglie Nobili Titolate Feudatarie", Volume 2 di Filadelfo Mugnos, pag. 244-255
- ^ Francesco Piacenza Napolitano, L'Egeo Redivivo o sia chorographia dell'Arcipelago, Eredi Soliani Stampatori Ducali, Mucchi Editore
- ^ Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche che comprende la storia... - Google Libri “Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche” Volume 7
- ^ Francescanesimo e cultura nelle province di Caltanissetta ed Enna: atti del... - Google Libri “Francescanesimo e cultura nelle province di Caltanissetta ed Enna” a cura di Carolina Miceli, Biblioteca francescana di Palermo, pgg 300-303
- ^ Della Sicilia nobile - Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca - Google Libri "Della Sicilia nobile", Volume 2 Di Francesco Maria Emanuele e Gaetani Villabianca (marchese di)
- ^ sulla cima della Torre il Principe Natoli fece incidere una pietra bianca con la seguente epigrafe borbonica: "D.O.M. Ferdinando Utriusque Sic. Rege Pio, Felici, Invicto. Joannes Natolius Rufus de Alifia Princeps Sperlinga, Dux Archiraphis Reg. a Cons.Urbic. Legion. Messanae Praefectus Antiquissimam Turrim Archiraphim Aetate ac Maris impetu collapsam, Ne pago aucto Colonis frequentato Ducatus honore nobili, Quae dederat nomen deficeret, In meliorem tutioremque locum Readificandam curavit. 1762."
- ^ Accademia Peloritana dei Pericolanti Archiviato il 2 settembre 2011 in Internet Archive.
- ^ chi erano i Bianchi
- ^ privilegio, ed elogio fatto dal Senato di Messina a'12 di settembre 1734, diploma concesso dal Viceré M. di Grazie Reale a'3 aprile 1735 e dal C. di Marcillac in settembre 1734
- ^ Storia Camera
- ^ Mango, Nobiliario di Sicilia
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovan Battista di Crollalanza, Storia militare di Francia dell'Antico e Medio Evo opera originale (1100-1285), Vol. 2, Firenze, 1861
- SAN, Sistema Archivistico Nazionale, Ministero dei beni e delle attività culturali, aderente Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS), presso "Archivio di Stato di Palermo", carte famiglia Natoli e famiglie imparentate (Alliata, Monroy, Speciale e altre), sec. XVII - XX
- Filadelfo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie nobili, titolate, feudatarie ed antiche del fedelissimo regno di Sicilia viventi ed estinte, Pietro Coppola, Palermo 1647 (on line)
- San Martino De Spucches, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia, Palermo 1924, voll. 10, passim.
- Cajo Domenico Gallo, Andrea Vayola, Annali della città di Messina, Tomo Secondo, Tip. Filomena, 1758/59 Annali Della Città Di Messina, Capitale del Regno di Sicilia: Dal giorno di... - Cajo D. Gallo - Google Libri.
- Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. Governo d'Italia, Vol. 4, Ed. Enciclopedia storico-nobiliare italiana, pgg 788
- Archivio storico siciliano, Volume 20, Società siciliana per la storia patria, 1895
- Ennio Igor Mineo, Nobiltà di stato. Famiglie e identità aristocratiche nel tardo medioevo. La Sicilia, Donzelli Editore, Roma, 2001, ISBN 88-7989-642-3.
- AA. VV. - Archivio storico siciliano - Palermo, Società italiana di storia patria, ed. varie.
- Simona Laudana, Lo Stato del Principe: i Moncada e i loro territori, S. Sciascia, Palermo, 2008, ISBN 8882412849
- Henri Bresc, La feudalizzazione in Sicilia dal vassallaggio al potere baronale, in Storia della Sicilia, Società editrice Storia di Napoli e della Sicilia, Napoli 1977-81, vol. III
- Domenico Ligresti, Feudatari e patrizi nella Sicilia moderna (secoli XVI-XVII), Cuecm, Catania, 1992
- Benedetto Mazzara, Leggendario francescano, istorie de Santi, Beati, Venerabili ed altri Uomini, Venezia
- Scritti vari di Monsignor Natoli, Tip. Del Progresso, Messina, 1877
- F. Pisciotta, Natoli Luigi, in F. Armetta (ed.), Dizionario Enciclopedico dei Pensatori e Teologi di Sicilia, Secc. XIX-XX, Palermo 2010
- Giuseppe Galluppi, Nobiliario della Città di Messina, A.Forni, 2007, pgg 133
- Francesco San Martino De Spucches,La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origine ai giorni nostri (1925), Palermo, 1927
- Vincenzo Palizzolo Gravina, Il Blasone di Sicilia, Palermo 1871-75 Il blasone in Sicilia ossia Raccolta araldica: Testo - Vincenzo Palizzolo Gravina - Google Libri.
- Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia Nobile, parte seconda, Palermo, 1757, stamperia de'Santi Apostoli, Della Sicilia nobile - Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca - Google Libri
- Antonino Mango di Casalgerardo, Nani, Nelson, Nobiliario di Sicilia
- Società messinese di Storia Patria. Lotte della città di Patti, 1906
- Giovanni Battista, Goffredo, Aldo di Crollalanza, Annuario della nobiltà Italiana, 1887
- Erasmo Ricca, Istoria de feudi del Regno delle Due Sicilie Vol. III, Napoli, 1865 Istoria de' feudi del regno delle Due Sicilie di qua dal faro intorno alle... - Erasmo Ricca - Google Libri
- Antonino Mango di Casalgerardo, Il nobiliario di Sicilia, Palermo 1915, vol. 2, passim
- Giuseppe Galluppi, Nobiltà Messinese, (Rist. Anastatica 1881), Forni Ed., 2008
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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- Nobiliario di Sicilia, Mango [3] Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive.
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