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Gabriele Tergit
Gabriele Tergit, pseudonimo di Elise Hirschmann (Berlino, 4 marzo 1894 – Londra, 25 luglio 1982), è stata una giornalista e scrittrice tedesca naturalizzata britannica.
Primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Berlino nel 1894 da una famiglia ebraica.
Nel 1915 pubblicò il suo primo articolo di giornale in un supplemento del Berliner Tageblatt, riguardante i problemi delle donne in tempo di guerra; tuttavia presto lasciò questo primo impiego come giornalista, attività ritenuta inadatta alle giovani donne di buona estrazione sociale[1].
Studiò poi storia e filosofia in numerose università tedesche, ottenendo infine il dottorato nel 1925 presso l'Università di Francoforte sul Meno sotto la supervisione degli storici Freidrich Meinecke ed Erich Marcks.
Carriera giornalistica e matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 1920, Tergit scrisse per la Vossische Zeitung e del Berliner Tageblatt, acquisendo notorietà come cronista giudiziaria per quest'ultima testata - in particolare, per la sensibilità letteraria che caratterizzava i suoi resoconti; articoli di critica all'ingiustizia o ai giudici reazionari vennero pubblicati anche sulla rivista Die Weltbühne, pubblicata da Carl von Ossietzky.
Nel 1928 sposò l'architetto Heinz Reifenberg, da cui ebbe il figlio Ernst Robert (1928-1964), matematico[1].
Carriera letteraria, avvento del nazismo e vita all'estero
[modifica | modifica wikitesto]Il suo romanzo d'esordio, Käsebier erobert den Kurfürstendamm, cronaca dell'ascesa e caduta di un cantante popolare, apparve nel 1931 e le diede immediata notorietà[2].
A causa della sua valutazione critica dei processi che coinvolgevano i nazisti, si attirò le antipatie di questi ultimi: nel marzo 1933, un'orda di uomini delle SA tentò di introdursi nella sua abitazione[1].
Tergit decise così di lasciare la Germania con la famiglia, rifugiandosi dapprima in Cecoslovacchia; da lì si trasferì in Palestina, per stabilirsi infine a Londra nel 1938[1].
Qui, dopo una gestazione lunga circa vent'anni, nel 1951 pubblicò il romanzo storico Gli Effinger, che narra la storia di diverse generazioni di una famiglia ebraico-tedesca e si è guadagnato l'appellativo di I Buddenbrook ebrei[3].
Fu segretario del Pen Club degli autori di lingua tedesca all'estero dal 1957 alla morte, avvenuta nel 1982[1].
Le sue memorie, Etwas Seltenes Überhaupt (Qualcosa di davvero raro), uscirono postume nel 1983, così come il romanzo Berlino, addio (So war's eben - ultimato nel 1965 ma pubblicato soltanto nel 2019[4]).
A Berlino le è intitolata una strada, Gabriele-Tergit-Promenade.
Opere (selezione)
[modifica | modifica wikitesto]- Käsebier erobert den Kurfürstendamm (Käsebier conquista il Kurfürstendamm, 1931).
- Gli Effinger, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2023 - ISBN 9788806258351 (Effingers, 1951 - trad. Isabella Amico Di Meane e Marina Pugliano).
- Piccola storia dei fiori, Sansoni, Firenze, 1962 (Das Tülpenbüchlein, 1958).
- Etwas seltenes überhaupt: Erinnerungen (Qualcosa di davvero raro: memorie, 1983).
- Im Schnellzug nach Haifa (Espresso per Haifa, 2000).
- Berlino, addio, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2024 - ISBN 9788806259099 (So war's eben, 2019 - trad. Isabella Amico Di Meane e Marina Pugliano).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco - Gabriele Tergit, su exilderfrauen.it. URL consultato il 24 dicembre 2024.
- ^ (DE) Maike Albath, Berlinroman „Käsebier erobert den Kurfürstendamm“ Literarische Großstadtsinfonie, 29 maggio 2016. URL consultato il 24 dicembre 2024.
- ^ Luca Crescenzi, Una variazione ebraica del Kitsch, Gabriele Tergit, 1° maggio 2022. URL consultato il 24 dicembre 2024.
- ^ (DE) Katharina Teutsch, Gabriele Tergit: „So war's eben“ Ein Roman, den Nachkriegsdeutschland nicht wollte, 29 agosto 2021. URL consultato il 24 dicembre 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Gabriele Tergit, su Open Library, Internet Archive.
- Gabriele Tergit, su Einaudi. URL consultato il 24 dicembre 2024.