Eric Gobetti

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Eric Gobetti (Torino, 6 marzo 1973) è uno storico italiano, studioso del fascismo, della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della storia della Jugoslavia nel Novecento.

Dopo la laurea in Storia dell'Europa orientale ottenuta nel 1999 all'Università degli Studi di Torino[1], Gobetti ha portato a termine due dottorati, uno a Torino con Marco Buttino e l'altro con Luciano Canfora, presso la Scuola superiore di studi storici di San Marino. Negli anni seguenti ha condotto ricerche in particolare sull'attentato di Sarajevo, sul movimento nazionalista croato degli ustascia negli anni 1930, sulle stragi nazifasciste in Piemonte, sulle raccolte audiovisive a tema resistenziale in Piemonte, sui crimini di guerra italiani nei Balcani e sulla presenza italiana in Jugoslavia nella seconda guerra mondiale[2].

Ha scritto per testate nazionali come Il Piccolo di Trieste e La Stampa[1] e riviste on-line come Doppiozero[3] ha partecipato in qualità di guida a viaggi di turismo culturale nei paesi della ex Jugoslavia e ad Auschwitz ed è stato relatore in numerosi convegni nazionali e internazionali[1].

Nel 2013 collabora con il canale televisivo Rai Storia, per il quale ha realizzato tra l'altro la trasmissione in tre puntate La Divisione Garibaldi, sulla divisione partigiana italiana che combatté al fianco dei partigiani jugoslavi[4]. Ha prodotto due documentari: Partizani. La Resistenza italiana in Montenegro (2015, con musiche di Massimo Zamboni) con il quale vince il premio Opera prima al 22° San Giò Verona Video Festival[5] e Sarajevo Rewind 2014>1914 (2016, con Simone Malavolti).

Gobetti è stato al centro di una vivace polemica per la pubblicazione del volume E allora le foibe?, avvenuta in prossimità del Giorno del ricordo (10 febbraio) del 2021. Il titolo del libro riprende la domanda che Vichi di CasaPound, immaginaria militante di estrema destra impersonata dalla comica Caterina Guzzanti[6], rivolge ai suoi interlocutori quando è messa in difficoltà.

Il libro è stato accolto positivamente, poco dopo la sua uscita, dagli storici David Bidussa[7], Giovanni De Luna[8] e Bruno Maida; quest'ultimo ha affermato che il libro «smonta uno a uno gli stereotipi, contesta le falsità contrapponendo un solido apparato di dati e tesi storiografiche che si sono affermate in decenni di ricerca e, credo, faccia anche un ottimo servizio alle vittime, sradicandole da un eroismo e un paradigma vittimario strumentalmente politici e restituendo loro storicità e umanità»[9].

Di contro, ha avuto varie critiche da esponenti delle associazioni degli esuli giuliano-dalmati, da alcuni opinionisti e da esponenti politici italiani di centro-destra come Maurizio Gasparri che ha querelato Gobetti e Laterza editore,[10] di estrema destra e di Fratelli d'Italia, come la presidente Giorgia Meloni[11]. Gobetti in precedenza aveva rivolto a Meloni un insulto sessista tramite messaggio pubblico su Facebook[12]; in seguito, lo storico si è scusato asserendo di aver voluto citare un intervento pubblico di Silvio Berlusconi, che avrebbe scherzosamente rivolto il medesimo epiteto alla Meloni[13]; la notizia per cui Berlusconi avrebbe apostrofato Meloni con un termine offensivo è tuttavia falsa[14].

Renzo Codarin, presidente del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata (collegato ad alcune associazioni di esuli), ha definito il volume «un'opera giustificazionista» con un titolo che «vorrebbe essere ironico, ma si rivela offensivo»[15]. Un giudizio analogo è stato espresso sul Corriere della Sera dal giornalista Goffredo Buccini, che ha definito il libro un «pamphlet» che, «pur dichiarandosi sulle foibe lontano dal negazionismo, inciampa, in effetti, nel riduzionismo se non nel giustificazionismo, nei toni e nell'impianto»[16]. Su HuffPost lo scrittore Mauro Suttora ha collegato il libro a «una certa sinistra estremista» che «non ha mai accettato» il Giorno del ricordo[17]. Critiche al libro sono arrivate anche dallo storico Andrea Rossi.[18]

Ulteriori polemiche politiche sono state sollevate in merito ad alcune fotografie circolate in rete che ritraggono Gobetti con statue di Josip Broz Tito o in luoghi legati alla resistenza comunista jugoslava, come il museo dell'AVNOJ a Jajce, talvolta mentre esegue il saluto comunista a pugno chiuso e indossa magliette raffiguranti Tito[19][20]. In un'intervista resa da Gobetti, la foto scattata a Jajce è definita «uno scherzo di una decina d'anni fa»[21], e in un'altra afferma che la foto «ovviamente aveva carattere ironico, ma viene usata per dimostrare che non sono serio e soprattutto che sarei tendenzioso perché filocomunista [...]» ma, continua Gobetti: «la serietà scientifica di uno studioso non si valuta in base alle sue foto private, ma su cosa scrive e produce»[22]; ribadendo inoltre di giudicare "in maniera molto critica, ma globalmente positiva, l'operato dello Stato Jugoslavo nel suo complesso, dal 1945 al 1990. Per questo non vedo niente di male nel farmi fotografare davanti alla bandiera jugoslava. Ovviamente la Jugoslavia è uno stato autoritario, ma paragonarla alla Germania nazista è un insulto all'intelligenza umana".[23]

Ancor prima[22] della pubblicazione di E allora le foibe?, Gobetti ha ricevuto ingiurie, intimidazioni e minacce di morte, alle quali ha risposto:

«Mi riconosco nei valori antifascisti, che sono i valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Repubblica, nei quali tutti, a mio avviso, dovremmo riconoscerci. Come qualunque studioso interpreto i fatti storici con i miei strumenti culturali, che dipendono da una molteplicità di aspetti: generazionali, di genere, politici, sociali, legati all’epoca storica in cui vivo, ecc… Tutto ciò non è tendenzioso, è semplicemente onesto. Io almeno ci provo, senza pretendere di avere la verità in tasca. Ma tutti quelli che mi vorrebbero vedere morto (letteralmente) invece li riconoscono i valori della democrazia e della Repubblica?[24]»

Piena solidarietà a Gobetti è stata espressa dalla Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, in un suo comunicato con il quale, fra l'altro, condanna «fermamente ogni tentativo di stabilire verità per legge e di limitare la libertà di ricerca storica e la discussione dei suoi risultati attraverso l'uso di ricatti e aggressioni di qualunque tipo che deformano il dibattito pubblico e colpiscono la dignità delle persone»[25]. Il comunicato è stato ripubblicato dal bollettino d'ateneo dell'Università di Catania con una nota introduttiva a firma della professoressa Pinella Di Gregorio (ordinaria di storia contemporanea), nella quale si afferma: «Al di là del titolo provocatorio, il libro è basato su una ricerca storica puntuale e non ha certamente toni tali che possano anche lontanamente avvalorare tesi negazioniste»[26].

Anche lo storico Paolo Pezzino, nella sua qualità di presidente dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri, ha espresso solidarietà a Gobetti, affermando fra l'altro che dietro questo genere di attacchi condotti da «elementi di destra» contro «qualsiasi interpretazione che rifiuti la vulgata nazionalista della pulizia etnica a danno degli italiani» si nasconde «non solo la totale ignoranza degli eventi storici, l'utilizzazione di parole d'ordine nazionaliste, ma anche e soprattutto la cancellazione del ventennio fascista e dei suoi crimini»[27].

Il professor Marco De Nicolò, docente di storia contemporanea presso l'Università di Cassino, in un articolo pubblicato nel marzo 2021 ha affermato che «da oltre 20 anni il rapporto difficile con la ricerca storica è soprattutto determinato dal centrodestra, con un insieme di atteggiamenti, di dichiarazioni pubbliche, di decisioni istituzionali» comprendenti «minimizzazioni, relativizzazioni» nei confronti del fascismo e «intimidazioni e minacce» nei confronti degli studiosi; per quanto concerne foibe ed esodo, De Nicolò ha rilevato l'«alta tensione creata sull'argomento, giunta alle minacce fisiche rivolte a un autore come Eric Gobetti, e alla sua famiglia, che ha proposto una sua visione del tema»[28].

  1. ^ a b c Eric Gobetti, Curriculum Vitae (PDF), UniTo. URL consultato l'11 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2021).
  2. ^ Cfr. nota biografica in Eric Gobetti, Quando la Grecia difese l’Europa libera, su patriaindipendente.it, 28 ottobre 2020. URL consultato il 1º marzo 2021.
  3. ^ Autori, su doppiozero.com, Doppiozero. URL consultato l'11 settembre 2021.
  4. ^ La divisione Garibaldi. Una memoria scomoda, RAI. URL consultato il 17 febbraio 2019.
  5. ^ (IT) “Partizani”, la Resistenza italiana in Montenegro, in ilTorinese, 5 aprile 2017. URL consultato il 17 febbraio 2019.
  6. ^ Elisabetta Burba, Gobetti: «Condanniamo le foibe e riconosciamo i crimini fascisti in Jugoslavia», in Panorama, 21 febbraio 2021. URL consultato il 28 maggio 2021.
    «A ispirare l'autore, il personaggio interpretato da Caterina Guzzanti in una trasmissione tv di qualche anno fa, Viki-di-Casa-Pound, che ripeteva questa domanda in modo ossessivo e accusatorio»
  7. ^ David Bidussa, Le foibe e l'uso politico da rimuovere, in Il Sole 24 Ore, 7 febbraio 2021. Bidussa scrive fra l'altro: «"Strage negata" per molto tempo [...], quella delle foibe è divenuta una memoria politica patrimonio della destra e una storia raccontata solo parzialmente. Eric Gobetti, con E allora le foibe?, propone una lettura "a parte intera". È il primo pregio di questo libro, piccolo e denso».
  8. ^ Giovanni De Luna, Le foibe tra il "ricordo" e l'abuso della storia, in Il Fatto Quotidiano, 11 febbraio 2021. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  9. ^ Bruno Maida, Chiarezza su un tema caldo. Eric Gobetti, "E allora le foibe?", in L'Indice, 1º aprile 2021. URL consultato il 1º aprile 2021.
  10. ^ Gasparri fuori dal coro sui 120 anni della Laterza: non la celebro, la querelo per il libro sulle foibe-Gasparri, quindi, ha spiegato di aver «querelato l’autore e gli editori che hanno talmente preso atto delle menzogne pubblicate che, in una successiva edizione, hanno tentato goffamente di correggere il tiro.
  11. ^ Davide Maria De Luca, Fratelli d’Italia vuole equiparare le foibe alla Shoah, in Domani, 28 maggio 2021. URL consultato il 28 maggio 2021.
    «Eric Gobetti, storico e autore di E allora le foibe?, […] è stato più volte contestato e attaccato da esponenti di estrema destra e di Fratelli d’Italia, compresa le leader del partito Giorgia Meloni»
  12. ^ solo i giornalisti giustificano offese-In questi giorni, infine, è stato pubblicato un vecchio post di Eric Gobetti, storico e autore di un singolare libro sulle foibe, in cui dava della «zoccola» alla Meloni.
  13. ^ Secondo Gobetti, la parolaccia «è estrapolata da un dialogo scherzoso di tre anni fa sulla pagina Facebook con un mio commento a un video di YouTube che ho condiviso dove si sente chiaramente Berlusconi chiamare con quella parola Meloni quando lei era ministro nel governo Berlusconi. È una citazione esplicita ripresa da Berlusconi ed è sotto il video in cui lui lo dice. È una frase sua, non mia. La mia era una maniera scherzosa per dire “guardate come siamo ridotti”. Non uso questi toni. Dopo di che mi dispiace». Cfr. Lo storico Gobetti: “Sotto attacco della destra per il mio libro sulle Foibe”, su culture.globalist.it, 17 febbraio 2021. URL consultato il 18 giugno 2022.
  14. ^ David Puente, Berlusconi insultò Giorgia Meloni chiamandola «zo**ola»? No! Un falso che circola dal 2009 – Il video, in Open, 22 febbraio 2021. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  15. ^ Renzo Codarin, Omissioni e giustificazionismi in “E allora le Foibe?”, su arcipelagoadriatico.it, 25 gennaio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021. Soci del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata sono l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, la Lega Nazionale Trieste, l'Associazione dei Dalmati Italiani nel Mondo, il Circolo di cultura e arte istriana e l'Associazione Italiani di Pola e Istria: cfr. Presentazione. Storia e Filosofia, su arcipelagoadriatico.it. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  16. ^ Goffredo Buccini, Foibe, facciamola finita con l'oblio. Bisogna riconquistare la memoria, in Corriere della Sera, 9 febbraio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  17. ^ Mauro Suttora, E allora le Foibe...?, in HuffPost, 28 gennaio 2021. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  18. ^ “E allora le foibe?”: la storia (e la memoria) di parte di Eric Gobetti, su informazionecattolica.it.
  19. ^ Lucia Bellaspiga, Polemiche. Ma c'è ancora chi pensa che il Giorno del Ricordo sia un memoriale fascista, in Avvenire, 10 febbraio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  20. ^ Fausto Biloslavo, Lo storico anti-foibe osannato a sinistra attaccava la Meloni con insulti sessisti, in Il Giornale, 17 febbraio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  21. ^ Eric Gobetti, intervista a cura di Alessandro Marzo Magno, Il libro. «È inaccettabile che la storia debba rimanere fuori dalle celebrazioni del giorno del Ricordo», in Il Gazzettino, 3 febbraio 2021. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  22. ^ a b Elisabetta Burba, Gobetti:«Condanniamo le foibe e riconosciamo i crimini fascisti in Jugoslavia», su panorama.it, Panorama. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  23. ^ Gobetti: "Condanniamo le foibe e riconosciamo i crimini fascisti in Jugoslavia", su panorama.it.
  24. ^ Francesca Angeleri, Libro sulle Foibe, minacciato Eric Gobetti: «Comunista appeso, ci vendicheremo», in Corriere della Sera, edizione di Torino, 11 febbraio 2021. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  25. ^ Solidarietà ad Eric Gobetti, per la libertà di ricerca, su sissco.it, 12 febbraio 2021. URL consultato il 26 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2021).
  26. ^ Pinella Di Gregorio, Sissco: solidarietà allo storico Eric Gobetti, su bollettino.unict.it, 18 febbraio 2021. URL consultato il 26 febbraio 2021.
  27. ^ Paolo Pezzino, Comunicato contro gli attacchi alla ricerca storica sulle foibe, su isbrec.it, 12 febbraio 2021. URL consultato il 26 febbraio 2021.
  28. ^ Marco De Nicolò, Sull'uso politico della storia, su rivistailmulino.it, 1º marzo 2021. URL consultato il 1º marzo 2021.
  29. ^ Sarajevo Rewind. 2014>1914, su MyMovies.

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