Utente:Giwiller/Sandbox
Orthotrichum crassifolium | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Bryobiotina |
Divisione | Bryophyta |
Classe | Bryopsida |
Sottoclasse | Bryidae |
Ordine | Orthotrichales |
Famiglia | Orthotrichaceae |
Genere | Orthotrichum |
Sottospecie | O. crassifolium Hook. f. & Wilson subsp. acutum (Müll. Hal.) Goffinet O. crassifolium Hook. f. & Wilson subsp. crassifolium |
Nomenclatura binomiale | |
Orthotrichum crassifolium Hook. f. & Wilson, 1844 | |
Sinonimi | |
Muelleriella crassifolia (Hook. f. & Wilson) Dusén |
Orthotrichum crassifolium Hook. f. & Wilson, 1844 è un muschio circum-subantartico della famiglia Orthotrichaceae[1] indicato, a volte, col sinonimo senior di Muelleriella crassifolia (Hook. f. & Wilson) Dusén. Più esattamente il muschio esiste in forma di due sottospecie morfologicamente distinte: la sottospecie O. crassifolium Hook. f. & Wilson. subsp. acutum (Müll. Hal.) Goffinet e la sottospecie tipo, di autonimo O. crassifolium Hook. f. & Wilson subsp. crassifolium.[2]
Fu scoperto nel corso della Ross Expedition, la spedizione scientifica britannica in Tasmania, Nuova Zelanda e in Antartide guidata dal capitano della Royal Navy, James Clark Ross, salpato da Chatham il 29 settembre 1839 con duen avi da guerra opportunamente riattrezzate, le Her Majesty's Ships, Erebus e Terror.[3]
I primi esemplari furono raccolti, sul finire della primavera australe del 1840, negli arcipelaghi subantartici neozelandesi delle isole Auckland e delle isole Campbell, dal più giovane componente della spedizione Ross, il ventitreenne botanico inglese Joseph Dalton Hooker.[4]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]L'epiteto specifico crassifolium fa riferimento al maggiore spessore della lamina fogliare che, in questa specie, è formata da 2-3 strati di cellule.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il muschio fu caratterizzato inizialmente da J. D. Hoocker e dal briologo inglese William Wilson, che ne diedero una breve descrizione in latino, in una monografia sui muschi antartici raccolti nel corso della Ross expedition.[6]
Come caratteri diagnostici specifici, i due Autori menzionarono il fusticino (caulidio)[7] corto; le foglioline (fillidi)[8] eretto-patenti, lanceolato-lesiniformi (subulate);[9] la costa fogliare spessa, subcontinua, arrotondata e carnosa; la teca (urna) piriforme, sporgente oltre gli apici delle foglie pericheziali, sinistrorsa, con l'opercolo convesso rostellato, il peristoma con sedici denti senza ciglia e la caliptra glabra.[10][11]
In un'altra monografia sulla flora antartica, pubblicata nello stesso anno 1844, Hooker e Wilson descrissero anche una varietà di O. crassifolium, denominata β, propria delle isole Campbell.[12]
Il muschio, sviluppato in forma di cuscini, aveva foglioline sub-erette, spesse, coriacee, piatte superiormente, con margini inflessi alla base e apici sub-ottusi, leggermente incurvate quando secche e di colore dal verde-oliva al giallo-brunastro al nerastro.[12]
Secondo la descrizione, la var. β, a gametangescenza probabilmente dioica, aveva anteridi gemmiformi terminali e, lo sporofito, aveva la seta robusta con alla base una guaina avvolgente (vaginula) oblunga; l'urna era eretta, piriforme, sub-turbinata, giallo-brunastra con collo corto: i denti del peristomio erano liberi e di colore giallo; l'opercolo dell'orifizio capsulare era convesso, il rostello diritto e la caliptra era plicata, glabra e di colore rosso-brunastro.[12]
Il muschio, di medie dimensioni, si sviluppa prevalente in colonie. I fusticini (caulidi),[7] eretti e non ramificati, sono alti da 1,5 cm a 3,0 cm, di colore verde scuro nella parte inferiore e marrone superiormente. I rizoidi sono fibrosi, lisci e ramificati e non sono distribuiti capillarmente. Le foglioline vegetative (phyllidia)[8] hanno la forma ovato-lanceolata, con apici lungamente acuminati e le basi decorrenti. Il margine fogliare è leggermente riflesso e finemente seghettato (serrulato) in corrispondenza dell'apice. La nervatura principale (costa) è percorrente e molto robusta. La lamina fogliare è formata da un singolo strato di cellule sottili, sub-rettangolari che si restringono e si allungano verso i margini del phyllidium, mentre diventano sub-romboidali verso la costa.[13][14]
Come in tutte le briofite, il ciclo ontogenetico è aplodiplonte isosporeo, con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione gametofitica (aploide) su quella sporofitica (diploide)[15] che, in questa specie, non è nota.[16]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale di B. bharatiense rientra nel Settore E (da 60°E a 90°E) dell'Antarctic Botanical Zone.[17] Specificatamente è stato rinvenuto
Il muschio si sviluppa prevalentemente
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Per il peristoma artrodonte di tipo diplolepideo,[18] la nuova specie di muschio fu assegnata da Hooker & Wilson alla famiglia Orthotrichaceae, unica famiglia nell'ordine Orthotrichales. [10]
Nel 1905 il botanico svedese Per Karl Hjalmar Dusén istituì il genere Muelleriella includendovi O. crassifolium che divenne M. crassifolia (Hook. f. & Wilson) Dusén e ne caratterizzò una varietà nuova con il nome di M. crassifolia (Hook. fil. et Wils.) var. lingulata Dusén.[19]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. WFO, 2024.
- ^ Cfr. Vitt, 1976, p. 92 (con riferimento alle sottospecie di Muelleriella crassifolia) e Fife, 2017, p. 40.
- ^ Cfr. Hooker, 1844, p. V.
- ^ Cfr. Hooker, 1844, p. vii.
- ^ Cfr. NZF, 2023.
- ^ Cfr. Hooker & Wilson, 1844.
- ^ a b Cfr. Colacino, 2005, p. 66.
- ^ a b Cfr. Colacino, 2005, p. 82.
- ^ Cfr. Colacino, 2005, p. 76, p. 87 e p. 91.
- ^ a b Cfr. Hooker & Wilson, 1844, pp. 546-547.
- ^ Cfr. Colacino, 2005, p. 65, p. 71, p. 81, p. 85 e p. 90.
- ^ a b c Cfr. Hooker, 1844, p. 125.
- ^ Cfr. Rehman et al., 2021, p. 286 e p. 288.
- ^ Nella descrizione sono riportati solo quei caratteri sinapomorfici che differenziano B. bharatiense dalle specie più simili di muschi antartici. Si tratta delle quattro specie del genere Bryum, B. pseudotriquetrum,(Hedw.) G.Gaertn., B.Mey. & Scherb., B. pseudotriquetrum var. bimum (Brid.) Lilj., B. argenteum Hedw. e B. amblyodon Mull. Hal. (cfr. Rehman et al., 2021, p. 286, tab. 3).
- ^ Cfr. Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi & Fancesco Roma-Marzio, La riproduzione nelle piante terrestri (PDF), su Piano Nazionale Laure Scientifiche, Orto e Museo botanico Università di Pisa.
- ^ Cfr. Rehman et al., 2021, p. 284.
- ^ L'Antarctic Botanical Zone, così definita dal briologo irlandese Stanley Wilson Greene nel 1964, include l'intero Continente antartico, l'insieme dei mari che lo circondano, entro il parallelo di latitudine 60°S, le isole vulcaniche sub-antartiche dell'arcipelago delle Sandwich Australi e l'isola, anch'essa vulcanica, di Bouvet. La zona è unica nel suo genere per essere la maggiore area al mondo ad avere una flora costituita pressoché interamente da crittogame (cfr. Greene et al., 1970, p. 3).
- ^ Cfr. Colacino, 2005, p. 69.
- ^ Cfr. Dusén, 1905, p. 304.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carmine Colacino, Versione italiana annotata del Glossarium Polyglottum Bryologiae, in Delpinoa, vol. 47, Napoli, Orto botanico di Napoli, ottobre 2007, pp. 57-110.
- Per Karl Hjalmar Dusén, Musci nonnulli novi e Fuegia et Patagonia reportati, in Botaniska Notiser, XX, n. 7, Lund, Lunds Botaniska Förening, 1905, pp. 299-310, ISSN 0006-8195 .
- Allan J. Fife, Orthotrichaceae (PDF), collana Flora of New Zealand, vol. 31, Lincoln, Breitwieser, I. & Wilton, A.D. (ed.), February 2017, pp. 1-113, DOI:10.7931/B1J01C, ISBN 978-0-947525-04-0.
- Bernard Goffinet, Arthur J. Shaw, Cymon J. Cox, Norman J. Wickett & Sandra B. Boles, Phylogenetic inferences in the Orthotrichoideae (Orthotrichaceae: Bryophyta) based on variation in four loci from all genomes, in Monogr. Syst. Bot. Missouri Bot. Gard., vol. 98, Saint Louis, January 2004, pp. 270-289.
- Joseph Dalton Hooker, Flora Antarctica. Botany of Lord Auckland's Group and Campbell's Islands, in The botany of the Antarctic voyage of H.M. discovery ships Erebus and Terror in the Years 1839-1843, under the command of Captain Sir James Clark Ross Kt,, R.N., F.R.S. & C., illustrazioni di Walter Hood Fitch, 1, Part 1, London, Reeve Brothers, 1844, pp. 1-208, DOI:https://doi.org/10.5962/bhl.title.16029 .
- Joseph Dalton Hooker, The cryptogamic botany of the Antarctic voyage of H.M. discovery ships Erebus and Terror in the Years 1839-1843, under the command of Captain Sir James Clark Ross Kt,, R.N., F.R.S. & C., London, Reeve Brothers, 1845, pp. 1-258, DOI:https://doi.org/10.5962/bhl.title.16028 .
- Joseph Dalton Hooker & William Wilson, Musci Antarctici, being Characters with brief descriptions of the new species of Mosses discovered during the voyage of H.M. Discovery Ships, Erebus and Terror, in the Southern Circumpolar Regions, together with those of Tasmania and New Zealand. Orthotrichum crassifolium nov. sp., in The London journal of botany, III, London, Hippolyte Bailliere Publisher, 1844, pp. 546-547.
- Jetta Lewinsky-Haapasaari & Lars Hedenäs, A Cladistic Analysis of the Moss Genus Orthotrichum, in The Bryologist, vol. 101, n. 4, American Bryological and Lichenological Society, 1998, pp. 519–55, DOI:10.2307/3244527. Stanley Wilson Greene, Doroty M. Greene, P. D. Brown, & Jane M. Pacey, Antarctic Moss Flora - I - The Genera Andreaea, Pohlia, Polytrichum, Psilopilum and Sarconeurum (PDF), in British Antarctic Survey Scientific Reports, vol. 64, London, British Antarctic Survey, 1970, pp. 1-118.
- Ryszard Ochyra, Ronald I. Lewis Smith & Halina Bednarek-Ochyra, The Illustrated Moss Flora of Antarctica, 1ª ed., Cambridge University Press, 29 dicembre 2008, pp. 1-704, ISBN 978-0521-81402-7.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Orthotrichum crassifolium Hook.f. & Wilson. Based on A. J. Fife (2017), su Flora of New Zealand Online, Breitwieser I., Heenan P. J., Nelson W.A. & Wilton A.D. eds., 2023.
- Orthotrichum crassifolium Hook. f. & Wilson, su Tropicos.org. Missouri Botanical Garden.
- Orthotrichum crassifolium Hook. f. & Wilson, su WFO Plant List.
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