Utente:Giwiller/Sandbox

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Cephaloziella varians
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Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoBryobiotina
DivisioneMarchantiophyta
ClasseJungermanniopsida
SottoclasseJungermanniidae
OrdineJungermanniales
SottordineCephaloziineae
FamigliaCephaloziellaceae
GenereCephaloziella
SpecieCephaloziella varians
Nomenclatura binomiale
Cephaloziella varians
(Gottsche) Steph., 1905
Sinonimi

G J.H

Cephaloziella varians (Gottsche) Steph., 1905 è un'epatica fogliosa della famiglia Cephaloziellaceae.[1] Descritta originariamente con il basionimo Jungermannia varians Gottsche, 1890,[2] è riferita anche come Cephaloziella exiliflora (Taylor) Douin, 1920.[3]

I primi esemplari furono raccolti il 26 gennaio 1883 nella Georgia del Sud, nella Pinguinbay, dal botanico bavarese Hermann Will, componente della spedizione tedesca in Antartide, durante il primo Anno polare internazionale che si svolse, dal 1° agosto 1882 al 1° settembre 1883, su iniziativa del tenente di vascello della Marina Militare austro-ungarica Carl Weyprecht.[4]

La determinazione dei campioni raccolti fu affidata al briologo tedesco Carl Moritz Gottsche, che li descrisse e li figurò come appartenenti a una specie nuova, assegnata alla famiglia Jungermanniaceae, con il nome di Jungermannia varians.[5]

Secondo la breve descrizione di Gottsche,[6] l'epatica si sviluppa prevalentemente in colonie formando densi cuscinetti o zolle. Il fusticino principale (caulidio) è filiforme, strisciante (reptante), ramificato e ricco di rizoidi (radicoloso). Ha foglioline (fillidi) bilobate, più profondamente quelle apicali, con lobi più o meno appuntiti, a volte arrotondati e, spesso, con lacinie che contornano dorsalmente la porzione basale della lamina fogliare. Di forma simile, ma di dimensioni minori, le foglioline dell'anfigastro.[5]


Dopo il primo riconoscimento come specie nuova dell'epatica scoperta nella Georgia del Sud, degli esemplari simili furono raccolti dal naturalista rumeno Emil Racoviță, lungo lo Stretto di Gerlache, durante l'Expédition antarctique belge del 1897-99 in Antartide e nelle Isole Shetland Meridionali, in quella che fu la prima spedizione belga in Antartide e la prima invernale in assoluto.[7]

Gli esemplari furono determinati dal briologo tedesco Franz Stephani, specialista in epatiche, che li riconobbe come appartenenti alla stessa specie istituita da Gottsche nel 1890. Stephani però ritenne di trasferire la specie al genere Cephalozia , pubblicando la nuova combinazione C. varians (Gottsche) Steph., 1901, che conservava l'epiteto specifico dell'originaria denominazione binomiale di Gottsche.[8]

Stephani fu anche incaricato della determinazione delle epatiche raccolte dal botanico svedese Carl J. Skottsberg nel corso della Schwedischen Südpolar-Expedition 1901-1903, guidata da Otto Nordenskjöld, con la nave Antarctic, al comando del capitano Carl Anton Larsen.[9] Tra queste epatiche, alcune di quelle raccolte nella Cumberland Bay, nella Georgia del Sud, erano della stessa specie di quella istituita da Gottsche.[10] Rivedendo la sua precedente assegnazione, Stephani trasferì la specie al genere Cephaloziella, con la nuova combinazione C. varians (Gottsche) Steph., 1905.[10]

Successivamente, il briologo francese Charles Isidore Douin riesaminò gli esemplari raccolti da Racoviță e determinati da Sthephano e, pur concordando sulla loro assegnazione al genere Cephaloziella, li ritenne appartenenti a una specie distinta che denominò con l'epiteto antarctica. Ma la nuova specie, C. antarctica Douin, 1920, sarebbe stata poi ridotta a sinonimo junior di C. varians.[11]












  1. ^ Cfr. WFO, 2024.
  2. ^ Cfr. Tropicos, 2024a e Gottsche, 1890, p. 452.
  3. ^ Cfr. Tropicos, 2024c.
  4. ^ Cfr. Enrico Mazzoli, Laura De Santis, Mauro Messerotti e Gianguido Salvi, Dai Ghiacci allo Spazio, la storia dell'Ufficiale di Marina Carl Weyprecht e del suo progetto di ricerca scientifica internazionale, in Circolo polare, vol. 3, 1ª ed., Milano, Biblion Edizioni, 2008, pp. 1-314, ISBN 978-88-901444-4-8.
  5. ^ a b Cfr. Gottsche, 1890, p. 452.
  6. ^ La descrizione della nuova specie, redatta in latino da Gottsche, fa parte di una monografia sulle epatiche della Georgia del Sud pubblicata, nel 1890, nel secondo volume dei resoconto scientifici della spedizione tedesca in Antartide del 1882-83.
  7. ^ Cfr Édouard Louis Trouessart, Zoologie: Acariens libres (Trombididae, Eupodidae, Gamasidae) (PDF), in Résultats du voyage du S. Y. Belgica en 1897-1898-1899 sous le commandement de A. De Gherlache De Gomery. Rapports scientifiques, vol. 11, Anvers, J. E. Buschmann, 20 ottobre 1903, p. 3.
  8. ^ Cfr. Franz Stephani, Botanique: Hépatiques, a cura di Commission de la Belgica, collana Résultats du voyage du S.Y. Belgica en 1897-1898-1899 : sous le commandement de A. de Gerlache de Gomery. Rapports scientifiques publiés aux frais du gouvernement belge, sous la direction de la Commission de la Belgica, R3, Anvers, Impr. J.E. Buschmann, 1º settembre 1901, p. 5, DOI:10.5962/bhl.title.2170.
  9. ^ Cfr. Robert K. Headland, Chronological List of Antarctic Expeditions and Related Historical Events, 1ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1989, pp. 225-227.
  10. ^ a b Cfr. Stephani, 1905, p. 4.
  11. ^ Cfr. Ochyra et al., 2000, p. 82.
  • Carmine Colacino, Versione italiana annotata del Glossarium Polyglottum Bryologiae, in Delpinoa, vol. 47, Napoli, Orto botanico di Napoli, ottobre 2007, pp. 57-110.
  • Halina Bednarek-Ochyra, Jiří Váňa, Ryszard Ochyra, & Ronald Ian Lewis Smith, The Liverwort Flora of Antarctica (PDF), Kraków, Poland, Polish Academy of Sciences, Institute of Botany & Ryszard Ochyra, 17 ottobre 2000, pp. 1-258, DOI:10.2307/1224537, ISBN 83–85444–74–2.
  • Ryszard Ochyra, Ronald Ian Lewis Smith & Krystyna Halina Bednarek-Ochyra, The Illustrated Moss Flora of Antarctica, Ill. Moss Fl. Antarctica, Cambridge, U.K., Cambridge University Press, 2008, pp. xvii + 685.
  • Carl Moritz Gottsche, Die Lebermoose Süd-Georgiens, in Georg Balthasar von Neumayer, Die deutschen Expeditionen und ihre Ergebnisse: die Internationale Polarforschung 1882 - 83. Beschreibende Naturwissenschaften in einzelnen Abhandlungen. Die internationale Polarforschung 1882 - 1883, vol. 2, Berlin, A. Asher & Co., 1890, pp. 449-454, tab. I-VIII.
  • Franz Stephani, Hepaticae Gesammelt von C. Skottsberg. Während der Schwedischen Südpolarexpedition 1901-1903, in Otto Nordenskjöld, Wissenschaftliche Ergebnisse der Schwedischen Südpolar-Expedition 1901-1903, 4, Botanik, Stockholm, Lithographisches Institut des Generalstabs, 1905, pp. 1-11, DOI:10.5962/bhl.title.6756.

Voci correlate

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  • Flora e fauna antartica

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