Pedro Almodóvar

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Pedro Almodóvar con il Leone d'oro al miglior film all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore sceneggiatura originale 2003

Pedro Almodóvar Caballero (AFI: [ˈpeðɾo almoˈðoβaɾ kaβaˈʝeɾo]; Calzada de Calatrava, 25 settembre 1949[1][2]) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e musicista spagnolo.

Dai tardi anni Ottanta del XX secolo è considerato il regista più popolare del cinema spagnolo, rinomato anche a livello internazionale. Nel corso della sua carriera è stato premiato con due Premi Oscar, cinque premi BAFTA, due Golden Globe e altrettanti Emmy Awards e due Leoni d'oro alla Mostra internazionale d'arte cinematografica, di cui uno alla carriera nel 2019 e uno al miglior film nel 2024.

Pedro Almodóvar alla Mostra del cinema di Venezia del 1988

Nasce a Calzada de Calatrava, nella Castiglia-La Mancia, il 25 settembre del 1949. All'età di otto anni si trasferisce con la famiglia in Estremadura, dove studia presso i frati Francescani e Salesiani. A sedici anni si trasferisce a Madrid per studiare alla Scuola Nazionale di Cinema. Lavora per dodici anni nella società Telefónica e contemporaneamente si interessa di cinema e di teatro d'avanguardia, prendendo parte come membro del gruppo teatrale Los Goliardos. Nello stesso periodo si dedica alla pubblicazione di fumetti e racconti in riviste underground. Nei primi anni ottanta gira anche i suoi primi lungometraggi.

Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio è il suo film di esordio nel 1980 (ma aveva girato anche un primo film lungo in Super 8 due anni prima). È seguito nel 1982 da Labirinto di passioni, nel 1983 da L'indiscreto fascino del peccato e nel 1984 da Che ho fatto per meritare questo. In questi film si trovano storie surreali, personaggi eccentrici e il regista alterna il registro drammatico con quello comico, la tragedia e la parodia.[3]. Con Matador del 1986 e La legge del desiderio del 1987 inizia a definirsi la componente melodrammatica del suo cinema, pur sempre venata di toni ironici.

Donne sull'orlo di una crisi di nervi del 1988 ottiene la consacrazione a livello internazionale, coronata da una nomination agli Oscar e da una lunga lista di premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Il film rappresenta una mirabile sintesi del cinema di Almodovar degli anni ottanta.[4] Seguono negli anni novanta alcuni importanti realizzazioni come Il fiore del mio segreto, Carne tremula e Tutto su mia madre nei quali si vanno definendo i caratteri peculiari della sua poetica: il rapporto fra arte e vita, la diversità sessuale, l'amore come malattia e salvezza.[5]

Pedro Almodóvar insieme a Tim Burton nel 2008

Gli anni duemila

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Anche negli anni duemila Almodóvar realizza opere importanti e incisive in cui dimostra di aver raggiunto una straordinaria padronanza della narrazione cinematografica. Nel 2003 ottiene un Oscar per la migliore sceneggiatura originale, per Parla con lei. Il successo di pubblico continua col suo film del 2004 La mala educación. Del 2011 è il film La pelle che abito, presentato anche questo in concorso a Cannes ed ispirato da un romanzo di Thierry Jonquet. Nel 2019, alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, riceve il Leone d'oro alla carriera.[6]

Pedro Almodóvar è dichiaratamente ateo[7] e omosessuale[8]. Inoltre, nella sua biografia-intervista Tutto su di me (Conversations avec Pedro Almodóvar), scritta da Frédéric Strauss e pubblicata nel 2008, si dichiara contrario alla psicoanalisi.

Stile e influenze

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Nonostante gli studiosi delle opere di Almodovar non risultino essere in totale accordo tra loro, è possibile ricondurre le opere di Almodovar a quattro tappe stilistiche:

  1. Tappa sperimentale: film come Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, Labirinto di passioni, Che ho fatto io per meritare questo?
  2. Tappa di perfezionamento stilistico: La legge del desiderio, Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Légami!, Kika - un corpo in prestito
  3. Tappa sociale: Il fiore del mio segreto, Parla con lei, Tutto su mia madre, La mala educación
  4. Tappa introspettiva: La pelle che abito, Volver - Tornare, Gli amanti passeggeri, Julieta, Dolor y gloria

Oggi Almodovar, senza rinunciare alla rappresentazione delle realtà marginali della società, caratteristica principale delle sue pellicole d'esordio, sviluppa trame principalmente basate sulle passioni e i sentimenti, sempre più sofisticate e "colorate", con un'abbondanza di elementi scandalistici e provocatori. Temi tipici del regista sono i rapporti fra donne, l'ambiguità sessuale, l'amore e la passione omosessuale (spesso trattata con tocco ironico e autoironico), la critica alla religione.

I registi che hanno influenzato l'opera di Almodóvar sono Luis Buñuel, Rainer Werner Fassbinder, Federico Fellini e Marco Ferreri. Tra gli attori ispanici che più frequentemente hanno lavorato con lui, si annoverano Carmen Maura, Marisa Paredes, Penélope Cruz, Cecilia Roth, Victoria Abril, Antonio Banderas, Rossy de Palma, Chus Lampreave e Javier Bardem.

Opere letterarie parziali

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Regista e sceneggiatore

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Lungometraggi

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Cortometraggi

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  • Film político (1974)
  • Dos putas, o historia de amor que termina en boda (1974)
  • El sueño, o la estrella (1975)
  • Homenaje (1975)
  • La caída de Sódoma (1975)
  • Blancor (1975)
  • Sea caritativo (1976)
  • Muerte en la carretera (1976)
  • Sexo va, sexo viene (1977)
  • Salomé (1978)
  • Tráiler para amantes de lo prohibido! (1985)
  • La concejala antropófaga (2009)
  • The Human Voice (2020)
  • Strange Way of Life (2023)

Riconoscimenti

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Onorificenze spagnole

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Onorificenze straniere

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Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«50º anniversario del Festival di Cannes.»
— Cannes, 11 maggio 1997[11]
  1. ^ "Pedro Almodovar." Encyclopedia of World Biography. Thomson Gale. 2004. Encyclopedia.com. 2 Jan. 2010
  2. ^ Book of Members, 1780-2010: Chapter A (PDF), su amacad.org, American Academy of Arts and Sciences. URL consultato il 15 aprile 2011.
  3. ^ Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Marsilio, Venezia 2007, pag. 293.
  4. ^ N. Vidal, El cine de Pedro Almodóvar, Madrid 1988.
  5. ^ A. Yarza, Un caníbal en Madrid: la sensibilidad camp y el reciclaje de la historia en el cine de Pedro Almodóvar, Madrid 1999.
  6. ^ Pedro Almodóvar Leone d’Oro alla carriera, su labiennale.org, 29 agosto 2019. URL consultato il 4 settembre 2024.
  7. ^ cfr. l'articolo-intervista del 06/08/2009 sul periodico spagnolo "Publico es".
  8. ^ Pedro Almodóvar, su oneequalworld.com, 10 giugno 2013. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2018).
  9. ^ Bollettino Ufficiale di Stato
  10. ^ Acta, su fpa.es.
  11. ^ Déclaration de M. Hervé de Charette, ministre des affaires étrangères et interview à France-Inter, sur le soutien au cinéma français et sur les carrières de MM. Pedro Almodovar, Robert de Niro et André Téchiné, Cannes le 11 mai 1997., su discours.vie-publique.fr. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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