Fondato il primo novembre 1897, l'USG è uno dei club belgi più vincenti a livello nazionale, essendosi aggiudicato per undici volte il campionato belga, tre volte la coppa nazionale ed una volta la supercoppa nazionale. Tra la fine degli anni 1890 e gli anni 1960, il club era considerato uno dei migliori in Belgio, con risultati positivi anche nelle competizioni europee, tuttavia nel 1973 il club retrocesse in seconda divisione ed entrò in un periodo di declino, durante il quale, nel 1980, la squadra retrocesse nella quarta divisione belga. Dopo decenni di militanza nelle serie inferiori, nel 2021 l'Union è tornata nella massima divisione e negli anni successivi ha sempre raggiunto i play-off scudetto.
Il club venne fondato il 1º novembre 1897[1] e si affiliò alla UBSSA, la società belga organizzatrice del campionato di calcio[2]. Dopo aver giocato nel raggruppamento del Brabante della seconda serie, nel 1901 conquistò la promozione nella massima serie nazionale, facendo il suo esordio con un terzo posto finale nella stagione 1901-1902[2]. Al termine della stagione 1903-1904 arrivò la prima vittoria del campionato belga, seguita da altre tre nei tre anni successivi. All'interruzione dei campionati a causa della prima guerra mondiale, l'Union Saint-Gilloise aveva già vinto il campionato belga per 7 volte in dieci anni, dei quali due dopo aver vinto lo spareggio promozione[2]. Nel 1910 vinse lo spareggio per il titolo contro l'FC Brugeois[3], mentre nel 1910 superò il Daring Bruxelles nello spareggio[4], in una delle sfide che caratterizzò il campionato belga in quegli anni. In quegli stessi anni vinse due edizioni consecutive della Coppa del Belgio e prese parte allo Challenge international du Nord, una competizione tra club del centro-nord Europa, vincendo la competizione in tre edizioni[5].
Nel 1919 il club spostò il campo da gioco all'interno del parco Duden nel vicino comune di Forest, inaugurandolo il 14 settembre 1919 con un'amichevole contro il club italiano del Milan alla presenza del principe Carlo[6]. Lo stadio venne allargato e ammodernato nel corso del decennio successivo, arrivando fino a una capienza di 25 000 spettatori, coi maggiori lavori culminati nel 1926 secondo lo stile dell'art déco[6]. Nel 1920 ottenne dalla federazione belga la matricola numero 10[2]. Ben 7 giocatori della nazionale belga vincitrice della medaglia d'oro nel torneo di calcio ai Giochi Olimpici di Anversa 1920 erano giocatori dell'Union Saint-Gilloise[2]. Nel 1923 il club ottenne il suffisso "Royale", concesso ai club con almeno 25 anni di storia.
Nel corso degli anni trenta si consolidò la rivalità col Daring Club, che assunse una notorietà tale da fare da sfondo all'opera teatrale Bossemans et Coppenolle, ambientata nella Bruxelles degli anni trenta[7]. L'Union vinse il campionato belga per tre stagioni consecutive tra il 1932 e il 1935 e in quel triennio inanellò una serie di 60 partite consecutive senza sconfitte, tanto da venire rinominato Union60[7]. La serie prese il via l'8 gennaio 1933 col pareggio casalingo per 3-3 contro il Lierse e si concluse il 7 febbraio 1935 con la vittoria per 7-0 sul Cercle Bruges, passando attraverso l'intera stagione 1933-1934, che la squadra, guidata da Jules Pappaert, concluse da imbattuta[2]. La serie di 60 partite senza sconfitte venne interrotta il 10 febbraio 1935 con una sconfitta per 2-0 proprio contro gli storici rivali del Daring Club[7].
Negli anni successivi le prestazioni dell'Union iniziarono a calare, finché arrivò la retrocessione in Division 1, la seconda serie nazionale, per la prima volta al termine della stagione 1948-1949[8]. La permanenza in Division 1 durò due sole stagioni con l'Union che ottenne la promozione in massima serie. Nel corso degli anni cinquanta il campionato belga vide l'Anderlecht iniziare a imporsi come nuova dominatrice e l'Union conquistò il terzo posto nella stagione 1955-1956 come miglior risultato ottenuto dalla fine degli anni trenta e come migliore prestazione per i successivi vent'anni di presenza in massima serie. L'Union partecipò alla seconda edizione della Coppa delle Fiere sul finire degli anni cinquanta, raggiungendo le semifinali della competizione, venendo sconfitto dagli inglesi del Birmingham City[9], ma dopo aver eliminato gli italiani della Roma nei quarti di finale[10]. Nell'edizione successiva della competizione fu proprio la Roma ad eliminare i belgi già agli ottavi di finale[11]. Negli anni successivi l'Union prese parte alla Coppa delle Fiere in altre tre occasioni, senza andare oltre gli ottavi di finale.
Al termine della stagione 1972-1973 l'Union venne retrocesso in Division 2, retrocedendo in Division 3 due anni dopo. Negli anni successivi l'Union alternò campionati in seconda e in terza divisione, arrivando anche a disputare due stagioni consecutive in Division 4, quarto livello nazionale, nel biennio 1981-1983[10]. Nel 1984 con due promozioni consecutive il club tornò in Division 2 e cambiò la propria denominazione in Royale Union Saint-Gilloise. Negli anni novanta, invece, l'Union rimase in Division 3, eccetto un'unica presenza in Division 2. Nel 2004 il club tornò nella seconda serie nazionale, rimanendovi per quattro stagioni di fila prima di retrocedere nuovamente in terza serie. Nel 2015 l'Union ritornò in Division 2 e, quindi, nel calcio professionistico[10]. Negli anni successivi l'Union mantenne la categoria, partecipando alla Division 1B, nuova seconda divisione nazionale istituita con la riforma del 2016. Nella stagione 2018-2019 il club ottenne un importante risultato in Coppa del Belgio, raggiungendo le semifinali dopo aver eliminato l'Anderlecht ai sedicesimi di finale e il Genk ai quarti, per poi venire eliminato dal Malines[12]. La stagione 2020-2021 vide la squadra gialloblù prendere la testa della classifica dopo il primo quarto di campionato e mantenerla fino alla fine. In tal modo con cinque giornate di anticipo fu ottenuta la promozione in Division 1A: il club tornò così in massima serie dopo 48 anni di assenza[13]. A sorpresa, da neopromossa, ottenne il primo posto nella stagione regolare con 77 punti, guadagnando un posto per la poule scudetto. Tuttavia nei play-off l'Union non riuscì a confermare la posizione, finendo dietro al Brugge, ma comunque qualificandosi alla UEFA Champions League (preliminari) per la prima volta nella sua storia e, per una competizione internazionale, per la prima volta dopo 66 anni. Tuttavia, nei preliminari, verrà eliminata dai Rangers Glasgow dopo aver vinto l'andata 2-0 e perso 3-0 la gara di ritorno, retrocedendo quindi in Europa League dove supera il girone da prima in classifica, eliminando successivamente l'Union Berlino (già affrontato nel girone) agli ottavi per poi venire eliminata dal Bayer Leverkusen. In campionato l'Union SG lotta per la vittoria fino all'ultima giornata, dove la sconfitta per 3-1 contro il Brugge patita nei minuti di recupero farà scivolare il titolo dalle mani dei gialloblù (vincerà l'Anversa), che termineranno terzi a un punto dalla vetta. L'annata seguente si insedia in panchina l'ex Genoa Alexander Blessin e l'Union disputa un turno di campionato impeccabile, terminando al primo posto. Tuttavia, nei playoff campionato l'Union dilapida il vantaggio in favore sempre del Brugge, che vince dunque la Pro League con un punto di vantaggio. In Europa League, l'Union termina terzo nel girone dietro a Liverpool e Tolosa, retrocedendo in Conference, dove elimina agli spareggi il più quotato Eintracht Francoforte prima di venire sconfitto dal Fenerbahce agli ottavi.
Il finale di campionato vede la squadra arrivare seconda, ma il 2024 diventa un anno memorabile per la conquista della Coppa del Belgio (1-0 contro l'Anversa) e la Supercoppa belga (2-1 ai danni del Club Brugge), incrementando così il palmares dopo 89 anni di attesa.
^(FR) Eric Willeaume, Storia della Royale Union Saint-Gilloise, su rusg.brussels. URL consultato il 14 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2022).