Coordinate: 41°55′32.81″N 12°24′57.95″E

Primavalle

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Q. XXVII Primavalle
Cortile di edilizia popolare d'abitazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma XIII
Municipio Roma XIV
Data istituzione13 settembre 1961
Codice227
Superficie4,97 km²
Abitanti71 476 ab.
Densità14 391,33 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Primavalle
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma XIV
Data istituzione30 luglio 1977
Codice19B
Superficie4,18 km²
Abitanti56 365 ab.
Densità13 484,45 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Primavalle è il ventisettesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXVII.

Il toponimo indica anche la zona urbanistica 19B del Municipio Roma XIV di Roma Capitale.

Geografia fisica

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Si trova nel quadrante ovest-nord-ovest della città, all'interno del Grande Raccordo Anulare, tra la via di Boccea a sud e via Trionfale a nord.

Il quartiere confina:

La zona urbanistica confina:

In epoca pre-romana tutta l'area a destra del Tevere era sotto il dominio degli Etruschi, la cui città più meridionale era Veio. Gli etruschi avevano in questa zona i cosiddetti Septem pagi, dei villaggi fortificati che sono stati attaccati e conquistati dalla nascente città di Roma nei suoi primi anni di espansione.

Alcuni ritrovamenti archeologici, come un dolio di grandi dimensioni rinvenuto alla Pineta Sacchetti nel 1912[6] e una struttura termale in via Pietro Bembo di pertinenza di una villa rustica[7], fanno ipotizzare agli storici che l'area fosse abitata sin dal I secolo d.C. con presenza perlopiù di fattorie e fondi agricoli che rifornivano il mercato dell'Urbe. Si segnala anche una porzione di acquedotto costruito dall'imperatore Traiano nel 109 d.C., fatto restaurare da papa Paolo V nel XVII secolo, ed oggi inglobato nelle nuove costruzioni e in buona parte interrato.[8] In epoca Romana l'area attualmente occupata dal quartiere ricadeva entro il quinto miglio da Roma, una linea ipotetica entro la quale venivano celebrate delle importanti feste rurali.[9]

La zona venne abbandonata con il declino dell'Impero Romano e per molti secoli rimase praticamente disabitata, di proprietà del Capitolo di San Pietro in Vaticano. Tra il 1505 e il 1509 questi divise l'enorme territorio che faceva parte dell'agro romano in otto tenute tra cui risultano le Tenute di Torrevecchia e la Tenuta di Primavalle. Il toponimo Torrevecchia risale al XIV secolo, mentre il toponimo Primavalle compare nella Mappa della Campagna romana al tempo di Paolo III del 1547 di Eufrosino Della Volpaia e in altre mappe antiche.[10]

Tutta l'area era utilizzata dai nobili come tenuta di caccia, come si evince ad esempio da una guida redatta nel 1548 da Domenico Boccamazza, guardiacaccia del Papa, che descrisse un itinerario che comprendeva un'ampia area compresa tra la Pineta Sacchetti e l'attuale Torresina.[11]

Piazza Pio IX nel 1978 prima della realizzazione dell'ampia area pedonale centrale (fotogramma tratto dal film Non contate su di noi).

Epoca moderna

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In seguito alle "Leggi di liquidazione dell’asse ecclesiastico" promulgate nel 1866 e 1867, il Capitolo di San Pietro nel 1875 cedette il territorio di Torrevecchia ai privati, i quali tuttavia non urbanizzarono la zona, che rimase rurale fino alla prima metà del XX secolo.[12]

Nel 1923 la S.A.L.B.A. (Società Anonima Laziale di Bonifica Agraria). acquistò dal Vaticano l'antica tenuta di Primavalle e cominciò ad urbanizzare parte del territorio: nell'area a ridosso della Pineta Sacchetti sorsero così dei villini immersi nel verde, frammisti ad orti e ad edifici più modesti di carattere rurale. Parallelamente alla strada omonima (chiamata all'epoca "via del Pidocchio")[13] esistevano già il Casale di Primavalle, la Vaccheria di Primavalle e la piazza di Primavalle (nel 1956 rinominata piazza Pio IX), unite fra loro dalla lunghissima via di Primavalle (nel 1956 divisa in via Cardinale Garampi, via Cardinal Passionei e via Pio IX) che le collegava a via Boccea.[14] Si prevedeva per l'area uno sviluppo da "Città giardino" che non è poi avvenuto in quanto nel secondo dopoguerra si è proceduto alla costruzione di palazzi a più piani che hanno stravolto l'aspetto originario della zona.[15]

Nel 1923, riadattando e ristrutturando il vecchio Casale di Primavalle in disuso, posto oltre il Forte Braschi, le Suore della Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio della beata Celestina Donati fondarono "l'Oasi di Primavalle" che accoglieva bambine tra i 3 e i 10 anni, figlie di detenuti ed orfane; col tempo l'edificio divenne anche una scuola.[16] In seguito altre congregazioni religiose vi posero degli istituti, come le suore Orsoline di Madre Urszula Ledóchowska ma soprattutto l'Opera Don Calabria che, già chiamata a reggere la chiesa di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti, con Padre Isaia Filippi costruì nel 1933 la piccola chiesa di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle (ristrutturata e ampliata negli anni 50) nell'attuale piazza Clemente XI.

Largo Federico Borromeo

Negli stessi anni iniziò l'edificazione delle borgate ufficiali del fascismo, per accogliere la popolazione allontanata dal centro di Roma, a seguito del PRG del 1931 per la realizzazione delle grandi arterie stradali. Una di esse, separata dall'insediamento sorto vicino alla Pineta Sacchetti dal lungo fosso poi rinominato via Mattia Battistini, venne posta su un ampio poggio e, denominata Primavalle, assorbì gli insediamenti di casupole esistenti sfruttando la scarsa viabilità già costituita. Gli abitanti, circa 5000 persone, erano in buona misura sfollati provenienti dalla zona di via della Conciliazione (in fase di apertura con la demolizione della spina di Borgo), Porta Metronia, Monte Caprino e via dei Fori Imperiali[17][18]. La nuova borgata riordinò anche la precaria situazione di molti braccianti agricoli delle vicine tenute Fogaccia e della Porcareccia sistemati in baracche che già negli anni venti avevano suscitato nel Governatorato preoccupazioni di carattere igienico e sociale.

L'edificazione del nuovo insediamento fu iniziata ufficialmente a partire dal 1936 dall'Istituto Fascista Case Popolari. In precedenza il Governatorato di Roma aveva costruito un dormitorio pubblico (che attualmente ospita la Biblioteca Comunale ed alcune strutture municipali) da affiancare alle casette costruite autonomamente dagli abitanti con materiali di fortuna e prive di ogni servizio. Primavalle era collocata in una zona in gran parte isolata dal centro cittadino, come le altre borgate ufficiali, con l'aggravante di collegamenti difficoltosi per la presenza delle depressioni che le diedero il nome.

La borgata venne inaugurata ufficialmente nel 1939 e si sviluppava lungo l'asse viario centrale di Via della Borgata di Primavalle (oggi via Federico Borromeo)[17], con una struttura lineare ed un'architettura economica ed essenziale che in alcuni edifici si ricollegava al Razionalismo. Caratteristiche della nuova borgata sin dalla costruzione erano l'estrema povertà degli abitanti e la carenza di servizi pubblici soprattutto per i collegamenti con il centro della città, situazione che si è protratta per molti anni dopo il secondo dopoguerra.

Tratto iniziale di Via di Torrevecchia, nella parte nord del quartiere

Il quartiere venne completato negli anni cinquanta e sessanta, con la costruzione di nuove case popolari a cui si affiancano numerosi palazzi privati. Nel 1959 viene realizzata nella piazza Capecelatro la chiesa di Santa Maria della Salute. Il nucleo originario della borgata andrà ad assumere sempre più un ruolo di centralità nei confronti delle aree limitrofe, caratterizzate da uno sviluppo edilizio privato disorganizzato, soprattutto su via dei Monti di Primavalle e verso via di Torrevecchia. Difatti, negli anni 50 e 60 inizia a svilupparsi quest'ultima zona, che fino ad allora era rimasta una zona rurale, con la costruzione di edifici a più piani e con una scarsa regolamentazione a livello urbanistico. Risale a quell'epoca il problema della viabilità del quadrante, caratterizzato da strade strette, dall'assenza di adeguati parcheggi e da scarse aree verdi.

Nel 1961 la borgata omonima e l'abitato di Torrevecchia vengono inclusi nel nuovo Quartiere Primavalle, con delibera del Commissario Straordinario n. 2453 del 13 settembre 1961, estraendolo dal territorio del suburbio S. X Trionfale. Vi venne inclusa anche la zona vicino alla Pineta Sacchetti che non era stata edificata dal fascismo, come abbiamo visto, ma si era sviluppata autonomamente, anche qui senza un'adeguata regolamentazione.

Tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli anni ottanta si assiste ad alcuni interventi di riqualificazione che determineranno l'attuale assetto[17]. Negli anni successivi si costruiscono nuove abitazioni popolari sulla via Torrevecchia e negli anni duemila si procede alla ristrutturazione di quelle originarie. Con il tempo la borgata si è saldata al resto della città ed oggi è una zona semi-periferica di Roma.

Una peculiarità di Primavalle è la realizzazione dei cosiddetti "scioperi alla rovescia". Di fronte all'inerzia delle istituzioni i cittadini realizzarono strutture necessarie alla vivibilità della borgata. Esempio tipico è la realizzazione a proprie spese e lavorando nei giorni festivi di alcune strade di collegamento con via della Pineta Sacchetti sin dagli anni 50, come via del Forte Braschi[19] e via dei Monti di Primavalle.

Data la situazione di disagio economico di gran parte della popolazione, alimentata anche da consistenti flussi migratori di persone in cerca di fortuna che hanno popolato la borgata tra gli anni 50 e 70, la zona è stata nel tempo, e in parte lo è tuttora, luogo di microcriminalità specializzata soprattutto nello spaccio di stupefacenti.[20] Inoltre, durante i cosiddetti "anni di piombo" è stata teatro spesso di scontri violenti tra opposte fazioni politiche.

Piazza Clemente XI con la storica fontana
  • Con delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921, venne istituito il suburbio S. X Trionfale.
  • Nel maggio del 1938 furono inaugurati i primi 20 edifici a est di via della Pineta Sacchetti, istituita su proposta al Consiglio Comunale 201 del 21 luglio 1920.
  • Il 29 marzo 1939 la principessa Maria José di Savoia visita la "fiorente borgata", così definita dalle cronache dell'epoca.
  • Nel 1944 l'insurrezione antitedesca interessa i quartieri di Primavalle, Ottavia, Monte Mario, Monte Arsiccio; perdono la vita un uomo e due bambini.
  • Il 10 maggio 1952 il ministro Aldisio, il sindaco di Roma Salvatore Rebecchini e il vescovo Clemente Micara posano la prima pietra per la costruzione di altri 6 edifici, sul terreno donato dal principe Lancellotti, è presente alla cerimonia il figlio.
La casa dove avvenne il Rogo di Primavalle, in cui morirono i fratelli Mattei
  • Il 31 gennaio 1953 il sindaco di Roma Rebecchini ed il vescovo Micara inaugurano la derivazione dell'acquedotto del Peschiera. La fontana al centro di Piazza Clemente XI, inaugurata per l'occasione, è di origine incerta, in quanto non si sa se fosse un manufatto creato per l’occasione, o l’imitazione di una fontana che rimase a Borgo, o il riciclaggio d’una fontana di Borgo .[21] In alcuni filmati d'epoca fascista durante l'inaugurazione di una scuola si scorge una fontana molto simile a quella della piazza:[22] la scuola all’aperto Principe di Piemonte in via Nicola Salvi, vicino al Colosseo, è stata demolita nel 1940.[20]
  • Negli anni cinquanta divenne tristemente famosa per l'uccisione di una ragazzina, Annarella Bracci, di cui inizialmente fu accusato il bracciante Lionello Egidi. Le cronache nazionali seguirono il caso con trepidazione in quanto l'omicidio avvenne in un ambiente estremamente degradato e povero. Egidi fu poi riconosciuto innocente dalla giustizia e il delitto non è stato mai risolto.
  • Nel 1953, il regista Roberto Rossellini gira nella borgata alcune scene del film "Europa '51" con Ingrid Bergman. Le scene erano quelle in cui veniva ritratto il disagio sociale delle borgate romane nel dopoguerra ed alcune comparse erano ragazzi e bambini realmente abitanti nella zona, seguendo il concetto alla base del neorealismo. Altri film vengono girati negli anni successivi nel quartiere, anche in anni recenti, spesso mostrando solo il lato più degradato.
  • Il 16 aprile 1973 avvenne il rogo di Primavalle. Nella notte alcuni aderenti a Potere Operaio versarono liquido infiammabile sulla porta della casa del segretario della sezione di Primavalle del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, Mario Mattei. L'incendio distrusse l'appartamento e due dei figli del Mattei, Virgilio di 22 anni e Stefano di 8 anni, morirono carbonizzati.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle
Chiesa di Santa Maria della salute

Architetture religiose

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Parrocchia eretta il 10 febbraio 1973 con il decreto di Sua Eminenza Monsignor Ugo Poletti "Quotidianis curis". Il territorio è stato desunto da quello della parrocchie di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle e di Santa Maria della Salute a Primavalle.
Chiesa rettoria della parrocchia di Santa Maria della Presentazione, officiata in Rito Orientale.
Murales in via Federico Borromeo

Nel quartiere sono stati ambientati diversi film, spesso mostrando il lato più degradato del quartiere, come ad esempio:

Geografia antropica

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Nel territorio del quartiere Primavalle si estendono, in varia misura, oltre l'omonima zona 19B, anche le zone urbanistiche 19D Santa Maria della Pietà a nord, 18B Val Cannuta a sud e 18C Fogaccia a sud-ovest. Nel quartiere si trova l'area urbana di Torrevecchia. La parte settentrionale del quartiere è nota col nome di "Monte Mario" dal colle su cui insiste e dalla omonima stazione ferroviaria; la parte meridionale è conosciuta invece come "Boccea" dal nome della omonima strada che la delimita.

La zona urbanistica, invece, oltre a ricoprire gran parte del quartiere, si estende anche sul suburbio S. XI Della Vittoria (in piccola parte a nord), e sul suburbio S. X Trionfale a ovest.

Capolinea "Battistini" della linea A delle Metropolitane di Roma

Infrastrutture e trasporti

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È raggiungibile dalle stazioni Battistini e Cornelia.
 È raggiungibile dalla stazione di Monte Mario.

A Primavalle esistono due squadre dilettantistiche storiche: l'A.S. Primavalle Calcio e l'A.S.D. Tanas Casalotti. Quest'ultima è la fusione di tre squadre locali, il San Filippo Neri, il Casalotti Calcio e il Tanas Primavalle[23].

  • Lorenzo Sturiale, Partecipería - la periferia come centro di democrazia - contratto di quartiere a Primavalle, Comune di Roma, 2004.
  1. ^ Separato dalla ferrovia FL3 fino all'intera via Vincenzo Chiarugi fino a via Trionfale, quindi questa fino a via della Pineta Sacchetti.
  2. ^ Separato dalla via della Pineta Sacchetti
  3. ^ Separato dalla circonvallazione Cornelia.
  4. ^ Separato da via di Boccea, nel tratto da piazza dei Giureconsulti all'incrocio con via di Torrevecchia.
  5. ^ Separato da via di Torrevecchia, nel tratto da via di Boccea a via della Valle dei Fontanili, quindi da questa in linea col fosso dei Fontanili fino alla ferrovia FL3.
  6. ^ primavalleinrete, L’eccezionale dòlium di Primavalle-Pineta Sacchetti, su Primavalle in Rete, 9 maggio 2017. URL consultato il 3 novembre 2020.
  7. ^ primavalleinrete, Le terme di Primavalle, su Primavalle in Rete, 17 febbraio 2017. URL consultato il 3 novembre 2020.
  8. ^ primavalleinrete, Gli Acquedotti fra di noi, su Primavalle in Rete, 3 febbraio 2021. URL consultato il 9 aprile 2022.
  9. ^ Primavalle archeologica, in Primavalle in Rete, 14 gennaio 2018. URL consultato il 9 febbraio 2018.
  10. ^ Primavalle-Torrevecchia: antiche carte del territorio (1547-1922), su primavalleinrete.wordpress.com, 3 marzo 2018. URL consultato il 19 marzo 2022.
  11. ^ primavalleinrete, 1548: Caccia alla lepre a Primavalle, su Primavalle in Rete, 3 febbraio 2021. URL consultato il 9 aprile 2022.
  12. ^ primavalleinrete, Primavalle (e Torrevecchia) dal 1875 a oggi, su Primavalle in Rete, 10 febbraio 2017. URL consultato il 6 novembre 2020.
  13. ^ primavalleinrete, Ma cos’è un pidocchio?, su Primavalle in rete, 23 marzo 2017. URL consultato il 14 giugno 2017.
  14. ^ primavalleinrete, Primavalle 1934: vacche, capanne e un po’ di case, su Primavalle in Rete, 12 aprile 2017. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  15. ^ primavalleinrete, Primavalle (e Torrevecchia) dal 1875 a oggi, su Primavalle in Rete, 10 febbraio 2017. URL consultato il 19 giugno 2017.
  16. ^ I casali di Primavalle/1, su primavalleinrete.wordpress.com, 18 febbraio 2017. URL consultato il 19 marzo 2022.
  17. ^ a b c Comune di Roma (PDF), su comune.roma.it.
  18. ^ Romalavoro (PDF) [collegamento interrotto], su romalavoro.net.
  19. ^ Sulla storia della costruzione di via del Forte Braschi si veda qui Archiviato il 13 marzo 2015 in Internet Archive..
  20. ^ a b 2022-02-06 27.Primavalle, su www.vediromainbici.it. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  21. ^ primavalleinrete, L’enigmatica fontana di piazza Clemente XI, su Primavalle in Rete, 1º aprile 2017. URL consultato il 3 novembre 2020.
  22. ^ LA STORIA SEGRETA DELLA FONTANA DI PRIMAVALLE | Nel libro su Primavalle che pian piano sta arrivando nelle edicole e nelle librerie potrete fare una scoperta: la scoperta della storia "segreta" (o... | By Primavalle in rete | Facebook, su www.facebook.com. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  23. ^ Il Tanas Primavalle nacque di fronte al lotto n° 3 di via Federico Borromeo (dove oggi sorge un edificio in cemento grigio dello IACP, sotto il quale c'è l'ufficio postale). Porta il nome di Giuseppe Tanas (abitante di Primavalle) operaio della CGIL e partigiano ucciso durante gli scontri con la Polizia nel dicembre 1947. Il Tanas, fu la squadra rivale della Polisportiva Acli Primavalle, fondato nel 1951 da Padre Cosma Di Mambro, del Terzo Ordine Regolare di San Francesco, parroco della parrocchia di piazza Clemente XI: una bella storia da dopoguerra, alla Guareschi. Altre notizie, qui.

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