Vittoria Ronchey

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Vittoria Ronchey, da nubile Aliberti (Reggio Calabria, 23 settembre 1925Roma, 23 agosto 2022), è stata una scrittrice e traduttrice italiana.

Moglie del giornalista e scrittore Alberto Ronchey nonché madre della bizantinista Silvia, Vittoria Ronchey, insegnante per decenni di Storia e Filosofia nel Licei, fu autrice di romanzi e saggi, tra i quali il noto Figlioli miei, marxisti immaginari, sottotitolo Morte e trasfigurazione del professore, sui ragazzi e il mondo della scuola negli anni del Sessantotto. Tradusse il romanzo La piccola Fadette della scrittrice francese George Sand.

Nel 1992, per il romanzo 1944, fu inserita nella cinquina dei finalisti del Premio Strega.[1] Nel 1996 vinse il Premio Hemingway Lignano Sabbiadoro, sezione Narrativa, per La fontana di Bachcisaray.[2]

È morta nella sua casa di Roma all'età di 96 anni.[3]

  1. ^ I finalisti, oltre alla Ronchey, furono Vincenzo Consolo, vincitore del premio, Marcello Venturoli, Salvatore Mannuzzo e Carla Cerati. La scrittrice ottenne 64 voti, il secondo punteggio a pari merito con Salvatore Mannuzzo. Fonte: Premio Strega: scelta la cinquina dei finalisti, in Archivio storico del Corriere della Sera, 6 giugno 1992, p. 8. URL consultato il 16 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  2. ^ Fonte: Vittoria Ronchey e Zucconi vincono i premi Hemingway, in Archivio storico del Corriere della Sera, 13 maggio 1996, p. 13. URL consultato il 16 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  3. ^ [1]
  4. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).

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