Utente:Michele859/Sandbox31
La 59ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 5 al 15 febbraio 2009, con il Theater am Potsdamer Platz come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per l'ottavo anno Dieter Kosslick.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film Il canto di Paloma della regista peruviana Claudia Llosa.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato al musicista e compositore Maurice Jarre, al quale è stata dedicata la sezione "Homage",[2] mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata al produttore Günter Rohrbach e ai registi Claude Chabrol e Manoel de Oliveira.[3]
Per la prima volta in questa edizione, uno dei cortometraggi in concorso è stato selezionato per concorrere agli European Film Awards.
Il festival è stato aperto da The International di Tom Tykwer, proiettato fuori concorso.[4]
La retrospettiva di questa edizione, intitolata "70 mm - Bigger Than Life", è stata dedicata ai film realizzati nel formato in 70 millimetri.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«"Un festival contro la crisi", così Dieter Kosslick ha definito la 59ª Berlinale. È diventato un festival cinematografico di eccellenze che, con 270.000 biglietti venduti, ha potuto annunciare nuovi record di spettatori.»
Numero di visitatori: | 486.955 |
Numero di addetti ai lavori: | 15.575 da 136 Paesi |
Numero di giornalisti presenti: | 3.983 da 86 Paesi |
Numero di film proiettati: | 371 |
Numero di proiezioni: | 915 |
I presagi per il 59° Festival Internazionale del Cinema di Berlino non sono andati bene: da quando la crisi economica e finanziaria mondiale ha iniziato a creare scosse nell'estate del 2008 c'è stata una certa insicurezza sull'impatto di questi eventi sulla scena culturale e soprattutto sulle attività del festival della Berlinale. Eppure, quest'anno, non sarebbe stato così male come forse molti avevano temuto.[1]
L'European Film Market (EFM) - il punto di incontro commerciale centrale dell'industria cinematografica è il barometro più sensibile al riguardo - non è stato indenne dagli effetti della crisi, ma è rimasto comunque sorprendentemente stabile considerando la pressione. Oltre al vivace mercato del Martin-Gropius-Bau, l'"EFM Marriott Office and Stands" nell'omonimo hotel a Potsdamer Platz ha debuttato con successo come nuova, seconda sede EFM. Tuttavia, i dibattiti dell'industria EFM hanno visto molte discussioni sulle strategie pertinenti su come l'industria cinematografica potrebbe affrontare i problemi imminenti e le condizioni mutevoli.[1]
In tempi finanziari difficili, ma non solo, la collaborazione tra le case di produzione cinematografica aiuta a creare una nuova prospettiva. Non sorprende quindi che il sesto Mercato di Co-Produzione della Berlinale abbia suscitato tanto interesse e possa trarre un bilancio positivo: 36 progetti da 23 paesi presentati, più di 1.000 meeting di produttori prestabiliti ed eventi diversi e molto frequentati come il Talent Mercato del progetto. Qui, i talenti selezionati sono arrivati direttamente dal Berlinale Talent Campus nel teatro HAU, dove 347 registi di nuova generazione provenienti da 103 paesi si sono incontrati all'insegna del motto "Improvvisamente, è successo tutto: la svolta in primo piano". Insieme al suo team organizzativo e agli innumerevoli esperti, il nuovo direttore del programma Matthijs Wouter Knol non solo ha assicurato un ampio coinvolgimento con "punti di svolta" di ogni tipo, ma anche un'intera serie di incontri stimolanti con esperti, nonché lo scambio e il networking tra i talenti stessi.[1]
La crisi finanziaria si è riflessa anche in molte delle iscrizioni al festival, nel senso ampio di un riflesso (più o meno diretto) delle strutture economiche e sociali esistenti. Il festival è iniziato con il film di apertura di Tom Tykwer The International sulle attività criminali e l'influenza politica dei finanzieri internazionali. Quasi ogni sezione del festival ha visto approcci diversi alle questioni dell'interdipendenza globale e della disuguaglianza economica e sociale.[1]
Infine, il tema ha avuto un ruolo importante nella serie Culinary Cinema: Food, Inc. di Robert Kenner ha esaminato criticamente le macchinazioni delle aziende alimentari globali, riempiendo il Friedrichstadt-Palast, che per la prima volta è servito come nuova sede per gli opulenti eventi di gala della Berlinale Special e le proiezioni ripetute del Concorso.[1]
A parte il Cinema Paris dell'Institut Français come ulteriore nuovo cinema per la sezione Berlinale Special, e il Cosima, in cui è stato presentato il documentario a lungo termine Berlin – Ecke Bundesplatz, il successo del Friedrichstadt-Palast – ora la sede più grande del festival con i suoi 1.750 posti – ha giocato un ruolo importante nell'enorme incremento delle vendite di biglietti rispetto all'anno precedente. (274.112 biglietti contro 240.098 nel 2008). Allo stesso tempo, i dati di vendita sono ovviamente un indicatore dell'attrazione ininterrotta che la Berlinale continua ad avere sul pubblico: "Il festival [...] sostiene l'andare al cinema e, anno dopo anno, quel caso è sentito” (FAZ).[1]
Anche le apparizioni di numerose star hanno contribuito all'attrattiva del festival. Il solo Berlinale Special ha offerto agli appassionati di cinema un contatto visivo diretto con quattro grandi del grande schermo. Celebrità tedesche come Ulrich Tukur (John Rabe), Heike Makatsch (Hilde) e Julia Jentsch e Sebastian Koch, alla cui premiere di Effi Briest ha partecipato anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, si sono affiancate a celebri grandi del cinema internazionale come la star di Hong Kong Aaron Kwok (Empire Of Silver) e Jeff Goldblum e il regista Paul Schrader (Adam Resurrected).[1]
Come espressione del legame speciale di una persona con il festival, nel 2009 sono state presentate tre Berlinale Cameras. I premi per il regista francese Claude Chabrol (Bellamy) e il produttore tedesco Günter Rohrbach (Effi Briest) sono stati annunciati in anticipo, mentre l'onore per il 100 Il regista portoghese Manoel de Oliveira (Singularidades de uma rapariga loura), un anno ancora attivo, è stata una fantastica sorpresa.[1]
Come al solito, la maggior parte delle celebrità del cinema internazionale come Demi Moore, Willem Dafoe, Clive Owen e Keanu Reeves sono state viste sul tappeto rosso della competizione. L'incontro con il pubblico berlinese ha evidenziato ancora una volta una differenza decisiva rispetto ad altri grandi festival cinematografici: “Berlino, in confronto, significa contatto diretto con il pubblico, gli spettatori. Ragazzi esultanti che celebravano l'apparizione della star di "Harry Potter" fuori Babilonia, scene tumultuose che circondano Kate Winslet, Renée Zellweger, Michelle Pfeiffer, che, nonostante le temperature gelide, si sono prese del tempo per dare autografi, star internazionali come Brenda Blethyn e Stephen Frears è venuto nella hall del cinema e ha parlato con i membri del pubblico dopo la proiezione. Quando le star internazionali continuano a dire che amano venire a Berlino, non è solo per la moda della città, i club, le gallerie, ma anche per questo contatto immediato con un pubblico entusiasta e unico” (Tagesspiegel).[1]
Eppure, per quanto il pubblico berlinese fosse entusiasta, non si è materializzato nessun film preferito in Concorso, creando una notevole tensione nell'aria prima della cerimonia di premiazione. Per molti osservatori è stato chiaro fin dall'inizio che “la cerimonia di premiazione di una giuria della Berlinale presieduta da Tilda Swinton sarebbe stata qualcosa di speciale. […] Tra i film in concorso, che non potrebbero essere più diversi, sono emersi vincitori i film più non convenzionali” (Stern). Con La teta asustada, un approccio cinematografico agli eventi traumatici della storia recente del Perù, l'Orso d'oro è andato al secondo lungometraggio della giovane regista Claudia Llosa, realizzato con il sostegno del World Cinema Fund. Il Gran Premio della Giuria è stato assegnato ex aequo alle opere seconde e prime, di grande effetto, Alle anderen di Maren Ade e Gigante di Adrián Biniez, che ha ricevuto anche il premio per la migliore opera prima e il Premio Alfred Bauer ex aequo con Andrzej Tatarak di Wajda.[1]
Il festival ha espresso ancora una volta la sua dedizione alla diversità e all'espressività cinematografica nella somma complessiva delle sue sezioni e serie. Le opere più indipendenti in termini di forma si trovano, come spesso accade, nei Corti Forum e Berlinale. Nella sezione cortometraggi, che quest'anno ha fornito intense esperienze cinematografiche con riferimenti alla storia del cinema e un linguaggio visivo distinto, il 23enne David O'Reilly ha vinto l'Orso d'oro per il suo film d'animazione Please Say Something. Nel Forum, un'attenzione particolare è stata riservata ai film indipendenti statunitensi (come Beeswax o The Exploding Girl) e ai film asiatici, soprattutto coreani e giapponesi (come My Dear Enemy e Deep in the Valley). Il Forum Expanded ha esplorato in molte mostre e opere singole (come quelle di Michael Snow e Johan Grimonprez) la trasgressione dei confini e delle “espansioni” che andavano nella direzione delle arti sperimentali e visive.[1]
Forme espressive non convenzionali, formati di ricerca dell'identità e formazione di identità e narrazioni fantasiose hanno avuto il sopravvento in entrambe le competizioni della Generazione Kplus e 14plus. E mentre il Perspektive Deutsches Kino, sullo sfondo di una forte presenza tedesca al festival, ha lanciato per l'ottava volta uno sguardo ampio sulla generazione emergente di registi di lingua tedesca, il Panorama, l'ex Info-Schau, ha uno sguardo celebrativo a oltre 30 anni di programmazione e 10 anni del Premio del Pubblico Panorama. E così il pubblico ha trovato non solo film di attualità – che trattavano temi come una prospettiva critica sulla globalizzazione alle questioni di genere per rompere con la tradizione e storie di sconvolgimento – ma anche diverse opere storiche che ancora oggi sono sorprendentemente attuali.[1]
Uno sguardo grandioso al passato è stato il fulcro della Retrospettiva 2009. Sotto il titolo “70mm – più grande della vita”, classici e riscoperte in formato 70mm sono stati proiettati sugli schermi di Kino International e Cinestar 8. Il compositore Maurice Jarre, che ha scritto la colonna sonora della produzione in 70 mm di David Lean di Lawrence d'Arabia e La figlia di Ryan, è stato insignito dell'Orso d'oro onorario durante l'Omaggio a lui dedicato. E, infine, la Berlinale ha presentato in occasione del 20° anniversario della caduta del muro di Berlino nel 1989, la serie speciale “Winter adé – cinematic signs of change”. I film, curati da Claus Löser, sono stati prodotti nei paesi dell'ex blocco orientale e nella Repubblica federale di Germania tra il 1977 e il 1989 e prevedevano, a loro modo, l'imminente trasformazione politica.[1]
Questa diversità programmatica di film, forme, storie e temi, nonché l'entusiasmo del pubblico berlinese, hanno contribuito ciascuno alla reazione straordinariamente positiva al 59° Festival Internazionale del Cinema: "Il principio guida dietro questo festival A, ancora politico, è sempre stato quello di riunire i due aspetti essenziali del cinema: trasudare glamour, grandi star e opulenti film narrativi, presentando al contempo un'arte cinematografica sperimentale e ambiziosa, che sperimenta un nuovo linguaggio visivo e mostra la realtà sociale quotidiana disadorna. Quest'anno Berlino è riuscita, ancora una volta, a soddisfare queste aspettative” (Spiegel Online).[1]
After Winter Comes Spring – Serie speciale per il 20° anniversario della caduta del muro
Dopo il Festival, il programma sarà in tournée in tutta la Germania. Per la serie, avviata dalla Deutsche Kinemathek e dalla Fondazione culturale federale tedesca, il curatore e il suo team hanno cercato materiale negli archivi dell'Europa orientale e della Germania. I film provengono da Bulgaria, Germania, Polonia, Romania, Russia, Ungheria e Repubblica Ceca. Includono lungometraggi e documentari, nonché film d'animazione e sperimentali, tutti prodotti tra il 1977 e il 1989, e trasmettono un senso dei cambiamenti radicali a venire. Alcuni dei titoli non sono mai stati mostrati in Germania prima (ad esempio, A kis Valentinó di András Jeles (Ungheria 1979) e Az, Grafinyata (Bulgaria 1989) di Petar Popzlatev. Vera Chytilová, regista del classico ceco della New Wave Sedmikrásky (CSSR 1966), sarà ospite della serie speciale e presenterà il suo film Panelstory aneb Jak se rodí sídlište (CSSR 1979/1981). Piotr Szulkin sarà presente alla prima tedesca della sua parabola di fantascienza sulla vita quotidiana sotto una dittatura: Wojna swiatów - nastepne stulecie (Polonia 1981/83). Alla tavola rotonda, questi due registi si uniranno ai colleghi tedeschi Thomas Heise, Helke Misselwitz, Michael Klier e Rainer Simon per discutere con Claus Löser, curatore della serie, le opzioni artistiche e politiche del cinema in condizioni totalitarie. Rachid Nougmanov, regista di Igla (URSS 1988), uno dei più famosi film di perestrojka, sarà presente alla proiezione del suo film durante la seconda metà del Festival.[7]
Giurie
[modifica | modifica wikitesto][[File:Part of the jury o.jpg|upright=1.7|thumb|Da sinistra i membri della giuria internazionale Alice Waters, Gaston Kaboré e Christoph Schlingensief.
Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Tilda Swinton, attrice (Regno Unito) - Presidente di giuria[8]
- Christoph Schlingensief, drammaturgo, regista e performance artist (Germania)
- Alice Waters, chef, ristoratrice e scrittrice (Stati Uniti)
- Wayne Wang, regista, sceneggiatore e produttore (Stati Uniti)
- Gaston Kaboré, regista, sceneggiatore e produttore (Burkina Faso)
- Isabel Coixet, regista e sceneggiatrice (Spagna)
- Henning Mankell, scrittore (Svezia)
Giuria "Opera prima"
[modifica | modifica wikitesto]- In-Ah Lee, produttrice (Germania)[8]
- Rafi Pitts, regista, sceneggiatore e produttore (Iran)
- Hannah Herzsprung, attrice (Germania)
Giuria "Cortometraggi"
[modifica | modifica wikitesto]- Lars Henrik Gass, direttore del Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen (Germania)[8]
- Arta Dobroshi, attrice (Kosovo)
- Khavn De La Cruz, cineasta, musicista e poeta (Filippine)
Giurie "Generation"
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury/Jugendjury
[modifica | modifica wikitesto]Gli Orsi di cristallo sono stati assegnati da due giurie nazionali, la Kinderjury per la sezione "Kplus" e la Jugendjury per la sezione "14plus", composte rispettivamente da undici membri di 11-14 anni e sette membri di 14-18 anni selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[8]
Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]Nella sezione "Kplus" il Grand Prix e lo Special Prize sono stati assegnati da una giuria internazionale composta dalla produttrice Roshanak Behesht Nedjad (Germania), la regista Dana Nechushtan (Israele), il regista e produttore Greg Childs (Regno Unito), il regista, sceneggiatore e produttore Stephen Lance (Australia) e il regista e pedagogo Petr Koliha (Repubblica Ceca). [8]
Selezione ufficiale
[modifica | modifica wikitesto]In concorso
[modifica | modifica wikitesto]- About Elly (Darbāre-ye Elly), regia di Asghar Farhadi (Iran, Francia)
- Alle Anderen, regia di Maren Ade (Germania)
- Il canto di Paloma (La teta asustada), regia di Claudia Llosa (Perù, Spagna)
- Chéri, regia di Stephen Frears (Regno Unito, Francia, Germania)
- Forever Enthralled (Mei Lanfang), regia di Chen Kaige (Cina, Hong Kong)
- Gigante, regia di Adrián Biniez (Uruguay, Germania, Argentina, Paesi Bassi)
- Happy Tears, regia di Mitchell Lichtenstein (Stati Uniti)
- Katalin Varga, regia di Peter Strickland (Romania, Regno Unito)
- Little Soldier (Lille soldat), regia di Annette K. Olesen (Danimarca)
- London River, regia di Rachid Bouchareb (Regno Unito, Francia, Algeria)
- Mammoth, regia di Lukas Moodysson (Svezia, Danimarca, Germania)
- My One and Only, regia di Richard Loncraine (Stati Uniti)
- L'occhio del ciclone - In the Electric Mist (In the Electric Mist), regia di Bertrand Tavernier (Francia, Stati Uniti)
- Oltre le regole - The Messenger (The Messenger), regia di Oren Moverman (Stati Uniti)
- Rage, regia di Sally Potter (Regno Unito, Stati Uniti)
- Ricky - Una storia d'amore e libertà (Ricky), regia di François Ozon (Francia, Italia)
- Storm, regia di Hans-Christian Schmid (Germania, Danimarca, Paesi Bassi)
- Tatarak, regia di Andrzej Wajda (Polonia)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- Germany 09: 13 Short Films About the State of the Nation (Deutschland 09 - 13 kurze Filme zur Lage der Nation), film collettivo (Germania)
- The International, regia di Tom Tykwer (Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia)
- Notorious B.I.G. (Notorious), regia di George Tillman Jr. (Stati Uniti)
- La Pantera Rosa 2 (The Pink Panther 2), regia di Harald Zwart (Stati Uniti)
- La polvere del tempo (Trilogia II: I skoni tou hronou), regia di Theo Angelopoulos (Grecia, Italia, Germania, Russia, Francia)
- The Reader - A voce alta (The Reader), regia di Stephen Daldry (Stati Uniti, Germania)
- Verso l'Eden (Eden à l'Ouest), regia di Costa-Gavras (Francia, Grecia, Italia)
- La vita segreta della signora Lee (The Private Lives of Pippa Lee), regia di Rebecca Miller (Stati Uniti)
Berlinale Special
[modifica | modifica wikitesto]- Adam Resurrected, regia di Paul Schrader (Germania, Stati Uniti, Israele)
- Bellamy, regia di Claude Chabrol (Francia)
- Berlin - Ecke Bundesplatz, regia di Detlef Gumm e Hans-Georg Ullrich (Germania)[9]
- Empire of Silver (Bai yin di guo), regia di Christina Yao (Cina, Taiwan, Hong Kong)
- Every Little Step, regia di Adam Del Deo e James D. Stern (Stati Uniti)
- In Berlin, regia di Michael Ballhaus e Ciro Cappellari (Germania)
- Pink, regia di Rudolf Thome (Germania)
- Singolarità di una ragazza bionda (Singularidades de uma rapariga loura), regia di Manoel de Oliveira (Portogallo, Spagna, Francia)
- Terra madre, regia di Ermanno Olmi (Italia)
Berlinale Special Gala
[modifica | modifica wikitesto]- An Education, regia di Lone Scherfig (Regno Unito, Stati Uniti)
- Effi Briest, regia di Hermine Huntgeburth (Germania)
- Food, Inc., regia di Robert Kenner (Stati Uniti)
- Hilde, regia di Kai Wessel (Germania)
- It Might Get Loud, regia di Davis Guggenheim (Stati Uniti)
- John Rabe, regia di Florian Gallenberger (Francia, Cina, Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Birth, regia di Signe Baumane (Italia, Stati Uniti)
- Contre-jour, regia di Christoph Girardet e Matthias Müller (Germania)
- Devyat prolyotov vmeste, regia di Aleksandr Karavayev (Russia)
- Diagnosis (Diagnoz), regia di Myroslav Slabošpyc'kyj (Ucraina)
- The Illusion, regia di Susana Barriga (Cuba)
- Jade, regia di Daniel Elliott (Regno Unito)
- Kaïn, regia di Kristof Hoornaert (Belgio)
- A Mango Tree in the Front Yard, regia di Pradeepan Raveendran (Francia)
- Please Say Something, regia di David O'Reilly (Germania, Irlanda)
- The Sea (Havet), regia di Jöns Jönsson (Germania)
- Vu, regia di Leila Albayaty (Belgio)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- 26.4, regia di Nathalie André (Belgio)
- BaDerech Hachutza, regia di Elad Pankovski (Israele)
- Bric-Brac, regia di Gabriel Achim (Romania)
- Buenas intenciones, regia di Ivan Martínez Lomelí (Messico)
- Dish, regia di Brian Krinsky (Stati Uniti)
- The Island, regia di Trevor Anderson (Canada)
- Karai norte, regia di Marcelo Martinessi (Paraguay)
- Laitue, regia di Nicholas Brooks (Regno Unito)
- Mama, L'Chaim!, regia di Elkan Spiller (Stati Uniti, Germania)
- Musafir, regia di B.W. Purba Negara (Indonesia)
- Princess Margaret Blvd., regia di Kazik Radwanski (Canada)
- Der Prinz, regia di Petra Brix (Germania)
- Pure, regia di Jacob Bricca (Stati Uniti)
- Renovare, regia di Paul Negoescu (Germania, Romania)
- The Suffering of Mr. Karpf. - The Birthday (Die Leiden des Herrn Karpf - Der Geburtstag), regia di Lola Randl (Germania)
- Vostok', regia di Jan Andersen (Francia)
Proiezione speciale
[modifica | modifica wikitesto]- Trip to the Wound, regia di Edwin (Indonesia)
Panorama
[modifica | modifica wikitesto]- Absolute Evil, regia di Ulli Lommel (Germania, Stati Uniti)
- All Around Us (Gururi no koto), regia di Ryosuke Hashiguchi (Giappone)
- Ander, regia di Roberto Castón (Spagna)
- Bluebeard (Barbe bleue), regia di Catherine Breillat (Francia)
- The Bone Man (Der Knochenmann), regia di Wolfgang Murnberger (Austria)
- Claustrophobia (Chan mat), regia di Ivy Ho (Hong Kong)
- La contessa (The Countess), regia di Julie Delpy (Francia, Germania, Stati Uniti)
- End of Love (Oi do chun), regia di Simon Chung (Hong Kong, Cina)
- An Englishman in New York, regia di Richard Laxton (Regno Unito)
- Fig Trees, regia di John Greyson (Canada)
- Fucking Different Tel Aviv, film collettivo (Germania, Israele)
- Ghosted, regia di Monika Treut (Taiwan, Germania)
- High Life, regia di Gary Yates (Canada)
- Human Zoo, regia di Rie Rasmussen (Francia)
- La journée de la jupe, regia di Jean-Paul Lilienfeld (Francia, Belgio)
- Kill Daddy Good Night (Das Vaterspiel), regia di Michael Glawogger (Austria, Germania, Francia, Irlanda)
- Laskar Pelangi, regia di Riri Riza (Indonesia)
- El niño pez - Il bambino pesce (El niño pez), regia di Lucía Puenzo (Argentina, Francia, Spagna)
- Nord, regia di Rune Denstad Langlo (Norvegia)
- A North Chinese Girl (Dongbei, dongbei), regia di Zou Peng (Cina)
- Pedro, regia di Nick Oceano (Stati Uniti)
- Rabioso sol, rabioso cielo, regia di Julián Hernández (Messico)
- Rückenwind, regia di Jan Krüger (Germania)
- Russia 88 (Rossiya 88), regia di Pavel Bardin (Russia)
- Schläft ein Lied in allen Dingen, regia di Andreas Struck (Germania)
- Short Cut to Hollywood, regia di Marcus Mittermeier e Jan Henrik Stahlberg (Germania)
- Sólo quiero caminar, regia di Agustín Díaz Yanes (Spagna, Messico)
- Vingança, regia di Paulo Pons (Brasile)
- Welcome, regia di Philippe Lioret (Francia)
- White Lightnin', regia di Dominic Murphy (Regno Unito)
- A Woman's Way (Strella), regia di Panos H. Koutras (Grecia)
- Yang Yang, regia di Yu-Chieh Cheng (Taiwan)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- 575 Castro St., regia di Jenni Olson (Stati Uniti)
- The Casuarina Cove (Tanjong rhu), regia di Junfeng Boo (Singapore)
- The End of the Pig Is the Beginning of the Sausage (Das Ende des Schweins ist der Anfang der Wurst), regia di John Edward Heys (Germania)
- Gevald, regia di Netalie Braun (Israele)
- Queer Sarajevo Festival 2008, regia di Cazim Dervisevic e Masa Hilcisin (Bosnia Erzegovina)
Panorama Dokumente
[modifica | modifica wikitesto]- At Stake, regia di Ucu Agustin, Muhammad Ichsan, Lucky Kuswandi, Iwan Setiawan e Ani Ema Susanti (Indonesia)
- City of Borders, regia di Yun Suh (Stati Uniti)
- Coyote, regia di Chema Rodríguez (Messico)
- Comrade Couture (Ein Traum in Erdbeerfolie), regia di Marco Wilms (Germania)
- Garapa, regia di José Padilha (Brasile)
- The Good American, regia di Jochen Hick (Germania)
- Home from Home (Endstation der Sehnsüchte), regia di Sung Hyung Cho (Germania, Corea del Sud)
- Kashmir: Journey to Freedom, regia di Udi Aloni (Stati Uniti, Israele)
- Kiss the Moon (Chan di chummi), regia di Khalid Gill (Germania, Pakistan)
- Little Joe, regia di Nicole Haeusser (Stati Uniti)
- Off Ways (Elektrokohle (Von wegen)), regia di Uli M. Schüppel (Germania)
- The Shock Doctrine, regia di Mat Whitecross e Michael Winterbottom (Regno Unito)
- Unmistaken Child, regia di Nati Baratz (Israele)
- War and Love in Kabul (Mein Herz sieht die Welt schwarz - Eine Liebe in Kabul), regia di Helga Reidemeister (Germania)
- When You're Strange, regia di Tom DiCillo (Stati Uniti)
- The Yes Men Fix the World, regia di Andy Bichlbaum e Mike Bonanno (Francia, Regno Unito, Stati Uniti)
30 anni di Panorama
[modifica | modifica wikitesto]- Il funzionario nudo (The Naked Civil Servant), regia di Jack Gold (Regno Unito)
- Milk, regia di Gus Van Sant (Stati Uniti)
- Movimenti notturni (Tapage nocturne), regia di Catherine Breillat (Francia)
- Resident Alien, regia di Jonathan Nossiter (Stati Uniti)
- The Times of Harvey Milk, regia di Rob Epstein (Stati Uniti)
10 anni di Panorama Audience Award
[modifica | modifica wikitesto]- Addicted to Acting (Die Spielwütigen), regia di Andres Veiel (Germania)
- L'angolo buio - La segretaria di Hitler (Im toten Winkel - Hitlers Sekretärin), regia di André Heller e Othmar Schmiderer (Austria)
- Berlin Is in Germany, regia di Hannes Stöhr (Germania)
- Blindsight, regia di Lucy Walker (Regno Unito)
- Il giardino di limoni - Lemon Tree (Etz Limon), regia di Eran Riklis (Israele, Germania, Francia)
- Knafayim Shvurot, regia di Nir Bergman (Israele)
- Paper Dolls (Bubot Niyar), regia di Tomer Heymann (Stati Uniti, Israele, Svizzera)
- Solas, regia di Benito Zambrano (Spagna)
- Uneasy Riders (Nationale 7), regia di Jean-Pierre Sinapi (Francia)
- Vai e vivrai (Va, vis et deviens), regia di Radu Mihăileanu (Francia, Israele, Belgio, Italia)
Forum
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- Beeswax, regia di Andrew Bujalski (Stati Uniti)
- Burrowing (Man tänker sitt), regia di Henrik Hellström e Fredrik Wenzel (Svezia)
- Calimucho, regia di Eugenie Jansen (Paesi Bassi)
- Can Go Through Skin (Kan door huid heen), regia di Esther Rots (Paesi Bassi)
- Cea mai fericită fată din lume, regia di Radu Jude (Paesi Bassi, Romania, Francia, Giappone)
- Citizen Juling (Polamuang Juling), regia di Kraisak Choonhavan, Ing K. e Manit Sriwanichpoom (Thailandia)
- The Day After (Eo-tteon-gae-in-nal), regia di Lee Suk-gyung (Corea del Sud)
- Deep in the Valley (Yanaka boushoku), regia di Atsushi Funahashi (Giappone)
- Defamation (Hashmatsa), regia di Yoav Shamir (Israele, Danimarca, Stati Uniti, Austria)
- Dr. Ma's Country Clinic (Ma dai fu de zhen suo), regia di Cong Feng (Cina)
- L'encerclement - La démocratie dans les rets du néolibéralisme, regia di Richard Brouillette (Canada)
- The Exploding Girl, regia di Bradley Rust Gray (Stati Uniti)
- From Arusha to Arusha (D'Arusha à Arusha), regia di Christophe Gargot (Francia, Canada)
- Green Waters (Aguas verdes), regia di Mariano De Rosa (Argentina)
- Help Gone Mad (Sumasshedshaya pomoshch), regia di Boris Khlebnikov (Russia)
- In Comparison (Zum Vergleich), regia di Harun Farocki (Austria, Germania)
- Die koreanische Hochzeitstruhe, regia di Ulrike Ottinger (Corea del Sud, Germania)
- Land of Scarecrows (Heosuabideuleui ddang), regia di Roh Gyeong-tae (Corea del Sud, Francia)
- Letters to the President, regia di Petr Lom (Canada, Francia)
- Love Exposure (Ai no mukidashi), regia di Sion Sono (Giappone)
- Marin Blue, regia di Matthew Hysell (Stati Uniti)
- Members of the Funeral (Jang-rye-shik-eui-mem-beo), regia di Baek Seung-bin (Corea del Sud)
- Mental (Seishin), regia di Kazuhiro Sôda (Giappone, Stati Uniti)
- Meotjin haru, regia di Lee Yoon-ki (Corea del Sud)
- The Mermaid and the Diver (La sirena y el buzo), regia di Mercedes Moncada Rodríguez (Spagna, Messico)
- Mr. Governor (H:r Landshövding), regia di Måns Månsson (Svezia, Finlandia)
- My Only Sunshine (Hayat Var), regia di Reha Erdem (Turchia, Grecia, Bulgaria)
- Naked of Defenses (Muboubi), regia di Masahide Ichii (Giappone)
- Ne me libérez pas, je m'en charge, regia di Fabienne Godet (Francia)
- Pardon My French (Un chat un chat), regia di Sophie Fillières (Francia)
- Rachel, regia di Simone Bitton (Francia, Belgio)
- Semaan Bil Day'ia, regia di Simon El Habre (Libano)
- Sometime in August (Mitte Ende August), regia di Sebastian Schipper (Germania)
- Soundless Wind Chime, regia di Kit Hung (Hong Kong, Svizzera, Germania)
- Sweetgrass, regia di Ilisa Barbash e Lucien Castaing-Taylor (Francia, Regno Unito, Stati Uniti)
- Treeless Mountain (Na-moo-eobs-neun san), regia di So Yong Kim (Stati Uniti, Corea del Sud)
- Winter Silence (Winterstilte), regia di Sonja Wyss (Paesi Bassi)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Araya, regia di Margot Benacerraf (Venezuela, Francia)
- The Beast Stalker (Ching yan), regia di Dante Lam (Hong Kong)
- The Blue Generation (Generasi biru), regia di John de Rantau, Garin Nugroho e Dosy Omar (Indonesia)
- A History of Israeli Cinema (Historia Shel Hakolnoah Israeli), regia di Raphaël Nadjari (Israele, Francia)
- Material, regia di Thomas Heise (Germania)
- Soul Power, regia di Jeffrey Kusama-Hinte (Stati Uniti)
- When It Was Blue, regia di Jennifer Todd Reeves (Stati Uniti, Islanda)
- Die wundersame Welt der Waschkraft, regia di Hans-Christian Schmid (Germania)
Filmmakers contro il razzismo
[modifica | modifica wikitesto]- Affectionately Known as Alex, regia di Danny Turken (Sud Africa)
- Angels on our Shoulders, regia di Andy Spitz (Sud Africa)
- Baraka, regia di Omelga Mthiyane, Riaan Hendricks e Marianne Gysae (Sud Africa)
- The Burning Man, regia di Adze Ugah (Sud Africa)
Due film di John Cook
[modifica | modifica wikitesto]- Langsamer Sommer, regia di Michael Pilz (Austria)
- Schwitzkasten, regia di John Cook (Austria)
Forum Expanded
[modifica | modifica wikitesto]- All Fall Down, regia di Philip Hoffman (Canada)
- Anamnesis, regia di Scott Miller Berry (Canada)
- Double Take, regia di Johan Grimonprez (Belgio, Paesi Bassi, Germania)
- Lunch Break, regia di Sharon Lockhart (Stati Uniti)
- Sense of Architecture, regia di Heinz Emigholz (Germania)
A Horse Is Not a Metaphor
[modifica | modifica wikitesto]- A Horse Is Not a Metaphor, regia di Barbara Hammer (Stati Uniti)
- Sanctus, regia di Barbara Hammer (Stati Uniti)
- Still Point, regia di Barbara Hammer (Stati Uniti)
- Vital Signs, regia di Barbara Hammer (Stati Uniti)
Culture Shock
[modifica | modifica wikitesto]- A Grim Fairy Tale, regia di Bonnie Devine (Canada)
- The Story Of Apanatschi And Her Redheaded Wrestler, regia di Bear Witness (Canada)
- War Pony, regia di Keesic Douglas (Canada)
- Zwei Indianer aus Winnipeg, regia di Darryl Nepinak (Canada)
Ludwig Schönherr
[modifica | modifica wikitesto]- Face I und II, regia di Ludwig Schönherr (Germania Ovest)
- New York. Ein visuelles Arbeitstagebuch, regia di Ludwig Schönherr (Germania Ovest)
- Das Unbekannte Hamburg, regia di Ludwig Schönherr (Germania Ovest)
- Zoom - Dokumentation, regia di Ludwig Schönherr (Germania Ovest)
Sensory Spaces
[modifica | modifica wikitesto]- 16-18-4, regia di Tomonari Nishikawa (Giappone)
- Block B, regia di Chris Chan Fui Chong (Canada, Malesia)
- Dive Into Mankind, regia di Ria Pacquée (Belgio)
- Lint Lent Land, regia di Isabell Spengler (Germania)
- Kröten, regia di Milena Gierke (Germania)
- Out In The Light, regia di Martin Ebner, Katja Eydel e Klaus Weber (Germania)
- Triangulum, regia di Melissa Dullius e Gustavo Jahn (Germania, Egitto, Brasile)
Tre Puccini
[modifica | modifica wikitesto]- Ascolta!, regia di Stephen Dwoskin (Regno Unito, Italia)
- Puccini conservato, regia di Michael Snow (Italia, Canada)
- V2 (Puccini), regia di Christian Lebrat (Francia)
Generation
[modifica | modifica wikitesto]Kplus
[modifica | modifica wikitesto]- Eagle Hunter's Son, regia di René Bo Hansen (Germania, Svezia, Danimarca)
- Gagma napiri, regia di George Ovashvili (Georgia, Kazakistan)
- The Girl (Flickan), regia di Fredrik Edfeldt (Svezia)
- The Inheritors (Los herederos), regia di Eugenio Polgovsky (Messico)
- It's Not Me, I Swear! (C'est pas moi, je le jure!), regia di Philippe Falardeau (Canada)
- Kdopak by se vlka bál, regia di Maria Procházková (Repubblica Ceca)
- Lippels Traum, regia di Lars Büchel (Germania)
- Mamma Mu och Kråkan, regia di Igor Veichtaguin (Germania, Ungheria, Svezia)
- Max Embarrassing (Max Pinlig), regia di Lotte Svendsen (Danimarca)
- Mommo, regia di Atalay Tasdiken (Turchia)
- Niloofar, regia di Sabine El Gemayel (Francia)
- The Secret of Kells, regia di Tomm Moore e Nora Twomey (Francia, Belgio, Irlanda)
- The Strength of Water, regia di Armagan Ballantyne (Nuova Zelanda, Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Ali & the Ball, regia di Alex Holmes (Australia)
- Cocoon Child, regia di Sonja Rohleder (Germania)
- Five Miles Out, regia di Andrew Haigh (Regno Unito)
- Gora samotsvetov – Episodio Maima dolgozhdanniy, regia di Inga Korzhneva (Russia)
- Hokus-Pokus, regia di Anna Bergmann (Germania)
- Invisible Loneliness, regia di Lin Jung-hsien (Taiwan)
- Jerrycan, regia di Julius Avery (Australia)
- Kad aboli ripo, regia di Reinis Kalnaellis (Lettonia)
- Kehua, regia di Wiremu Grace (Nuova Zelanda)
- De kleine kraai met blote billen, regia di Raimke Groothuizen (Paesi Bassi)
- Maggie and Mildred, regia di Holly Klein (Stati Uniti)
- Meine erste Hochzeit, regia di Ralf Kukula (Germania)
- Musen, regia di Pil Maria Gunnarsson (Danimarca)
- Netherland Dwarf, regia di David Michôd (Australia)
- Oh, My God!, regia di Anne Sewitsky (Norvegia)
- Prick och Fläck snöar in, regia di Lotta e Uzi Geffenblad (Svezia)
- Ulybka Buddy, regia di Bair Dyshenov (Russia)
- Varmints, regia di Marc Craste (Regno Unito)
14plus
[modifica | modifica wikitesto]- Afterschool, regia di Antonio Campos (Stati Uniti)
- Cherrybomb, regia di Lisa Barros D'Sa e Glenn Leyburn (Regno Unito)
- I Know You Know, regia di Justin Kerrigan (Regno Unito)
- I taket lyser stjärnorna, regia di Lisa Siwe (Svezia)
- Katia's Sister (Het zusje van Katia), regia di Mijke de Jong (Paesi Bassi)
- Lala's Gun (Gun Lala de qiang), regia di Jingwu Ning (Cina)
- Letti sfatti (Unmade Beds), regia di Alexis Dos Santos (Regno Unito)
- Mary and Max, regia di Adam Elliot (Australia)
- Miao Miao, regia di Cheng Hsiao-tse (Hong Kong, Taiwan)
- My Suicide, regia di David Lee Miller (Stati Uniti)
- Snow (Snijeg), regia di Aida Begić (Bosnia Erzegovina, Germania, Francia, Iran)
- Sorasoi, regia di Katsuhito Ishii, Shunichiro Miki e Yûka Ohsumi (Giappone)
- Teenage Response, regia di Eleni Ampelakiotou (Germania)
- Voy a explotar, regia di Gerardo Naranjo (Messico, Stati Uniti)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Akbulak, regia di Tatiana Korol (Regno Unito)
- Aphrodite's Farm, regia di Adam Strange (Nuova Zelanda)
- Blooming in Spring, regia di Jung Ji-Yeon (Corea del Sud)
- Bronx Princess, regia di Yoni Brook e Musa Syeed (Stati Uniti)
- Cathrine, regia di Mads Matthiesen (Danimarca)
- Point of View (Eynayim Sheli), regia di Avishag Leibovich (Israele)
- Ralph, regia di Alex Winckler (Regno Unito)
- Slaves: An Animated Documentary (Slavar), regia di David Aronowitsch e Hanna Heilborn (Svezia, Norvegia, Danimarca)
- Summer Breaks, regia di Sean Kruck (Australia)
- Tomorrow, regia di Simon Portus (Australia)
- Top Girl, regia di Rebecca Johnson (Regno Unito)
- Yalda Gdola, regia di Dana Pollig (Israele)
Perspektive Deutsches Kino
[modifica | modifica wikitesto]- Achterbahn, regia di Peter Dörfler (Germania)
- Distanz, regia di Thomas Sieben (Germania)
- Dorfpunks, regia di Lars Jessen (Germania)
- For Miriam (Für Miriam), regia di Lars-Gunnar Lotz (Germania)
- Hans im Glück, regia di Claudia Lehmann (Germania)
- Wir sind schon mittendrin, regia di Elmar Szücs (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Fly (Fliegen), regia di Piotr J. Lewandowski (Germania)
- Gitti, regia di Anna Deutsch (Germania)
- Roller Coaster (Höllenritt), regia di Martin Busker (Germania)
- Jedem das Seine, regia di Stefan Schaller (Germania)
- Nur für einen Augenblick, regia di Abel Lindner (Germania)
- Polar, regia di Michael Koch (Germania, Svizzera)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Der Tag, an dem ich meinen toten Mann traf, regia di Matthias Luthardt (Germania)
- Universalove, regia di Thomas Woschitz (Austria, Lussemburgo, Serbia)
Retrospettiva
[modifica | modifica wikitesto]- 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey), regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti)
- Gli ammutinati del Bounty (Mutiny on the Bounty), regia di Lewis Milestone (Stati Uniti)
- Baraka, regia di Ron Fricke (Stati Uniti)
- Ben-Hur, regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Cleopatra, regia di Joseph L. Mankiewicz (Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera)
- Dnevnye zvëzdy, regia di Igor' Talankin (Unione Sovietica)
- Un giorno... di prima mattina (Star!), regia di Robert Wise (Stati Uniti)
- Goya - oder Der arge Weg der Erkenntnis, regia di Konrad Wolf (Germania Est, Unione Sovietica, Bulgaria, Jugoslavia)
- Il grande sentiero (Cheyenne Autumn), regia di John Ford (Stati Uniti)
- Guerra e pace (Voyna i mir), regia di Sergej Bondarčuk (Unione Sovietica)
- Hello, Dolly!, regia di Gene Kelly (Stati Uniti)
- Khartoum, regia di Basil Dearden (Regno Unito)
- Lord Jim, regia di Richard Brooks (Regno Unito, Stati Uniti)
- Optimističeskaja tragedija, regia di Samson Samsonov (Unione Sovietica)
- Patton, generale d'acciaio (Patton), regia di Franklin J. Schaffner (Stati Uniti)
- Play Time - Tempo di divertimento (Playtime), regia di Jacques Tati (Francia, Italia)
- Storia degli anni di fuoco (Povest' plamennych let), regia di Julija Solnceva (Unione Sovietica)
- Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music), regia di Robert Wise (Stati Uniti)
- Viaggio indimenticabile (Flying Clipper - Traumreise unter weissen Segeln), regia di Hermann Leitner e Rudolf Nussgruber (Germania Ovest)
- West Side Story, regia di Jerome Robbins e Robert Wise (Stati Uniti)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Le mariage de Fanny, regia di Olivier L. Brunet (Francia)
- The Miracle of Todd-AO, regia di Juan C. Hutchison (Stati Uniti)
- Sky Over Holland, regia di John Fernhout (Paesi Bassi)
- A Year Along the Abandoned Road (Året gjennom Børfjord), regia di Morten Skallerud (Norvegia)
Homage
[modifica | modifica wikitesto]- La figlia di Ryan (Ryan's Daughter), regia di David Lean (Regno Unito)
- Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia), regia di David Lean (Regno Unito)
Culinary Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Buono come il pane, regia di Giancarlo Matcovich (Italia)
- Cuisine, regia di François Vogel (Francia)
- Dieta mediterranea (Dieta mediterránea), regia di Joaquín Oristrell (Spagna)
- Haïti chérie, regia di Claudio Del Punta (Italia)
- Lo que trae la lluvia, regia di Alejandro Fernández Almendras (Cile)
- The Market (Plac), regia di Ana Husman (Croazia)
- Pirate for the Sea, regia di Ronald Colby (Stati Uniti)
- Pranzo di ferragosto, regia di Gianni Di Gregorio (Italia)
- Seo-yang goldong yanggwajajeom antique, regia di Min Kyu-dong (Corea del Sud)
- Silent Snow, regia di Jan van den Berg (Paesi Bassi, Uganda, India, Norvegia, Tanzania, Costa Rica, Mozambico, Groenlandia)
- That Should Not Be: Our Children Will Accuse Us (Nos enfants nous accuseront), regia di Jean-Paul Jaud (Francia)
- What's on Your Plate?, regia di Catherine Gund (Stati Uniti)
After Winter Comes Spring
[modifica | modifica wikitesto]- After Winter Comes Spring (Winter adé), regia di Helke Misselwitz (Germania Est)
- Az, Grafinyata, regia di Petar Popzlatev (Bulgaria)
- Balance, regia di Wolfgang e Christoph Lauenstein (Germania Ovest)
- Breve film sull'uccidere (Krótki film o zabijaniu), regia di Krzysztof Kieślowski (Polonia)
- Chuchelo, regia di Rolan Bykov (Unione Sovietica)
- Ein-Blick, regia di Gerd Conradt (Germania Ovest)
- Einmart, regia di Lutz Dammbeck (Germania Est)
- The Grass Is Greener Everywhere Else (Überall ist es besser, wo wir nicht sind), regia di Michael Klier (Germania Ovest)
- Igla, regia di Rašid Nugmanov (Unione Sovietica)
- Ioane, cum e la constructii?, regia di Sabina Pop (Romania)
- Jadup und Boel, regia di Rainer Simon (Germania Est)
- A kis Valentinó, regia di András Jeles (Ungheria)
- Konrad! Sprach die Frau Mama..., regia di Ramona Koeppel-Welsh (Germania Est)
- Kutya éji dala, regia di Gábor Bódy (Ungheria)
- Lessorub, regia di Yevgeny Yufit (Unione Sovietica)
- Možnosti dialogu, regia di Jan Švankmajer (Cecoslovacchia)
- Panelstory or Birth of a Community (Panelstory aneb Jak se rodí sídlište), regia di Věra Chytilová (Cecoslovacchia)
- Il racconto dei racconti (Skazka skazok), regia di Jurij Norštejn (Unione Sovietica)
- Sanctus, Sanctus, regia di Thomas Werner (Germania Est)
- Schestokaja bolesn muschtschin, regia di Igor e Gleb Alejnikov (Unione Sovietica)
- Sonnabend, Sonntag, Montagfrüh, regia di Hannes Schönemann (Germania Est)
- Tanczacy Jastrzab, regia di Grzegorz Królikiewicz (Polonia)
- Tango, regia di Zbigniew Rybczyński (Polonia)
- Trabantománia, regia di János Veto (Ungheria)
- The War of the Worlds: Next Century (Wojna swiatów - nastepne stulecie), regia di Piotr Szulkin (Polonia)
- Wozu denn über diese Leute einen Film?, regia di Thomas Heise (Germania Est)
- Z mojego okna, regia di Józef Robakowski (Polonia)
Premi
[modifica | modifica wikitesto]Premi della giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro: Il canto di Paloma di Claudia Llosa
- Orso d'argento, gran premio della giuria: ex aequo Alle Anderen di Maren Ade e Gigante di Adrián Biniez
- Orso d'argento per il miglior regista: Asghar Farhadi per About Elly
- Orso d'argento per la migliore attrice: Birgit Minichmayr per Alle Anderen di Maren Ade
- Orso d'argento per il miglior attore: Sotigui Kouyaté per London River di Rachid Bouchareb
- Orso d'argento per la migliore sceneggiatura: Oren Moverman e Alessandro Camon per Oltre le regole - The Messenger di Oren Moverman
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: Gyorgy Kovacs, Gabor Erdely e Tamas Szekely per il sonoro di Katalin Varga di Peter Strickland
- Premio Alfred Bauer: ex aequo Gigante di Adrián Biniez e Tatarak di Andrzej Wajda
Premi della giuria "Opera prima"
[modifica | modifica wikitesto]- Migliore opera prima: Gigante di Adrián Biniez
- Menzione speciale: The Girl di Fredrik Edfeldt
Premi della giuria "Cortometraggi"
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: Please Say Something di David O'Reilly
- Orso d'argento, premio della giuria: Jade di Daniel Elliott
- DAAD Short Film Prize: The Illusion di Susana Barriga
- Menzioni speciali: Vu di Leila Albayaty e Contre-jour di Christoph Girardet e Matthias Müller
- Cortometraggio candidato agli European Film Awards: The Suffering of Mr. Karpf. - The Birthday di Lola Randl
Premi onorari
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro alla carriera: Maurice Jarre
- Berlinale Kamera: Claude Chabrol, Günter Rohrbach, Manoel de Oliveira
Premi delle giurie "Generation"
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury Generation Kplus
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: It's Not Me, I Swear! di Philippe Falardeau
- Menzione speciale: Max Embarrassing di Lotte Svendsen
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: Ulybka Buddy di Bair Dyshenov
- Menzione speciale: Oh, My God! di Anne Sewitsky
Generation Kplus International Jury
[modifica | modifica wikitesto]- Grand Prix per il miglior lungometraggio: It's Not Me, I Swear! di Philippe Falardeau
- Menzione speciale: The Girl di Fredrik Edfeldt
- Special Prize per il miglior cortometraggio: Oh, My God! di Anne Sewitsky
- Menzione speciale: Jerrycan di Julius Avery
Jugendjury Generation 14plus
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: My Suicide di David Lee Miller
- Menzione speciale: Mary and Max di Adam Elliot
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: Aphrodite's Farm di Adam Strange
- Menzione speciale: Slaves: An Animated Documentary di David Aronowitsch e Hanna Heilborn
Premi delle giurie indipendenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Little Soldier di Annette K. Olesen
- Raccomandazioni: London River di Rachid Bouchareb e My One and Only di Richard Loncraine
- Panorama: Welcome di Philippe Lioret
- Forum: Treeless Mountain di So Yong Kim - Premio FIPRESCI
- Concorso: Il canto di Paloma di Claudia Llosa
- Panorama: Nord di Rune Denstad Langlo
- Forum: Love Exposure di Sion Sono - Guild Film Prize: Storm di Hans-Christian Schmid
- Premio CICAE Art Cinema
- Panorama: Ander di Roberto Castón
- Forum: Cea mai fericită fată din lume di Radu Jude - Label Europa Cinemas: ex aequo Nord di Rune Denstad Langlo e Welcome di Philippe Lioret
- Premio Caligari: Love Exposure di Sion Sono
- Peace Film Prize: Oltre le regole - The Messenger di Oren Moverman
- Premio NETPAC: ex aequo Dr. Ma's Country Clinic di Cong Feng e The Day After di Lee Suk-gyung
- Amnesty International Film Award: Storm di Hans-Christian Schmid
- Femina Film Prize: Silke Fischer per le scenografie di Alle Anderen di Maren Ade
- Actors Award: Franziska Petri per For Miriam di Lars-Gunnar Lotz e Jacob Matschenz per Fly di Piotr J. Lewandowski
- Dialogue en Perspective: Gitti di Anna Deutsch
- Menzione speciale: Polar di Michael Koch
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: Rabioso sol, rabioso cielo di Julián Hernández
- Miglior documentario: Fig Trees di John Greyson
- Miglior cortometraggio: A Horse Is Not a Metaphor di Barbara Hammer
- Special Teddy Award: Joe Dallesandro, John Hurt
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: City of Borders di Yun Suh
Premi del pubblico e dei lettori
[modifica | modifica wikitesto]- Panorama Audience Award: The Yes Men Fix the World di Andy Bichlbaum e Mike Bonanno
- Premio dei lettori della Berliner Morgenpost: Storm di Hans-Christian Schmid
- Premio dei lettori di Der Tagesspiegel: My Only Sunshine di Reha Erdem
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p 59th Berlin International Film Festival - February 5-15, 2009, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Dec 16, 2008: Berlinale 2009: Homage and Honorary Golden Bear for Maurice Jarre, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Awards 2009, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Nov 28, 2008: World Premiere of Tom Tykwer's Thriller The International to Open Berlinale 2009, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Oct 27, 2008: Berlinale Retrospective 2009: 70 mm - Bigger Than Life, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Facts & Figures of the Berlinale 2009, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ After Winter Comes Spring – Special Series for the 20th Anniversary of the Fall of the Wall, su filmfestivals.com, www.filmfestivals.com. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ a b c d e Juries - 2009, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ Sono stati proiettati gli episodi Der Yilmaz-Clan, Die Aussteiger, Die Köpcke Bande, Mütter und Töchter e Schön ist die Jugend.