Coordinate: 45°46′09″N 12°16′46″E

Lovadina

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Lovadina
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
ComuneSpresiano
Territorio
Coordinate45°46′09″N 12°16′46″E
Altitudine46 m s.l.m.
Abitanti2 500[1]
Altre informazioni
Cod. postale31027
Prefisso0422
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lovadina
Lovadina

Lovadina è una frazione di Spresiano, comune in provincia di Treviso.

Origini del nome

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Il nome della località si presume legato al termine veneto łovo ( "lupo"). Toponimi di questo genere non sono infrequenti in Veneto (vedi, ad esempio, Lova, Campagna Lupia, Lovolo) e testimoniano la presenza di foreste dove abbondava la selvaggina.[senza fonte]

Sin dall'epoca romana la zona è stata di grande importanza per quanto riguarda i traffici mercantili e i pellegrinaggi, vista la vicinanza a un guado del fiume Piave. Un tradizione afferma che in tale luogo, nel 569, il re longobardo Alboino incontrò il vescovo di Treviso Felice che lo convinse a risparmiare la città[2].

Le prime testimonianze scritte parlano di una corte di giustizia già presente a Lovadina nel X secolo. Alla storia della località è inoltre legata la presenza del monastero di Santa Maria del Piave, gestito dapprima dai benedettini e poi dal 1229 dai cistercensi dell'abbazia di Follina. Sorto inizialmente sulla riva sinistra, fu ricostruito a Lovadina nel XV secolo.

Nel corso del Seicento Lovadina accrebbe la propria importanza come luogo di transito. È il periodo in cui numerosi patrizi veneziani scelgono la località per costruire le loro ville.

Con la caduta della Serenissima, gli edifici che avevano ospitato il monastero vennero adibiti a caserma dall'esercito francese.

Il 6 maggio 1809 l'esercito franco-italiano guidato da Napoleone, impegnato nell'inseguimento degli Austriaci in ritirata, si accampò nei pressi del guado. Il giorno seguente le forze franco-italiane diedero battaglia per forzare il guado stesso, mettendo poi in fuga gli Austriaci verso Sacile e Conegliano.

Durante il periodo napoleonico Lovadina era stata comune autonomo, soppresso con l'arrivo degli Austriaci.

Il centro abitato fu praticamente raso al suolo durante la prima guerra mondiale a causa della sua estrema vicinanza alla linea del fronte del Piave[3].

Monumento ai caduti della Grande Guerra.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa parrocchiale

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L'attuale edificio fu costruito sul luogo in cui in precedenza sorgeva la vecchia parrocchiale con l'adiacente monastero. La prima pietra fu posata il 3 marzo 1856 e il 21 ottobre successivo la chiesa aveva già il tetto. Il 22 novembre 1857 veniva consacrata dal vescovo di Treviso Giovanni Antonio Farina.

L'edificio subì gravi danni durante la prima guerra mondiale; in particolare furono distrutti il campanile, il tetto e la canonica. Tra il 1920 e il 1924 vennero effettuate delle drastiche ricostruzioni.

Nel 1927 fu installato un organo Mascioni a 39 canne[3].

Palazzo Maura

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Palazzo Maura, Lovadina di Spresiano (TV)

Palazzo Maura, in precedenza Bove, si affaccia sulla piazza della Repubblica; è un edificio costruito nel 1500 di fronte al Monastero di Santa Maria del Piave, appartenuto fino al secolo XVII alla famiglia nobile Bove[4], da qui l'orginine del nome.

Sul timpano dell’edificio è ancora visibile lo stemma con il Leone di San Marco e il Bove che identifica i Conti.

L’edificio fu dei Vecellio, dei Gasparotto e infine della famiglia Maura.

Vicino alla Villa si trova la Casa padronale dei massari.

  1. ^ In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel sito della CEI.
  2. ^ Stefano Chioatto, Storia della Diocesi di Treviso, WebDiocesi - La tua diocesi sul web. URL consultato l'8 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  3. ^ a b Parrocchia di Lovadina - La Storia
  4. ^ Bove
  • Fonte: Storia millenaria di Lovadina.
  • G.Simionato, A. Sartoretto, 1981 Tipografia Editrice Trevigiana

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