Il rosso segno della follia
Il rosso segno della follia | |
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Una scena del film | |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Spagna, Italia |
Anno | 1970 |
Durata | 88 minuti |
Rapporto | 1,66:1 |
Genere | thriller, commedia |
Regia | Mario Bava |
Soggetto | Santiago Moncada |
Sceneggiatura | Santiago Moncada |
Produttore esecutivo | Manuel Caño |
Casa di produzione | Mercury Films |
Distribuzione in italiano | MGM |
Fotografia | Mario Bava |
Montaggio | Soledad López |
Musiche | Sante Maria Romitelli |
Scenografia | Giulia Mafai |
Trucco | Pier Antonio Mecacci |
Interpreti e personaggi | |
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Il rosso segno della follia è un film del 1970, diretto da Mario Bava.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il trentenne John Harrington è proprietario di un negozio, specializzato in abiti nuziali. Seduttore e amante della vita mondana, l'artigiano è, in realtà, un assassino seriale, traumatizzato dalla perdita della madre. Il giovane, per nascondere la sua vera identità, convive con la moglie Mildred. Stanco perfino del matrimonio, ucciderà la donna spietatamente. Ma la defunta, per vendetta, ricomparirà, sotto forma di fantasma.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Originariamente, il film doveva intitolarsi Un’accetta per la luna di miele. Le riprese iniziarono a metà settembre del 1968, nei pressi di Barcellona. Verso ottobre, la troupe si spostò in Italia, per girare alcune sequenze all'interno di Villa Parisi.[1]
In fase di post-produzione, il produttore decise, per ragioni commerciali, di cambiare location. Spostò, quindi, l'ambientazione a Parigi. Lamberto Bava venne incaricato di dirigere la seconda unità. A causa, però, di problemi di budget, il lungometraggio non fu terminato e Mario Bava dovette aspettare un anno per finire il progetto.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il rosso segno della follia venne distribuito in Italia e in Spagna nel 1970, a distanza di qualche mese. Tre anni dopo, uscì nel Regno Unito e negli USA, col titolo internazionale Hatchet for the Honeymoon.
L'opera di Bava venne vietata ai minori di 18 anni, a causa di alcune sequenze particolarmente violente.[2]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Morando Morandini, all'interno del suo dizionario omonimo, reputa il lavoro di Mario Bava come «uno dei suoi film più ambiziosi, controllati ed imprevedibili».[3]
La rivista cinematografica FilmTv recensisce la pellicola positivamente («genuinamente libera di giocare con invenzioni, citazioni e humour nero»).[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il rosso segno della follia, su ilcineocchio.it.
- ^ Il rosso segno della follia, su cinema-astra.it.
- ^ Il rosso segno della follia, su mymovies.it.
- ^ Il rosso segno della follia, su filmtv.it.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Il rosso segno della follia, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il rosso segno della follia, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il rosso segno della follia, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il rosso segno della follia, su FilmAffinity.
- (EN) Il rosso segno della follia, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il rosso segno della follia, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).