Hippocampus

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Cavallucci marini
Hippocampus sp.
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
InfraclasseTeleostei
SuperordineAcanthopterygii
OrdineSyngnathiformes
FamigliaSyngnathidae
SottofamigliaHippocampinae
GenereHippocampus
Rafinesque, 1810
Specie
vedi testo

Hippocampus è un genere di pesci della famiglia Syngnathidae che comprende attualmente 54 specie[1] di pesci d'acqua salata conosciuti comunemente come cavallucci marini o ippocampi, per via della testa che ricorda quella di un piccolo cavallo.

Anatomia di un cavalluccio marino

Tutti i pesci del genere Hippocampus presentano le identiche caratteristiche fisiche e si distinguono dal resto dei pesci. Essi non nuotano all’indietro e la struttura fisica è incentrata su un asse verticale anziché orizzontale, quindi i cavallucci marini hanno posizione eretta, anche se durante il nuoto assumono una posizione più idrodinamica, avanzata. Un collo arcuato posiziona la testa in avanti, dalla caratteristica forma equina e con un muso allungato e tubolare. Le pinne pettorali (se presenti) sono posizionate come sempre dopo le aperture branchiali, ma la particolare forma fisica le fa somigliare più a delle orecchie equine. Il dorso è poco pronunciato, con una pinna dorsale mentre il profilo ventrale è particolarmente arcuato. La pinna caudale in realtà è un prolungamento del corpo, è mobile e prensile, usata come arto e come sostegno. Durante il nuoto spesso è arrotolata su sé stessa. L'intero corpo è rafforzato da una corazza ossea, in molte specie arricchita da spigoli e aculei che rendono il cavalluccio marino una preda poco appetitosa. Caratteristici sono degli spigoli sopraoculari e una corona ossea intorno alla testa. In molte specie la struttura della corazza ossea accentua il già elevato mimetismo della colorazione.
Le dimensioni variano da specie a specie, come anche la livrea.
Possiedono anche la vescica natatoria, organo che funge da serbatoio contenente una miscela di ossigeno e altri gas, che permette il galleggiamento (controllo della propria posizione nella colonna d'acqua).

Due maschi gravidi

La femmina depone le uova in una speciale sacca incubatrice nel ventre del maschio, situata vicino all'apertura anale. Alla schiusa, il maschio espelle gli avannotti con delle contrazioni addominali simili al parto femminile, evento piuttosto insolito in natura, chiamato gravidanza maschile. I piccoli vengono partoriti in numero di circa 500.

Distribuzione e habitat

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I cavallucci marini si trovano in tutte le acque del mondo tranne quelle glaciali, prevalentemente in prossimità delle coste dove trovano rifugio e sostegni dove potersi ancorare durante i movimenti con la lunga coda prensile. Sono particolarmente diffusi nelle barriere coralline e nelle praterie di fanerogame marine come la Posidonia oceanica.[2]

Il genere comprende le seguenti specie[1].

Le 2 specie Hippocampus hippocampus e Hippocampus guttulatus sono le sole presenti nel Mar Mediterraneo, mari italiani compresi.

Conservazione

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Tutte le specie del genere Hippocampus sono state inserite nella Appendice II della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[3]. Nonostante molti divieti internazionali, in alcuni paesi è pescato per essere poi venduto essiccato come oggetto decorativo o curativo specialmente sul mercato asiatico.

Le forme caratteristiche dei cavallucci marini non sono certo sfuggite ai popoli antichi, che lo ritenevano un animale divino. Non è un caso che la mitologia greca associ la creazione del cavallo al dio del mare Poseidone, che sarà spesso raffigurato con un carro trainato da ippocampi. Il cavalluccio marino nell'arte è quindi rappresentato sia come appare nella realtà che, soprattutto, come animale mitologico, commistione tra creatura terrestre e marina.

Nella cultura di massa

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L'ippocampo nel calcio italiano è il simbolo sia della Salernitana (dal 1949) che del Cesena.

  1. ^ a b (EN) Hippocampus, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 27 maggio 2016.
  2. ^ Cavalluccio marino: contenuto in acquario, su moreryb.com. URL consultato il 22 giugno 2022.
  3. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), in Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2013).

Voci correlate

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Altri progetti

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